Siamo questa volta nel 1957… nasce il fenomeno degli “Urlatori”
con principale esponente Tony Dallara…
In verità le loro canzoni, pur se “urlate”, son pur sempre belle e melodiche… come questa… che m’è venuta in mente questi giorni…
Come prima (musica di Di Paola e Taccani e parole di Panzeri) fu scartata dal Festival di Sanremo nel 1955.
Pubblicata però a fine 1957 raggiunse il primo posto della hit-parade e vi rimase un bel pò.
Anche le vendite del 45 giri furono da vero record per l'epoca… 300.000 copie.
Oltre che alla validità della canzone e della musica, il merito del successo era dovuto soprattutto alla forza vocale di Dallara, che gli valse la definizione… di urlatore…
Nasceva un nuovo genere musicale tutto italiano.
Respiriamo un pò l'atmosfera di quell'anno.
Le tv stanno invadendo le nostre case…
Ecco la Miss Italia…
ed un film che ebbe grande successo…
ed infine un Elvis ancora pimpante…
Ma ora veniamo alla canzone…
Ecco il testo…
COME PRIMA…
Tony Dallara
Come prima più di prima t’amerò la mia vita per la vita ti darò sembra un sogno rivederti accarezzarti le tue mani nelle mani stringere ancor
come prima più di prima t’amerò la mia vita per la vita ti darò ogni giorno ogni istante dolcemente ti dirò come prima più di prima t’amerò
come prima più di prima t’amerò la mia vita per la vita ti darò sembra un sogno rivederti accarezzarti le tue mani nelle mani stringere ancor
come prima più di prima t’amerò la mia vita per la vita ti darò ogni giorno ogni istante dolcemente ti dirò come prima più di prima t’amerò come prima più di prima t’amerò
Lalla Romano…Graziella Romano, detta Lalla (Demonte, 11 novembre 1906 – Milano, 26 giugno 2001)
Nata agli inizi del secolo scorso
è stata una poetessa, scrittrice, partigiana, professoressa… amante dell'arte… etc, che ha vissuto davvero intensamente tutto il novecento (è morta nel 2005 a 95 anni)
nel mondo culturale ed intellettuale italiano ma sempre in modo riservato ed appartato… ragggiungendo infine la fama con il romanzo
“Le parole tra noi leggere” vincitore del Premio Strega nel 1969.
Nonostante il carattere molto schivo frutto della sua educazione fornitale dalla famiglia di antiche tradizioni piemontesi ebbe però modo di conoscere ed essere apprezzata da Montale a Mario Soldati… da Pavese a Pasolini…
La sua attività letteraria molto intensa
(anche la sua vita lo è stata)
si svolse principalmente nella scrittura di romanzi… poesie e saggi…
La critica definisce i suoi romanzi impietose pennellate rivelatrici dei vizi e dei difetti della borghesia italiana (che lei ben conosceva) e le sue poesie di genere più intimista come vicine alla precisione e stentoreità dei versi di lirici greci…
ALCUNE SUE POESIE
TU VAI LONTANO
Tu vai lontano ed io scateno dietro di te la muta degli ansanti segugi Ti raggiunge dovunque l'esercito implorante Ascolta: in mezzo al cielo angeli dissennati senza ritegno gridano il tuo nome
IL SILENZIO
Musiche nascono sono ancora parole, soli ardono si spengono sono ancora tempo. Solamente il silenzio oltre il gelo dei mondi oltre il solitario passo dei vecchi oltre il sonno dimenticato dei morti solo il silenzio vive.
CANZONE
Amore, bada, se mi vuoi ferire, che la ferita non mi sia mortale. Lagnarmi non m’udresti del mio male, ma lontano da te vorrei morire. Come la cerva ch’è ferita a morte, nel folto delle selve fuggirò. Sola e senza rimpianger la mia sorte, amor, lontano da te morirò.
L’arte della vita sta nell'imparare a soffrire e nell’imparare a sorridere H. Hesse
John William Godward – Siesta d'estate
L’AMORE Pablo Neruda
Che hai, che abbiamo, che ci accade?
Ahi il nostro amore è una corda dura che ci lega ferendoci e se vogliamo uscire dalla nostra ferita, separarci, ci stringe un nuovo nodo e ci condanna a dissanguarci e a bruciarci insieme.
Che hai? Ti guardo e nulla trovo in te se non due occhi come tutti gli occhi, una bocca perduta tra mille bocche che baciai, più belle, un corpo uguale a quelli che scivolarono sotto il mio corpo senza lasciar memoria.
E che vuota andavi per il mondo come una giara di color frumento, senz’aria, senza suono, senza sostanza!
Invano cercai in te profondità per le mie braccia che scavano, senza posa, sotto la terra: sotto la tua pelle, sotto i tuoi occhi, nulla, sotto il tuo duplice petto sollevato, appena una corrente d’ordine cristallino che non sa perchécorre cantando.