Archivio per 13 ottobre 2012

L’AMORE – SHAKESPEARE – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’AMORE
William Shakespeare
 
 
Non mangia che colombe l’amore,
e ciò genera sangue caldo,
e il sangue caldo genera caldi pensieri
e i caldi pensieri generano calde azioni,
e le calde azioni sono l’amore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
POESIE?
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LA STORIA DELLA PIZZA… MARGHERITA… E NON SOLO   Leave a comment





Diamo uno sguardo all’evoluzione, nel corso dei millenni,
della pizza
uno degli alimenti più amati in tutto il  mondo.






Partirò però dalla simpatica storia della nascita
della mitica Margherita, regina delle pizze…
e poi parlerò di quella specie di pane schiacciato…
che rappresenta l’antichissimo antesignano della pizza.


Il post poi si concluderà…
con la simpatica canzoncina a lei dedicata.








 
 
 
 
LA VERA STORIA DELLA PIZZA MARGHERITA (E NON SOLO)
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 



In verità questa pizza condita da mozzarella, pomodoro e basilico, già esisteva… ed era amata dalla Regina Carolina moglie di Re Ferdinando di Borbone… che, essendone ghiotta, aveva perfino fatto costruire, nella reggia, un bel forno a legna.





 




Non sapeva però la regina borbonica Carolina che i 3 colori sarebbero stati quelli di un’altra dinastia, quella dei Savoia, che avrebbe poi esautorato la sua.

Ma andiamo con ordine









Nell’estate del 1889 il re d’Italia Umberto I e la regina Margherita erano in vacanza a Napoli nella reggia di Capodimonte.


La regina, avendo saputo delle bontà della pizza da qualche personaggio del seguito mandò a chiamare a corte il pizzaiolo Don Raffaele Esposito.

I coniugi Esposito, utilizzando i forni della Reggia, non prepararono solo la pizza in questione ma anche diverse altre… con vari ingredienti: una con sugna, formaggio e basilico; una con l’aglio, olio e pomodoro etc.



 


La Regina Margherita





Ma la Regina Margherita si entusiasmò soprattutto per quella con mozzarella, pomodoro e basilico, cioè con i colori della bandiera italiana, e però… non solo per motivi patriottici.
Don Raffaele, colse al volo l’occasione di farsi pubblicità (e farsi benvolere dai Reali) e quindi chiamò questa pizza, in onore della Regina, “alla Margherita“. 












Nel menu della sua pizzeria, già il giorno dopo, essa troneggiava richiestissima ed al primo posto.

Era nata la pizza Margherita…
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La storia della pizza – in senso lato – 
però ha origini molto più antiche..
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LE LONTANISSIME ORIGINI DELLA PIZZA

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Diversi storici ritengono che una specie di pizza, molto simile al pane, era presente già nell’alimentazione etrusca, egizia e di altri popoli antichi con forme e condimenti ovviamente molto diversi.
Era un alimento semplice che necessitava solo di componenti facilmente reperibili: farina, olio, sale e lievito. 
La pizza inizia ad avvicinarsi a quella che intendiamo oggi a Napoli, nel medioevo, per cercare di rendere più saporita e condita la preesistente schiacciata di pane;
Dunque in origine è simile al pane, cotta in forni a legna e condita con aglio, strutto e sale grosso… a cui alcuni poi aggiungevano formaggio (caciocavallo) e basilico.










Bisogna ricordare che fu la pizza, anche nella forma più povera, a far sì che nei territori del Regno delle 2 Sicilie le popolazioni riuscissero a superare,  in modo meno drammatico di altre zone, le tante diverse carestie… avvenute nel corso dei secoli (in Germania questo stesso ruolo lo ebbe invece la patata).











La pizza infine proprio come oggi la conosciamo, e cioè non più simile al pane ma con impasto morbido e gustoso, appare a Napoli tra il ‘500 e il ‘600.


Era preparata a forma di disco sul quale venivano aggiunti i condimenti più diversi disponibili all’epoca.
Il definitivo trionfo della pizza moderna avviene però con la scoperta del pomodoro che, importato dal Perù solo come pianta ornamentale, rivelò poi la sua capacità di trasformarsi in una gustosa salsa.



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Dunque solo in un momento successivo qualcuno ebbe l’idea di guarnire la pizza con la salsa… e fu… subito grandissimo amore.

Incomincia cosi l’era della pizza moderna che, partendo da Napoli, si diffonde dappertutto diventando uno dei cibi più amati e… mangiati… nel mondo… assumendo però poi forme,  cotture… spessore… e condimenti d’ogni genere secondo i diversi gusti dei popoli.







Molto recentemente… il 7.12.2017… l’Unesco ha proclamato la pizza napoletana “patrimonio dell’umanità“.


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LA PIZZA IN… MUSICA

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Dopo questo breve excursus storico – pizzaiolo, 

vi saluto con questa canzoncina a lei dedicata…

e fantasticamente interpretata da Aurelio Fierro








e… vado a farmi una bella… pizza.

Mi dispiace non poterla mangiare insieme a voi…


Questo, per ora, non c’è concesso nel mondo virtuale…

ma… col pensiero… forse sì.


Ciao da Orso Tony



COPYRIGHT TONY KOSPAN



La tua pagina d’Amore.. Cultura, Psiche e Sogno
per colorare insieme e non banalmente le nostre ore

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IL VINO IN POESIA AFORISMI ARTE MUSICA E…   7 comments

 

 

Care amiche ed amici stavolta affronteremo un tema

che s’intona perfettamente con questo mese…


 

 
 
 
 

Scena di simposio da un vaso greco a figure rosse

 

 

 

IL VINO IN POESIA AFORISMI ARTE MUSICA

E… NON SOLO… (2012)

a cura di Tony Kospan

 

 

 

 

 

 

Il rapporto tra vino e poesia è stato sempre stretto

sin dai tempi più antichi… come ci mostrano questi versi

di quasi 3000 anni fa.

 

 

 

 

IL VINO

Omero

 

Il vino mi spinge

il vino folle

che fa cantare anche l’uomo più saggio

e lo fa ridere mollemente

e lo costringe a danzare

e tira fuori la parola

che sta meglio non detta

 


 

Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria…
Come il vino,
 la poesia per esser sublime… dev'esser genuina…
Come la poesia,
 il vino è vita… sia per chi lo produce che per chi se ne nutre
Come il vino,
 la poesia… porta al dialogo…
Come la poesia,
 il vino… è capace di colorare la vita…

Tony Kospan

 

 

 

 

Vincent van Gogh, “The Drinkers,” 1890.

Vincent van Gogh – Bevitori – 1890

 

Ed ora alcuni brevi aforismi:

 

 

Chi ben beve ben dorme,
chi ben dorme mal no pensa,
chi mal no pensa mal no fa.
Chi mal no fa in Paradiso va.
Ora ben bevè che el Paradiso avarè…
Brindisi veneziano del XIV sec.

 

Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière

 

Il miglior vino è il più vecchio,
l’acqua migliore è la più nuova.
William Blake

 

Chi non ama le donne il vino e il canto,
è solo un matto non un santo.
Arthur Schopenhauer

 

 

Il vino ha anche notevole importanza nei riti religiosi…

antiche feste bacchiche… Ultima Cena… etc…

ma anche nella moderna medicina

(ovviamente sempre bevuto con moderazione).

 

 

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Davero incredibile il numero delle poesie e delle opere d'arte che,

direttamente o indirettamente, ci parlano del vino e del suo mondo…

 

 

Come sempre mi piacerebbe leggere quelle che sul tema amate voi…

 

 

Cena in Emmaus – Caravaggio

 

 

SONETTO AL VINO

Jorge Luis Borges

 

 

In quale regno o secolo

e sotto quale tacita

congiunzione di astri,

in che giorno segreto

non segnato dal marmo,

nacque la fortunata

e singolare idea

di inventare l’allegria?

Con autunni dorati

fu inventata.

Ed il vino

fluisce rosso

lungo mille generazioni

come il fiume del tempo

e nell’arduo cammino

ci fa dono di musica,

di fuoco e di leoni.

Nella notte del giubilo

e nell’infausto giorno

esalta l’allegria

o attenua la paura,

e questo ditirambo nuovo

che oggi gli canto

lo intonarono un giorno

l’arabo e il persiano.

Vino, insegnami come vedere

la mia storia

quasi fosse già fatta

cenere di memoria.

 

Nicolas Tournier – Buona società a tavola

 

SETE PERENNE

Alda Merini

 

Vino, gagliardo come la dea ragione.

In te l’idea si fa suono e

si colora il Mito.

Appaiono vestali tinte di giada,

il periplo del canto si snoda in

veli che ricordano l’anima.

O vino che canti il mio dolore,

vino che sei il precipizio estremo,

vino che dai l’illusione della morte e

fai solo dormire

fino al nuovo dolore.

 

Francisco Goya – La vendemmia

 

 

OTTOBRE*

Vincenzo Cardarelli

 

Un tempo, era d'estate,

era a quel fuoco, a quegli ardori,

che si destava la mia fantasia.

Inclino adesso all'autunno

dal colore che inebria,

amo la stanca stagione

che ha già vendemmiato.

Niente più mi somiglia,

nulla più mi consola,

di quest'aria che odora

di mosto e di vino,

di questo vecchio sole ottobrino

che splende sulla vigne saccheggiate.

(*1°  STROFA)

 


Edouard Manet – Chez le Père Lathuille

 

IL VINO DEGLI AMANTI

Charles Baudelaire (da “I fiori del male”)

 

 

Oggi lo spazio che meraviglia!

senza morso, speroni o briglia,

partiamo a cavallo del vino

verso un cielo magico e divino!

 

Come due angeli sotto il martellare

di un'implacabile febbre solare,

nell'azzurro cristallo del mattino

seguiamo il miraggio lontano!

 

Cullati così mollemente

sull'aia d'un turbine intelligente,

in un delirio parallelo,

 

nuotando affiancati, sorella,

fuggiremo senza bisogno

di riposarci, al paradiso dei miei sogni!

 

Ian Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino

 

 

ACCANTO AD UN BICCHIERE DI VINO

Wislawa Szymborska

 

Con uno sguardo mi ha reso più bella,

e io questa bellezza l’ho fatta mia.

Felice, ho inghiottito una stella.

 

Ho lasciato che mi immaginasse

a somiglianza del mio riflesso

nei suoi occhi. Io ballo, io ballo

nel battito di ali improvvise.

 

Il tavolo è tavolo, il vino è vino

nel bicchiere che è un bicchiere

e sta lì dritto sul tavolo.

Io invece sono immaginaria,

immaginaria fino al midollo.

 

Gli parlo di tutto ciò che vuole:

delle formiche morenti d’amore

sotto la costellazione del soffione.

Gli giuro che una rosa bianca,

se viene spruzzata di vino, canta.

 

Mi metto a ridere, inclino il capo

con prudenza, come per controllare

un’invenzione. E ballo, ballo

Nella pelle stupita, nell’abbraccio

che mi crea.

 

Eva dalla costola, Venere dall’onda,

Minerva dalla testa di Giove erano più reali.

 

Quando lui non mi guarda,

cerco la mia immagine

sul muro. E vedo solo

un chiodo, senza il quadro.

 

 

 

Auguro a me ed a tutti, nonostante tutto,

una serena  ma anche “inebriante” settimana…

 

 

Tony Kospan

 

 

 

IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER
L'ARTE
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BARZELLETTE E VIGNETTE… OTTOBRINE   Leave a comment

 

 

CHICCHE D’HUMOUR

 

 

 
 
 
 
BARZELLETTE E VIGNETTE… OTTOBRINE
 
 
 
 
 
 
 
 
Sull’autostrada, un autovelox registra una Ferrari con andatura pari a 19 Km/h.
Sì, proprio a 19 Km/h!!! Il poliziotto raggiunge il veicolo e bussa al finestrino per avere delle spiegazioni. Al volante una bionda mozzafiato che risponde sorridendo:
– Io rispetto i limiti di velocità indicati sui cartelli stradali.
C’è scritto A 19 e quindi io vado a 19 Km/h…
Il poliziotto risponde con un sorriso:
– Ma no, A 19, e’ il numero dell’autostrada! Non e’ il limite di velocita’!
Poi aggiunge guardando la passeggera a destra della bionda:
– Mi sa che dovete sbrigarvi, perché la vostra amica pare proprio malata.
E’ talmente pallida… sembra quasi che tremi…
La bionda risponde:
Sì sta così da quando abbiamo percorso la A 313…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un uomo ubriaco entra in un bar e grida:
– Buon anno a tutti!!!
– Scusi, sa… – gli fa notare il barista – guardi che siamo in ottobre!
– Ottobre? Oddio… No!
Questa volta mia moglie mi uccide:
non ero mai rientrato cosi’ tardi!!!
 
 
 
 
 
 
 
 
“Sai, ieri ho incontrato tuo marito per strada, ma non mi ha visto …”
“Sì, me lo ha detto.”
 
 
 
 
 
 
 
Un genovese torna a casa più presto del solito dal lavoro.
Nel giardino di casa vede parcheggiato il furgoncino di un idraulico.
Alzando lo sguardo al cielo esclama: “Ti prego, fa’ che sia il suo amante …!”
 
 
 
 
 
 
 
Un uomo mette un annuncio nella sezione “cuori solitari” del giornale:
“Cercasi moglie”.
Il giorno dopo riceve centinaia di lettere che dicono
“Puoi avere la mia… prenditela”
 
 
 
 
 
 
 

Un tizio va a confessarsi:
– Padre, ho violentato una donna…
– Questo è un peccato grave, figliolo.
– Ho anche bestemmiato…
– Eh,sì.. lo so, non stanno mai ferme…!

 

 

 

 

Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una giovane monaca al convento.
Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate.
All’improvviso poggia la mano sulla coscia destra della monaca.
Lei lo guarda e gli dice: Padre, si ricorda il salmo 129?
Il prete ritira subito la mano e si perde in mille scuse.
Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete:
Padre, si ricorda il salmo 129?
Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa.
Arrivati al convento, la monaca scende senza dire una parola.
Il prete, preso dal rimorso dell’insano gesto si precipita sulla Bibbia Alla ricerca del salmo 129.
Salmo 129:
andate avanti, sempre piu’ in alto, troverete la gloria…
 
 
 
 
 
 
 
Due pecore si guardano … si guardano … si guardano …
E a un certo punto una dice all’altra: “Beh?”
 
 
 
 
 
 
 

Il figlio mentre sta studiando la geografia chiede al padre:

“Papà, ma dove si trova la Groenlandia?”

Il papa’: “Mah! Non saprei, è meglio che lo domandi alla mamma,

è lei che mette a posto tutto!”

 

 

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

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Pubblicato 13 ottobre 2012 da tonykospan21 in BUONUMORE, Senza categoria

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LE 2… ROSAMUNDA – CLASSICA E POLKA – E… GABRIELLA FERRI…   Leave a comment

 
 
 
 
Sono 2 le Rosamunda della musica…
(classica e polka)
ma della seconda…
c'è poi anche la rivisitazione magica e mitica
di Gabriella Ferri…
 
 
 
 
 
 
 
LE 2 ROSAMUNDA DELLA MUSICA
 
 
 
 
 
 
LA SINFONIA DI SCHUBERT
 
 
 
 
 
 
Schubert la compose nel 1823 per corredare una commedia
di Helmine von Chezy
“Rosamunda, principessa di Cipro”,
che narra di una pastorella ignara delle proprie illustri origini.
 

La commedia fu un fiasco fin dalla prima rappresentazione,
ma la musica di Schubert no
ed anzi è considerata tuttora per la sua freschezza melodica
un capolavoro della musica classica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LA POLKA
 
 
La ceconda è invece una danza
dall'aria spensierata ed allegra…
scritta dal compositore cecoslovacco
Jaromír Vejvoda nel 1927
ma divenuta famosissima in Ungheria nel 1938
poco prima della seconda guerra mondiale…
 
 
Grandi musicisti americani come Glenn Miller, Benny Goodman
e Billie Holiday la resero la resero celebre nel mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Giunse in Italia nel 1943/1944  seguito delle truppe americane.
ed un paio di decenni dopo Gabriella Ferri ricreò
e rivitalizzò questo canto rendendolo ancora più  straordinario
con una mitica canzone…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono dunque 2 musiche diversissime…
ma, a mio parere, entrambe nel loro ambito…
supergodibili…

 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco dunque… il video della
 
 
ROSAMUNDA DI SCHUBERT…
IN VERSIONE BALLETTO…
(che preferisco)
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
e qui  quello della
 
ROSAMUNDA POLKA…
 
 
 

 
 
 
 
 
E dulcis in fundo la mitica
ROSAMUNDA
di Gabriella Ferri
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

Buoni ascolti e buone visioni,
 se vi va…
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 
 
 
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CERTO, ME NE SAREI ANDATO – GOETHE – BUON POMERIGGIO IN POESIA… ARTE E…   1 comment

 
 
 
 
Renoir – Gli innamorati
 

 
 
 
 
 
 
 
 

 
A volte l’uomo inciampa nella verità,
ma nella maggior parte dei casi,
si rialza e continua per la sua strada
(W. Churchill)
 
 
 
 
 
 

Pierre-Auguste Renoir – Madame Misia – 1904
 
 
 
 
 
CERTO, ME NE SAREI ANDATO
 
J. V. Goethe

 

Certo, me ne sarei andato già lontano,

lontano fin dove s’apre il mondo,

se non mi sovrastassero stelle prepotenti

che hanno legato il mio destino al tuo,

così che solo in te mi riconosco.

Poesia, ambizione, speranza e desiderio,

tutto urge verso te e il tuo essere,

la mia vita solo alla tua si regge.

 

 


Pierre-Auguste Renoir – La lettera

 

 

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a tutti da Tony Kospan

 

 

 

 

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IAN VERMEER – L’ENIGMATICO GENIO DELLA LUCE   Leave a comment

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Vermeer è ormai consacrato

come uno dei grandi della pittura mondiale

ed espressione massima dell'arte olandese del '600.


Qui potremo dar uno sguardo alla sua vita,

alla sua arte ed anche alle modalità

con cui è stato tolto per sempre dall'oblio in cui era caduto

circa 2 secoli dopo la sua morte.

  

La ragazza con l'orecchino di perla

 

 

 

JAN VERMEER – IL GENIO DELLA LUCE

Tony Kospan

 

 

BREVE BIOGRAFIA

 

 

 

Ian Vermeer

(Delft 31.10.1632 – Delft 15.12.1675)

 

 

 

Secondogenito di un mercante d'arte di Delft (Olanda) 

attraverso la frequentazione di artisti e collezionisti

si appassiona al mondo dell'arte

ed inizia già giovanissimo la sua formazione artistica.

 

 

A 19 anni sposa una ragazza cattolica dalla quale avrà 11 figli e,

nello stesso anno,

diventa maestro nella corporazione dei pittori della cittadina.

 

 

 

* La stradina

 

 

Grazie alle attività ereditate dal padre… mercante d'arte

ma anche taverniere… potè mantenere tranquillamente

la sua numerosa famiglia fino all'invasione francese del 1672.

 

 

 

Giovane donna che legge una lettera davanti alla finestra aperta

 

 

 

Per le mutate condizioni socio-politiche,

per la morte del principale committente delle sue opere

e per le ingenti spese di moglie e suocera

fu travolto dai debiti

e, probabilmente ammalatosi 

per il dolore di non poter più far fronte alle esigenze familiari,

morì ancor giovane nel dicembre del 1675 a soli 43 anni.

 

 

 

Allegoria della Fede

 

 

 

IL PITTORE

 

 

Per l'estrema cura e precisione con cui dipingeva ciascun quadro gli richiedeva molto tempo


ed è per questo che le sue opere conosciute sono meno di una quarantina.

 

Il suo stile fu influenzato inizialmente da Rembrandt

per poi avvicinarsi alle tematiche dei seguaci del Caravaggio.

 

 

 

La lattaia

 

 

 

Molto si è discusso sull'uso della “camera ottica”

un particolare aggeggio che consentiva

la visione capovolta degli oggetti…

ma forse gli serviva solo per esaminare in modo diverso

i particolari dell'opera mentre dipingeva.

 

 

I suoi dipinti, a parte 2 vedute esterne, la mitica Veduta di Delft e Stradetta,


sono tutti ambientati in interni.

 

 

 

* Ragazza con cappello rosso

 

 

 

Grazie alle sue conoscenze di materiali e tessuti,

Vermeer è eccezionale nell’uso della luce

e riesce a dar vita agli oggetti, rendendoli quasi toccabili,

ma anche ai visi ed ai corpi…

come si evince osservando i suoi dipinti più popolari

come “La Lattaia” e “Ragazza con turbante”.

 

E' proprio questo suo uso personalissimo e geniale della luce

che gli fa raggiungere le più alte vette artistiche del secolo…

 

 

 

Il bicchiere di vino

 

 

 

LA RISCOPERTA

 

 

Era ormai stato del tutto dimenticato quando un giornalista francese,

Étienne-Joseph-Théophile Thoré, nel visitare nel 1842 il Museo dell'Aia

rimase incuriosito da un “paesaggio superbo e molto singolare”.


 


Non sapendo di chi fosse lesse sul catalogo:

“Veduta della città di Delft, dal lato del canale, di Jan van der Meer”.

 

 

 

Veduta di Delft

 

 

Iniziò allora a cercar altri dipinti di questo artista misterioso 

che soprannominò “la mia Sfinge

dato che più lo conosceva e più enigmi gli poneva.

 

Ma chi lo ha portato davvero ad una conoscenza universale

è stato Marcel Proust

con la sua descrizione estasiata della “Veduta di Delft“.

 

 

 

* Giovinetta con bicchiere di vino

 

 

 

DOVE SONO I SUOI DIPINTI?

 

 

Sono in varie parti del mondo ma nessuno in Italia…


E' dunque difficilissimo poterli ammirare ma…


 

 

 

* Donna con liuto

 

 

 

quest'anno potremo vederne alcuni in Italia

dato che ci sarà una mostra a Bologna nella sede di Palazzo Fava,

dall’8 febbraio al 25 maggio e per la quale c'è già grandissima attesa.

 

 

 

* Donna in piedi davanti alla spinetta

 

 

 

Lì potremo anche ammirare il suo mitico capolavoro…

La ragazza con l'orecchino di perla

con cui abbiamo iniziato il post.

 

 

 

Tony Kospan

 

 

 

Copyright – Tony Kospan

 

 

 

 

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