Mi rimbocco il cielo per sognar le stelle m'avvolge la notte e la stringo a me lontana è l'eco dell'universo un carillon infinito che accompagna il calar del sonno sulla mia serenità.
Eseguiti regolarmente, migliorano progressivamente la vista ed eliminano la sensazione di stanchezza ed i danni provocati dall’uso prolungato del computer.
1) In piedi, appoggiati ad una parete a 3-5mt. da quella di fronte seguire con il solo movimento degli occhi a testa ferma la diagonale che congiunge l’angolo in alto a destra della parete di fronte a voi con l’angolo in basso a sinistra della parete alla quale siete appoggiati poi fare il percorso inverso. (ripetere 3 volte)
Nello stesso modo, seguite la diagonale che congiunge l’angolo in basso a destra della parete di fronte a voi con l’angolo in basso a destra della parete alla quale siete appoggiati poi fare il percorso inverso. (ripetere 3 volte)
ATTENZIONE tutti i movimenti dovranno essere ripetuti lentamente immaginate che i vostri occhi camminano letteralmente sulle diagonali, cercate di evitare salti di velocità o da un punto all’altro.
Alla fine chiudete gli occhi e fate qualche respiro profondo e diaframmatico, lasciate la vostra attenzione sui vostri occhi.
2) Seguite con il solo movimento degli occhi (testa ferma) una linea orizzontale, parallela al pavimento, che dalla parete di fronte si sposta sulla parete di sinistra, ritorna sulla parete di fronte e prosegue sulla parete di destra, per ritornsre al centro, sulla parete di fronte. (ripetere 3 volte)
Alla fine chiudete gli occhi e fate qualche respiro profondo e diaframmatico, lasciate la vostra attenzione sui vostri occhi.
3) Roteare lentamente gli occhi intorno alla propria orbita, una volta in senso poi in senso inverso, fate attenzione a fare movimenti lenti e consapevoli.
Alla fine chiudete gli occhi e fate qualche respiro profondo e diaframmatico, lasciate la vostra attenzione sui vostri occhi.
Poi prendendo tutto il tempo che volete, apritevi all’esterno.
Himalayan yoga institute , swami Rama , Veda Bharati , meditazione , raja yoga – dal web
Abbiamo ballato l’Hully Gully per trenta anni e nessuno pensava di definirlo Ballo di gruppo o Social Dance ah ah.
Era… Hully Gully e… basta.
Ogni volta che veniva suonato, le coppie in pista si scioglievano e singolarmente, in gruppo ordinato e compatto, si mettevano a ballare muovendo nella stessa direzione quei passi semplici semplici facili facili: quattro più quattro più quattro etc .
Nel corso degli anni eravamo convinti della eternità e della unicità dell’Hully Gully.
SIGNIFICATO DEL NOME
Ma cosa significa “Hully Gully”?
L'espressione deriva da un gioco popolare in America in cui un giocatore scuote una manciata di noci,
noccioline o semi e chiede al suo avversario “Hully Gully” cioè “Quanti sono?”
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DURATA DEL BALLO NEL TEMPO
Fra successi che andavano e venivano, esso sopravviveva, uguale a se stesso, immutabile e inimitabile per circa un decennio.
Era italiano o cubano? Era americano o caraibico?
All'epoca non ci interessava affatto… a noi bastava sapere che esistesse.
Nessuno si chiedeva da dove fosse venuto, e come, perché e quando.
Noi lo sentivamo più nostrano che mai, un compagno di giochi adolescenziali, che si manteneva in perfetto equilibrio con l’universo delle danze in continua trasformazione.
PERCHE' ERA TANTO AMATO?
Era anche una certezza per i più timidi.
Nei tempi in cui non esistevano tante scuole di ballo, tutti potevano affrontare la pista su un brano di hully gully:
era un ballo amico che non tradiva mai e non nascondeva brutte sorprese.
Era un ponte levatoio aperto ed invitante verso il ballo:
era la porta d’ingresso che portava in pista anche i non ballerini.
Il grande Edoardo Vianello, con le sue canzoni ( I Watussi – 1963 / Hully Gully in 10 – 1964 / ecc.), ci ha dato tanti momenti di allegria e per questo lo ringraziamo.
Ascoltiamo infine una delle canzoni italiane di maggior successo con questo ritmo…
E' il mitico ma leggero e spensierato brano…I Watussi… di Edoardo Vianello che, anche grazie al video, ci riporta alle atmosfere di allora.
CIAOOOOOOOOOO
TONY KOSPAN
Testo dal web con modifiche, impaginazione e rielaborazione T.K.
La tavola di smeraldo o tavola smeraldina è un testo sapienziale che secondo la leggenda sarebbe stato ritrovato in Egitto, prima dell'era cristiana.
Il testo era inciso su una lastra di smeraldo ed è stato tradotto dall'arabo al latino nel 1250.
Esso rappresenta il documento più celebre degli scritti ermetici ed è attribuito allo stesso Ermete Trismegisto.
La tradizione vuole che Ermete incise le parole della Tavola su una lastra verde di smeraldo con la punta di un diamante e che Sara, moglie di Abramo, la rinvenne nella sua tomba (altre versioni indicano come scopritore Apollonio di Tiana o Alessandro il Grande).
Il testo come tutto il pensiero esoterico doveva essere assolutamente segreto e destinato ai soli “eletti”.
Trismegisto (personaggio vero o leggendario) è considerato l'erede della sapienza segreta degli Antichi Egizi ed il creatore o il diffusore di quello che alcuni chiamano alchimia, altri esoterismo ed altri ermetismo.
Porto a conoscenza il contenuto della tavola (comunque molto noto) solo per motivi culturali…
La figura qui sotto proviene dall'ABC dei Rosacroce, pubblicato nel 1785.
(musica new age)
Ma ora leggiamola…
Tabula Smaragdina Hermetis
di Hermes Trismegistus
E' vero, senza menzogna verissimo, che ciò che è in alto, è come ciò che è in basso, per compiere i prodigi di un’unica cosa.
E come tutte le cose vennero da una cosa sola, per volontà e comando dell’Unico che le pensò, così anche nascono tutte le cose da questa cosa una, secondo l’ordine della Natura.
Suo Padre è il Sole e sua Madre la Luna, l’aria lo porta come fosse nel suo seno, la Terra è la sua nutrice e sostentatrice.
Questa cosa è all’origine di tutte le cose perfette che ci sono al mondo.
La sua forza è illimitata e si riversa in terra.
Separa allora la terra dal fuoco, ed il sottile o fine dal grossolano o spesso, delicatamente, con grande industria e modestia.
Sale dalla terra al cielo e di là scende nuovamente in terra, assume in sé la forza delle cose superiori ed inferiori.
Così avrai la gloria di tutto il mondo.
Perciò sfuggirà da te ogni oscurità ed ogni debolezza.
Questa è, di tutte le forze, la forza più forte: perchè essa può vincere tutte le cose sottili e può penetrare in ogni cosa solida e compatta.
Così fu creato il mondo. Ne conseguiranno mirabili combinazioni e si verificheranno molti prodigi: la via per realizzarti è questa.
E per questo sono stato chiamato Ermete Trismegisto: perchè possiedo le tre parti della saggezza di tutto il mondo.
Ciò sia detto del capolavoro dell’Arte chimica.
Ermete Trismegisto – mosaico – Cattedrale di Siena
E' considerata una delle più grandi fotografe d'arte tedesche
e certo ha un posto importante nella Storia della Fotografia
(Elberfeld, 1904 – Buenos Aires, 1999)
CULTURA E SOGNO IN FOTOGRAFIA
a cura di Tony Kospan
BREVE BIOGRAFIA
Grete Stern nacque nel 1904 a Wppertal, Elberfeld, in Germania. All'inizio si dedicò allo studio del pianoforte e della chitarra… poi passò alle arti grafiche e fu allieva del fotografo Peterhans Walter.
Nel 1929 con la sua amica Ellen Auerbach aprì uno studio di “graphic design” e fotografia.
Con l'arrivo al potere di Hitler si trasferì prima a Londra e poi in Argentina… dove frequentò con successo gli ambienti artistici d'avanguardia e collaborò con la rivista “Idillio” di Buenos Aires.
Portò al massimo livello la tecnica dei fotomontaggiche chiamava “Suenos” (sogni) anche perché volevano proprio illustrare emozioni… intese nelle sue più varie modalità…
Questi “sogni” apparvero subito dei capolavori… che applicavano alla fotografia le concezioni surrealiste e visionarie all'epoca in auge nel mondo nell'arte.
Nel 1936 sposa il fotografo argentino Horacio Coppola e dopo la fine della guerra si dedicò soprattutto alla fotografia d'architettura e di documentazione.
Ricevette pertanto anche importanti incarichi di reportage tra cui la cocumentazione dal vero di popolazioni aborigene e delle loro culture.
Nel 1982 ha ricevuto il premio Konex per l’attività di fotografa.
La sua fama nacque sopratutto per le opere dei 2 decenni antecedenti al secondo conflitto mondiale.
Grete ritratta da Florencia Durán
LA TECNICA E L'ARTE
E' da tener presente che all'epoca il fotomontaggio non era assolutamente semplice per cui i suoi ingrandimenti… o rimpicciolimenti, le sue scomposizioni delle immagini, i suoi effetti ottici ed i suoi “trucchi” fotografici che componevano quelli che possiamo anche definire dei collages dai risultati sognanti e coinvolgenti erano frutto di un segreto lavoro impegnativo e di precisione.
Le sue opere… appaiono molto originali… ironiche e talvolta (per l'epoca) trasgressive ma sempre comunque dense di cariche emotive.
Tuttavia la rivista Abril che le pubblicava non ne comprese fino in fondo la genialità e per questo se ne sono perse davvero tantissime ma quelle rimaste, per lo più quelle della rivista Idillio, sono comunque in grado di affascinarci e di farci comprendere il suo mondo.
E adesso che ti amo sono felice, così felice che qualsiasi cosa può aspettare domani Alda Merini
Arthur Hughes – LaRiftall'interno delLiuto
RIMUOVO Alda Merini
Rimuovo le antiche muraglie per trovare le praterie del sogno e incontrare te, pane incontaminato che prendo con le labbra. Sentire la tua lingua di bosco e l’ansia salina del tuo respiro, il cuore che si ferma è il battito di ali di un’anima che forse se ne va per morire d’amore.