
Oggi èl'anniversario della nascita di Giovanni Capurro
poeta e cantautore vissuto a cavallo tra l'800 ed il 900
che deve la sua notorietà soprattutto per esser l'autore
del testo (la musica è di Di Capua) di una canzone davvero mitica
♫ O sole mio ♫

Giovanni Capurro
(Napoli 5 2 1859 – Città del Messico 20 1 1920)
Di carattere umile…visse però sempre nell'ambiente
del “Roma”, giornale napoletano…,
prima come giornalista e poi come impiegato.
Tuttavia era anche brillantissimo frequentatore di salotti
ove cantava, suonava il pianoforte e faceva divertenti imitazioni…

Ma è stato anche un poeta molto noto all'epoca
e stimato anche dal Carducci…
Scrisse la canzone nel 1898 e la fece musicare
dal musicista Di Capua.

Eduardo Di Capua
(Napoli 12 5 1865 – Napoli 3 10 1917)
Nello stesso anno la canzone partecipò alla mitica Piedigrotta…
che era sì un festival canoro… ma anche tanto di più…
dove arrivò seconda…
In breve tempo però 'O sole mio surclassò la prima
e si diffuse in tutto il mondo…
anche grazie al mitico tenore Enrico Caruso.
Resta tuttora una delle canzoni più famose ed amate.

La nota ahimé meno lieta è che all'epoca i diritti d'autore
fruttavano molto poco ed i 2 autori morirono in povertà…
Tornando alla canzone mi fa piacere ricordar
un simpaticissimo episodio storico…
in quanto documentato dalle cronache dell'epoca.

Il 14 agosto 1920 a d Anversa (Belgio) si aprivano le Olimpiadi.
Al momento della sfilata della rappresentativa degli atleti italiani
la banda che esegue gli inni ufficiali
non trova lo spartito della Marcia Reale.

Dopo un momento di smarrimento il maestro attacca allora
'O sole mio,
che la folla dello stadio canta a gran voce.
Questo per confermare quanto questa canzone
fosse popolare in tutto il mondo ed addirittura identificativa
non solo di Napoli ma dell'Italia tutta.

Quindi miglior omaggio non possiamo fare al suo autore
nell'anniversario della nascita… se non ascoltarla…
Ciao da Tony Kospan
Consentimi di aggiungere un aneddoto. Capurro , si racconta, che s’ispirò in questo suo carme dopo uno scroscio di pioggia a dirotto, seguito
dal sole, i cui raggi arrivarono sulla sua scrivania. Questa scena è molto comune a Napoli in certi periodi di mezzi tempi specialmente. Lui affidò lo scritto a Di Capua, autore della musica di tutte le poesie di Vincenzo Russo, il quale andò in Russia per dei concerti. Arrivato in Crimea dopo il grande freddo trovò il clima mite e lì scrisse la musica. Entrambi gli autori morirono in povertà, poiché la S.I.A.E. fu creata , credo nel 1929, da Mussolini.
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Grazie cercherò d’aggiungerlo quando ripresenterò questo post…
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che bella storia!! non sapevo della faccenda dello stadio,originale! e poi,,,,,,,,,,,,,,,io la canto spesso,mi piace ,è iberatoria con i suoi toni,che dal basso salgono altissimi!! siiiiiiiiii ❤ grazieeeeeeee
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ops——Liberatoria! 😀
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