Archivio per 22 ottobre 2012

IL GIARDINO DEI FIORI – KABIR – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   4 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL GIARDINO DEI FIORI
Kabir
 

Non andare al giardino dei fiori!
Oh amico! Non andarci!
E’ nel tuo corpo il giardino dei fiori!
Siediti sui mille petali del loto e…
… da lì, guarda l’infinita bellezza.
 
 
 
 
John William Waterhouse – Mia dolce rosa
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

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Pubblicato 22 ottobre 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

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CEZANNE – PADRE DELL’ARTE MODERNA E POETA DEL COLORE – II PARTE   1 comment

 

 

 

 

 

 

In questa seconda parte cercherò di approfondire

la sua geniale e profonda ricerca pittorica

che sarà feconda anticipatrice dell'arte figurativa moderna.

 

 

 

PAUL CEZANNE


PADRE DELL'ARTE MODERNA


E POETA DEL COLORE


 

 

Autoritratto

 

 

 

II PARTE

 

 

 

Cezanne – Ritratto del padre

 

 


Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.

Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.

Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.


 

 

La signora in blu – 1904

 

 


In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.

Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.

Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.

Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.

Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.


 

 

 

 


I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.

Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.

Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.


 

 

 

 

 

 


Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.

Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po' ovunque.



 

 

 

 


In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.

Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.

Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.


Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

 

 

 

Gardanne

 

 


La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.

Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.

Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.

Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.

Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.

Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.

La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.

Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»


 

 

M.me Cezanne


 

 

La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.

Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.

La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.

Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.

La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.


 

 

Il grande pino


 

 

Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.

Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.

Oggi è considerato uno dei grandissimi…


 

 

Il ragazzo dal gilet rosso

 

 

 

F I N E

 

 

 

Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

Chi desideri leggere la sua biografia,

una prima analisi della sua pittura

e vedere diversi altri suoi noti dipinti…

 

 

 

IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L'ARTE
INSIEME

.

.

.

 

 

Les grandes baigneuses (Le grandi bagnanti)

 

AVEC LE TEMPS – GRANDE CANZONE POESIA DI LEO FERRE’   2 comments

 
 
Stavolta non andremo molto lontani nel tempo
(42 anni però non sono proprio pochi…)
ma la canzone è un vero mito mondiale.

 
 
 
 
 
 
 
AVEC LE TEMPS
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
Questa canzone che possiamo definir poesia…
poesia pura…
è sì.. certo un pò triste…
ma dolcissima, struggente e profondissima
in quanto tocca le nostre corde più vere…
e più intime…
 
 
E' una canzone davvero memorabile
ed ebbe un successo mondiale…
che però non è mai più tramontato.
 
 
 
 
 
 
L'autore è Leo Ferré
cantante e musicista monegasco.
 
 
In Italia è stata interpretata da molti
grandi cantanti e ne segnalo solo alcuni…
Dalida… Paoli… Patty Pravo… Battiato…
 
 
Prima di passare alla canzone
entriamo nell’atmosfera di quell’anno…1970…
con alcune immagini penso significative…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La Ferrari nel 1970
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma torniamo alla canzone… che possiamo definir 
Musica dell’Anima
e non servono altre parole…
 
 
Basta ascoltarla… leggerne il testo…
 
 
 
 

 
 
 
 
AVEC LE TEMPS (COL TEMPO)
Leo Ferré

Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il viso
non ricordi la voce
quando il cuore ormai tace
a che serve cercare ti lasci andare
e forse é meglio così 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l’altro che adoravi che cercavi nel buio
l’altro che indovinavi in un batter di ciglia
tra le frasi e le righe e il fondotinta
di promesse agghindate per uscire a ballare
col tempo sai tutto scompare. 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
ogni cosa appassisce io mi scopro a frugare
in vetrine di morte quando il sabato sera
la tenerezza rimane senza compagnia. 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l’altro a cui tu credevi anche a un colpo di tosse
l’altro che ricoprivi di gioielli e di vento
ed avresti impegnato anche l’anima al monte
per cui ti trascinavi alla pari di un cane
Col tempo sai tutto va bene. 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il fuoco
non ricordi le voci della gente da poco
e il loro sussurrare
non ritardare copriti col freddo che fa. 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
e ti senti il biancore di un cavallo sfiancato
in un letto straniero ti senti gelato
solitario ma in fondo in pace col mondo
e ti senti tradito dagli anni perduti 
Allora tu col tempo sai
non ami più.
 
 
 
 
 

 

 

Ma eccola insieme al testo originale

cantata da Léo Ferré… 

 

 

    
 

 

e qui nella versione italiana

cantata da Dalida…  

 

    
 

 
 
 
 

 
 
 
Ciaooooooooo da
TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 

 
image

Poesie…
un altro modo di viverle
  

 
 
 
 
 

Pubblicato 22 ottobre 2012 da tonykospan21 in CANZONI POESIE, Senza categoria

CEZANNE – PADRE DELL’ARTE MODERNA E POETA DEL COLORE – I PARTE   Leave a comment

 

 

 
E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…

 

 

 

 

Paul Cezanne – I giocatori di carte

 

 

La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un'altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne

 

 

Paul Cezanne

 

PADRE DELL'ARTE MODERNA

E POETA DEL COLORE

 

 

Paul Cezanne – Il castello di Medan

 

 

i parte

 
 
 
 
 
 
Paul Cezanne – Autoritratto

 

 

Biografia  

 

 

Paul Cezanne (Aix-en-Provence 19 1 1839 – Aix-en-Provence 22 10 1906) è il pittore più singolare ed enigmatico di tutta la pittura francese post-impressionista.

Nato nel meridione della Francia, proveniva da una famiglia benestante (il padre era proprietario della banca locale) e di lontane origini piemontesi.

Egli quindi ebbe modo di condurre una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria e del tutto indifferente ai problemi della critica e del mercato.

Negli anni giovanili dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d'esser portato all'arte.
 
 
 
 
 
Paul Cezanne – Ragazzo con teschio
 
 
 
 
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet e gli altri.
 
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita…
 
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.

Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon.

E però anche lui partecipò alla prima mostra che gli impressionisti tennero nello studio del pittore Nadar nel 1874.

A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».

 

 

Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers

 
 
 
 
Infatti, nella sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, e solo qualche anno prima di morire.
 
 
 
 
 

Paul Cezanne – Madame Cezanne

 

 

Nel 1878 il padre venuto a conoscenza della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.

L'aiutò allora l'amico e già noto scrittore Emile Zola…

Nel 1886 però rimase offeso, riconoscendosi nel personaggio di un pittore fallito descritto nel romanzo di Zola  “L'opera” ,  e ruppe del tutto l'amicizia che durava da moltissimi anni.

 

 

Paul Cezanne – Emile Zola

 

 

Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.

Qualche anno dopo s'ammalò di diabete.

La pittura era tutta la sua vita.

Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…

 

 


Paul Cezanne – Ragazzo

 

 

Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.

Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.

Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.

Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…

L'anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…

Iniziava il suo mito.

 

 


Paul Cezanne – Il negro Scipione

 

 

 

L'ARTISTA

 

La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.

La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.

Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.

Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.

La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose. 

 

 

Paul Cezanne – Martedì grasso 1888

 
 
 
 
Egli disse infatti che
«nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro».
 
 
 
 
 
 
TESTO DA VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua…
 
 
 
 
 

  
 

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LA MIA FELICE BOCCA – HESSE – FELICE SETTIMANA IN POESIA ARTE E…   Leave a comment

 
 
 
 
Claude Monet – Terrazza sul mare a Saint-Adresse
 
 
 

 

 


L'uomo è l'unico animale che arrossisce.
Ma è anche l'unico che ne abbia bisogno!
Mark Twain

 

 

 Claude Monet – Camille Monet in giardino
 
 
 
LA MIA FELICE BOCCA
Hermann Hesse
 
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d'amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l'oggi e l'ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.
 
 
 
Claude Monet –  Blanche Monet che dipinge
 
 
 
 
 
 
 
 
a tutti da Orso Tony
 
 
 

 
 
 
 
 
 
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