Archivio per 1 gennaio 2013

GIORGIO GABER – UN BREVE RICORDO   Leave a comment

 

 

Oggi è il decimo anniversario della sua scomparsa…

 

 

 

 

 

 

Giorgio Gaber, ma il vero cognome è Gaberscik…

è stato un grande artista milanese che ha avuto notevoli successi

come cantautore, commediografo, regista e attore teatrale,

cinematografico e televisivo ma non solo…

 

 

 


(Milano 25 1 1939 – Montemagno di Camaiore 1 1 2003)

 

 

E' ricordato anche come “Il Signor G” (così era soprannominato dai suoi fans)


ma è stato anche un chitarrista di valore e tra i primi interpreti del rock in Italia.

 

 

 

Qui è con Mina

 

 

Le sue originalissime performances come autore ed attore teatrale

fanno sì che è anche considerato l'inventore, con Sandro Luporini,

di questo particolare genere musical-teatrale.

 

 

 

 

 

 

A Giorgio Gaber è stato dedicato, quale grande artista milanese,

l'auditorium situato al piano terra del Grattacielo Pirelli.

 

 

 

 

 

Come ricordarlo al meglio se non con 2 sue canzoni?

 

La prima è una canzone poesia che mostra veri accenti d'originalità

in quel campo sempre più esplorato… ma sempre più misterioso che è l'amore…

 

La seconda è la fantastica e sempre attuale “Libertà“.

 

 

 

 

 

 

QUANDO SARO' CAPACE DI AMARE
Giorgio Gaber

Quando sarò capace di amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
e di far l'amore con mia madre in sogno
Quando sarò capace di amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino
Quando sarò capace di amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensieri
Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa
Quando sarò capace di amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei
Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro
Quando sarò capace di amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.
E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo
Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere
un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso
Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare

 

 

 

 

 

 

Ma ora ascoltiamola

 

 

 

 

 

Ed ora il video della sua mitica indimenticabile canzone…

LA LIBERTA'…

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono e sarò sempre grato a Gaber

per le emozioni che donava

con la sua musica ed i suoi testi

che, con leggerezza, celavano profondità…

 

Grazie Gaber…

 

 

Tony Kospan

 

 

 

 

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IL VERO VALORE DELLA POESIA IN QUESTO BEL BRANO – PARLIAMONE…   3 comments

 

 

 

 

 

Questo brano… di Edgarda Ferri, che consiglio di leggere, è un ottimo contributo alla comprensione dell’importanza della poesia nella nostra vita…

 

E’ scritto in modo chiaro e diretto… senza fronzoli… anzi con qualche durezza… ma poi per certi versi… è sublime… e profondo.

 

 

 

 

 

QUANTA EMOZIONE NELLE PAROLE DEI POETI

Edgarda Ferri

 

 

 

 

 

 

I versi di Neruda, Ungaretti, Montale ci fanno stare  bene, allargano la mente, dicono che non si è mai soli.

E insegnano il senso della vita

“lo non vengo a risolvere nulla. lo sono venuto qui per cantare e per sentirti cantare con me”. Questo è il poeta Ricardo Neftali Reyes Basoalto, nato nel 1904 a Temuco nel Cile, che a 16 anni scrisse i suoi primi versi col nome di Pablo Neruda. “lo non vengo a risolvere nulla“.

Questo voleva dire Neruda, il poeta.

 

 

 

 

 Sapendo di mentire perché, fin da principio, sapeva che non sarebbe stato “esattamente” così. La poesia non risolve nulla, non ti sfama se hai fame, non ti arricchisce se sei povero, non ti riveste se sei nudo, non ti restituisce la persona che hai perduto, voleva dire il poeta.

Eppure. Se non conosci la poesia, fai più fatica a sopportare tutto questo. Sei più solo, più disperato.

Allora. Allora, la poesia fa bene al cuore, allarga la mente, ti aiuta a capire che non sei solo: che tu sia felice, o infelice, che tu abbia accanto la persona amata, o che tu l’abbia perduta, c’è stato almeno un poeta che, prima di te, ha calpestato questo stesso sentiero: e l’ha raccontato.

Come. La meraviglia della poesia sta anche in questo. Come Neruda, certamente non Ungaretti. E come Ungaretti, non certo Baudelaire, Saffo, Dickinson, Montale, Hikmet, Leopardi.

I poeti sono uomini. Uomini e donne che hanno vissuto in maniere diverse, in tempi diversi.

L’appassionata americana volontariamente reclusa Emily Dickinson. Il cocainomane, raffinatissimo francese Charles Baudelaire. L’ironico, spregiudicato inglese Oscar Wilde.

L’amaro ligure Eugenio Montale, che davanti a una rosa cui avevano dato il suo nome commentò: “Proprio a me, che se la tocco, appassisce”.

E il capriccioso, bislacco marchigiano Giacomo Leopardi, che si innamorava di donne impossibili, non si lavava, ed è morto per una mostruosa scorpacciata di gelato.

Gente come noi. Con le nostre stesse miserie e passioni. Ma con la grazia della poesia. Questa indicibile, incommensurabile grazia che ci trasmettono mentre li leggiamo, li ascoltiamo, li ricordiamo.

Soltanto i poeti conoscono, infatti, il segreto del senso della vita.

Soltanto la poesia sa scandire il dolore, la gioia, l’amore, la bellezza come se tutto fosse meraviglia.

Ecco. Se anche noi conoscessimo questo ritmo, vivremmo più consapevolmente; e in ogni caso, conoscendo fino in fondo l’incomparabile prodigio dell’esistenza.

 

 

 

Wladyslaw Czachorski – Donna vestita di viola

 

 

 

Quello che colgo e che condivido in pieno in questo articolo è che la poesia… alla faccia dei suoi detrattori… dona certamente 2 cose  a chi la… frequenta.

La prima è il dolce ” sentirsi in compagnia” con gli autori.

La seconda è l'immensa sua capacità, come diceva Bukowski, di darci in poche parole una visione del senso della vita.

Cosa ne pensate?

Tony Kospan

 

 

 

 

 

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DOMANDE DAVVERO SORPRENDENTI… PER SORRIDERE   Leave a comment

 

 

 

 

 

 

alle seguenti domande:
 
 
 

 

 

Quando un avvocato impazzisce… “perde il giudizio”?

Perché se il denaro è la causa di tutti i mali, dobbiamo lavorare?

Perché corriamo sotto la pioggia se davanti a noi ugualmente piove?

Perché Bill Gates ha chiamato il suo sistema operativo Windows, quando poteva chiamarlo Gates (windows = finestre, gates = porte)?

Perché quando parlo con Dio la gente pensa che io sia un tipo spirituale, ma quando Dio parla con me la gente pensa che io sia matto?

Perché il mondo, che è rotondo, lo chiamiamo “pianeta”? Se fosse piano lo chiameremmo “rotondeta”?

Perché se le giacche di cuoio si rovinano con la pioggia, nessuno si preoccupa delle mucche quando piove?

Perché non producono cibo per gatti al sapore di… topo?

La donna di Babbo Natale si chiama Mery Christmas?

Perché non esiste nessuna altra parola da usare al posto di “sinonimo”?

Perché chiamiamo il nostro pianeta “terra” quando è composto per tre quarti di acqua?

Perché “separati” si scrive tutto insieme e “tutti insieme” si scrive separato?

 

 

 

 

Perché se Superman è tanto intelligente porta i calzoncini sopra i pantaloni?

Perché i negozi che sono aperti 24 ore su 24 hanno la serratura alla porta?

Perché se la scatola nera dell'aereo è indistruttibile non fabbricano tutto l'aereo con lo stesso materiale?

Perché non ci sono cinture di sicurezza sugli autobus?

Perché la parola “abbreviatura” è così lunga?

Perché i kamikaze usavano il casco?

Perché su alcuni interruttori della luce è scritto “Acceso/Spento” anche se quando la luce è accesa si vede e quando è spenta non si può mica leggere?

 

 

 

 

 

DAL WEB IMPAGIN. T.K.

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 
 

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TRADIZIONI E RITI DEL CAPODANNO   Leave a comment

 
 
 
 
 
LE TRADIZIONI ED I RITI
DEL CAPODANNO
 

 

 

 
 
 
 
 
 

Anno nuovo, vita nuova…

 

Per salutare l’anno vecchio che se ne va

e per festeggiare 12 nuovi mesi che arrivano,

si tramandano da anni più o meno lontani tante tradizioni,

alcune note, altre meno… alcune belle, altre stranissime.

 

 

Speranza, fortuna, abbondanza, amore, serenità…

piccoli gesti e riti scaramantici che strizzano l’occhio alla fortuna.

 

Qui una breve raccolta… trovata nel web…

 

 

A TAVOLA

 

 

Lenticchie: che cenone è, se non ci sono le lenticchie? Da Nord a Sud della Penisola, su ogni tavola arriva un piatto ricco di piccoli legumi. La lenticchia, già  in epoca romana, simboleggiava l'abbondanza,  il denaro.

Ogni lenticchia à una moneta, quindi più ne mangeremo e più soldi avremo!

 

 

 

 

 

Zampone e cotechino: la carne di maiale è sicuramente tra le più nutrienti, proprio per questo, lo zampone e il cotechino sono divenute il simbolo dell’abbandonza.

Mangiare queste due pietanze a capodanno promette un anno ricco e fortunato.

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
Uva e frutta secca: “chi mangia l’uva per Capodanno conta i quattrini tutto l’anno”, così recita un antico proverbio.
 
Questo perché cogliere l’uva nel periodo invernale un tempo significava aver avuto un raccolto abbondante.
 
 
 
 
 
 

RITI SCARAMANTICI

 

 

 

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Giovanni Boldini – Le comte Robert de Montesquiou

 

 

Dopo mezzanotte: fate entrare in casa un prete o un uomo molto alto dai capelli neri.
 
Porterà fortuna alla vostra abitazione per tutto il nuovo anno.
 

 

 

 

 

 

Vischio: la notte di capodanno appendere del vischio sulle porte: allontanerà gli spiriti maligni dalla vostra casa.
 
La tradizione arriva direttamente da antiche credenze tramandate dai Druidi.

 

 

 

 

 

 

Spiriti maligni: allontanate gli spiriti maligni dalla vostra abitazione.
 
Basterà aprire la finestra di una stanza buia poco prima della mezzanotte.
 
Non dimenticate di aprirne un’altra, ma questa volta di una stanza illuminata: accoglierete gli spiriti del bene.
 
Almeno così recita la tradizione.

 

 

 

 

 

 

 

Primo dell’anno: l’anno nuovo è arrivato e se uscite di casa non fatelo mai con le tasche vuote, ma con qualche soldo.
 
L’usanza afferma che, così facendo, l’anno appena nato non sarà “magro”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Denaro: mai negare un prestito di denaro chiesto a Capodanno: il denaro prestato torna indietro centuplicato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IN OGNI CASO, QUALE CHE SIA IL VS PENSIERO IN MATERIA DI TRADIZIONI
A TUTTI… GIUNGA ANCORA UNA VOLTA… L'AUGURIO…
 
 
 

 

 

 

 

 

IL MONDO DELL'ARTE
E DEGLI ARTISTI
NEL GRUPPO DI FB

 

FELICE CAPODANNO 2013 CON VALZER… POESIE… ED ARTE…   2 comments



V. G. Gilbert




Augurarsi e augurare che l’anno nuovo risulti migliore del precedente
è consuetudine antica.

E significativa.

Ci dice come in tutta la storia dell’umanità
non ci sia mai stato un anno così ben riuscito
da chiedergli il bis!

Pino Caruso

  



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Come iniziare dunque l’anno in modo elegante,
qui insieme  a tutti voi,
se non con il magnifico classicissimo
Valzer Viennese di Strauss?


 
 
 
 
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E non possono mancare poi né la bella poesia dedicata
proprio a questo giorno dal mitico Neruda
né diversi dipinti dedicati al valzer.
 

 

 
 
 
E’ il nostro post tradizionale di Capodanno
che in questo primo giorno del 2022,
benché un po’ stanchi per la notte
anche se passata serenamente in famiglia,
non può mancare.
 
 


C. Hoffbauer


IL PRIMO GIORNO DELL’ANNO
~ Pablo Neruda ~

 
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.
Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli…
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.
Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare.

 
 
 
 

J. J. Tissot
 
 
 
  
Ed infine ecco il mitico Valzer di Strauss
nella travolgente versione di André Rieu

  
 
 
  RADETZKY MARCH (RIEU)  

Il valzer – Vladimir Pervunensky


 

 Buon ascolto ed un forte abbraccio a tutti,
cari amici, con l’augurio di un anno felice per voi e per noi…
nella salute, nel lavoro, nelle amicizie, nell’amore
e, perché no, anche nella nostra vita virtuale.

 
 
 
 
 
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da
  
Tony Kospan


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Alexei De Lyamine




AUGURI… CONTROCORRENTE… OH YEAH   2 comments







Dopo tanti brindisi… e tanti auguri fatti seriamente e col cuore
guardiamo ora all’arrivo del nuovo anno da una diversa
molto… molto diversa… ma spero sorridente… angolazione.


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Eh sì questi che vi propongo sono davvero
auguri controcorrente eh eh.





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mah… direi… “pancia nuova!”




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TORNANDO AD ESSER SERI…



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