
Vivian Lamarque

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UN SIMPATICISSIMO MITO PER I RAGAZZI DEL '900
Una figura leggera e calviniana, ma simpaticissima, entrata nel nostro immaginario
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Personaggio dei fumetti dalla caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi e il fedele cane bassotto al fianco, il Signor Bonaventura era lo strampalato eroe di avventure che lo vedevano quasi sempre squattrinato all’inizio e milionario alla fine. A caratterizzare maggiormente il fumetto, nato nel 1917 dalla fantasia Sergio Tofano in arte Sto, apparso sulle pagine del Corriere dei Piccoli per svariati decenni, era l’utilizzo esclusivo di testi a rima baciata che iniziavano con le parole «Qui comincia l’avventura del Signor Bonaventura…». Sergio Tofano era… fumettista, ma anche attore, regista, eclettico e versatile umorista del teatro e del cinema italiano. Un creatore di fumetti fortunato tanto quanto sui generis è stata la sua nascita. «Mio padre, all’epoca, si occupava di censura militare per i servizi segreti, quindi – ha ricordato Gilberto Tofano – aveva sempre con sé una matita rossa e blu. Durante una pausa, seduto ad un bar di via Nazionale a Roma, a un tavolino di marmo bianco, ha usato la matita rossa per creare il pupazzo che gli era stato commissionato dal Corriere dei Piccoli». Bonaventura, eroe gentile e fortunato, viene raccontato attraverso le diverse interpretazioni che lo stesso Tofano ne ha offerto nel corso degli anni. Un autore, ma anche un personaggio a tutto tondo, capace di spaziare dal fumetto al teatro, dall’editoria alla pubblicità fino alla moda. «Il mio augurio – ha aggiunto Gilberto Tofano – è che questo personaggio bianco, rosso e sempre verde, nato da una disfatta come quella di Caporetto ed una grande promessa tradita come la Rivoluzione d’Ottobre, continui a trasmetterci le sue discrete e ironiche qualità di una elegante sopravvivenza».
«Sono molto contenta che ci si ricordi del mio padrone», ha dichiarato ironicamente Franca Valeri, ricordando di aver debuttato a teatro nel 1949 nei panni del fedele cane bassotto di Bonaventura. «Era un attore straordinario, una persona molto particolare – ha aggiunto la Valeri – e anche un po’ snob. Sono contenta di ricordare che mi voleva bene, cosa non facile. Tofano aveva l’impressione che sarei diventata qualcuno sulla scena teatrale».
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Autocaricatura
La produzione teatrale di Sto è varia e complessa, perché Sergio Tofano è anche attore, un grande attore, nonché regista e scenografo, commediografo e costumista. Dopo l’esordio con Ermete Novelli nel 1909, recita nella compagnia di Virgilio Talli. Nel 1923 sposa la ventunenne milanese Rosetta Cavallari, che diventa attrice e sarà sua inseparabile compagna nella vita e spesso sulla scena, sia a teatro sia nel cinema (Sergio reciterà in oltre
cinquanta pellicole). Dal 1953 l’artista insegna a Roma all’Accademia di arte drammatica Silvio d’Amico, e con l’avvento della televisione aumenta ancora la propria popolarità con interpretazioni rimaste ineguagliate, a partire da un indimenticabile Firs, l’anziano maggiordomo de “Il giardino dei ciliegi” di Anton Cechov (in onda il 6 aprile 1956, ritrasmessa il 23 settembre 1969), tra le prime commedie in televisione.
L’artista è già pensionato, nel 1960, ma continua a insegnare all’Accademia di Roma, e appare ancora in ruoli televisivi, quando il 7 aprile Rosetta, che da tempo soffre di estenuanti emicranie e crisi depressiva, si toglie la vita, a 58 anni: un gesto tragico che arriva come un fulmine inatteso.
Ancora l’anziano attore reciterà in ruoli cinematografici con Loy, Monicelli, Zampa, Bertolucci, Risi e Pasquale Festa Campanile. Da quest’ultimo viene chiamato anche nel 1973 per una parte nel “Rugantino”, che con “La colonna infame” di Nelo Risi saranno le sue ultime interpretazioni.
Muore il 28 ottobre 1973.
testi ed immagini da vari siti web – rielaborazione ed impaginazione Tony Kospan
FINE
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Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa,
è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.
Jim Morrison
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La tomba di Morrison al Père Lachaise ( da Internet)
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TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. TONY KOSPAN
CIAO DA TONY KOSPAN
Nigel Van Wieck – Ballo in maschera
Nigel Van Wieck – Dolce follia
INNAMORATO
Johann Wolfgang Goethe
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante;
venissi tu a pescare,
io mi lascerei prendere.
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Oppure una vettura,
per portarti a tuo agio.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio;
se tu facessi spese,
io tornerei correndo.
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio.
Vorrei esser fedele,
la mia bella sempre diversa;
a lei vorrei promettermi,
né vorrei mai andarmene.
Vorrei esser fedele,
e lei sempre mutare.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo;
se tu mi rifiutassi,
non potrei certo affliggermi.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi,
e tu fossi imbronciata,
ti farei delle burle.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone,
avessi l’occhio di lince
e un’astuzia di volpe.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone.
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei;
con i beni di un principe,
tutto ti apparterrei!
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei!
Ma sono come sono,
e accettami così!
Se ne vuoi di migliori,
fatteli su misura.
Io sono come sono;
così dovrai accettarmi!
Nigel Van Wieck – Intimità