Archivio per 21 dicembre 2012
BUON NATALE
IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO
Afrikaans: Gesëende Kersfees
Albanese:Gezur Krislinjden
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand

Azerbaijan: Tezze Iliniz Yahsi Olsun Bahasa (Malesia):
Selamat Hari Natal
Basco: Zorionak eta Urte Berri On! Bengali:
Shuvo Naba Barsha
Boemo: Vesele Vanoce
Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat
Bulgaro: Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou!
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok
Choctaw (Nativi americani, Oklahoma):
Yukpa, Nitak Hollo Chito
Cinese (Cantonese):
Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun

Cinese (Mandarino):
Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan
Cingalese:
Subha nath thalak Vewa. Subha Aluth Awrudhak Vewa
Coreano: Sung Tan Chuk Ha
Croato: Sretan Bozic
Danese: Glædelig Jul
Eschimese: (inupik) Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo!
Esperanto: Gajan Kristnaskon
Estone: Ruumsaid juulup|hi
Farsi: Cristmas-e-shoma mobarak bashad
Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar

Filippino: Maligayan Pasko!
Finlandese: Hyvaa joulua
Francese: Joyeux Noel

Frisone:
Noflike Krystdagen en in protte Lok en Seine yn it Nije Jier!
Gaelico (Scozia): Nollaig chridheil huibh
Gaelico: Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr!
Gallese: Nadolig Llawen
Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto
Greco: Kala Christouyenna!
Hamish Dutch (Pennsylvania):
En frehlicher Grischtdaag un en hallich Nei Yaahr!
Hausa:
Barka da Kirsimatikuma Barka da Sabuwar Shekara!
Hawaaiano:
Mele Kalikimaka

Hindi: Shub Naya Baras
Indonesiano: Selamat Hari Natal
Inglese: Merry Christmas

Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Irochese: Ojenyunyat osrasay.
Islandese: Gledileg Jol
Isola di Man: Nollick ghennal as blein vie noa
Latino: Natale hilare et Annum Faustum!
Latviano: Prieci'gus Ziemsve'tkus un Laimi'gu Jauno Gadu!
Lituano: Linksmu Kaledu
Macedone: Sreken Bozhik
Maltese: LL Milied Lt-tajjeb

Maori:
Meri Kirihimete
Navajo:
Merry Keshmish
Norvegese:
God Jul, or Gledelig Jul
Occitano:
Pulit nadal e bona annado
Olandese:
Zalig Kerstfeast

Papua Nuova Guinea:
Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu
Polacco:
Wesolych Swiat Bozego Narodzenia or Boze Narodzenie
Portoghese (Brasile):
Boas Festas e Feliz Ano Novo
Portoghese:
Feliz Natal

Rapa-Nui (Isola di Pasqua):
Mata-Ki-Te-Rangi. Te-Pito-O-Te-Henua
Rumeno:
Sarbatori vesele
Russo:
Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
Samoa:
La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou
Sardo:
Bonu nadale e prosperu annu nou
Serbo:
Hristos se rodi

Slovacco:
Sretan Bozic oppure Vesele vianoce
Sloveno:
Vesele Bozicne. Screcno Novo Leto
Spagnolo:
Feliz Navidad

Svedese:
God Jul and (Och) Ett Gott Nytt år
Tailandese:
Sawadee Pee Mai
Tedesco:
Fröhliche Weihnachten

Turco:
Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun
Ucraino:
Srozhdestvom Kristovym
Ungherese:
Kellemes Karacsonyi unnepeket
Urdu:
Naya Saal Mubarak Ho
Vietnamita:
Chung Mung Giang Sinh
Yoruba:
E ku odun, e ku iye'dun!

INFINE…
QUALE CHE SIA LA VS LINGUA…
a tutti
da Orso Tony
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Sono forse poche le canzoni
che rappresentano un vero inno alla vita…
ma esse in genere sono davvero belle…
Questa è davvero una canzone-poesia
e mi fa piacere condividerla con voi…
sperando che possa donarvi belle emozioni
così come le ha donate e le dona a me…
Di seguito anche il poetico testo in italiano
per chi non conosce l'inglese.
CANTO ALLA VITA
Josh Groban
“Dedicato a chi colpevole o innocente
perso in questo mare
si è arreso alla corrente
chi non è mai stato vincente?
Dedicato a chi ha sempre una speranza
davanti ad un dolore
nel freddo di una stanza
Dedicato a chi cerca la sua libertà
Canto alla vita
alla sua bellezza
ad ogni sua ferita
ogni sua carezza
Dedicato a chi l’ha sempre inaridita
come fosse sabbia uscita tra le dita
e la sente già finita
Canto alla vita
negli occhi tuoi riflessa
fragile e infinita
terra a noi promessa
Canto alla vita
canto a voce piena
a questo nostro viaggio
che ancora ci incatena
Ci chiama
Non dubitare
mai
Non dubitare mai
Tu non lasciarla mai da sola
da sola
… ancora …
Canto alla vita
alla sua bellezza
Canto alla vita
canto a voce piena
a questo nostro viaggio
che ancora ci incatena
Ci chiama…
Ci chiama…

CIAO DA TONY KOSPAN
LA PAGINA DI SOGNO DI FB?
ARTE MUSICA POESIA ETC…
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Rembrandt – Paesaggio Invernale
OPERE D’ARTE E MUSICHE
DI 2 GRANDISSIMI ARTISTI… DEL ‘600
DEDICATE… ALL’INVERNO


Rembrandt e Vivaldi
REMBRANDT E VIVALDI
– ARTE E CLASSICA –
Vivaldi
La Dorilla in Tempe – Ouverture 

Rembrandt – Il ponte di pietra – 1638 – Rijksmuseum – Amsterdam
Questo quadro è uno dei pochi paesaggi della produzione di Rembrandt. è da notare la grande abilità dell’artista di cogliere soprattutto gli effetti atmosferici, caricando l’immagine di una valenza sentimentale che sembra quasi anticipare la pittura romantica del XIX secolo.
Se confrontiamo questo paesaggio con uno di Poussin, si comprende facilmente come Rembrandt si ponga su un piano molto diverso.
Nel pittore francese l’immagine è organizzata con l’intento di permettere allo sguardo di cogliere più elementi che compongono un insieme di grande spettacolarità.
L’immagine tuttavia colpisce soprattutto l’intelletto di chi guarda. Il paesaggio di Rembrandt è invece diretto alla nostra sensibilità, per farci sentire quella particolare sensazione di trovarsi in un luogo anonimo ma carico di luce, aria, umidità, odori, e così via.
Rembrandt – Hendrickje che si bagna in un fiume – 1654 – National Gallery – Londra
In questo straordinario dipinto, Rembrandt raffigura la moglie Hendrickje che si sta bagnando in un fiume.
Il quadro è straordinario per molti aspetti.
Innanzitutto per un realismo che concede poco a quel decoro bozzettistico molto apprezzato dal pubblico del tempo.
Questa fu infatti una delle cause del venir meno del successo di Rembrandt negli anni successivi, incompreso nella sua eccezionale arte troppo moderna per quei tempi.
Ma straordinaria è anche la tecnica: Rembrandt era un eccezionale disegnatore, e questa sua propensione lo portava a capire l’essenziale dell’immagine e riempire il resto solo con contrasti luminosi.
Anche qui procede in questa maniera.
La figura della donna è soprattutto disegnata, scarna com’è di colori ed effetti cromatici. Intorno, invece, per poter meglio evidenziare la figura, lo sfondo è così scuro che si fa quasi fatica ad immaginare che siamo all’aria aperta.
In pratica l’angolo visivo è molto ristretto, così che si intravede un angolo protetto dall’ombra di alberi che giungono fino alla riva del fiume, mentre su una roccia si vede la veste che la donna si è tolta, per restare solo in camicia.
Straordinaria, infine, è anche la resa veristica dell’acqua e dei riflessi che raggiunge una perfezione che solo Rembrandt poteva ottenere.
Questa seconda opera mi appare
davvero incredibile ed affascinante per il suo moderno realismo…
all’epoca assolutamente impensabile… (N.T.K.)

F I N E
Testo Francesco Morante (dal web) – Impaginaz. note e mini modifiche T.K.
Ciao da Tony Kospan
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Ecco una discreta collezione virtuale
di alberi di Natale davvero stravaganti…
divertenti o comunque simpatici…


















L'albero di luce sulla facciata dell'Akasaka Grand Prince Hotel di Tokyo

INFINE… UN ALBERO DI NATALE… ACQUATICO
DAVVERO… ORIGINAL AND FANTASY…
UNITO A SUA VOLTA AD UN VIDEO IN CUI V'E'
UN VERO ALBERO DI NATALE… ALTRETTANTO…
SUPER… SPETTACOLARE…


CIAO DA TONY KOSPAN

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Una poesia che pur non parlando del Natale…
ne incarna in pieno i veri valori…
DA’ IL MEGLIO DI TE 
Madre Teresa
L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA’ IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA’ IL BENE
L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA’ IL MEGLIO DI TE
Ora ecco un bellissimo video dedicato
a questa fantastica poesia di Madre Teresa di Calcutta…,
che con immagini e musica bellissime…,
appare davvero intonato in modo sublime
all’atmosfera ed alle suggestioni Natalizie…
non tanto per riferimenti diretti
quanto in relazione ai suoi veri contenuti spirituali…
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21 DICEMBRE 2012
ALLE ORE 11,11
IL SOLSTIZIO D'INVERNO
RITI… MITI… RIFLESSIONI… MUSICHE… POESIE…
Che la luce del nuovo sole possa illuminare
il cammino di tutti voi.
Felice Alban Arthuan
Yule sparge i semi che sbocceranno in primavera



Il solstizio, che può essere d'estate e d'inverno, è ciascuno dei due punti dell'orbita terrestre in cui il Sole è alla massima distanza angolare rispetto al piano dell'equatore terrestre.
La parola “solstizio” significa “Sole stazionario”, ed indica il suo non alzarsi né abbassarsi rispetto all'equatore celeste. è in questo momento che la nostra stella si trova alla massima altezza sull'orizzonte dell'emisfero boreale (cioé quello nord, dove si trova l'Italia), mentre a sud la situazione è capovolta.
A partire dal 22 giugno le ore di luce diminuiranno gradualmente, fino a raggiungere il minimo durante il solstizio d'inverno del 21 dicembre.
Fin dall'antichità l'uomo si è reso conto del cammino ciclico che il Sole descrive nel cielo, traendone così spunto per regolare la propria vita ed arricchire di leggende la mitologia.
Per i greci il solstizio d'estate coincideva con la “Porta degli uomini“, cioé il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica.

In Perù la divinità associata al Sole ed all'imperatore, Inti, riceveva sacrifici di animali ed offerte, affinché i raccolti estivi fossero abbondanti.Il cristianesimo sovrappose alle celebrazioni pagane la festività dedicata a San Giovanni Battista.
Secondo le tradizioni italiane nella notte di San Giovanni le streghe si levavano in volo e raggiungevano il “Grande Noce di Benevento“, l'albero sul quale una dea lunare avrebbe sconfitto il diavolo, rimandandolo negli inferi.
Fino al 1872 a Roma, dopo l'Ave Maria veniva sparato un colpo di cannone che dava inizio ai festeggiamenti. Il popolo si ritrovava nelle osterie per banchettare con le lumache, considerate in grado di scacciare i litigi ed il pericolo di essere traditi dai propri amati. Ma a partire dal quell'anno la festa venne soppressa dal governo italiano.
Il Solstizio d’Inverno cade in un giorno variabile dal 20 al 24 dicembre.
E’ detto il giorno più breve dell’anno o la notte più lunga dell’anno.
In questo giorno il sole compie il suo giro più breve attraverso il cielo, riducendo così le ore di luce del giorno.Dopo questa data le giornate iniziano nuovamente ad allungarsi.
Nell’antichità era un’importante festività dei popoli pagani e a qualsiasi tradizione ci si riferisca il Solstizio d’Inverno celebra sempre la morte del Dio Sole, la sua trasformazione e la sua rinascita nel ventre della Dea.
Altri termini usati per indicare il Solstizio sono Yule, che sembra derivare dalla parola anglosassone “Yula” o quella scandinava “Jul” o “Iul” che significa “ruota”, la Ruota dell’Anno, infatti per le popolazioni anglosassoni proprio il solstizio marcava l’inizio del nuovo anno; oppure Alban Arthuan che è un termine di origine druidica che indica la rinascita del dio Sole in questo giorno. Qualcuno traduce Alban Arthuan con “Luce di Artù” in quanto si diceva che Re Artù fosse nato proprio il giorno del Solstizio d’Inverno. Artù viene qui associato al Re del Mondo e una leggenda racconta che egli dorme in una grotta nell’attesa che il suo popolo abbia nuovamente bisogno della sua presenza, giunto quel momento egli si sveglierà e tornerà a regnare.

A Roma, nel giorno del Solstizio Invernale, si celebrava la rinascita del Sole, il “Dies Natalis Soli Invicti” (il giorno di rinascita del Sole Invitto) dopo l’introduzione, sotto l’imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mithra nelle tradizioni religiose romane, che era icluso all’interno di un più vasto ciclo di festività che i Romani chiamavano Saturnalia, festività dedicata al dio Saturno.
In seguito fu Giulio I nel 325 d.C. circa a trasformare questa festività come ricorrenza per ricordare la nascita di Gesù Cristo, creando una celebrazione alternativa alla più popolare festa pagana di quei tempi.

Anche appendere l’agrifoglio in casa è un’usanza che persiste da tempi più antichi.
Fin dai tempi più remoti esso è simbolo di protezione e difesa dalle negatività. Inoltre rappresenta il Vecchio Dio del Cielo, il Re Agrifoglio che negli antichi miti nordici simboleggia l’anno morente che soccombe al nuovo anno nella simbolica battaglia contro il giovane Re Quercia.
SOLSTIZIO D'INVERNO
Parxifal
Come è limpida questa notte
cosi vicina al sole,
eppure cosi immensamente bella,
raccolgo il sorriso delle stelle,
questo meraviglioso dono
del solstizio d'inverno.
Chissà se lontano oltre gli spazi
dell'incommensurabile,
Musetta guarda la luna
che gira intorno al cuore,
che si fa stella,
fiore,
sogno.
La figura di Babbo Natale, strettamente legata a questa festività, è una raffigurazione fantasiosa di santi che durante questo periodo sono dispensatori di doni (come San Nicola o Santa Lucia), funzione simpaticamente ricoperta nell'antichità da Saturno.

Dalle celebrazioni pagane del solstizio d’inverno e dal desiderio di luce e di festa che per contrasto ne derivano sono infatti nate la figura di Lucia (nel suo significato di portatrice di luce) di bianco vestita e con candele sulla testa e quella di Babbo Natale.
Il Solstizio d’Inverno è occasione per guardare dentro sé stessi per cercare e riconoscere le proprie paure i propri dubbi.
E’ tempo di affrontare, sconfiggere e lasciar andare via tutto ciò che limita e frena la nostra nuova crescita.
E’ tempo di liberarsi dal peso delle insicurezze e dei timori che gravando sulla nostra anima allontanandoci da un nuovo inizio, da una nuova rinascita.
Con la crisi attuale vieppiù è importante questo messaggio (N.T.K.)
FELICE SOLSTIZIO A TUTTI…
TESTO WEB – COORDIN. RIELABORAZ. E IMPAG. T.K.
IL SALOTTO CULTURALE DI FB
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De Nittis – La signora dei pappagalli
Il bacio è un dolce scherzo che la natura ha inventato
per fermare i discorsi quando le parole diventano inutili.
Ingrid Bergman
De Nittis – Effetto neve
HO MESSO LA MIA ANIMA…
Margherita Guidacci
Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido.
Essa non vuole altro che riposare in te.
Ma schiudile
se un giorno la sentirai fuggire.
Fà che siano allora come foglie
e come vento,
assecondando il suo volo.
E sappi che l'affetto nell'addio
non è minore che nell'incontro.
Rimane uguale e sarà eterno.
Ma diverse sono talvolta
le vie da percorrere
in obbedienza al destino
De Nittis – Figura di donna
PSICHE E SOGNO
IL TUO SALOTTO DI FB
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Cari amici della poesia… dopo aver trattato il tema dell'alba…
stavolta affronteremo il tema della sera e prossimamente,
concludendo la trilogia, quello della notte.
LA SERA IN POESIA… MUSICA… ARTE E… NON SOLO
by Tony Kospan
Vi domanderete. Ma perché saltiamo il giorno?
Il motivo è semplice. Non ci sono molte grandi poesie sul pieno giorno…
Il giorno infatti, con le sue concrete e pratiche occupazioni…,
i suoi ritmi ed il suo tran tran…
non ci porta a fermarci a pensare… a sognare… a poetare…

Il tema è la sera dunque… che in questo periodo dell'anno…
con i giorni sempre più corti, ci fa compagnia molto più a lungo…
La sera, da sempre, rappresenta anche il momento di riposo dopo le fatiche del giorno…
e dell'incontro familiare… sul quale ormai però incombe la tv… il pc…
Oggi in verità ci stiamo abituando a vivere intensamente anche di notte…
ma il tramonto e la sera conservano comunque intatto il loro fascino.
Le poesie sul tema sono tantissime per cui, come al solito,
quest'anno ho selezionato le seguenti e come sempre
sarebbe bello leggere quelle che piacciono a voi…
Le immagini sono tutte di Claude Théberge
(4 settembre 1934 Edmunston – 15 maggio 2008 Montreal)
inconfondibile artista franco canadese…
che ha dedicato tantissimi dipinti alla sera…
Iniziamo con 2 mitiche amatissime gemme di 2 grandissimi poeti
che in pochissimi versi “illuminano” questa parte del giorno…
e proseguiamo con altre poesie tutte di noti autori…
STASERA
Ungaretti
Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia
ED E' SUBITO SERA
Salvatore Quasimodo
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.



TERRAZZA
Vittorio Sereni
Improvvisa ci coglie la sera.
Più non sai
dove il lago finisca;
un murmure soltanto
sfiora la nostra vita
sotto una pensile terrazza.
Siamo tutti sospesi
a un tacito evento questa sera
entro quel raggio di torpediniera
che ci scruta poi gira se ne va.
SEI LA NUVOLA DELLA SERA…
Tagore
Tu sei la nuvola della sera
che vaga nel cielo
dei miei sogni.
Io ti dipingo e ti modello
con i miei desideri d'amore.
Tu sei mia, solo mia, l'abitatrice dei miei
sogni infiniti! I tuoi piedi sono rosso-rosati
per la vampa del mio desiderio,
spigolatrice dei miei canti
al tramonto! Le tue labbra sono dolci-amare
del sapore del mio vino di dolore.
Tu sei mia, solo mia,
abitatrice dei miei sogni solitari!
Ho oscurato i tuoi occhi
con l'ombra della mia passione,
frequentatrice della profondità del mio sguardo!
T'ho presa e ti stringo, amore mio, nella rete
della mia musica. Tu sei mia, solo mia,
abitatrice dei miei sogni immortali!



A SERA
Hermann Hesse
A sera vanno le coppie di amanti
lentamente attraverso il campo,
donne sciolgono i loro capelli,
commercianti contano i soldi,
sul giornale della sera leggono ansiosi
i borghesi le novità,
fanciulli agitano piccoli pugni
dormono sonni profondi e lunghi.
Ognuno compie le proprie azioni
adempie al sublime dovere,
borghesi, poppanti, coppie di amanti –
eccetto me?
Certo! Neppure delle mie azioni serali
delle quali sono schiavo
lo spirito del mondo può privarsi,
anch'esse hanno un senso.
E così affondo e risalgo,
danzo nell'intimo,
canticchio sciocchi canti di strada,
lodo Dio e me stesso,
bevo vino fantasticando
di essere un pascià,
avverto noie ai reni,
sorrido e bevo anche di più,
dico sì al mio cuore
(al mattino non è possibile)
da dolori del passato
giuocando intesso una poesia,
vedo la luna e le stelle ruotare,
ne percepisco il significato
e via con loro mi sento andare
non importa dove.
IL TRAMONTO DEL SOLE
G. Lorca
Il sole è tramontato.
Gli alberi
meditano come statue.
Ormai il grano è falciato.
Che tristezza
le norie ferme!
Un cane campagnolo
vuole mangiarsi Venere,
e le latra.
Splende sul suo campo di pre-bacio
come una grande mela.
Le zanzare
– Pegasi della rugiada –
volano nell'aria calma.
La Penelope immensa della luce
tesse una notte chiara.
“Figlie mie, dormite, viene il lupo”,
le pecorelle belano.”
è arrivato l'autunno, compagne?”
dice un fiore avvizzito.
A momenti verranno i pastori coi loro nidi
dalla sierra lontana!
Giuocheranno le bambine sulla porta
della vecchia casa,
e ci saranno strofe d'amore
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