Archivio per novembre 2012

ECCO LA PIANTA ARCOBALENO!!! VIVE ALLE HAWAII   3 comments

 





No… non è un trucco… né opera di photoshop

ma sono i veri colori della corteccia di un albero…

precisamente dell’ eucalyptus deglupta.

Si tratta dell’unica specie di eucalipto

dell’Emisfero Settentrionale

 

 

 

E’ una pianta dall’alto fusto

nota ai più con il nome di Eucalipto arcobaleno

E’ una pianta che cresce comunemente alle Hawai

La colorazione nasce dal fatto che la corteccia si stacca dall’albero

in punti e momenti diversi.

 

 

 

All’inizio appare un verde vivace che poi col tempo diventa viola….

rosso, arancione… marrone… 

 

 

 

 

 

I diversi momenti di questi cambiamenti di colori…

creano così l’incredibile effetto arcobaleno…

 

 

Tony Kospan




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F. ALBERONI E… LA POTENZA CREATIVA DEL… MAL D’AMORE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
Una breve ma molto interessante analisi di Alberoni…
sulla grande creatività scaturente dal “Mal d’amore”
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
LA POTENZA CREATIVA DEL… MAL D'AMORE
Francesco Alberoni
 
 
Quante volte mi hanno domandato:
«Come si fa a guarire di mal d’amore, smettere di soffrire se ti sei innamorato e non vieni ricambiato?».
Per rispondere ricordiamo che noi ci innamoriamo quando, stanchi del nostro attuale modo di essere, vogliamo realizzare altre nostre potenzialità e siamo pronti a ricominciare.
Allora ci innamoriamo di chi ci fa intravedere la nuova futura possibile vita.
Così si accende il processo di «stato nascente» in cui noi trasfiguriamo tanto il mondo che la persona amata.
Sentiamo di avere un’affinità profonda, metafisica, con lei e viviamo il nostro amore come qualcosa che contribuisce all’armonia del mondo, alla perfezione stessa del cosmo.
Perciò se chi amiamo ci dice di no, ci rifiuta, non riusciamo a capire, ci sembra qualcosa di assurdo, ma non sul piano psicologico, sul piano della struttura costitutiva dell’essere.
E’ un assurdo, un vuoto che ci portiamo dentro per anni.
E che può essere riempito definitivamente solo con un altro innamoramento ricambiato.
Ma allora non c’è nulla da fare contro il male d’amore?
No.
No perché, nello – stato nascente – , noi stavamo mutando, e le energie che volevano creare una nuova vita sono bloccate, ma ancora presenti.
Non possiamo realizzare una coppia amorosa, ma possiamo orientarle verso un’altra meta.
La terapia dell’innamoramento frustrato è una nuova attività creativa.
Goethe si era innamorato di Charlotre Buffe, quando la ragazza ha sposato un altro, ha pensato al suicidio.
Però, anziché suicidarsi, ha scritto il romanzo “I dolori del giovane Werther”, in cui un giovane si innamora di una ragazza che (guarda caso) si chiama Charlotte e quando lei sposa un altro, si suicida.
Goethe invece si salva.
Un altro esempio: nel 1883 Nietzsche si innamora di Lou Salomé, vuol sposarla ma lei lo respinge.
E’ sconvolto, fugge, ha degli incubi, è disperato.
Ma non si suicida, scrive di getto, in pochi giorni, un’opera straordinaria:
“Così parlò Zarathustra”.
Concludendo, per guarire da un innamoramento deluso, la terapia efficace sta nel continuare il processo di trasformazione già iniziato.
Anzi, nell’accelerare il cambiamento esplorando nuove strade.
Soprattutto impegnandosi in un grande compito che richieda lotta, lavoro, energia e creatività.
Solo così le forze liberate dall’innamoramento possono incanalarsi in un nuovo progetto.
E la nostalgia, il dolore, la rabbia, la volontà di riscatto o di vendetta diventano potenze costruttive.
 
 
 

 

 

 

Dal web – Impaginaz. T.K.

 

 

 

 

IL MONDO DELLA POESIA?

UN DIVERSO MODO DI VIVERLO

 
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
 
 
 

RICORDA CORPO – POESIA SUBLIME MA… INCONSUETA – K. KAVAFIS   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
Questa poesia non può non suscitare sorpresa…
 
 
Essa non parla d’amore… in modo classico ma del…
c o r p o… dei ricordi del corpo…
come soggetto… del pensiero… del rimpianto del poeta…
 
 
Ma essa, forse proprio per questo, occupa un suo posto,
a mio parere, nella piccola libera antologia delle poesie sublimi…
 
 
 
 
 
 
 
 
I ricordi… del corpo… non vanno solo alle passioni vissute…
ma anche a quelle che, per un pelo o per un accidente, si persero per via…
ma che hanno comunque lasciato delle tracce nel… corpo…
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
RICORDA CORPO…
Konstantinos Kavafis
 
 
Corpo, ricorda, e non solo quanto fosti amato,
non soltanto i letti in cui giacesti,
ma anche quei desideri che per te
brillavano chiari negli occhi,
e tremavano nella voce – e qualche
casuale ostacolo li rese vani.
Ora che tutto ormai appartiene al passato,
sembra quasi che a quei desideri
tu ti sia concesso – come brillavano,
ricorda, negli occhi che ti guardavano:
come tremavano nella voce, per te, ricorda, corpo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Il corpo quindi riconquista, grazie al poeta, l’importanza e la dignità
che la cultura classica ad esso dava….
 
 
Importanza che per secoli è stata nascosta e volutamente trascurata…
 
 
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 

 

 

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CAMBIAMENTO – CRONIN – BUON POMERIGGIO IN POESIA ARTE E NON SOLO…   3 comments

 

 

Toulmouche Auguste – Dolce far niente

 

 

 

 

 

 

Mentre la nostra penisola è investita dal maltempo

ed io sono ancora alle prese con il trasloco e tanti problemi…

vi giunga lo stesso il mio buon pomeriggio con l'augurio

che si arrestino i danni, le diifficoltà ed i lutti… per tutti…

 

 

 

 

 

 

barre de separationbarre de separation

L'amore è l'unica cosa bella che ci sia nella vita,
e noi la sciupiamo pretendendo l'impossibile.
Guy De Maupassant

barre de separationbarre de separation

 

 
 

Toulmouche Auguste – Lettera d'amore
 
 
 
 
CAMBIAMENTO

~ A. J. Cronin ~
 
 
La vita non è un cammino
semplice e lineare
lungo il quale possiamo procedere
liberamente e senza intoppi,
ma piuttosto un intricato labirinto,
attraverso il quale dobbiamo trovare
la nostra strada, spesso smarriti e confusi,
talvolta imprigionati in un vicolo cieco.
Ma sempre, se abbiamo fede,
si aprirà una porta:
forse non quella che ci saremmo aspettati,
ma certamente quella che alla fine
si rivelerà la migliore per noi.
 
 
 
 

Toulmouche Auguste – 5 minuti di ritardo
 
 
 
 

 
 
 
a tutti da Orso Tony
 
 

 
 
 
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INCONTRO – C. BRAMANTI – BUONANOTTE IN MINIPOESIA…   1 comment

 

 

 

 
 
 
INCONTRO
Carlo Bramanti

Un mar
Di sogni e pensieri
Di volti sinceri
S’affollano, ora assolati
E c’è odor di foglie
Di verdi voglie
E ora null’altro
Null’altro che gli occhi tuoi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

par Tony Kospan

 

 

 

 

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SCALINATELLA LONGA LONGA – LA VERA STORIA L’ATMOSFERA LA MAGIA LA CANZONE   Leave a comment

 
 
 
 
 

MUSICHE ED ATMOSFERE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

SCALINATELLA (LONGA LONGA)

Bonagura – Cioffi
 
 
 
 
 
 

Questa è una delle prime canzoni della mia memoria…
 
Ero ancora bambino.. ma quel canto dolce e suggestivo…
mi incuriosiva… e mi costringeva a pensare… ad immaginare…
questa lunga ma stretta scalinata….
come sospesa nell’aria… nella fantasia…
 
 
Poi crescendo capii il resto della canzone…
e l’innamoratella…A bocca aperta
 
 
 
 
 
 
 
 
La canzone, il cui titolo è sì Scalinatella…
(ma è notissima con l’aggiunta di “Longa Longa”)
è del 1951… e come di consueto
ecco alcune immagini che ci riportano
all’atmosfera di quell’anno…
 
 
 
 
L'ATMOSFERA DEL 1951
 
 
 

037f_1.jpg image by ventodelsud

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2 PAROLE SULLA CANZONE
 
 
A mio parere questa è una canzone più suggestiva e dolce
che poetica…
(a confronto con le grandissime liriche della
CANZONE CLASSICA NAPOLETANA)
ma la semplicità e la suggestione della ripetuta rima in “ella”
insieme ad una musica dal ritmo morbidissimo…
crea un effetto che ti penetra nel profondo…
e da qui, penso, il motivo del suo successo…
 
 
 
 

 
 
 
 
LA SCALINATELLA DOV'ERA?
 
 
 
Ma dov’era la scalinatella della canzone?
 
Secondo alcuni essa è a Capri perché l’autore, Bonagura,
in quei giorni era a Capri… e quindi…
 
 
 
 

 

 
 
Secondo altri…
che si basano sulla dichiarazione di Roberto Murolo…
è invece a Positano
dove in effetti la spiaggia è raggiungibile a piedi
percorrendo la stradina principale
oppure una “Scalinatella longa, longa, longa…”
così come citata nella celebre canzone,
che conduce al mare in pochi minuti.
 
 
 

 
 
 
Conoscendo entrambe le località…
mi sembra più verosimile l’ipotesi Positano
che è una cittadina letteralmente abbarbicata
al costone della Costiera Amalfitana…
 
 
 
 
 
 
 
 
Va sa da sé che sono tutte e due
delle località davvero… stupende e mitiche…
 
 
 
 
 
 
 
 
LA VERA STORIA NARRATA DALL'AUTORE
 
 
Ma ecco, per gli appassionati,
come nasce la canzone
con le parole dello stesso Bonagura:
 
 
“Andavo a casa di Cioffi una sera, a piedi, ero giovane e mi piaceva camminare.
Percorrevo via Toledo e tracciavo senza fermarmi delle parole sulla carta, che avevo già, così come mi venivano a mente, un certo suono e una certa cadenza che rendevano più veloce e più cadenzato il mio passo.
Giunto a casa dell’amico e sedutomi al suo fianco, ho a più riprese posto quel foglietto accanto al piatto dove egli mangiava.
Niente. Finse sempre di non percepire il mio invito a leggere.
Finito il pranzo, con calma egli si alzò, sedette al pianoforte e suonò Scalinatella con le stesse note che tutto il mondo oggi conosce.
 Io non rifeci e non aggiunsi, non sostituii mai alcun verso”
 
 
 
 
Murolo nel 1951
 
 
 
 
LA CANZONE
 
 
Ascoltiamola dunque cantata da Murolo
potendo anche leggere
il testo originale con la traduzione in italiano…
 
 

 
 
 
Buon ascolto, se vi fa piacere,
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

 

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CULTURA CON LEGGEREZZA

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SEI SICURA? – J AX – CANZONE DAL TESTO DAVVERO INCONSUETO…   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
UNA CANZONE DAVVERO ORIGINALE E CONTROCORRENTE
 
 
DICE ANCHE COSE VERE A MIO PARERE…
 
 
E’ UNA SORTA DI VERA E PROPRIA AUTOCRITICA DELL'AUTORE
CHE COINVOLGE NOI UOMINI Imbarazzato
 
 
 
 
Silema – Donna con cappello
 
 
 
SEI SICURA?
di
J-AX*
 
 
 
 
Nota
 
 
 
 
Sei sicura che io sono
davvero quello giusto
sicura che non vuoi un’altro uomo
magari un po’ più a posto
sei sicura di volerne uno
che in testa ha una guerra
sei sicura di volere raccogliere i vestiti da terra
sei sicura di sopportare l’odore
del malumore e delle calze
sei sicura di non rompermi il cuore
come hanno fatto le altre
sei sicura che sarò capace
di darti ogni cosa che ti piace
sei sicura che ti proteggo
sei sicura ci sarà bel tempo
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
non vorrei insistere ma è
palese
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
t’autorizzo a ridere
perché
io tento di spiegare
di razionalizzare
e scrivo questa stupida canzone
che non sa
parlare di te parlare di te
sei sicura di avere pazienza
e di volere viaggiare
sei sicura di rimanere sveglia
in una stanza ad aspettare
sei sicura perché senza volere
potrei farti male
sei sicura
perché io sono così in aria
che non riesco a pensare
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
non vorrei insistere ma è
palese
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
t’autorizzo a ridere
perché
io tento di spiegare
di razionalizzare
e scrivo questa stupida canzone
che non sa
parlare di te
tutte le parole
suonano piccole
non sanno spiegare
non posso credere
sei sicura che
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
t’autorizzo a ridere
perché
io tento di spiegare
di razionalizzare
e scrivo questa stupida canzone
che non sa
parlare di te
 
 
 
 

*J-Ax pseudonimo del cantautore Alessandro Aleotti (Milano, 5 agosto 1972)
 
 
 
 

Man Ray – Bianco e nero
 
 
 
 
Cosa ne pensate?
 
Orso Tony
 
 
 
 
 
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NON SO QUANDO TORNERO’… IL MIO SALUTO…   10 comments

 

 

 

A tutte le amiche ed amici virtuali…

delle pagine, dei gruppi, dei blog…

 

 

 

 

Sarò assente del tutto

non so per quanto tempo…

per trasloco…

 

 

 

 

Non vi dico cosa sto passando…

sono in… apnea…

 

 

 

 

Chi ha vissuto… questa esperienza

in prima persona… sa di cosa parlo…

 

 

 

 

 

 

Spero di tornare tra voi presto… ma…

non so quando sarà…

 

 

 

 

 

Un caro saluto a tutti…

mi mancherete…

 

 

Orso Tony

 

 

 

IL SILENZIO DELLA FILOSOFIA SUL MALE – S. GIVONE   Leave a comment

 

 

 

 
Parte dell’intervento di Sergio Givone
ad UmbriaLibri sul Tema
“In fondo al male”

 

 

 

 

 

IL SILENZIO DELLA FILOSOFIA

SUL MALE

 
 
 

 
 
 
Un articolo interessante…
un piccolo excursus sul  concetto di male…  attraverso i secoli
che porto all’attenzione di chi… come me…  ama anche questi temi…
e che propongo alla vostra lettura…
 
 
 

NotaNEWAGE Nota

 

 

La filosofia tace sul male

 

Diceva David Foster Wallace, lo scrittore americano da poco scomparso:
anche l’ aragosta “sa” il male, quanto meno lo sente.
Basta prestare orecchio al rumore sordo delle chele che sbattono contro i bordi della pentola in cui è stata gettata viva. E non si dica che il suo è un sentire elementare, rozzo.
Se l’ aragosta non ha le parole per dire la sofferenza che prova e il tormento che le viene inflitto, forse noi le abbiamo? Si pensi alla filosofia.
Di fronte al male è stata reticente, ha balbettato.
Vero è che tutte le tradizioni da cui proveniamo traboccano di riferimenti al più inquietante dei molti misteri che ci circondano.
Non c’ è male che sia stato risparmiato a Giobbe.
«Appena temo un male, questo mi colpisce».
Inutile chiedere perché, avverte Qohélet.
Tutto è inutile. Tutto è vano.
E questo forse è anche peggio del male.
«Sarebbe opportuno che noi ci radunassimo a piangere la casa nella quale qualcuno sia venuto alla luce, pensando ai molti mali della vita umana, ma a chi con la morte ha posto fine a gravi sofferenze, gli amici con lode e con gioia dovrebbero dare sepoltura», aveva scritto Euripide, rievocando l’antica sentenza del Sileno (…) per cui la cosa migliore sarebbe non nascere, e in subordine morire al più presto.
Ma siamo sicuri che in quei testi si stia parlando del male e non di qualche cos’altro?
Qualcosa che ha bensì a che fare col male, ma che nulla dice circa la sua natura?
Certamente le sciagure che senza tregua colpiscono gli uomini, con il loro corteo di sofferenze afflizioni pene e tormenti vari, per non parlare della morte e del nulla, sono dei mali.
Ma non lo sono necessariamente.
Tant’ è che hanno potuto presentarsi talvolta come forme di liberazione o di sollievo.
Il male sfugge alla presa. E si rifugia in una dimensione dov’è difficilissimo stanarlo.
E’ la dimensione in cui il male appare strettamente legato alla colpa.
Anzi, non appare se non come colpa.
Ossia come qualcosa di cui l’individuo deve rispondere.
Non importa a chi: se a Dio, alla propria coscienza, agli altri uomini.
Né importa se ciò di cui deve rispondere è un che di fatale, addirittura un destino.
C’è autentico male dove c’ è assunzione (o rifiuto) di responsabilità per una colpa.
Ma quale colpa?
A questo proposito i greci hanno parlato di amartia.
I cristiani invece di peccato.
Si coglie qui la differenza nel modo in cui gli antichi e i moderni hanno concepito il male.
Per gli antichi la colpa appartiene all’ordine delle cose.
E’ una specie di marchio, è il retaggio della nostra finitezza, come sostenne Anassimandro.
Siamo mortali; lo siamo poiché ci siamo separati dall’uno-tutto e siamo precipitati nel mondo della vita e del divenire.
Questa separazione è la nostra colpa.
Da espiare con la morte.
Come se ci dicessero: sei venuto al mondo, hai goduto della luce del sole, e allora paga.
Anche per il cristianesimo la colpa è tutt’uno con la nascita.
L’uomo nasce portatore di un peccato d’origine.
Però questo peccato non appartiene all’ ordine delle cose, come nel mondo classico, ma a quel principio spirituale che è l’anima.
Donde la questione come possa essere imputabile all’anima un peccato non commesso.
Il cristianesimo introduce allora l’idea della solidarietà nella colpa.
Ricevendo la vita, ciascuno è tenuto a farsi carico di tutto ciò che la vita comporta, non solo nel bene ma anche nel male.
Un pò come quando si riceve un’eredità.
Se la si accetta, i debiti connessi devono essere onorati.
C’ è dunque differenza, ma anche profonda affinità fra la nozione di colpa tragica e quella di peccato originale. (…)
Ma che cosa accade nel momento in cui, come oggi, la colpa perde credibilità filosofica?
Chiaro che se la colpa è sempre e soltanto della società, o non è che senso di colpa, di cui è bene disfarsi per igiene mentale, allora tanto vale rinunciare ad essa.
Salvo che, tolta la colpa, è tolto anche il male.
Non è certo un caso se la filosofia contemporanea, tranne pochissime eccezioni, sul male ha taciuto. 
 
 

 SERGIO GIVONE

 

 

 

 
 
 

  Repubblica – 07 11 2008 – sez. Cultura – Impaginaz. T.K.

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

LA POESIA (E NON SOLO)
IN TUTTE LE SUE FORME
NELLA PAGINA
UN MODO DIVERSO
DI VIVER LA CULTURA
 
 
 

ENERGIA MUTABILE – G. CONTE – PICCOLA INTENSA PROFONDA POESIA   2 comments

 
 
 

Ecco una piccola intensissima ed affascinante poesia
di un autore contemporaneo… Giuseppe Conte
 

Giuseppe Conte – Imperia – 15 novembre 1945

 

ENERGIA MUTABILE
 
– PICCOLA INTENSA PROFONDA POESIA –
 
 
 
 
 
 

 La si può idealmente dividere in 2 parti contrapposte.
 
La prima ci parla di un amore indipendente dal possesso 
anzi…
 perfino dal legame stesso… dell’amore
 

 
L’amore vero, tu lo sai,
è volere la gioia
di chi non ci appartiene
 

 
La seconda invece è tutta un traboccare…
di un’energia necessaria ed irrinunciabile…
che però non può prescindere
dall’intensità di un legame forte…

 
 
Quasi un patto di amore e sangue, dunque,
tanto intenso… quanto in continua evoluzione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Possiamo anche dire… in altre parole…
 che la prima è la parte astratta
 propedeutica però… alla seconda… parte concreta
in cui si snoda come in un ruscello
l’eterno mutamento della realtà dell’amore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ENERGIA MUTABILE
Giuseppe Conte

L’amore vero, tu lo sai,
è volere la gioia
di chi non ci appartiene
è questo uscire, traboccare da se stessi
come il sangue dalle vene
per un taglio,
è l’irrinunciabile,
amore energia mutabile eterno bene.
 
 
 
 
 
 
 
Cosa ne pensate?
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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