Archivio per 24 ottobre 2012
*
LA TUA NUDITA’
– Juan Ramon Jimenez –
La rosa: la tua nudità fatta grazia.
La fonte: la tua nudità fatta acqua.
La stella: la tua nudità fatta anima….
Ti riconobbi.
da Tony Kospan
*Lorenzo Lotto – Venere e Cupido
IL MONDO DELL'ARTE
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Un breve brano molto suggestivo
che può farci riflettere…
UN PENSIERO SUL SENSO DELLA VITA
AL QUALE MI SENTO MOLTO VICINO…
(Leggiamolo ascoltando questa musica… se ci va…)
-
HO CONOSCIUTO
Hazrat Inayat Khan
-
Ho conosciuto bene e male, peccato e virtù,
giustizia e ingiustizia;
ho giudicato e sono stato giudicato;
sono passato attraverso la nascita e la morte,
attraverso la gioia e il dolore,
il cielo e l’inferno
e alla fine ho capito
che io sono nel tutto
e il tutto è in me.

COSA NE PENSATE?
CIAO DA TONY KOSPAN
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Questo bellissimo e dolcissimo raccontino giapponese
è, a mio parere ma non solo,
un un vero e proprio brano di prosa poetica,
che ci parla d’un cacciatore di scimmie e
del suo incontro con una scimmia col suo piccolo.
Merita proprio d’esser letto…
e penso anche che ci faccia anche
davvero bene al cuore.
LE MANI GIUNTE
Kikuo Takano
Quando la scimmia col suo piccolo in braccio
corre sconvolta ma non fa in tempo
a fuggire, né trova il suo rifugio,
verso chi le punta il fucile
giunge le mani e implora
di lasciarla andare, di salvarla,
piangendo disperata, strofinandosi
le mani con tutte le forze:
Il suo gesto nel chiedere pietà al cacciatore,
è come quello dell’uomo.
Per quanto esperto, il cacciatore di scimmie
non se la sente allora di sparare.
“Su, fuggi, fa presto!” Chiusi gli occhi
scoppia a piangere – così ci racconta.
Sebbene non ricordi più il nome
del vecchio che mi ha raccontato
con amarezza quel suo lugubre lavoro
dicendomi di non volere mai più affrontare,
né in campagna né sui monti,
la tragedia del cacciatore di scimmie,
non posso scordare le mani giunte
della scimmia, quel tremolio di mani
che ad altre somigliano.
(KIKUO TAKANO, da Nel cielo alto, Oscar Mondadori, 2003)
CIAO DA TONY KOSPAN
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I 7 NANI NON ERANO 7… PER SORRIDERE
il nano cuoco: mestolo
il nano calzolaio: sandalo
il nano falegname: truciolo
il nano dei nani: mignolo
il nano veneziano: gondolo
il nano celibe: scapolo
il nano biricchino a letto: cigolo
il nano asiatico: mongolo
il nano malato: embolo
il nano in fin di vita: rantolo
il nano camorrista: cutolo
il nano lanaio: gomitolo
il nano bambino: pargolo
il nano sempre raffreddato: moccolo
il nano orologiaio: pendolo
il nano orafo: ciondolo
il nano verduriere: broccolo
il nano parrucchiere: ricciolo
secondo nano parrucchiere: boccolo
terzo nano parrucchiere: spazzolo
il nano che ama la sera: crepuscolo
il nano barocco: fronzolo
il nano più dotato: merolo
il nano tenerone: coccolo
il nano con alito fresco: mentolo
il nano fastidioso: spigolo
il nano olandese: zoccolo …
e sua sorella un pò particolare: zoccola
il nano sempre confuso: brancolo
il cugino finlandese del nano: gnomo
il nano letterato: Pascolo
il nano teenager: brufolo
il nano violinista: tremolo
il nano comunista: avantipopolo
il nano maiale: truogolo
il nano nascosto: cercalo
il nano caseario: provolo
il nano ingegnoso: dedalo
il nano centometrista: prendilo
il nano preistorico: cavernicolo
il nano erborista: cavolo
il nano fotografo: grandangolo
dal web – impaginaz. t.k.
CIAO DA ORSO TONY





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Il mondo della moda ed il mondo dell'arte
s'incontrano a Parigi…
Il rapporto tra arte e moda è biunivoco
nel senso che gli artisti ritraggono
quel che vedono ma nel contempo
diffondono per il mondo stili, tagli, costumi etc…
In questo post potremo dunque osservare
i dipinti degli impressionisti con occhio diverso,
e cioè più attento agli abiti ed agli ambienti ritratti,
per comprendere, meglio che con altri documenti,
i cambiamenti nella moda francese della seconda metà dell'800.
LA MODA FRANCESE E GLI IMPRESSIONISTI
a cura di Tony Kospan
per il blog
Sappiamo già che l'arte, oltre ad esser un mezzo di trasmissione
di emozioni idee visioni filosofie (in senso lato) etc.,
spesso svolge anche altre sorprendenti funzioni…
Tissot – I Marchesi Miramon con i figli – 1865
In questa occasione osserveremo,
attraverso le pennellate degli impressionisti,
i vestiti ed i loro accessori, gli spazi esterni ed interni
in cui si svolgeva la vita francese in quegli anni.

Manet – Giovane donna -1866
Manet – La cappellaia – 1866
Bazille – Riunione di famiglia – 1867
Manet – Il balcone – 1868/9
Renoir – Giovane donna con veletta – 1870
Manet – Dama con ventagli – 1873
Non era ancora nata l'Haute Couture
(o se preferite l'Alta Moda, ma parlando di Parigi mi pare più giusta la prima)
eppure “in fieri”, dai dipinti traspare chiaro
un avanzare prepotente, certo più nell'alta società,
della ricercatezza nel vestire e di stili riconosciuti come distintivi
di un elegante modo di apparire e di vivere.
Jean Béraud – Une soirée – 1878
Sta per nascere, in effetti, la moda… così come l'intendiamo oggi…
benché negli ultimi decenni sembra si sia affermata
(ma è proprio così?) un'assoluta libertà nel vestire…
Albert Bartholomé – Nella serra -1881
Tornando agli impressionisti essi ci testimoniano, forse meglio
delle prime immagini fotografiche nelle quali la posa prevale su tutto,
la reale evoluzione del modo di vestire maschile e femminile
dal 1860 al 1890.
Spesso nell'osservare i dipinti in genere ci soffermiamo su tanti
aspetti tralasciando però importanti particolari.. come appunto
i vestiti, gli accessori, le scene di vita e gli ambienti rappresentati.
A Rainy Day in Paris – Gustave Caillebotte – 1877
Illumina proprio questi aspetti la mostra che si tiene a Parigi,
al Musée d'Orsay, dal 25 settembre e fino al 20 gennaio 2013
per poi riprendere a Chicago da febbraio a maggio 2013.
Alla creazione della mostra hanno partecipato anche case di Alta Moda…
ed il Museo Galliera (il Museo della moda della città di Parigi)
con documenti, disegni, incisioni, stampe e riviste dell'epoca.
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan
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Questa è una delle più belle
e più simboliche poesie
della grande e sfortunata poetessa milanese.
L’ALLODOLA
– ANTONIA POZZI –
POESIA SUBLIME D’AMORE E DOLORE
a cura di Tony Kospan
Una poesia apparentemente idilliaco-malinconica…
che nasconde invece
un dramma d’amore infinito e forse troppo annullante…
L’autrice qualche tempo dopo si suicida a soli 26 anni,
forse anche per le altre difficoltà createle dalla sua famiglia,
molto in vista nell’alta borghesia milanese…
Era stata costretta a troncare una relazione d’amore
col suo professore di latino e greco,
parecchio più grande di lei,
in quanto relazione considerata disdicevole
nell'ambiente “bene” che le era proprio.
Antonia Pozzi
Milano 13 2 1912 – Milano 3 12 1938
La scelta di alcune parole infatti testimonia
la profondità… direi quasi l’abisso… del suo dolore…
mentre altre… sembrano dolci parole
rivolte ad un amore ormai solo rimpianto.
Sottolineo in tal senso,
così come m’è stato dato di apprendere e condividere
nella mai tanto rimpianta
trasmissione “Inconscio e magia” di Gabriele La Porta
3 significative espressioni
– conchiglia che custodiva la pace.
– Ed io ero piana quasi tu fossi un santo
– cammina sul lago
La poesia dunque…
è una lirica straordinaria, bellissima e coinvolgente,
la sublimazione di un amore impossibile…
Debbo dire che la poesia fa rivivere il dramma che scuote
l’anima sensibile ed elevatissima della poetessa
e la cosa mi commuove… facendomela sentire vicina…
Se avete vostre riflessioni… concordi o discordi…
m piacerebbe leggerle.
Ma veniamo alla poesia…
L’ALLODOLA
Antonia Pozzi
Dopo il bacio – dall’ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
Immagini gif della grande poetessa
Ciao da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
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Felix Vallotton – Donna che legge






Una vita senza sogni
è come un giardino senza fiori.
G. Beese









Felix Vallotton – Il bacio
ANCHE TU AMI GLI UCCELLI BIANCHI
Alessio Brandolini
Anche tu ami gli uccelli bianchi
dalle ali morbide più del pane
per questo rubarti vorrei
alla fine d’un sogno e dell’estate
quando già si comincia a pensare
al ritorno al proprio quartiere
al monotono lavoro
ai problemi di tutti i giorni
alle leggi nefaste del governo
alle guerre e al fanatismo religioso.
Mi aspetti a un’ora insolita
con la mente che nuota
tra le onde e la schiuma
con le mani e i piedi nudi
che tracciano nodi nell’aria.
Oggi c’è qualcosa di strano
nell’odore salmastro del Tirreno
parla di te, di noi
unisce le nostre mani
i corpi nudi che tessono
trame dai colori precolombiani
un amore difficile, ma intenso.
Felix Vallotton – Donna con cappello nero
by Tony Kospan

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