L'autunno è per definizione la più malinconica delle stagioni… perché giunge – dopo il massimo splendore della natura donatoci dall'estate, – dopo le promesse della primavera – e prima del buio dell'inverno.
Ma cos'è la malinconia?
La parola viene dal greco antico e vuol dire “bile nera” (dal greco “melaina” = scuro e “cholè” = bile).
La malinconia – Durer
Ma qual'è il suo significato odierno?
Essa può esser definita un sentimento… di leggera tristezza priva di un’origine o motivazione precisa… che talvolta ci invade… ci prende… ci avvolge… come per la mancanza o il desiderio di qualcosa… di qualcuno… ma imprecisato…
Francesco Hayez – Pensiero malinconico
Essa è diversa dalla nostalgia che invece è rimpianto per l'assenza… la perdita… di qualcuno o qualcosa ben individuabile…
A mio parere, se non eccessiva o troppo prolungata, può esser una dolce amica… un momento di pausa… un terreno di coltura per nuove esperienze… nuove emozioni.
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
La malinconia da alcuni è vista come una specie d'Inferno ma all'opposto per altri, ed io son con loro, è uno stato di dolce sospensione del tran tran della vita e gli aforismi prescelti sono su questa linea.
Marie Constance Charpentier – La melanconia
La malinconia è sempre inseparabile dal sentimento del bello. C. Baudelaire
La malinconia è la felicità di essere triste. Victor Hugo
La mia allegrezza è la malinconia. Michelangelo Buonarroti
Dunque è la malinconia il tema che tratteremo stavolta… in poesia immagini… tutte d'arte… e musiche… e come sempre mi piacerebbe leggere le poesie… ma anche le riflessioni o quant'altro (vostro o meno) v'ispiri il tema.
Edvard Munch – Malinconia
ROSA MALINCONICA Nicolas Guillén
L’anima vola e vola cercandoti lontano, oh Rosa melanconica, rosa del mio ricordo. Guardo poco a poco l’alba la campagna inumidisce, e il giorno è come un bimbo che si sveglia nel cielo, oh Rosa melanconica, carichi gli occhi d’ombra, dal mio povero lenzuolo tocco il tuo solido corpo. Quando già alto il sole arde col suo alto fuoco, quando la sera cade dal ponente disfatto, io nel mio lontano desco il tuo ignoto pane osservo. E nella notte gravida d’appassionato silenzio, oh Rosa melanconica, rosa del mio ricordo, dorata, viva e umida, tu discendi dal tetto, mi prendi la mano fredda e resti li a guardarmi. Io chiudo allora gli occhi, ma pur sempre ti vedo, là piantata, a fissare il tuo sguardo sul mio petto, lungo sguardo immobile, come un pugnale di sogno.
La Malinconia – Domenico Fetti
PIOVE Paul Verlaine
Piove su tutte le strade e piove nel fondo al mio cuore: non so, non so da dove giunge questo languore. Sonoro bruir della piova per le zolle, sopra le ardesie; a un cuor che dolce s'accora oh dolce bruir della piova! Questo pianger da dove mi viene? Inganno? E quale? Nessuno. Eppure nel cuore che geme da dove, da dove mi viene? E come duole un dolore senza radice alcuna. Odio non c'è, non c'è amore: e tanta è la pena del cuore.
Gustave Courbet – Ritratto di Baudelaire – 1847
HO PENA DELLE STELLE Fernando Pessoa
Ho pena delle stelle che brillano da tanto tempo, da tanto tempo… Ho pena delle stelle. Non ci sarà una stanchezza delle cose, di tutte le cose, come delle gambe o di un braccio? Una stanchezza di esistere, di essere, solo di essere, l’essere triste lume o un sorriso… Non ci sarà dunque, per le cose che sono, non la morte, bensì un’altra specie di fine, o una grande ragione: qualcosa così, come un perdono?
Jean-Baptiste Camille Corot – Malinconia
NON DOVRESTI CONOSCERE LA DISPERAZIONE Emily Bronte
Non dovresti conoscere la disperazione se le stelle scintillano ogni notte; se la rugiada scende silenziosa a sera e il sole indora il mattino. Non dovresti conoscere la disperazione – seppure le lacrime scorrano a fiumi: non sono gli anni più amati per sempre presso il tuo cuore? Piangono, tu piangi, così deve essere; il vento sospira dei tuoi sospiri, e dall'inverno cadono lacrime di neve là dove giacciono le foglie d'autunno; pure, presto rinascono, e il tuo destino dal loro non può separarsi: continua il tuo viaggio, se non con gioia, pure, mai con disperazione!
John William Waterhouse – Mia dolce rosa
IL SEGRETO Tagore
Oh, se mi fosse dato un segreto, come pioggia trattenuta nelle nubi – un segreto; avvolto nel silenzio, con cui potessi vagare lontano. Oh, se avessi qualcuno cui sussurrare, dove lente acque sciabordano sotto gli alberi assopiti dal sole. Questa sera il silenzio sembra aspettare il rumore d'un passo, e mi chiedi il motivo delle mie lacrime. Non so dare un motivo al mio pianto, perchè questo è ancora un segreto che mi è tenuto nascosto.
Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra.
Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. –
Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa: – Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere… – E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.
Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto.
Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.
Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa: – Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.
La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.