
William-Adolphe Bouguereau – Amore e Psiche
LA PASSIONALITA' IN POESIA…
MUSICA… ARTE… E NON SOLO (2012)
a cura di Tony Kospan
Care amiche ed amici amanti come me della poesia
torniamo…, al tema dell'amore… ma stavolta
parleremo di uno dei suoi tanti importanti aspetti…
la passionalità… la sensualità…
Raphael Charles Peyre – Offerta a Cupido (o Eros)
Questo aspetto col nome di Eros o Cupido
per gli antichi era addirittura una divinità…
ed il tema è presente fin dall'antichità
nella poesia ed in tutte le arti.
Una delle poesie di Teocrito, poeta della Grecia Antica,
ci parla della passione del Ciclope per Galatea…
non soddisfatta perché l'amata appare quando ha sonno…
e scappa quando si sveglia…
O bianca Galatea, perché respingi chi ti ama?
Tu, più bianca che giuncata, più tenera dell'agnello,
più allegra del vitello, lucente più dell'uva ancora acerba:
perché passi di qui quando mi prende il dolce sonno
e te ne vai se appena il dolce sonno mi abbandona,
e fuggi come la pecora che ha visto il grigio lupo?
La passionalità è dunque un essenziale lato dell'amore…

Canova – Amore e Psiche
Quello che, a mio parere,
una volta depurato dal puro istinto fisico,
è un inno alla vita… un sublime fiore rivolto al cielo…
e che insieme al vero amore è in grado di farci assaporare…
il profumo dell’Infinito…
Anche stavolta la selezione non è stata facile
per l'immenso numero di poesie sul tema…
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle che sul tema
amate voi…



Marc Chagall – Sogno d'amore
ASSIEME A TE
Roberto Perin
Non ho sentito
il tuo corpo,
non ho vissuto
le tue mani
che mi accarezzavano,
non ho sentito
la tua bocca sfiorarmi,
non ho sentito
di possedere
o essere posseduto.
Ho solo vissuto
un mare d’emozioni,
in un solo,
unico, lampo
che mai terminava.

Gaetano Previati – Il bacio
IL CERCHIO DELL'ARMONIA
Vincenzo Rescigno
Braccia che ti circondano
con tanta tenerezza,
s'un caldo sen t'attiran
preludio alla bellezza
di magici momenti
che l'estasi ti dan.
Risveglian sentimenti
che sanno di magia
chiudendoti in un cerchio
di magica armonia,
d'un corpo a un altro stretto,
frementi di passione,
due cuori un solo petto
due corpi in dolce unione.
Frederic Leighton – Il pescatore e la sirena
CARME 5
Catullo (poeta latino)
Viviamo, mia cara, ed amiamo,
e i mugugni dei vecchi moralisti
tutti insieme non stimiamoli un soldo!
I giorni tramontano e tornano;
ma noi, quando cade la breve luce della vita,
dobbiamo dormire un’unica, interminabile notte.
Donami mille baci, poi altri cento
Poi altri mille, poi ancora altri cento,
poi di seguito mille, poi di nuovo altri cento.
Quando poi ne avremo dati migliaia,
confonderemo le somme, per non sapere,
e perché nessun malvagio ci invidi,
sapendo che esiste un dono così grande di baci.
Jaques Louis David – Amore e Psiche
SANGUINELLO
J. Prevert
La cerniera lampo è scivolata sulle tue reni
e il temporale felice del tuo corpo innamorato
nell'ombra fitta
d'improvviso è scoppiato
E la tua gonna cadendo sul parquet incerato
non ha fatto più rumore
di una scorza d'arancio che cada su un tappeto
Ma sotto i nostri piedi
i bottoncini di madreperla cricchiavano come semi
Sanguinello
frutto bello
la punta del tuo seno
ha tracciato una nuova linea della fortuna
sul palmo della mia mano
Sanguinello
frutto bello
Sole di notte.
Toulouse Lautrec – Il bacio
LASCIAMI LIBERE LE MANI
Pablo Neruda
Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Lascia che le mie dita scorrano
per le strade del tuo corpo.
La passione – sangue, fuoco, baci –
m'accende con tremule fiammate.
Ahi, tu non sai cos'è questo!
è la tempesta dei miei sensi
che piega la selva
sensibile dei miei nervi.
è la carne che grida
con le sue lingue ardenti!
è l'incendio!
E tu sei qui, donna,
come un legno intatto
ora che tutta la mia
vita fatta cenere vola
verso il tuo corpo pieno,
come la notte, d'astri!
Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Io solo ti desidero,
ti desidero solamente!
Non è amore, è desiderio
che inaridisce e s'estingue,
è precipitare di furie,
avvicinarsi dell'impossibile,
ma ci sei tu,
ci sei tu per darmi tutto,
e per darmi ciò che possiedi
sei venuta sulla terra –
com'io son venuto
per contenerti,
desiderarti,
riceverti!
Ciao a tutti da Tony Kospan
IL MONDO DELL'ARTE
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LA RISATA E’ CONTAGIOSA…
ECCO PERCHE’…
Lo ha dimostrato uno studio scientifico,
che spiega i meccanismi con cui il cervello
risponde agli stimoli emotivi provocati da sorrisi e risate.

La ricerca pubblicata un pò di tempo fa, da un gruppo di scienziati della “University College e dell’Imperial College di Londra”, su “The Journal of Neuroscience” , sostiene che quando qualcuno ride o scoppia in un sussulto di gioia, nel cervello di chi ascolta si attivano le stesse aree che si “accendono” quando siamo noi stessi a ridere.
In pratica, quando vediamo qualcuno che ride il nostro cervello istintivamente lo imita, mettendo in moto i muscoli facciali che permettono il sorriso.
E’ un meccanismo di “specchio” , spiegano.
Ridere è contagioso!
Quando qualcuno inizia, non si può resistere.
Scatta un automatismo in tutti i presenti, ma nessuno era ancora riuscito a capire da che cosa era motivato.
Quelli che si attivano sono i centri neurali formati dai “neuroni specchio”, quelli che ci permettono di osservare le azioni degli altri e di imitarle, che svolgono un ruolo chiave nella socializzazione.
SOLO I SUONI “positivi” fanno scattare il meccanismo di imitazione.
E solo la risata, produce nel nostro cervello un effetto così marcato, come se in quel momento fossimo noi in prima persona a ridere.
E’ possibile che questa risposta automatica si sia creata per favorire l’interazione sociale, consentendoci così di capire ed empatizzare con la felicità altrui, quando questa si esprime con una risata.

BE’ QUEL CHE E’ CERTO E’ CHE LA RISATA FA BENE…
AL CORPO ED ALLO SPIRITO…
COME ANCHE ALTRI STUDI CI CONFERMANO…
ED ALLORA…
SOLI O IN COMPAGNIA… CON O SENZA CONTAGIO…
MOLTIPLICHIAMO LE OCCASIONI… PER RIDERE… O SORRIDERE…
SICURAMENTE STAREMO MEGLIO…
CIAOOOOOOOO DA TONY KOSPAN
CON UN… SORRISO…
il tuo salotto culturale di fb
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UOMINI E DONNE AL BANCOMAT
(IRONIE UOMINI-DONNE)
Gli uomini al bancomat!
1. Avvicinarsi con l’autovettura al bancomat.
2. Abbassare il finestrino.
3. Inserire la carta nel bancomat e digitare il PIN.
4. Digitare l’importo desiderato.
5. Ritirare la carta, il contante e la ricevuta.
6. Richiudere il finestrino.
7. Ripartire.

Le donne al bancomat!
1. Avvicinarsi con l’autovettura al bancomat.
2. Fare retromarcia fino ad allineare il finestrino al bancomat.
3. Riavviare il motore che nel frattempo si e spento.
4. Abbassare il finestrino.
5. Trovare la borsetta e svuotare tutto il contenuto sul sedile passeggeri per trovare la carta.
6. Localizzare la trousse e controllare il trucco sullo specchietto retrovisore.
7. Provare ad inserire la carta nel bancomat.
8. Aprire lo sportello per facilitare l’accesso al bancomat a causa dell’eccessiva distanza dell’automobile.
9. Inserire la carta. 10. Reinserire la carta nel verso giusto.
11. Risvuotare la borsetta per cercare l’agenda con il PIN scritto sul retro della pagina di copertina.
12. Digitare il PIN. 13. Premere Cancel e digitare il PIN corretto.
14. Digitare l’importo desiderato.
15. Ricontrollare il trucco nello specchietto retrovisore.
16. Ritirare il contante e la ricevuta.
17. Svuotare ancora la borsetta per trovare il portafogli e riporci il contante.
18. Riporre la ricevuta insieme al blocchetto degli assegni.
19. Ricontrollare il trucco ancora una volta.
20. Ripartire e percorrere 2 metri.
21. Fare retromarcia fino al bancomat.
22. Ritirare la carta.
23. Risvuotare la borsetta, trovare il portafogli e collocare la carta nell’apposito comparto.
24. Ricontrollare il trucco.
25. Riavviare il motore che nel frattempo si e spento.
26. Guidare per 5 o 6 chilometri.
27. Togliere il freno a mano.

TESTO DAL WEB… IMPAG. T.K.



Care amiche non ve la prendete… ovviamente si scherza …
lo so che siete forse anche più brave di noi al bancomat…
Il post serve solo per sorridere…
In ogni caso… per par condicio…
il prossimo sul tema ironie m. e f. sarà contro gli uomini…




Però poi c’è anche lui… o lei…
che è veramente tanto bravo/a

CIAO DA TONY KOSPAN
Vivere il web… in modo diverso?
Cioè come in un club… un salotto tra amici?
Vieni… sarai protagonista nel nostro gruppo di
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PROBLEMI AD ISCRIVERTI?
T.K.
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Scarpa in pelle di 5500 anni fa
LA NASCITA DELLE… SCARPE…
Uno studio affronta il problema
del periodo in cui gli uomini primitivi
iniziarono ad usare scarpe…
(SCARPA PERSIANA)
Lo studio dimostra che le prime rudimentali scarpe
apparvero circa 40.000 anni fa
e modificarono le ossa dei piedi dei nostri antenati
|
Il professor Trinkaus al lavoro
|
NEW YORK Gli uomini primitivi avrebbero indossate le prime rudimentali scarpe tra 40.000 e 26.000 anni fa.
Lo ha stabilito uno studio pubblicato sulla rivista «Journal Archaelogical Science» dallo scienziato americano Erik Trinkaus, professore della Washington University a St Louis, che ha studiato le ossa di alcuni nostri antenati.
SCARPE
Secondo Trinkaus la presenza di scanalature nelle ossa dei piedi dei nostri antenati testimonia l’invenzioni delle prime scarpe, che con il tempo resero le osse meno forti e resistenti.
I primi uomini che comparvero sulla terra, circa 500 mila anni fa, sentirono presto il bisogno di coprire i loro piedi a causa delle alte temperature nordiche.
Ma solo molti anni dopo, furono create calzature protettive comparabili alle moderne scarpe.
Lo scienzato afferma che non è possibile stabilire l’epoca esatta nella quale gli uomini non andarono più scalzi, ma costruirono le prime scarpe perchè il materiale animale e vegetale usato adesso non è più reperibile.
«Oggi le più antiche scarpe nel mondo sono di 9.000 anni fa, e sono state trovate in California» dice il professor Trinkaus.
ESAME DELLE OSSA DEI PRIMITIVI
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Ossa di un piede primitivo (Bbc on line)
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Esaminando le ossa dei piedi dei primi uomini primitivi (Homo neanderthalensis) e di quelli successivi (Homo sapiens) vissuti rispettivamente 100.000 e 10.000 anni fa, lo scienziato ha stabilito che i primitivi vissuti nel periodo intermedio del Paleolitico (tra i 100.000 e 40.000 anni fa) avevano ossa più pesanti e più forti, mentre coloro che trascorsero la loro esistenza 26.000 anni fa, nell’epoca del Paleolitico superiore, avevano osse messo spesse e meno resistenti.
Per testare questa teoria lo scienziato ha preso come riferimento anche i primi nativi americani che andavano scalzi e i contemporanei Inuiti, popolazione che vive in Alaska e che invece indossavano stivali di foca.
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EVOLUZIONE E… SCARPE
L’apparizione delle prime scarpe coincide con un periodo storico ricco di progressi per il genere umano.
Secondo il profesore Paul Mellas, ordinario di storia primitiva all’Univeristà di Cambridge in quest’epoca ci furono «drammatici cambiamenti» nella vita dei nostri antenati.
«Circa 35.000 anni fa e via di seguito gli uomini producono le prime forme d’arte, i primi arnesi in pietra, le prime decorazioni personali e i primi gioielli.
Non sarebbe una sorpresa scoprire che la comparsa delle prime scarpe sia avvenuta proprio in queste epoca».
F I N E
testo dal Corriere della Sera – Immagini dal web – Impaginazione t.k.





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Alfred Émile Stevens – Pomeriggio al parco






Ciascuno vede ciò che si porta nel cuore.
Goethe




Haddon Sundblom – Vicino al fuoco
FORSE NON VEDI…
Vladimir Sergeevic Solov’ëv
Mia cara, forse non vedi
come tutto ciò
che appare ai nostri occhi
è soltanto riflesso
ombra di quel
che agli occhi è invisibile?
Mia cara, forse non odi come
lo stridente stridore del mondo
è un eco fallace
delle trionfanti armonie?
O forse, mia cara, non senti
che solo una cosa v’è al mondo:
ciò che un cuore
a un cuore confida
in un muto saluto?

Alfred Émile Stevens – La lettrice

a tutti da Tony Kospan

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