Archivio per 21 gennaio 2013

COSA SONO GLI OGGETTI FILMATI DALLA STAZIONE SPAZIALE ISS? VEDIAMOLI ANCHE NOI…   Leave a comment

 
 
 
Nel 2012 e nei primi giorni del 2013
ci sono state numerose segnalazioni di
Oggetti non identificati (UFO).
 
 
 
Certo questo non è una novità…
 
 
 
 
 
 
 
La novità è che nei giorni scorsi sono apparsi dei video
trasmessi dalla stazione spaziale americana ISS
nei quali si notano oggetti volanti
di varie forme,uno di color argento, e di varie velocità.
 
 
Cosa sono?
 
 
 
Semplici riflessi? Detriti spaziali? Meteore?
Un falso creato da qualcuno modificando i video
con qualche programma grafico?
 
 
 
 
 
 
 
Mah…
 
 
Quel che è certo è che,
in attesa di convincenti spiegazioni da parte della NASA
i 2 video stanno impazzando nel web…
 
 
 
Ed allora vediamoli anche noi…
 
 
 
 
 
 
 
 
Questo poi è il secondo…
 
 
 
 




Certo c'è da rimanere stupefatti…








Poi a luglio 2013 un altro… anch'esso molto misterioso…








Lascio a ciascuno di voi
la libera interpretazione… su questi avvistamenti..
dato che finora la NASA s'è ben guardata,
per quanto mi risulta dalla ricerca nel web,
dal fornire una qualunque risposta.
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 


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DONNE IN RINASCITA – MITICO BRANO DI JACK FOLLA IN OMAGGIO ALLA DONNA   1 comment

 

 

 

 

 

Un racconto, questo, di Jack Folla (Diego Cugia),
che è un vero e proprio omaggio al mondo femminile…
ed alla sua forza d'animo nei momenti difficili…
e non solo…
 
 
Questo brano è un vero e proprio “cult”
che non ci si stanca mai di leggere ed ascoltare…
o rileggere e riascoltare
 
 
Possiamo leggerlo,
ed anche ascoltarlo se vogliamo,
in un magnifico video…
 
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

 

 

DONNE IN RINASCITA

 

Jack Folla

 

 

 

 

 

 

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, finita mai, per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre:
“Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così”.
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima; ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato già e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine. Ed è stata crisi.
E hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato. Quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole.
Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?”
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli.
Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima.
Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo “sono nuova” con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere:
“Attenti: il cantiere è aperto. Stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse”.
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
E' primavera a novembre…
Quando meno te l'aspetti…
 
 
 
 
 
 
 
 
Se invece vogliamo ascoltarlo clikka qui giù…
 
Merita…
 
Voce ed immagini fantastiche…
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Ciao da Tony Kospan

 

 

LA TUA PAGINA DI SOGNO
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PERCHE’ TI AMO – H. HESSE – FELICE SETTIMANA IN POESIA ARTE AFORISMA E…   4 comments

 
 
 
 
Alma Tadema
 
 
 
 
 
 
 

Nessun travestimento
può nascondere l'amore dove esiste,
nè fingerlo a lungo dove manca.

Francois de La Rochefoucauld


 

 
 
 
 
Alma Tadema – Non chiedermi di più…
 

 

VIENI CON ME
Hermann Hesse
 
Vieni con me!
Devi affrettarti però –
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini –
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei –
Vieni con me per boschi e colli!
tieniti forte! Afferro le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.
 
 
 
 
Alma Tadema – L'attesa
 
  
 
 
 
 
 

 
DA
orsotony
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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