Archivio per 18 gennaio 2013

RITORNO – JAYAN WALTER – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
RITORNO
Jayan Walter
 
Ritorno di un amore
lo sbocciare di un fiore
il cuore che trabocca
il tuo volto di festa
insieme giochiamo
i nostri corpi attorcigliati
in un intreccio di passione
persi nel mare chiuso
del piacere dei sensi.
 
 
 
 
 
 
 
 
barravioletas.gif picture by RaiodeLuar
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
POESIE?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE…
 
 

NULLA ERA MIO – SUBLIME DESCRIZIONE DI NERUDA DELLA RIVOLUZIONE CHE L’AMORE CREA IN NOI   10 comments



Ecco una poesia un po' diversa dal suo consueto stile
ma che, a mio parere, ci conferma la grandezza di Neruda…
 
Direi anzi che in questo caso “il suo messaggio poetico”
va oltre la poesia stessa…

 
 

 
 
 

NULLA ERA MIO
NERUDA –
POESIA SUBLIME

 

 
 
 
 

La descrizione, quasi dura, fredda…
del vuoto esistente nell'animo umano
quando in esso non alberga l'amore,
oltre ad esser profondamente vera,
è genialmente suggestiva e coinvolgente.
 
 
Sono un suo estimatore da anni,
e però scopro sempre nuovi aspetti
della sua poetica capacità di scavare
nell'intimo dell'animo umano.

 
 
 
 
 
 

In tal modo questa poesia
ci rivela verità di cui non ci accorgiamo,
ma che tuttavia ben conosciamo
e che sappiamo albergare in noi
quando il nostro cuore 
diventa un giardino fiorito
 perché ama… ama davvero.





 
 

Ma veniamo alla poesia.


Come sempre mi piacerebbe leggere
il vostro pensiero.

 
 

 
 
 

NULLA ERA MIO
Pablo Neruda
 
Prima d'amarti, amore, nulla era mio:
vacillai per le strade e per le cose;
nulla contava nè aveva nome:
il mondo era nell'aria che attendeva.
Io conobbi cinerei saloni,
gallerie abitate dalla luna,
hangars crudeli che si
accomiatavano,
domande che insistevano sull'arena.
 
Tutto era vuoto, morto e muto,
caduto, abbandonato e decaduto,
tutto era inalienabilmente estraneo,
tutto era degli altri e di nessuno,
finchè la tua bellezza e povertà
empirono l'autunno di regali.
 
La mia preghiera è stata ascoltata.

 
 
 

 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN




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POPOLARISSIMA E SIMPATICA CANZONE NAPOLETANA DI UN TEMPO – COMME FACETTE MAMMETA   2 comments

 

 

 

 

 

 

mini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleur
 
 
 

Nella nostra piccola antologia delle canzoni d’un tempo
non poteva mancare questa classicissima canzonetta popolare napoletana…
dal ritmo allegro ed incalzante…
 
 

 
 
 
 
 

COMME FACETTE MAMMETA
NOTE ED ATMOSFERE D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
LA STORIA DELLA CANZONE
 
 
 
 
Questa, che possiamo definire una canzone di genere popolare,
fu seconda classificata al festival di Piedigrotta del 1906
interpretata da Antonietta Rispoli al Teatro Eldorado
e fu poi cavallo di battaglia di Elvira Donnarumma.
 
 
Gli autori della canzone sono Capaldo e Gambardella.
 
 
 
 
Elvira Donnarumma
 
 
 
 
E' evidente l'allusione al concepimento di una bimba,
poi donna bellissima ed amata,
ma possiamo tranquillamente affermare che l'humus
da cui sorgono questi versi
è frutto di una tradizione popolare millenaria.
 
 
 
 
 
 
 
 
E’ una canzone viva ancor oggi
ed è stata cantata da moltissimi grandi interpreti…
da Villa a Ranieri… da Gianco ad Arbore… etc etc…
 
 
Prima di ascoltarla
immergiamoci un pò nell’atmosfera di quell’anno.
 
 
 

 

L'ATMOSFERA DEL 1906
 
 
 
 
Eruzione del Vesuvio – 1906 – Foto Alinari
 
 
 
1° Targa Florio – Palermo
 
 
 
 
 
 
Emigranti – 1906
 
 
 
Esposizione internazionale di Milano
 
 
 
 
 
 
 
mini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleur
 
 
 
 
LA CANZONE
 
 
Ora ascoltiamola qui potendo leggere anche il testo
sia nella versione originale che in italiano…
 
 
 
Nota
 
 
 
Molto bella è poi questa interpretazione
dell’indimenticabile Claudio Villa
 
 
 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

 

LA PAGINA DI SOGNO DI FACEBOOK?
 
 
 
 

QUANDO HO COMINCIATO AD AMARMI DAVVERO – SUBLIMI PENSIERI DI CHAPLIN   1 comment

 

 

Già conosciamo la grandezza di Chaplin non solo

nella comicità e nell'arte cinematografica…

ma anche nell'ambito del pensiero elevato…

 

 

 

 

 

 

La genialità

e la grande saggezza di queste sue riflessioni,

 a mio parere, fanno bene alla mente ed al cuore

di tutti noi…

 

 

 

 

 

 

QUANDO HO COMINCIATO AD AMARMI DAVVERO

 Charlie Chaplin

 

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto
che la sofferenza e il dolore emozionali
sono solo un avvertimento
che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama

AUTENTICITA’

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho capito com’è imbarazzante
imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non sono maturi
e la persona non è pronta,
anche se quella persona sono io.
Oggi so che questo si chiama


RISPETTO PER SE STESSI.

 

 

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di desiderare un’altra vita
e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama


MATURITA'.

 

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione
al posto giusto nel momento giusto
e che tutto quello che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama


RISPETTO PER SE STESSI.

 

 

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo
ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere,
a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama


SINCERITA'.

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene:
cibi, persone, cose, situazioni
e da tutto ciò che mi tirava verso il basso
allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”,
ma oggi so che questo è


AMORE DI SE’

 

 

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama


SEMPLICITA'.

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente,
in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana
e la chiamo


PERFEZIONE.

 

 

 

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore,
l’intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do il nome di


SAGGEZZA DEL CUORE.

 


Non dobbiamo continuare a temere i contrasti,
i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte,
si scontrarno fra loro dando origine a nuovi mondi.

Oggi so che…

QUESTO E' LA VITA!

 

 

 

 

 

 

Charlie Chaplin

 

 

 

 

 

 

IL NUOVO GRUPPO DI
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DI POESIA E CULTURA
I N S I E M E
 
 
 

Pubblicato 18 gennaio 2013 da tonykospan21 in RIFLESSIONI AFORISMI FILOSOFIE, Senza categoria

ECCO COSA DICE WORDPRESS DEL MONDO DI ORSOSOGNANTE   Leave a comment

 

 

 

 

 

 

I genietti delle statistiche di WordPress.com

hanno preparato un rapporto annuale 2012 anche per 

 

 

 

glitter-cute-120734307281080.gif picture by orsosognante

 

 

 

PER LEGGERE IL RAPPORTO UFFICIALE DI WORDPRESS

SUL MONDO DI ORSOSOGNANTE

CLIKKA QUI GIU'…

 

 

 

 

 

Grazie a tutti per le vostre visite e commenti.

 

 

Buon 2013!

 

 

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

ITZHAK PERLMAN – L’INCREDIBILE ESECUZIONE COL VIOLINO ROTTO   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco un  fantastico e  commovente episodio…
che ha visto come protagonista il grande violinista
 Itzhak Perlman  
che non posso non portar anche alla conoscenza…
degli amici del
Mondo di Orsosognante
 
 
Ho poi trovato un brano musicale che potrete ascoltare,
simbolo della bravura dell’artista…
 
 
Ma andiamo con ordine…
 
 
 
 
 
 
 
 
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L’INCREDIBILE ESIBIZIONE DI
ITZHAK PERLMAN
AL LINCOLN CENTER DI NEW YORK
CON IL VIOLINO ROTTO…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Il 18 Novembre 1995, il violinista Itzhak Perlman si esibiva al Lincoln Center di New York City.

Camminava con le stampelle, a causa della poliomielite avuta da bambino.

Il pubblico attendeva pazientemente che attraversasse il palcoscenico fino ad arrivare alla sedia. Si sedette, appoggiò le stampelle al suolo, rimosse i rinforzi dalle gambe, si sistemò nella sua posa caratteristica, un piede piegato all’indietro, l’altro spinto in avanti, si piegò verso il basso per prendere il violino, lo trattenne fermamente con il mento, e fece un cenno col capo al direttore d’orchestra per indicare di essere pronto.

Era un rituale familiare per i fan di Perlman: il genio storpio che non dava importanza alla sua invalidità prima che la sua musica sublime trascendesse ogni cosa.

Ma questa volta fu diverso.

“Appena ebbe finito le prime battute”, rammenta il critico musicale Houston Chronicle, “una delle corde del suo violino si ruppe. La si poté sentire spezzarsi con uno schiocco secco – esplose come un colpo di pistola attraverso la stanza. Non c’erano dubbi su ciò che significava quel suono. Non c’erano dubbi su cosa avrebbe dovuto fare.”

Era ovvio – avrebbe dovuto posare il suo violino, rimettere i rinforzi per le gambe, prendere le stampelle, alzarsi in piedi, dirigersi faticosamente dietro le quinte e prendere un altro violino o cambiare la corda del suo violino mutilato.

Ma non lo fece.

 

 

 

Chiuse gli occhi per un momento, e poi segnalò al direttore d’orchestra di iniziare da capo.

Il pubblico era ammaliato.

Tutti sanno che è impossibile suonare un brano sinfonico con solo tre corde.

Io lo so, e voi lo sapete, ma quella notte Itzhak Perlman finse di non saperlo.

Suonò con una tale passione ed un tale potere ed una tale purezza…

Si poteva vederlo modulare, cambiare e ricomporre il pezzo nella sua testa…

Ad un certo punto sembrò come se stesse disaccordando le corde per ottenere… da esse suoni che non avevano mai prodotto prima.

Quando finì ci fu un silenzio di timore reverenziale, e poi il pubblico si levò, come una cosa sola.

Eravamo tutti in piedi, urlavamo e applaudivamo – facendo tutto ciò che potevamo per mostrare quanto apprezzavamo ciò che aveva fatto.

Egli sorrise, si asciugò il sudore dalla fronte, alzò il suo archetto per quietarci, e poi disse, non con vanto, ma in un tono modesto, pensoso, riverente:

“Sapete, talvolta è compito dell’artista scoprire quanta musica può ancora creare con ciò che gli è rimasto”.

 

 

 

 

 

Questo racconto-ricordo, rinvenuto nel web, di un episodio così bello ed incredibile mi ha fatto venire i brividi… sinceramente… e nel contempo penso ci faccia anche capire come accanto a noi ci sono, su questo pianeta, persone davvero straordinarie…
 
Il racconto m’ha fatto anche fatto venir voglia di conoscere un pò meglio la sua eccelsa arte… ed ho trovato questo video… che penso ne sia un magnifico esempio… e che desidero condividere con voi.
 
E’ davvero un brano musicale tutto da godere…
 
 
 
 
 
violoncelle.gifvioloncelle.gifvioloncelle.gifvioloncelle.gifvioloncelle.gifvioloncelle.gif
 
 
 
 
ASCOLTIAMO ORA IL GRANDE VIOLINISTA
SUONARE QUESTA MUSICA DI VIVALDI
 
 
 
 
    
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
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FAMMI UN RITRATTO DEL SOLE – DICKINSON – FELICE WEEK END IN POESIA ARTE AFORISMA E…   2 comments

 

 

Charles Courtney Curran – Sulle alture

 

 

 

 
 
 
 
 
 
E’ più facile amare gli altri che se stessi.
Degli altri si conosce il… meglio. 
Gesualdo Bufalino
 
 
...rosa......rosa......rosa......rosa......rosa......rosa...
 
 
 
 
 

Charles Courtney Curran – Mezzogiorno di sole

 

 

 

FAMMI UN RITRATTO DEL SOLE

Emily Dickinson

 

Fammi un ritratto del sole

Così che io possa appenderlo in camera mia

E possa fingere di scaldarmi

Mentre gli altri lo chiamano ” Giorno”!

Disegnami un pettirosso su un ramo

Così che io possa ascoltarlo mentre dormo

E quando cesserà il campo nei campi

Anch’io deporrò la mia illusione.

Dimmi se e’ vero che fa caldo a mezzogiorno

Se sono i ranuncoli quelli che volano

O le farfalle quelle che fioriscono.

Poi, manda via il gelo dai prati

E scaccia la ruggine dagli alberi

Dammi l’illusione che ruggine e gelo

Non debbano più tornare!

 

 

Charles Courtney Curran – Riposo pomeridiano

 

 

 

 

 

da Tony Kospan

 

 

 

 

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