
Non sono impazzito eh eh…
E’ solo un gioco… originale… e spero divertente
per un minuto di relax…
Ma ecco che lo presento…
Stanchi delle solite moine e complimenti?
Vogliamo sentirci dire finalmente in faccia
qualcosa di maligno detto solo per il gusto di dirlo?

Ecco la soluzione al nostro problema:
Il vostro computer lo farà (gratis) per noi.
Possiamo anche fare una gara tra noi
per vedere a chi tocca
l’insulto più bello o più brutto.
Allora che aspettiamo?
Vediamo che bell'insulto ci spetta… ah ah…

Buon “divertimento” se ci va…
Fateci sapere





Scappoooooooooooooo 
T. K.
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“Questo è il dolore della vita:
che per essere felici bisogna essere in due”
(Edgar Lee Masters)
PER ESSER FELICI BISOGNA ESSER IN 2?
Tony Kospan
Ebbene sì… concordo… con E. L. Masters l'autore della
mitica Antologia di “Spoon River”
Sapete che da orso… amo la solitudine…
l'adoro… sia come amica
che come espressione di libertà…
Non solo!
La trovo anche capace di farmi scoprire cose belle e profonde…
nel campo dei miei hobby… dei miei interessi… etc etc…
e quindi non sono un affatto un detrattore della solitudine
o della singletudine… anzi…
Ma… ma… la vera felicità…
quella che ti fa innalzare da terra…
e ti fa… volare…
beh quella la si vive in 2… e solo in due…
Certo ciò accade solo ed esclusivamente
se c'è corrispondenza
e grande intensità… d'amorosi sensi…
So bene… che mi si può contestare il fatto che… l'amore… a volte…
come ci fa volare tra le stelle… così ci precipita negli abissi…
come pure può scadere nella noia… nell'incomprensione… etc…
Sì… certo… è assolutamente vero…
ma quel fantastico emozionante
volo lì… in 2…
di un minuto…
di un'ora
di una settimana
di un mese…
di un anno…
di una vita…
è per me…,
uno degli ultimi romantici…,
il bello della vita…
il meglio della vita…
ed è quel che la rende degna d'esser vissuta…
Concludo questo mio modesto pensiero
con una delle poesie d'amore che amo di più…
per il suo ritmo caldo e travolgente…
Sonetto dell'amore totale
ed una canzone…
Miracle of love
SONETTO DELL’AMORE TOTALE
Vinicius De Moraes
Ti amo tanto, amore mio…non canti
il cuore umano con maggiore verità….
Ti amo come amico e come amante
in una sempre diversa realtà.
Ti amo per affinità, di un quieto amore prestante
e ti amo al di là, presente nella nostalgia.
Ti amo, infine, con grande libertà
per l’eternità e a ogni istante.
Ti amo come un animale, semplicemente
di un amore senza mistero e senza virtù
con un desiderio massiccio e permanente.
E amandoci così, molto e sempre
un giorno nel tuo corpo all’improvviso
morirò per aver amato più di quanto ho potuto.
Josephine Wall
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate…
Ciaooooooooooooooooooooo
Orso Tony
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LA TUA PAGINA DI SOGNO
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Amedeo Nazzari e la moglie Irene Genna
Tratteggerò qui un breve ricordo
del grande attore Amedeo Nazzari,
(nome d’arte di Amedeo Carlo Leone Buffa)
(Cagliari 10 dicembre 1907 – Roma 6 novembre 1979)
Ricordo, ancora con stupore,
la sua forte ed imponente presenza scenica
e l’incredibile… profonda voce.
Amedeo Nazzari nel film “Le notti di Cabiria” di Federico Fellini
E’ stato un vero e proprio mito cinematografico italiano
nell’immediato dopoguerra…
Fu il film di Alessandro Blasetti “La cena delle beffe“,
un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici,
che lo consacrò come “divo” del cinema.
Questo film è ricordato nella storia del cinema
tra l’altro anche perché:
– c’è la prima (piccola) scena di nudo con grande scandalo…
(Clara Calamai a seno nudo per pochi secondi)
– Amedeo Nazzari recita, gigioneggiando alla grande,
recita la celebre battuta che poi divenne mitica…
«… e chi non beve con me, péste lo colga! »
Eccola in questo micro video
.
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.
Ed ora ecco ora alcuni titoli dei suoi film di maggior successo:
I figli di nessuno, Chi è senza peccato, Catene,
Angelo bianco, Malinconico autunno, Torna!
In questi ed altri egli ha recitato con Yvonne Sanson
che divenne la sua compagna d’arte..
.
Yvonne Sanson e Amedeo Nazzari
Erano infatti una coppia cinematograficamente perfetta
ed amatissima dagli spettatori…
(e lei corteggiatissima negli ambienti del cinema).
Lei, greca, formosa, sensuale e con occhi languidi
entusiasmava il pubblico maschile
e lui, il grande divo, era eccezionale nei ruoli
di militare, pilota, amante, aristocratico etc.
Qui con è con Yvonne Sanson in una scena del film Catene
Infine possiamo vedere una scena de “I figli di nessuno“
in cui possiamo ammirare lo stile della sua recitazione
e nel contempo conoscere quale era il genere cinematografico
in voga in quegli anni… quello…
sentimentale e melodrammatico.
Tony Kospan
PER CHI AMA LA STORIA.. I RICORDI E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO
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Anche la cura del corpo e la ricerca della bellezza…
hanno una loro storia… che risale alla notte dei tempi…
Oggi il rossetto è il cosmetico più usato in tutto il mondo…
STORIA SIGNIFICATO ED ASPETTI DEL…
ROSSETTO…
IL ROSSETTO NELLA STORIA DELLA BELLEZZA
Il rossetto è sinonimo di seduzione, sensualità e sex appeal e bel l'80% delle donne ne fa uso ogni giorno.
Non c’è poi vip o star che non gareggi per il titolo di labbra più sensuali del mondo esponendo rossi infuocati e bocche a prova di bacio.

LA NASCITA
Ma quando è nato veramente il rossetto?
La storia della cosmesi colloca la data del suo ingresso ufficiale nella società della bellezza intorno alla fine dell’ottocento (1883 per l’esattezza), anche se l’abitudine di tingersi le labbra è una delle piacevolezze più antiche della storia dell’umanità come vedremo in seguito.

Ma la data di nascita dello stick portarossetto, con il formato che noi conosciamo è molto più recente e risale al 1915 quando fu inventato da un americano di nome Maurice Levy.

Il rossetto veniva usato dalle donne della Mesopotamia per abbellire le labbra e occasionalmente gli occhi, ben 5000 anni fa.
I primi a fare uso quotidiano del rossetto e, in generale, dei cosmetici sono stati gli antichi Egizi attorno al 4000 a.C.. ed usato con profitto da Cleopatra.

Anche gli Antichi Greci e gli Antichi Romani facevano uso di cosmetici.
In particolare utilizzavano cosmetici contenente un elemento tossico come il mercurio.
Ma il rossetto divenne popolare solo nel 1500, durante il regno della regina Elisabetta d’Inghilterra, che usava una miscela di una speciale cera e di un colorante vegetale.
Nel XIX secolo la Regina Vittoria, definì il trucco una maleducazione.

Liz Taylor
Veniva considerato come qualcosa di volgare e usato solo da attori e prostitute.
In Oriente, perlopiù in Giappone, le geishe utilizzavano un rossetto prodotto dai petali del cartamo o zafferanone (nome comune di una pianta che cresce spontanea in quei luoghi) schiacciato non solo per truccare la bocca ma anche il taglio degli occhi e le sopracciglia.

Dalla Seconda guerra mondiale in poi la diffusione dei cosmetici si fece capillare in tutto il mondo occidentale.
L’uso nella forma attuale fu diffuso soprattutto grazie alla cinematografia, cioè ai films prodotti, soprattutto dagli USA, proprio durante il secondo conflitto.
IL SIGNIFICATO DEL ROSSETTO
Ma che significato ha il rossetto nella nostra cultura?
Da sempre simbolo di seduzione le labbra sono il punto del viso che più di ogni altro viene inconsciamente associato alla carica di femminilità di una donna, complici rossetti e matite che ne enfatizzano il fascino. Secondo gli antropologi, le labbra piene ed estroflesse delle donne, avrebbero infatti la funzione di richiamo sessuale. Siccome l’essere umano non esibisce le proprie regioni genitali quando è eccitato (come fanno i nostri cugini primati), trasmette lo stesso messaggio attraverso qualcosa di simile. Le labbra della bocca non solo somigliano a quelle dei genitali femminili, ma quando la donna è sessualmente stimolata, queste arrossano e inturgidiscono.

Colorarle con il rossetto rievocherebbe questa condizione.
La psicologa Monica Moore della Webster University, ha per altro osservato che talvolta l’atto di mettere il rossetto di fronte ad uomo è un segnale di disponibilità all’approccio.
E’ innegabile del resto che la fisionomia del volto dipenda in maniera diretta dall’aspetto, dal movimento e dal colore delle labbra, uno degli strumenti più seducenti del fascino femminile. Con la bocca si sorride, si bacia, si parla.
E labbra turgide e piene, morbide e vellutate, carnose e rosse sono inevitabilmente sinonimo di bellezza e salute. Ben lo sanno le donne che ricorrono al bisturi per ritoccarsele.
Le labbra ideali? Secondo l’editore Harlequin Enterprises, che ha condotto tempo fa un sondaggio piacciono soprattutto quelle morbide e umide e dal sapore di fragola.
Va bene il rossetto per il 37% degli uomini del campione, ma nature al momento clou soprattutto in Francia dove il 63% apprezza il look naturale, come del resto il 60% dei tedeschi e il 52% degli olandesi.
IL TRAMONTO DELLE LABBRA AL SILICONE

Definitivamente tramontata l’era delle labbra al silicone come rivela una ricerca Astra Demoskopea, secondo la quale il 70% degli uomini italiani non amano le labbra rifatte, o “a cerotto”, e preferiscono baciare e ammirare labbra tutte naturali, più “desiderabili” se sane, preferibilmente carnose e possibilmente sensuali.
Non piace l’eccessivo make-up, con una leggera approvazione nell’utilizzo di lucidalabbra e trucco leggero.
CONCLUSIONI
Non è insomma sempre vero che ricorrere al rossetto sia l’unico modo per accentuare la luminosità del proprio volto.
Spesso ci sono labbra già naturalmente colorite e luminose, che non hanno bisogno di alcun intervento.
Per scegliere la tonalità di rossetto giusta bisogna tenere presenti il colore della pelle e quello dei capelli.

Per cui una bionda sceglierà un rosa avorio, una nera con la pelle chiara il rosso vivo.
Nella nostra cultura la scelta del colore per le labbra è anche una decisione che sembra dover riflettere la nostra personalità. Superati i tempi in cui il rosso rappresentava il colore delle prostitute e qualsiasi donna “per bene” se ne sarebbe tenuta lontana; oggi l’industria cosmetica propone una tale varietà di tinte di rosso, che è impossibile non trovare quello che soddisfi realmente in ogni occasione e stato d’animo.
Ma al di là di tutto, scegliere il rossetto vuol dire per la donna mettere in rilievo la propria personalità, la voglia di mettersi in gioco e di parlare di sé. Secondo alcuni psicologi infatti, il rossetto usato può influire sul proprio modo di porsi nei confronti dell’altro.

FINE
Testo dal Web con modifiche – impaginaz. Orso
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