Archivio per 26 settembre 2012

NOTTE – S. PENNA – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTTE
Sandro Penna
 

Notte: sogno di sparse
finestre illuminate.
Sentir la chiara voce
dal mare. Da un amato
libro veder parole
sparire… – Oh stelle in corsa
l’amore della vita!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
par Tony Kospan
 
 
 
 
 

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IL SALOTTO DI SOGNO DI FB?
APRI LO SCRIGNO

 
 
 
 

Pubblicato 26 settembre 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA

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IL CANE NELL’ARTE… NEGLI AFORISMI… ED IN POESIA   Leave a comment

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Emile Vernon

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Ecco come viene visto il nostro fedele amico.. cane

nel mondo dell’arte, della poesia e degli aforismi.

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ODE AL CANE
AFORISMI… ARTE… E… POESIE
a cura di Tony Kospan


 
 
 
 
Charles Burton Barber
 
 
 
 
 
 
 
In principio Dio creò l’uomo. Poi vedendolo così debole, gli donò il cane.
A. Toussenel
 
Se raccoglierete un cane affamato e lo nutrite non vi morderà.
Ecco la differenza tra l’uomo e il cane…
M. Twain
 
Una volta ebbi, come cane da caccia, un cane ammaestrato al circo equestre. Quando sparavo e abbattevo una pernice o due, si rizzava sulle zampe posteriori, credendo che fosse il segnale di cominciare gli esercizi; stizzito, gli tiravo una sassata, e lui mi riportava il sasso……
A. Campanile





Domenico Fiasella





Non si cura di chiedersi se abbiate torto o ragione; non gli interessa se abbiate fortuna o no, se siete ricco o povero, istruito o ignorante, santo o peccatore. 
Siete il suo compagno e ciò gli basta. 
Egli sarà accanto a voi per confortarvi, prottegervi e dare, se occorre, per voi, la sua vita. egli vi sarà fedele nella fortuna come nella miseria. 
E’ il cane! 
J. K. Jerome
 
Se al tuo cane non piace una persona, probabilmente non dovrebbe piacere neppure a te.
Anonimo
 
 
 
 


Vittorio Corcos

 

 

Più conosco gli uomini e più mi piacciono i cani.
Madame de Stael



Il cane è la virtù che, non potendo farsi uomo, s’è fatta bestia
Victor Hugo







Auguste Renoir – Il salotto di Madame Charpentier



 
 Il grande silenzio dei cani ci consola delle futili parole degli uomini.
Chaumont
 
La storia offre più esempi della fedeltà dei cani di quella degli amici.
Alexander Pope

 
 
 
 
Edgar Hunt

 
 
 

RIFLESSIONI DI UN CANE: Il mio padrone è potente. Entrando in casa la sera, egli tocca un bottone e fa la luce. Io lo adoro. 
La vista qualche volta può ingannare, l’olfatto mai. 
Io non capisco perché gli uomini, che sono tanto potenti, e che con l’aiuto nostro ammazzano tanti uccelli, non abbiano liberato il mondo dai… gatti.
U. Oxilia

Il cane: La più onesta creatura di Dio.
S. Pietro l’eremita

Un cane crede che tu sia quello che tu pensi di essere.
Jane Swane
 
Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato.
Schopenhauer 
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cagnolini 6fa026

 

 


Il cane ha in sé molte parti di quella saggezza e capacità di affetto senza limiti e senza condizioni di cui parliamo tanto ed inseguiamo sempre… ma che quasi mai raggiungiamo…
Tony Kospan *
 
Il cane è l’unico essere su questa terra che ti ama più di quanto non ami se stesso.
Josh Billings
 
 
 
 


Reynolds Sir Joshua – Miss Bowles

 
 
 
 
Non litigano, non discutono con noi. Non parlano mai di sé, ma ci ascoltano quando parliamo di noi, e riescono a fingere che la conversazione li interessi.
Non ci informano mai, come a volte fanno le nostre innamorate, che non siamo più carini come una volta. 
Noi per loro siamo sempre uguali.
J. K. Jerome
 
Per ogni cane il suo padrone è Napoleone. Ecco spiegata la popolarità dei cani
A. Huxley
 
 
 
 
 

Picasso – Bambino con cane

 

 

Ed infine… sempre in suo onore

altri dipinti ed alcune poesie a lui dedicate…

 

 

 

Federico Zandomeneghi – L’Amico Fedele

 

 

QUINCI 

W. Dayton Wedgefort

Parlo a lei quando mi sento solo,
e son sicuro che mi capisce.
Allora lei mi guarda attenta,
e mi lecca dolcemente le mani;
poi strofina il naso sul mio vestito elegante,
ma nulla a Quinci le ho mai detto.
Grazie a Dio posso comprar altri vestiti,
ma un amico che mi ama… no mai…

 

 


Vittorio Reggianini – Scherzando col cane

 

 

LA CAREZZA MATTUTINA 

Tagore

Ogni mattina il mio devoto cane
 presso la sedia silenzioso aspetta,
 finché io lo saluto con una carezza.
 Mentre questo leggero omaggio riceve,
 di gioia il suo corpo trasale.
 Fra tutte le creature mute,
 lui solo,
penetrando il velo del bene e del male,
 ha visto l’uomo per intero,
 quell’essere per cui può dare la vita contento,
 al quale senza fini può riversare amore,
 da un opaco sentire che a stento
 trova una via verso il mondo cosciente.
 Quando l’offerta vedo di questo cuore muto
 che supplicare sa del suo stesso bisogno,
 non so immaginare quale raro valore
 la sua saggezza pura trova nell’uomo.
 Col suo silenzio guardare,
 patetico, smarrito, che che afferra
 non può esprimere in parole…
 Per me però rivela il vero significato
 dell’Uomo, nello schema del Creato.

 

 


Alfred Stevens
 
 
 

ODE AL CANE 

Pablo Neruda

Il cane mi domanda
e non rispondo.
Salta, corre pei campi e mi domanda
senza parlare
e i suoi occhi
sono due richieste umide, due fiamme
liquide che interrogano
e io non rispondo,
non rispondo perché
non so, non posso dir nulla.
In campo aperto andiamo
uomo e cane.
Brillano le foglie come
se qualcuno
le avesse baciate
a una a una,
sorgono dal suolo
tutte le arance
a collocare
piccoli planetari
su alberi rotondi
come la notte, e verdi,
e noi, uomo e cane, andiamo
a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio,
nella campagna cilena,
fra le limpide dita di settembre.
Il cane si ferma,
insegue le api,
salta l’acqua trepida,
ascolta lontanissimi
latrati,
orina sopra un sasso,
e mi porta la punta del suo muso,
a me, come un regalo.
è la sua freschezza affettuosa,
la comunicazione del suo affetto,
e proprio lì mi chiese
con i suoi due occhi,
perché è giorno, perché verrà la notte,
perché la primavera
non portò nella sua canestra
nulla
per i cani randagi,
tranne inutili fiori,
fiori, fiori e fiori.
E così m’interroga
il cane
e io non rispondo.
Andiamo
uomo e cane uniti
dal mattino verde,
dall’incitante solitudine vuota nella quale solo noi
esistiamo,
questa unità fra cane con rugiada
e il poeta del bosco,
perché non esiste l’uccello nascosto,
non è il fiore segreto,
ma solo trilli e profumi
per i due compagni:
un mondo inumidito
dalle distillazioni della notte,
una galleria verde e poi
un gran prato,
una raffica di vento aranciato,
il sussurro delle radici,
la vita che procede,
e l’antica amicizia,
la felicità
d’essere cane e d’essere uomo
trasformata
in un solo animale
che cammina muovendo
sei zampe
e una coda
con rugiada.
 



fre bia pouce    musicAnimata   Passeggiando col mio cane – B-Nario

Ludomir Sleńdziński – Famiglia con cane – 1947

 

 

CANE BIMBO image

 


POST IN PRECEDENTI VERSIONI INTEGRALMENTE COPIATO

PIU’ VOLTE E DA PIU’ PARTI !!!

IN CASO DI ULTERIORE COPIA

CON OMISSIONE DEL NOME DELL’AUTORE E DEL BLOG

SI PROCEDERA’ PER VIE LEGALI 

 

Rupert Charles Wulsten Bunny




*Qui giù la simpatica ed originale storia di questo mio aforisma sul cane

Frecce (174)
  

 


CIAO DA TONY KOSPAN


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Pompeo Batoni – Diana rompe l’arco di Cupido



RACCONTO DI SIGNORA DISINIBITA   Leave a comment

 
 
 
Divertentissima storiella…
 
 
 
 
 

 
 
 
RACCONTO DI SIGNORA DISINIBITA

 
 
Una signora racconta…
 
Tre giorni fa ho dovuto soggiornare in un albergo, per questioni di lavoro, e cominciando a sentirmi un pochino sola, e con una sensazione di libertà che mai avevo provato prima, decisi di chiamare una di queste “agenzie di accompagnatori”, di quelle che trovi tra le informazioni che ti distribuiscono all’aeroporto, e che sono soprattutto rivolte agli uomini.
Tra le varie proposte mi soffermo su una che offriva letteralmente un servizio “maschile” e in particolare vengo attratta da un’agenzia che si chiama “Ferotico”.
Dopo aver analizzato con attenzione la fotografia, prendo la decisione di chiamarlo…
e che cavolo…
Con la brochure tra le mani, che tremavano e sudavano per l’aspettativa, prendo il telefono e compongo il numero indicato.
– Si, mi dica!? – rispose una voce sensuale.
Io tutta d’un fiato per superare la timidezza:
– Salve! Vedo che si occupa di massaggi, ma la verità è che ho bisogno che venga nella mia stanza urgentemente… No, aspetti, la verità è… che quello che proprio desidero è sesso! Ho voglia di una lunga sessione di sesso, però, si! Sto parlando seriamente, voglio che duri tutta la notte e sono disposta a “partecipare” a varie attività e cose atipiche… se solo avessero un nome che si possa pronunciare, beh… desidero farlo!!! Porti tutto il campionario di accessori e giochini vari per assicurarsi di tenermi sveglia tutta la notte! Voglio che mi immobilizzi e che mi ricopra il corpo con tutto quello che le pare, per poi pulirsi l’uno con l’altro… con la lingua… o con quello che capita!
Che gliene pare?

Lui un po’ esitante:
– Beh! Sinceramente mi pare fantastico… però, signora, per fare chiamate esterne,
bisogna che prima digiti il nove…
 
 
 
 

 

 

 

Pubblicato 26 settembre 2012 da tonykospan21 in BUONUMORE, Senza categoria

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IL BUON COMBATTIMENTO – P. COELHO – ELOGIO DEL SOGNO   3 comments

 
 
 
 



Questo di Coelho…, è a parer mio,
un brano davvero sublime…
teso a farci comprendere l’importanza di lottare
per la difesa e la vitalità… dei nostri sogni…

Chi ama il sogno come amico… sostegno… dei nostri giorni
nonché capace di arricchire la nostra vita…,
proponendoci mete realizzabili o meno…,
non potrà non apprezzarlo in pieno…









IL BUON COMBATTIMENTO
ovvero
ELOGIO DEL SOGNO
P. Coelho


(musica new age)





“Ho combattuto il buon combattimento e ho mantenuto la fede”, dice Paolo in una delle sue epistole.
E sarebbe bene ricordare questo tema, quando un nuovo anno si prospetta davanti a noi.
L’uomo non può mai smettere di sognare.
Il sogno è l’alimento dell’anima come il cibo è l’alimento del corpo.
Tante volte, nella nostra esistenza, vediamo i nostri sogni infranti e i nostri desideri frustrati, ma bisogna continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore e Agape non vi penetra.
Agape è l’amore universale, quell’amore che è più grande e più importante del semplice “piacere” a qualcuno.
Nel suo famoso discorso sui sogni, Martin Luther King ricorda il fatto che Gesù ci chiese di amare i nostri nemici, e non che essi ci piacessero.
Questo amore più grande è quello che ci dà l’impulso per continuare a lottare malgrado tutto, per mantenere la fede e la gioia, e combattere il Buon Combattimento.
Il Buon Combattimento è quello intrapreso perché lo chiede il nostro cuore.
In epoche eroiche, quando gli apostoli giravano nel mondo predicando il vangelo, o al tempo dei cavalieri erranti, questo era più facile: c’erano molte terre da attraversare e tante cose da fare.
Al giorno d’oggi, però, il mondo è cambiato, e il Buon Combattimento è stato trasportato dai campi di battaglia all’interno di noi stessi.
Il Buon Combattimento è quello intrapreso in nome dei nostri sogni.
Quando essi esplodono in noi con tutto il loro vigore – nella gioventù – noi abbiamo molto coraggio, ma non abbiamo ancora appreso a lottare.
Dopo tanti sforzi, finiamo per apprendere a lottare, ma a quel punto non abbiamo più lo stesso coraggio per combattere.
Perciò, ci rivolgiamo contro di noi e combattiamo noi stessi, finendo così per essere il nostro peggior nemico.






Diciamo che i nostri sogni erano infantili, difficili da realizzare, o frutto della nostra ignoranza delle realtà della vita.
Uccidiamo i nostri sogni perché abbiamo paura di intraprendere il Buon Combattimento.
Il primo sintomo che stiamo uccidendo i nostri sogni è la mancanza di tempo.
Le persone più occupate che ho conosciuto in vita mia avevano sempre tempo per tutto.
Quelle che non facevano nulla erano sempre stanche, non tenevano dietro a quel poco di lavoro che dovevano fare e si lamentavano continuamente che il giorno era troppo corto.
In realtà, esse avevano paura di intraprendere il Buon Combattimento.
Il secondo sintomo della morte dei nostri sogni sono le nostre certezze.
Poiché non vogliamo guardare alla vita come ad una grande avventura da vivere, finiamo per giudicarci saggi, giusti e corretti in quel poco che chiediamo all’esistenza.
Guardiamo al di là delle mura del nostro quotidiano e udiamo il rumore di lance che si spezzano, l’odore di sudore e polvere, i grandi crolli e gli sguardi assetati di conquista dei guerrieri.
Ma non avvertiamo mai la gioia, la Gioia immensa che c’è nel cuore di coloro che stanno lottando, giacché per questi ultimi non è importante la vittoria o la sconfitta, ciò che importa è solo intraprendere il Buon Combattimento.
Infine, il terzo sintomo della morte dei nostri sogni è la Pace.
La vita diviene un pomeriggio domenicale, che non ci chiede grandi cose e non esige nulla di più di quanto noi possiamo dare.
Riteniamo allora di essere “maturi”, di avere messo da parte le “fantasie dell’infanzia”, e raggiungiamo la nostra realizzazione personale e professionale.
E siamo stupiti quando qualcuno della nostra età dice di volere ancora questo o quello dalla vita.
Ma, nell’intimo del nostro cuore, sappiamo che ciò che è accaduto è che abbiamo rinunciato a lottare per i nostri sogni, a combattere il Buon Combattimento.
Quando rinunciamo ai nostri sogni e troviamo la pace, abbiamo un periodo di tranquillità.
Ma i sogni morti cominciano a marcire dentro di noi e ad infestare tutto l’ambiente in cui viviamo.
Noi cominciamo a diventare crudeli verso coloro che ci circondano, e infine passiamo a rivolgere questa crudeltà contro noi stessi.
Compaiono le malattie e le psicosi.
Ciò che volevamo evitare nel combattimento – la delusione e la sconfitta – diviene l’unico legato della nostra vigliaccheria.
E un bel giorno, i sogni morti e ormai marciti rendono l’aria difficile da respirare e noi cominciamo a desiderare la morte, la morte che ci liberi dalle nostre certezze, dalle nostre occupazioni, e da quella terribile pace dei pomeriggi domenicali.
Per evitare tutto ciò, dunque, dobbiamo affrontare la vita con la riverenza del mistero e la gioia dell’avventura.

 

 

 

 

 


 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 




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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
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ANNA MAGNANI… UN BREVE RICORDO DI UNA DELLE PIU’ GRANDI ATTRICI ITALIANE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
Oggi è l'anniversario della morte della mitica Anna Magnani
 
 
 
 
(Roma, 7 marzo 1908 – Roma, 26 settembre 1973)

 
 
 
 
 
E' stata una delle più grandi attrici italiane di sempre
ed eccezionale simbolo della romanità…
 
 
 
 
 
 
 
 
Ricordiamola con questa sua magnifica esibizione…
nella quale se la cava alla grandissima anche quale cantante
in lingua napoletana…
 
 
 
 
 
 

 

 

Tony Kospan

 

 

 

 

Pubblicato 26 settembre 2012 da tonykospan21 in RICORDI - PERSON. MITICI E COMMEMOR., Senza categoria

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VOCE ‘E NOTTE – 1903 – CANZONE (POESIA) CLASSICA NAPOLETANA – LA STORIA… L’ATMOSFERA   Leave a comment

 
 
 
UNA CANZONE DI UN TEMPO…
CHE VA OLTRE IL… TEMPO….
 
 
 
 

 

 

 

Storia testo atmosfera e musica
di questa mitica poetica canzone…
 
 
 
 
 

 
 
 
VOCE 'E NOTTE  
ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
per il blog
 
 
 
 
 
 
 
 
LA CANZONE E LA MUSICA
 
 
 
 
Stavolta siamo nel 1903/1904…  centonove/centodieci anni fa dunque…
 
 
 

 

 

e la canzone di cui parleremo e che sentiremo… oltre ad essere una poesia densa di struggente ed immensa passione… presenta una melodia… quasi musica classica…  altrettanto dolce ed appassionata…
 
Si tratta dunque di grandissima musica… e non per nulla questa canzone è stata interpretata anche da grandi cantanti lirici…
 
Per questo ho anche pensato d'ascoltarla e di farvela ascoltare nella superba interpretazione del noto tenore Franco Corelli…
 
 
 
 

 

 

 Possiamo quindi ben dire che il matrimonio tra versi e musicapiù riuscito di così non poteva essere…

 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
 






 
 
 
 
LA STORIA
 
 
Voce ‘e notte
(Musica di E.Nicolardi- Testo di E.De Curtis)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa canzone si può certamente definire autobiografica.
 
Racconta di un  innamorato che disperato canta sotto il balcone della sua innamorata andata in sposa ad un’altro uomo.
 
Correva l’anno 1903 ed Eduardo Nicolardi, giovane poeta di 25 anni,  
  
 
 
 
 

 

 

 

si innamorò di Anna Rossi l’esile e bellissima vicina di casa figlia di un facoltoso commerciante di cavalli.
 
Quando Eduardo dichiarò il suo amore ai genitori di Anna, questi lo cacciarono via.
 
La loro giovane figlia non poteva andare ad un giovane poeta dal futuro incerto, ma a Pompeo Corbera, un ricco cliente del padre dalla veneranda eta’ di 75 anni.









 Il destino, o l’età dell’anziano marito, volle che l’amore trionfasse. Infatti dopo poco tempo dal matrimonio, Pompeo Corbera morì e d i due poterono coronare il loro sogno d’amore e noi così abbiamo potuto avere una delle più belle canzoni d’amore di tutti i tempi.
 
(dal web con modif. e integraz.)
 
 
 
 
 

 

 

 

TESTO E TRADUZIONE

 

 

Si ‘sta voce te scéta ‘int”a nuttata,
mentre t’astrigne ‘o sposo tujo vicino…
Statte scetata, si vuó’ stá scetata,
ma fa’ vedé ca duorme a suonno chino…

Nun ghí vicino ê llastre pe’ fá ‘a spia,
pecché nun puó sbagliá ‘sta voce è ‘a mia…
E’ ‘a stessa voce ‘e quanno tutt’e duje,
scurnuse, nce parlávamo cu ‘o “vvuje”.

Si ‘sta voce te canta dint”o core
chello ca nun te cerco e nun te dico;
tutt”o turmiento ‘e nu luntano ammore,
tutto ll’ammore ‘e nu turmiento antico…

Si te vène na smania ‘e vulé bene,
na smania ‘e vase córrere p”e vvéne,
nu fuoco che t’abbrucia comm’a che,
vásate a chillo…che te ‘mporta ‘e me?

Si ‘sta voce, che chiagne ‘int”a nuttata,
te sceta ‘o sposo, nun avé paura…
Vide ch’è senza nomme ‘a serenata,
dille ca dorme e che se rassicura…

Dille accussí: “Chi canta ‘int’a ‘sta via
o sarrá pazzo o more ‘e gelusia!
Starrá chiagnenno quacche ‘nfamitá…
Canta isso sulo…Ma che canta a fá?!…”
 

 Se questa voce ti sveglia nella notte,
mentre ti stringi allo sposo tuo vicino…
Stai sveglia, se vuói star sveglia,
ma fai finta di dormir un sonno profondo…

Non avvicinarti alla finestra per vedere,
perché non puoi sbagliar questa voce è la mia…
E’ la stessa voce di quando noi due,
timidi, ci parlavamo col “voi”.

 Se questa voce ti canta nel cuore
quello che non ti chiedo e non ti dico;
tutto il tormento d’un amore lontano,
tutto l’amore di un tormento antico…

Se ti viene voglia di voler bene,
un desiderio di baci corre nelle vene,
un fuoco che ti brucia proprio tanto,
bacia lui… che t’importa di me?

 Se questa voce, che piange nella notte,
sveglia il tuo sposo, non aver paura…
Vedi bene ch’è senza nome la serenata,
digli quindi di  dormire e di star sereno…

Digli cosí: “Chi canta in questa via
o sará pazzo o muor di gelosia!
Stará piangendo per qualche tradimento…
Canta da solo… Ma che canta a fare?!…”

(Traduz. di  Tony Kospan)

 

 

 

LA CANZONE

 
Ascoltiamola ora, come ho accennato su,
nell'interpretazione di un grande cantante lirico
Franco Corelli
 

 

 









 

 
FINE
 
 
 
 
 
 
 

 
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