Archivio per 23 ottobre 2012

GLI ATTIMI SEGRETI – A. TOLLEFSEN – BUONANOTTE IN POESIA   Leave a comment

 

 

 
 
 
 
GLI ATTIMI SEGRETI
Tollefsen Astrid
 
 
Gli attimi segreti
ci profumano accanto
sia presto che tardi
nel giorno,
gli attimi segreti
alzano i loro visi verso noi
sia presto che tardi
nella vita.
In questa luce di rugiada,
in questa oscurità di fiori
restiamo vicini
fin tanto che…
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

by Tony Kospan

 

 

 

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Pubblicato 23 ottobre 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

Taggato con

BUONA SERATA IN POESIA MUSICA ARTE E…   1 comment

 

 

 

 

 

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Come in un sogno,
l'amore viene con passi silenziosi
Tagore

 

 

 

 
DESIDERI
Baldo Bruno

Desideri
Farfalle che si fermano su idee annebbiate
Uccelli stridenti nel cielo della mente
fantasie
forme brillanti di altre dimensioni
Il cuore li cerca
sogni
singhiozzi di fantasia
con gli occhi lucenti nell'immensità
Sospiri
come nella notte fiori impotenti
in attesa della luce
 
 

Bronzino – Venere Amore e Gelosia

 
da Orso Tony
 
 
 

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Pubblicato 23 ottobre 2012 da tonykospan21 in SALUTI VARI, Senza categoria

SE DEVI AMARMI – E. BROWNING – UNA POESIA CHE FA… VOLARE   15 comments

 
 
 
 
Margaret Burne Jones –  Edward Burne Jones
 
 
 
 
 
SE DEVI AMARMI
ELIZABETH BROWNING
POESIA SUBLIME

 

 

 
 
 
 
Nell’ambito della personale antologia delle poesie sublimi… non può mancare questa che forse, ad una lettura frettolosa, può nascondere il tesoro insito nei suoi versi.
 
 
Il Vero Amore, ci dice Elizabeth, non può esser legato a fattori esterni o concreti o pratici o a nostre comodità… o interessi…  ma si nutre di assoluta interiorità… al di là di ogni contingenza… ed in tal modo esso potrà non aver mai fine…
 
 
 
 
 
Elizabeth Barrett Browning (1806 – 1861)
 
 
 
 
 
La poetessa inglese, come sempre accade quando una poesia è sublime, ci inoltra, con parole semplici ma precise e suggestive, in questo mondo assoluto e celeste in cui far viver il sentimento più bello che c’è…
 
 
E’ a parer mio una poesia che… fa volare…
 
 
Ma ora leggiamola…
 
 
T.K
 
 
 
 

 

 

 

SE DEVI AMARMI

Elizabeth Barrett Browning

 

 

Se devi amarmi,

per null’altro sia che per amore.

Mai non dire:

“L’amo per il sorriso, per lo sguardo,

la gentilezza del parlare,

il modo di pensare così conforme al mio,

che mi rese sereno un giorno”.

Queste son tutte cose che posson mutare.

Amore mio, in sé stesso o per te,

un amore così nato potrebbe poi morire.

E non amarmi per pietà di lacrime

che bagnino il mio volto.

Può scordare il pianto

chi ebbe a lungo il tuo conforto,

e perderti.

Soltanto per amore amami

per sempre e per l’eternità.

 

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

 

LA VENERE LANDOLINA – L’ANTICA SCULTURA CHE FECE INNAMORARE UN GRANDE SCRITTORE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
LA SCULTURA… LA STORIA… IL RITROVAMENTO
E LE PAROLE DI GUY DE MAUPASSANT
 
 
 
 
 
 
 
 
LA VENERE LANDOLINA
 
 
La Venere Landolina è una scultura marmorea, copia romana di un originale greco della prima metà del I secolo a.C., conservata nel Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa.(wikipedia)
 
E' molto nota per alcune caratteristiche che la rendono quasi unica nel panorama delle sculture dell'antichità… e per questo è molto amata ed attira visitatori da ogni dove…
 
La dea è raffigurata mentre sta per denudarsi prima del bagno.
Il nudo opulento e sensuale è messo in risalto dal ricco panneggio e dal gesto pudico della mano che copre il pube.
La statua è acefala e priva dell'avambraccio destro, che originariamente copriva il seno.
A sinistra della figura è un delfino acefalo che evoca le acque marine da cui nacque Afrodite.
L'originale fu realizzato probabilmente da scultori greci della scuola rodio-asiatica o scolpito da maestranze greche nella stessa città di Siracusa.
La statua dell’Afrodite fu rinvenuta a Siracusa nell'Orto Bonavia, poi Giardino Spagna, il 7 gennaio 1804 dal Saverio Landolina, Regio Custode delle Antichità di Val Demone e Val di Noto. (dal sito Siracusani famosi).
 
Questo spiega con chiarezza il perché del nome “Landolina”…
 
 
 

Saverio Landolina

 

 
Bella quest'altra lettura dell'opera…
 
Pudica perché colta nell'atto di coprirsi, ma anche sfacciatamente seduttiva per l'aprirsi al vento della veste e per la fremente verità del suo corpo di donna, la Venere Landolina di Siracusa racconta la metamorfosi dell'immagine distante di una dea nelle forme attraenti della natura femminile. (Roberta Schenal*)
 
*esperta d'arte antica ed in particolare di opere della Magna grecia.
 
 
 
 

Scultura - Venere Anadiomene detta Landolina - Siracusa - Museo Archeologico Nazionale

 
 
 
 
Ma veniamo alla descrizione che ci dona lo scrittore Guy de Maupassant (Tourville-sur-Arques, 5 agosto 1850 – Parigi, 6 luglio 1893) scrittore, drammaturgo e poeta francese, nonché gran viaggiatore ed uno dei padri del racconto moderno che ne era profondamente “innamorato” (« Fu probabilmente lei che mi decise ad intraprendere il viaggio; parlavo di lei e la sognavo in ogni istante, prima ancora di averla vista. […] è la donna così com’è, così come la si ama, come la si desidera, come la si vuole stringere. […]. La Venere di Siracusa è una donna, ed è anche il simbolo della carne. » GdM – wikipedia).
 
 
 
 

 

 

 

VENERE LANDOLINA O ANADIOMENE

Guy de Maupassant

 

 

Varcando la soglia del museo, la scorsi in fondo una sala, bella come l'avevo immaginata. Le manca la testa, non possiede un braccio; eppure, giammai una figura umana mi è apparsa più stupenda e fascinosa. Non è affatto la donna dei poeti, la donna favoleggiata, la donna divina e maestosa, come la Venere di Milo, è la donna tale come è, come la si ama, come la si desidera, come la si vuole stringere. E' prosperosa, col seno florido, l'anca robusta e la gamba vigorosa; è una Venere carnale che quando la si vede , in piedi, è naturale immaginarla coricata. Il braccio perduto celava i seni; con la mano rimasta solleva un panno col quale copre, con grazia, i fascini più intimi. Tutto il corpo è fatto, ideato, inclinato per questo movimento, tutte le linee vi confluiscono, tutto il pensiero vi concorre. Questo gesto semplice e naturale, pregno di pudore e di sensualità, che nasconde e mostra, che vela e svela,che attrae e allontana, sembra definire tutti i caratteri della donna sulla terra.

Il marmo è vivo. ……. La Venere di Siracusa è una donna, ed è pure il simbolo della carne……..è l'espressione perfetta della bellezza esuberante, sana e semplice……Non ha la testa! E che importa? Il simbolo ne è uscito più completo. E' un corpo di donna che esprime tutta la reale poesia della carezza……La figura di marmo che ho veduto a Siracusa è proprio l'umana trappola intuita dall'artista antico: è la donna che copre e rivela a un tempo lo stupefacente mistero della vita.

 
 
 
 
 
Guy de Maupassant
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

fonti: vari siti web – coordinam. e impaginaz. t.k.

 

 

 

 
 

IL GRUPPO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L'ARTE
 
 
 
 

LA TUA PUPILLA – G. A. BECQUER – BUON MARTEDI’ IN POESIA ARTE E…   10 comments

 
 
Donna con parasole – R. Lewis
 
 
 

 
 
 
 

 
 
 
 
 

 
“Le belle parole dei saggi e dei poeti di tutto il mondo
mi aiutano spesso a dire quello che non so esprimere”
Romano Battaglia
 

 
 
 
Ritratto di donna – Albert Lynch
 
 
 
 
LA TUA PUPILLA
Gustavo Adolfo Bécquer

La tua pupilla è azzurra quando ridi
 la sua dolce chiarezza mi ricorda
 il fulgore tremulo del mattino
 che si riflette nel mare,
 
La tua pupilla è azzurra quando piangi
 le lacrime trasparenti la velano,
 come gocce di rugiada sopra una violetta.
 La tua pupilla è azzurra e se un'idea
 come un punto di luce in fondo brilla,
 mi sembra nel cielo della sera
 una perduta stella!

 
 
 
 
Il bouquet di margherite – Jean-Francois Millet
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
a tutti da Orso Tony
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
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L’INCREDIBILE STORIA D’AMORE TRA EDDA MUSSOLINI ED UN DIRIGENTE COMUNISTA – II PARTE   Leave a comment

 
 
 
Stefania Rocca ed Alessandro Preziosi in una scena del film nato dal libro
 
 
 
LA CONCLUSIONE DELLA STORIA
L'INTERVISTA ALL'AUTORE DEL LIBRO
ED UN… VIDEO DAL FILM
 
 
 
 
Un angolo dell'isola di Lipari
 
 
 
 
L'IMPENSABILE LOVE STORY
TRA LA FIGLIA DEL DUCE
ED UN CAPO PARTIGIANO
 
 
 
II PARTE

 
 
 
 

Edda Mussolini

 
 
 
 
 
 
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LA CONCLUSIONE DELLA STORIA
 
 
 
Nell'estate del 1946, quando Edda, non più sottoposta al confino, per effetto dell'amnistia firmata da Togliatti, lascia l'isola, nonostante lo strazio della lontananza (e della gelosia), il loro rapporto non si interrompe:
“Mio carissimo e unico comunista”, Edda scrive a Leonida “vi amo assai”.
 
 
 
 
 
 

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Edda Ciano e Francesco Messina in un interno di palazzo Chigi accanto al volto scolpito di Edda

 

 

Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa.

Lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «E' tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta.

 
Qualcosa di simile all’ultimo dei Moicani, si incontrano però di nuovo a Lipari per tre settimane, fanno un viaggio clandestino al Nord…
 
 
 
 
 

La famiglia di Leonida

 
 
 
 
 
Il loro è amore vero forte, ma i percorsi di partenza ed arrivo sono del tutto diversi.
 
 
Le opposte storie di vita, personali, familiari ed ambientali alla fine schiacciano questo amore pur pervicace.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Lui non avrebbe mai lasciato la sua isola, lei non sarebbe mai andata a vivere laggiù…
 
 
 
 

Il muro fatto erigere da Leonida Buongiorno con i versi dell'Odissea

 
 
 
Del loro amore resta un muro, scolpito nel 1971, a pochi metri dal ristorante “Filippino”, con i versi del canto XII dell’Odissea, in cui Circe indica a Ulisse due rotte impossibili per tornare a Itaca…
 
 
 
 

Ristorante Filippino – Lipari

 
 

 

Una storia un pò folle ma sincera, appassionata e forse pirandellianamente vissuta nell'ambiguità fra il teatro e la vita, sfuma così pian piano in un'amicizia.
 
 
Dolce, malinconica, appesa a un raggio di sole, fino al tramonto.
 
 
 
 

mini fleurmini fleurmini fleur

 

 

 

ORA LA PAROLA…
ALLO SCOPRITORE DELLA STORIA…
 
 
 

Marcello Sorgi

 
 
 
 
Il libro:
“Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del duce” .
 
Si tratta di un saggio storico, edito da Rizzoli, che fa luce su una vicenda storico-sentimentale che per oltre sessant’anni é stata custodita gelosamente dagli eoliani, con questa intervista.
 
 
 
 

 

 

 

D: Questa storia è rimasta un segreto isolano per più di 60 anni, cosa l’ha spinta a rompere il “muro del silenzio” e soprattutto come ci è riuscito?
 
R: Mi ha spinto la curiosità, sono un giornalista e quindi è inevitabile che, se uno viene a conoscenza di una bella storia, cerca di ricostruirla.
E’ rimasta segreta stranamente perché io ho trovato anche un articolo del Corriere della Sera, che ho riportato nel libro, di quando Edda riceve la notizia che il suo confino è stato revocato. L’articolo racconta la vita di Edda Ciano a Lipari fra cui il fatto che lei faceva delle passeggiate con le amiche, andava nei ristoranti e “non disdegnava la compagnia di un noto esponente di un noto partito politico, l’aitante Leonida Buongiorno“. Lo stile giornalistico allora era un po’ più paludato di quello di oggi, il gossip non esisteva ancora però l’indizio c’era.
Alla fine della storia Leonida farà erigere un muro in memoria della sua storia con Edda Ciano: la ragione per cui è rimasto un segreto a Lipari è che il muro riporta una dedica a “Ellenica”, che è il soprannome che lui le aveva dato, ma non tutti sapevano a Lipari che Ellenica in realtà era Edda Ciano. Anche lui aveva dei soprannomi, lei lo chiamava Baiardo come il cavallo dell’Orlando Furioso o Lecret, che è il cognome di un generale che fece la guerra di liberazione di Cuba nell’800.
Leonida fa erigere questo muro anche per spiegare perché questa storia era finita: il muro contiene i versi del canto XII dell’Odissea in cui la maga Circe, che era innamorata di Ulisse, per trattenerlo gli dice che se parte qualunque rotta prenderà per tornare a Itaca, affonderà anche se prende la rotta più vicino a Lipari. Con un pizzico di interpretazione è abbastanza facile capire che se Circe era Edda e se Ulisse era Leonida, lui l’ha lasciata perché ha capito che comunque con lei sarebbe affondato. E’ stata una scelta di saggezza e prudenza perché poi lui ha potuto riprendere una vita normale, ha sposato una donna di Lipari, ha avuto un figlio, ha lavorato tutta la vita a Lipari. E’ stata anche una scelta dettata dalla paura perché a volte le storie d’amore troppo impegnative fanno anche paura.
 
 
 
 
 

EDDA COL PADRE E LA FAMIGLIA

 
 
 
 
D: Dal punto di vista storico questa vicenda è inquadrata nelle complesse vicende del tramonto del fascismo e della famiglia del Duce: quali elementi aggiunge il suo libro alle conoscenze storiche preesistenti?
 
R: Intanto aggiunge un capitolo inedito nella storia della vita di Edda; di Edda si sanno tante cose, lei stessa aveva fatto una sorta di autobiografia durante una lunga intervista televisiva che da cui è stato ricavato un libro, ma questo capitolo del confino e della sua storia con Leonida non si conosceva: è un inedito assoluto e aggiunge un pezzo che mancava alla sua biografia. Il libro aggiunge qualcosa anche al ritratto dell’Italia quando il fascismo è caduto: in quell’Italia lì Edda viene mandata al confino e, pur avendo lei delle responsabilità oggettive perché era la moglie di Ciano e la figlia di Mussolini, viene trattata con scarso rispetto dei diritti umani. Viene confinata a Lipari in un modo peggiore di quello con cui oggi vengono trattati i detenuti di Guantanamo; per usare i termini della madre di Edda, donna Rachele, “la gettano in un lurido tugurio“.
 
 
 
 
 

EDDA COL MARITO CIANO
 
 
 
 
Se lei non avesse conosciuto Leonida e non fosse stata “adottata” dalla sua famiglia, forse non sarebbe sopravvissuta al confino.
Parliamo di una persona che era uscita da una malattia nervosa, una depressione molto molto pesante, che era stata anche in manicomio in Svizzera e all’arrivo pesava 42 chili ed era quindi in uno stato di cattiva salute di cui non è stato tenuto conto prima di mandarla al confino.
E poi le accuse: lei era andata al confino con un’ ordinanza che l’accusava di aver provocato la seconda guerra mondiale. C’è un eccesso di retorica, ovviamente: se Edda avesse provocato la seconda guerra mondiale avrebbe meritato il tribunale di Norimberga, non il confino di Lipari
 
 
 
 
 

Edda Mussolini

 
 
 
 
Accanto all’aspetto sentimentale della storia poi c’è un aspetto politico in questa storia: ciò che trattiene Leonida dal legarsi completamente a Edda è anche il fatto di essere comunista. Lui ha perfettamente presente il dubbio di mettersi con la figlia del Duce, capisce che la sua coscienza politica entra in contraddizione.
Lei invece è divertita, lo prende in giro perché considera il comunismo una sciocchezza, lo usa per intestare le lettere “mio caro e unico comunista ti amo assai“, e ancora “mio caro fidanzato non pensate che l’amore sia molto più importante della politica“. Lei lo sfotte abbastanza anche perché ha alle spalle un’esperienza politica incredibile: ha conosciuto il Fuhrer e Churchill, è stata una donna che ha girato nelle cancellerie di mezza Europa mentre c’era la seconda guerra mondiale.
E’ abituata a misurare la realtà e la politica con un metro completamente diverso dalle illusioni di un giovane che ha fatto il partigiano, sogna la rivoluzione e che pensa che in Italia la sinistra vincerà e si farà una specie di partito socialista, c’è una distanza incredibile tra lei e lui.
Anche in questo senso il libro ci dà un’idea del clima politico dell’epoca.
 
 
 
 
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IL VIDEO
 
 
Segnalo infine che dal libro è stata tratta una fiction della RAI…
di cui possiamo vedere alcune scene in questo video…
 
 

 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
F I N E
 
 
 
FONTI WEB – COORDINAM. IMPAGINAZ. E ADATTAM. T. K.
 
 
 
 
Chi desidera legger la prima parte
di questa inimmaginabile
affascinante storia…
 
 
 
 
 

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