Archivio per 13 dicembre 2012

L’ATTESA – TAGORE – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 
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L'ATTESA
Rabindranath Tagore
 
 
 Tu mi sorridesti
 e mi parlasti di niente
 e io mi accorsi
 che era questo
 che aspettavo da tempo.

 

 


 
 
 
 
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DA TONY KOSPAN

 
 
 
*Hélène Béland – Attesa accanto ai fiori
 
 
 

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ANDREA PARODI… LA SUA STORIA E LA BELLA… FRORE IN SU NIE…   3 comments

 

 

 

 

 

FRORE IN SU NIE – FIORE NELLA NEVE
(E NON CI LASCEREMO MAI)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
UNA CANZONE CHE NON PUO’ NON EMOZIONARE…
COSI’ COME LA STORIA DI
ANDREA PARODI
DEI TAZENDA…
GRUPPO ETNO-ROCK NATO IN SARDEGNA
 
 
 
 
Andrea Parodi
(Porto Torres 18 7 1955 – Quartu Sant'Elena17 10 2006)
 
 
 
Nasce a Porto Torres da padre savonese e madre sarda,
si diploma all'Istituto Tecnico Nautico,
dove poi tornerà come docente di Marinaresca.
 

Matura una lunga esperienza msicale nel Coro degli Angeli,
di Sassari, con il nome di Sole Nero..
 
 
 
 
 
 
Andrea Parodi viene premiato dai critici a Sanremo nel 1991
per la mitica…  “Spunta la luna dal monte”
presentato con i Tazenda e Pierangelo Bertoli.
 
 
Nel 1988, con Luigi Camedda e Luigi Marielli,
 aveva fondato il gruppo dei Tazenda
(nome preso da un libro di fantascienza di Isaac Asimov)
con l'intento di miscelare la musica tradizionale sarda
ed il pop melodico all'italiana.
 
 
 
 
 
 
I Tazenda raggiunsero una grande popolarità
ma poi nel '98 si sciolsero e Parodi continuò da solista…
 
 
 
 
 
 
Il suo ultimo concerto solo qualche mese prima della sua fine
nonostante il fatto che il suo tremendo male fosse ormai evidente
e la cosa emozionò tanti di noi per il suo coraggio
e per il suo amore per la musica e per la vita.
 
 
Rimane un mito per molti…
 
 
 
 
 
 
 
 
Ricordiamolo con questa canzone…
di cui potremo leggere il poetico testo
in sardo ed in italiano
prima di ascoltarla…
 
 
 
FRORE IN SU NIE
                                                                                                       

 

Frore in su nie   

(e non ci lasceremo mai…)

 

 

Fiore della neve

(e non ci lasceremo mai…)

Che foza in su ‘entu so deo

Che frore in su nie

Comente nue in custos chelos

Raidos de abba e de anneos

Deo chena caminu e cun meda oriolos

Deo chena respetu e chena a “mie”

 

 Chentu disizos asie

Chentu pensamentos

Chentu ‘ortas cada die

Milli e unu die asie

Milli testamentos

Milli e unu pentimentos

 

Sa notte colet fuinde

Currende che sos sonnios meos

Sa notte colet fachende

‘occhider sos inimicos meos

 

Deo intr’ ‘e sos silentzios ‘e Deus

Intro ‘e su coro meu

Sas manos ‘alu unidas, asie

Chi parent in pregatoria

Deo contr’ ‘e su tempus,

su tempus contr’ a mie

Deo comente frore in su nie

 

Cento desideri miei

Cento pentimenti

Cento volte insieme a te

Mille e un giorno ancora qui

Mille testamenti

Mille volte insieme a te

   

Chentu disizos asie

Chentu pensamentos

Chentu ‘ortas cada die

Milli e unu die asie

Milli testamentos

Milli e unu supra a mie…

 

…e non ci lasceremo mai

In questo o all’altro mondo

…e non ci stancheremo mai

Nel cielo più profondo

…e non ci perderemo mai

Nel buio dentro il sogno

…e non ci lasceremo mai

Insieme fino in fondo 

Come foglia nel vento sono io

Come fiore nella neve

Come nuvola in questi cieli

Gravidi di pioggia e di affanni

Io senza una strada e con molti pensieri

Io senza rispetto e senza “me”

Cento desideri così

Cento inquietudini

Cento volte ogni giorno

Mille e un giorno così

Mille testamenti

Mille e uno pentimenti

 

La notte trascorra fuggendo

Correndo come i miei sogni

La notte trascorra

Uccidendo i miei nemici

 

Io dentro i silenzi di Dio

Dentro al mio cuore

Le mani ancora unite, così

Che sembrano in preghiera

Io contro il tempo,

 il tempo contro di me

Io come fiore nella neve

 

Cento desideri miei

Cento pentimenti

Cento volte insieme a te

Mille e un giorno ancora qui

Mille testamenti

Mille volte insieme a te

 

Cento desideri così

Cento inquietudini,

Cento volte ogni giorno

Mille e un giorno così

Mille testamenti

Mille e uno su di me…

 

…e non ci lasceremo mai

In questo o all’altro mondo

…e non ci stancheremo mai

Nel cielo più profondo

…e non ci perderemo mai

Nel buio dentro il sogno

…e non ci lasceremo mai

Insieme fino in fondo

 
 
 
ORA GRAZIE A QUESTO VIDEO NOTO, 
PER LA SUA BELLEZZA, 
IN TUTTO IL MONDO DEL WEB…
ASCOLTIAMOLA
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 
 
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MORIRE D’AMORE – DA UNA SUBLIME POESIA SUFI IL VERO SENSO DI QUESTA ESPRESSIONE   1 comment

 
 
 


 
 

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Nel nostro linguaggio usuale usiamo o ascoltiamo spesso
l’espressione “morire d’amore“.
 
 
Molto nobile ed universale è però la sua origine e qui…
in pochi versi
ci viene poeticamente e genialmente spiegata.
.
.


 
 
 
 
 
 

MORIRE D’AMORE
GRANDE POESIA SUFI D’AMORE
 
 
 
L’Amore… il vero Amore… non è spensieratezza…
ma assoluta dedizione… di sé… ed oltre sé.
 
 
E’ la totale intima unione di anima e corpo degli Amanti
 (nel senso di coloro che si amano)
ed assoluta reciproca dedizione… donazione…
al punto che essi diventano una cosa sola.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’inizio dell’Amore, infatti, non è forse ansia, paura,
perdimento di sé?
 
 
E la fine dell’Amore… non ci appare forse
come la perdita di una parte di noi… come un morire?

 
 
 
 
 
 
 
 

Se non sei pronto a morire per il tuo amore…
allora… il tuo è… proprio Amore?
 

Una verità assoluta e profonda, 
un insegnamento universale ed eterno
dunque ci giunge dai versi rivelatori e folgoranti di questo 

poeta mistico di quasi mille anni fa.

 
 
 
 
 
 


MORIRE D’AMORE


Ibn al-Fàrid (1181-1235) 
 

 
 
E' Lui l’amore! Vive solitario perché
 
il suo riposo è fatica, un male il suo
 
inizio e la sua fine una morte.
 
Se vuoi vivere felice, sii martire d’amore
 
se no lascia l’amore a quelli che sanno
 
amare. Chi non muore davvero del suo amore
 
di vivere d’amore non avrà la ventura.



 
 
 
 
 
 
 
 

Come sempre…
mi piacerebbe conoscere il vs pensiero… 
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 
 


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LA CREAZIONE DELLA… PECORA – DOLCE LEGGENDA   Leave a comment

 
 
 
Dolcissimo racconto per grandi e piccoli…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LA DOLCE LEGGENDA
DELL’ORIGINE DELLA… PECORA…

Bruno Ferrero

 

 

Nota
 
 
 
 
 
 
Appena creata, la pecora scoprì di essere il più debole degli animali.
Viveva con il continuo batticuore di essere attaccata dagli altri animali, tutti più forti e aggressivi.
Non sapeva proprio come fare a difendersi.
Tornò dal Creatore e gli raccontò le sue sofferenze.
“Vuoi qualcosa per difenderti?”, le chiese amabilmente il Signore.
“Sì”.
“Che ne dici di un paio di acuminate zanne?”.
La pecora scosse il capo: “Come farei a brucare l’erba più tenera?
Inoltre mi verrebbe un’aria da attaccabrighe”.
“Vuoi dei poderosi artigli?”.
“Ah no! Mi verrebbe voglia di usarli a sproposito”.
“Potresti iniettare veleno con la saliva”, continuò paziente il Signore.
“Non se ne parla neanche. Sarei odiata e scacciata da tutti come un serpente”.
“Due robuste corna, che ne dici?”.
“Ah no! E chi mi accarezzerebbe più?”.
 
 
 
 
 

 

 

“Ma per difenderti ti serve qualcosa per far del male a chi ti attacca…”.
“Far del male a qualcuno? No, non posso proprio. Piuttosto resto come sono”.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

Siamo, in un certo senso, come piccoli animali senza nemmeno una pelliccia o denti aguzzi per difenderci.
Ciò che ci protegge non è la cattiveria ma l’umanità:
la capacità di amare gli altri e di accettare l’amore che gli altri vogliono offrirci.
Non è la nostra durezza a darci il tepore la notte, ma la tenerezza, che fa desiderare agli altri di scaldarci.
 
 
La vera forza dell’uomo è la sua tenerezza.
 
 
 

 

 

 

 

dal web – impagin. t.k.

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

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BUON ONOMASTICO A TUTTE LE LUCIA…   Leave a comment

 
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A TUTTE LE
L U C I A
 
 
 
 
 
anche con una mitica canzone…
 
SANTA LUCIA…
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 

 
 

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Pubblicato 13 dicembre 2012 da tonykospan21 in A U G U R I, Senza categoria

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PRIMA DI VENIRE… – A. MERINI – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA ARTE E NON SOLO   2 comments

 

 

Guillaume Seignac – L'abbraccio di Pierrot

 

 

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Tra la nostra anima ed il nostro corpo

ci sono tante piccole finestre,

da lì, se sono aperte, passano le emozioni,

se sono socchiuse filtrano appena,

solo l'amore le può spalancare tutte insieme e di colpo

come una raffica di vento.

S. Tamaro

 

 

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Guillaume Seignac – Eros e Psiche
 
 
 
 
 
 

PRIMA DI VENIRE PORTAMI 3 ROSE ROSSE

Alda Merini

 

Prima di venire
 Portami tre rose rosse
 Prima di venire
 Portami un grosso ditale
 Perché devo ricucirmi il cuore
 E portami una lunga pazienza
 Grande come un telo d’amore
 Prima di venire
 Dai un calcio al muro di fronte
 Perché li dentro c’è la spia
 Che ha guardato in faccia il mio amore
 Prima di venire
 Socchiudi piano la porta
 E se io sto piangendo
 Chiama i violini migliori
 Prima di venire
 Dimmi che sei già andato via
 Perché io mi spaventerei
 E prima di andare via
 Smetti di salutarmi
 Perché a lungo io non vivrei.

 

 

 

Guillaume Seignac – L'ispirazione

 

 

      

    
 

a tutti… dall’Orso…
 
 
 
 
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