Archivio per 4 dicembre 2012

UN CIELO DI POESIA – EBOOK GRATUITO CON 2 MIE POESIE…   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
Questo ebook di poesie (2 per ciascuno) di amici di fb…
prodotto dall'amico e poeta Matteo Cotugno
contiene anche 2 mie poesie… alle pagine 81, 82 e 83.
 
 

E' assolutamente gratuito
e lo si può leggere con facilità muovendo il mouse.
 
 
 
Basta cliccare sulle frecce laterali per girare le pagine
e sul testo per ingrandire la scrittura.

 
 
 

 
 
 
 
Sta avendo molto successo…
e mi è stato riferito che
è il primo libro in italiano più letto da sempre
fra gli ebooks del portale internazionale Calameo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan…
 
 
 
 

TACI! – JIMENEZ – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 

 

*
 
 
 

TACI!
Juan Ramon  Jimenez
 
Taci ! Gusta lo zenit,
ascolta il sole.
Non parlarmi ! Unisci,
nel fiore permanente
di un infinito amore,
le tue mani alle mie,
il tuo silenzio al mio.
Taci ! Aspira l’azzurro,
Ascolta l’oro.
 
 
 
 

○●MAX●○
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 

*Yuri Dubinin – Adamo ed Eva
 
 
 
 

 

divisore
PER LE NOVITA' DEL BLOG…
SE IL BLOG TI PIACE
ISCRIVITI O METTILO NEI PREFERITI
 
 
 

LA VERA STORIA DI UNA FOTO DIVENUTA MITICO SIMBOLO   1 comment

 

 

Ci sono foto che tra mille altre… hanno, per qualche magia,

la capacità di simboleggiare

una storia, una nazione, una guerra, un film,

un'epoca, un'atmosfera, uno sport, una musica… etc… 

 

Parleremo ora di una foto simbolo

(ed in breve… della sua lunga vera storia)

e di come ancor oggi è amata e ricordata…

 

 

LA VERA STORIA DI UNA FOTO DIVENUTA MITICO SIMBOLO

 

 

 

 

Questa foto l’avrete certamente già vista…

essa con il bacio di Edith Shain al marinaio…

rappresenta una delle immagini più significative

della fine sella seconda guerra mondiale…

 

 

In quest'altra foto qui giù, 63 anni dopo a New York,

riecco la donna di quel bacio ormai divenuto storico

 

 

LA STORIA DELLA FOTO…

 

Edith Shain… Il 15 agosto 1945… fu fotografata in piena Times Square
tra le braccia di un marinaio che la baciava appassionatamente
per festeggiare la vittoria sul Giappone.

 

 

Quella foto scattata dal noto fotografo Alfred Eisenstaedt
divenne il simbolo della fine della Seconda Guerra mondiale,
ma per anni i due personaggi rimasero sconosciuti al grande pubblico,
nonostante i ripetuti appelli della rivista Life,
per la quale lavorava “Eisie”,
così soprannominato perché si faceva amare da tutti.

 

Alfred Eisenstaedt

 

LA SCOPERTA DELLA DONNA DELLA FOTO

 

Poi, all’inizio degli anni Ottanta
l’infermiera si fece avanti:
si chiamava Edith Shain e raccontò che:
«quel marinaio mi prese, mi baciò
e poi ognuno se ne andò per la sua strada,
davvero non potrei sapere chi fosse».

 

 

Dopo 63 anni Edith Shain, ormai novantenne,
tornò a New York per presenziare
alla messa in scena del musical South Pacific,
ispirato proprio a quei giorni,
al Vivian Beaumont Theater.

 

Shain volò nella Grande Mela, da Los Angeles, 
per la parata dei veterani della seconda guerra mondiale
a cui partecipò in prima fila, ricevendo gli onori del caso.

 

 

Lei ci teneva a specificare il significato vero di quella foto:

«Dice molte cose: speranza, amore, pace e futuro.
La fine della guerra è stata una esperienza stupenda
e quello scatto racchiude tutto questo».

 

 

 

LA STATUA DI SAN DIEGO

 

Ma la storia di questa foto non finisce qui…


Infatti per omaggiar questa mitica foto l’artista J. Seward Johnson
ha realizzato questa enorme statua dal nome Unconditional Surrender
(resa incondizionata) che dal 10 febbraio di quest'anno
si trova nel Mole Park di San Diego

 

 

Questa è dunque la vera lunga storia della foto di un bacio certo…,
che però che è divenuta mitico simbolo della fine della 2° guerra mondiale…,
e che, come si vede, continua ancor oggi.

 

TONY KOSPAN

 

 

 

ARTE MUSICA POESIA ETC
NEL NUOVO GRUPPO DI FB

 

 

LIRICHE D’AMORE DALL’ANTICO EGITTO – STANZA SESTA   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
LIRICHE D’AMORE
CHE CI GIUNGONO DALL’ANTICO EGITTO
 
 
 

 

 

 

Vai a:   Dal Papiro di Chester Beatty I Torna a:

 

 

 new      age

 

 

STANZA SESTA (DONNA) 

 

 

 
 
 

Quando passai vicino a casa sua,
trovai il portone spalancato:
il mio amato stava accanto a sua madre,
tutti i suoi fratelli e sorelle erano con lui.
Il cuore di tutti quelli che si fermavano sulla strada
s’infiammava d’amore per lui,
il giovane perfetto e senza eguali,
l’amato, dalle scelte qualità.
Mentre passavo, mi guardò:
fui felice,
col cuore contento, con grande gioia.
Ero sola per rallegrarmi,
o mio amato,
perché ti avevo visto.
Ah, se sua madre conoscesse il mio cuore!
(i miei sentimenti, ndt)
se questo le venisse subito in mente!
O Dorata,
metti ciò nel suo cuore;
allora mi affretterò verso il mio amato,
lo bacerò davanti ai suoi,
non avrò vergogna della gente,
ma mi rallegrerò della loro considerazione,
perché tu mi riconoscerai.
Farò una festa alla mia dea
-batte il mio cuore fino ad uscire- (dal petto, ndt)
perché faccia ch’io veda il mio amato,
questa notte:
è così bella, quando arriva!

 

 

 

 

 

 

 

 

Scritti raccolti da Danny Fan-impagin. t.k.

 

 – continua – 

 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 

PER LEGGER LA POESIA DELLA V STANZA…
E DA LI', POI, TUTTE LE ALTRE

 

 

 

LA PAGINA CULTURALE DI FB?

PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 

ILARIA DEL CARRETTO – LA VITA – IL CAPOLAVORO – LA POESIA   2 comments


 

Un'eccezionale opera d'arte,
vero bellissimo inno alla maternità
trasferito nel marmo,
che emoziona da secoli.
.
.
.

 
 
 
 
 

ILARIA DEL CARRETTO
 LA VITA – L'OPERA D'ARTE – LA POESIA
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
 
 
 
 
 
LA STORIA D'ILARIA
 
 


Ilaria ha lasciato questo nostro mondo parecchi secoli fa ed ora le sue ceneri riposano tranquille in un grande sarcofago di marmo posto nella sacrestia del Duomo di San Martino a Lucca… una delle più belle città medievali della Toscana.

Ilaria nacque nel 1379 in una nobile famiglia… il padre, Carlo, era Marchese della Liguria Occidentale.

 

Gian Galeazzo Visconti signore di Milano per rinforzare l'alleanza contro la Signoria  di Firenze propose all’amico Guinigi di risposarsi con la marchesina Ilaria.

Di lei si diceva che era di grandissima bellezza e molto ben educata ed inoltre il matrimonio giovava a stabilizzare i rapporti politici dell'epoca.

Il padre accettò con piacere ed a 24 anni Ilaria lasciò il natio castello per sposarsi a Lucca in modo sfarzosissimo…

Dopo un viaggio di nozze nei vasti possedimenti del marito si stabilirono a Lucca e qui Ilaria alla vigilia di Natale del 1404 diede alla luce il primogenito Ladislao.

L'anno dopo però, nel dicembre 1405, nel dare alla luce Ilaria Minor, morì tra indicibili dolori.

 

 

 

 

Anche i figli non ebbero vita lunga per tragiche, ma ahimè classiche, vicende degli intrighi dell'epoca… così come lo stesso marito di Ilaria che fu deposto da una rivolta dei notabili di Lucca ed a cui non solo fu tolto tutto ma furono anche distrutti tutti i suoi beni e perfino le tombe di famiglia…

Ma… ma i rivoltosi si fermarono, per fortuna, dinanzi alla sacralità ed alla bellezza del sarcofago contenente le spoglie di Ilaria… che però vennero disperse.

Benché gli storici dell'arte siano divisi su quest'opera in ogni caso questo monumento funebre, davvero unico per magnificenza e bellezza, è lì a testimoniare e ricordare in modo sublime il senso della caducità della vita ed il silenzio eterno della morte… ma anche il grande amore che doveva albergare in chi volle commissionare un simile gioiello marmoreo.


 

 

Ed infatti è impossibile non emozionarsi… non commuoversi…

nell'osservar quest'opera

che da secoli è universalmente ammirata (ed amata).



L'OPERA D'ARTE


 
 
 
Sopra il sarcofago c’è la statua con la sua immagine, che pur nella tranquillità del sonno perenne, esprime sia una dolce sofferenza di madre che non ha potuto veder crescere la propria creatura ma anche tanta serenità per averle donato la vita in cambio della sua.



L'opera marmorea affascina non solo per la bellezza del viso o per l’armonia del corpo modellato dal vestito, ma anche e soprattutto per quella nobiltà d’animo e quel profondo senso di maternità che emana in un modo che colpisce ed emoziona.
 
 
 

Il sarcofago (particolare)

 
 

 
Jacopo della Quercia, autore di quest’opera commissionata dal marito, è stato veramente grande non solo nel ricostruire l’aspetto fisico , ma soprattutto nel dare a questo freddo marmo davvero un’anima.
 
Narra Sgarbi che Ilaria è stata la prima donna che ha amato… ma non so proprio se lei poi avrebbe contraccambiato.
 
Ai piedi del sarcofago c'è un cane e penso che sia stato posto lì perché simbolo della fedeltà.

 
 
 
 
Il cane – dal sito… Stilearte.it
 
 
 
 
LA POESIA
 
 
 
Anche Pasolini dedicò dei versi
(come aveva già fatto D'Annunzio)
 a quella che per la sua storia e la sua bellezza
è considerata la… Sposa d’Italia”.

Eccoli…
.
.
.
.
Dentro nel claustrale transetto
Come dentro un acquario, son di marmo
Rassegnato le palpebre, il petto
dove giunge le mani in una calma
lontananza. Lì c’è l’aurora
e la sera italiana, la sua grama
nascita, la sua morte incolore.
Sonno, i secoli vuoti: nessuno
Scalpello potrà scalzare la mole
tenue di queste palpebre.
Jacopo con Ilaria scolpì l’Italia
perduta nella morte, quando
la sua età fu più pura e necessaria



 
 

 

 

  


L'OPERA IN VIDEO


 

Possiamo infine ammirare quest'opera eccezionale

insieme alla Cattedrale di San Martino a Lucca,

in modo ancor più approfondito grazie a questo video.

 

 

 


FINE

 

 

FONTI VARI SITI WEB – COORDIN. E IMPAGINAZIONE TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE
IN SENSO LATO
Ripped Note
 
 .
.
.
.
Dal sito… “Dovealucca.it”



 

IL BOUQUET – PREVERT – FELICE MARTEDI’ IN POESIA ARTE E…   2 comments

 

 

Ford Madox Brown – Giulietta e Romeo

 

 

barrefleuri.gif barra picture by RaiodeLuar    

 

 

 
 
 
 
Sulla porta del mio cuore scrissi:
“Chiuso. Qui non si passa.”
Ma l'Amore forzandola disse:
“Io vado ovunque”
(anonimo)
 

 

 

 

Ford Madox Brown – Il bouquet di fiori

 
 
IL BOUQUET
J. Prevert
 
Per te per me
lontano da me vicino a te
con te contro di me
ogni battito del mio cuore
è un fiore bagnato del mio sangue
Ogni battito è il tuo
ogni battito è il mio
con te ogni tempo per tutto il tempo
La vita è una fioraia
la morte un giardiniere
Ma la fioraia non è triste
il giardiniere non è cattivo
il bouquet è troppo rosso
e il sangue troppo vivo
la fioraia sorride
il giardiniere aspetta
e dice Avete tutto il tempo!
Ogni battito dei nostri cuori
è un fiore bagnato di sangue
il tuo il mio
lo stesso nello stesso tempo.
 
 

Ford Madox Brown – Pomeriggio autunnale inglese
 
 
 
447562.gif picture by Lilith_RJ2
 
 
 

a tutti da Orso Tony

 
 
 
 

LA TUA PAGINA DI SOGNO IN FB?

Psiche7J.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 

IO SI’ – CANZONE POESIA… POCO NOTA MA MOLTO BELLA… DI TENCO…   Leave a comment

 

 

 

 

In un'antologia di canzoni – poesie penso che questa nota…,
ma non notissima canzone…, del grande Tenco non possa mancare…
 
 
 
Per me è poesia pura…
 
 
 
 
 
 
Luigi Tenco (Cassine 21 3 1938 – Sanremo 27 1 1967)
 
 
 
 
 
La canzone è tutta sua…
testo e musica…
 
 
Appare a me… ma non solo…
come una delle sue canzoni più incisive…
più sensuali… più romantiche e più intriganti
 
 
Direi che rappresenta un vero e proprio unicum…,
proprio per questi aspetti…,
tra le canzoni di questo mitico cantautore…
vero mito della gioventù… degli anni 60…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E’ bello ascoltarla
sia nella versione maschile sofferta e profonda del grande Luigi…
che  nella versione femminile
cantata con la consueta sensualità ed intensità
dalla classica Ornella Vanoni…
 
 
Prima però… leggiamo il testo…
per apprezzarne il valore “poetico”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IO SI’
 
– Tenco –
 


Io sì,
che t’avrei fatto vivere
una vita di sogni
che con lui non puoi vivere
 
Io sì,
avrei fatto sparire
dai tuoi occhi la noia
che lui non sa vedere
ma ormai…
 
Io sì,
t’avrei detto il mio amore
cercando le parole
che lui non sa trovare
 
Io sì,
t’avrei fatta invidiare
dalle stesse tue amiche
che di lui ora ridono,
ma ormai…
 
Io sì,
t’avrei fatta arrossire
dicendoti “ti amo”
come lui non sa dire
 
Io sì,
da te avrei voluto
quella tua voce calda
che a lui fa paura
ma ormai…
 
Io sì,
t’avrei fatto capire
che il bello della sera
non è soltanto uscire
 
Io sì,
t’avrei insegnato
che si incomincia a vivere
quando lui vuol dormire,
ma ormai…
 
Io sì,
che t’avrei insegnato
qualcosa dell’amore
che per lui è peccato
 
Io sì,
t’avrei fatto sapere
quante cose tu hai
che mi fanno impazzire
ma ormai…

 

 

 

 

 
 
 
 Ascoltiamola dunque cantata dall’autore…
 
 
 

 
 
 
 
 
e, se ci va, anche cantata dalla Vanoni…
 
 

 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

ARTE MUSICA POESIA ETC…
I N S I E M E
NEL GRUPPO DI FB

 
 
 
 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: