
Paul Eluard
senza avere niente da dire
comunicare
in silenzio
i bisogni dell'anima
dar voce
alle rughe del volto
alle ciglia degli occhi
agli angoli della bocca
parlare
tenendosi per mano
tacere
tenendosi per mano.


Il povero pescatore
Quest’ultimo dipinto propone
uno straordinario momento di riflessione
presupponendo la silenziosa contemplazione
di un’età dell’oro ritrovata.
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Nils Blommér
Guido Reni – San Michele Arcangelo
Edward Cucuel – Autunno
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EQUINOZIO
Paloma Germani
Il passo della notte, non è
corsa di lancette.
O ticchettio di rami alla finestra.
Neanche rabbia del vento, che ulula
ferito dalle mura, lame d'umano,
riflessi di rifugio.
è come l'equinozio, di settembre
appeso su lagune, che ozia
sull'uguale tempo,
quello concesso
a luna e sole.
NEL MESE DEL PASSAGGIO
Rosa Carotti
Nel mese del Passaggio
nel difficile varco fra i mondi
l'augurio di custodire
mentre il buio avanza
la memoria della luce.
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Rimasti per dieci anni in un cassetto, essi vennero poi mostrati dal Russo al musicista Francesco Paolo Tosti,
Francesco Paolo Tosti (Ortona 9.4.1846 – Roma 2.12.1916)
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altro abruzzese.
Il Tosti, dunque, musicò questi versi.
Per questo, pur con l’intervento del Russo del tutto “laterale”,
la canzone napoletana è di paternità tutta abruzzese.
Franz Dvorak
La canzone divenne presto un successo internazionale
E’ tuttora, a pieno titolo, tra le classicissime ed amatissime canzoni
Vediamo ora alcune immagini d’epoca che ci riportano all’atmosfera di quegli anni.
Il giovane… D’Annunzio
Napoli – Villa Comunale
Napoli – Piazza Dante
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IL TESTO
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‘A VUCCHELLA (La boccuccia)
D’Annunzio
Si comm’a nu sciurillo…
tu tiene na vucchella,
nu poco pucurillo,
appassuliatella.
Méh, dammillo, dammillo,
è comm’a na rusella…
dammillo nu vasillo,
dammillo, Cannetella!
Dammillo e pigliatillo
nu vaso… piccerillo
comm’a chesta vucchella
che pare na rusella…
nu poco pucurillo
appassuliatella…
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ASCOLTIAMOLA…
Il video ci consente di ascoltarla
nell’interpretazione del mitico “cesellatore”
Roberto Murolo.
Eugene Blaas
CIAO DA TONY KOSPAN
Godward
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![]() L'estate è agli sgoccioli… e così pure…
la nostra piccola antologia dei tormentoni estivi
Stavolta è davvero un notissimo tormentone…
che ha impazzato… alla fine degli anni 80…
ed in particolare in Italia… nel 1989
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() LA LAMBADA – 1989
LE CANZONI DELL'ESTATE
by Tony Kospan
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Dunque parleremo della notissima… dirò di più… della mitica…
LAMBADA
travolgente ballo sudamericano giunto un Europa
per merito del gruppo musicale Kaoma
![]() Kaoma
La canzone-danza, grazie al ritmo caldo e coinvolgente…
edalla sensualità del ballo…,
si diffuse subito in tutto il mondo…
e divenne un autentico fenomeno di costume,
come succederà anni dopo con “Asereje”.
Alle origini della Lambada v'è una danza indigena
che da secoli veniva praticata nella zona amazzonica del Brasile,
il carimbò: ballo molto sensuale e libero,
di origine africana che si accompagna al ritmo ipnotico di alti tamburi ,
e caratterizzato soprattutto da giravolte del corpo e rotazioni del capo,
in cui la donna cerca di coprire l’uomo con la propria gonna.
![]() La contaminazione del carimbò con altri stili,
provenienti soprattutto dai Caraibi (salsa, reggae e merengue)
e dal Nord Est del Brasile,
comportò la nascita di questo nuovo genere
contraddistinto dal contatto ravvicinato di corpi,
con oscillazione di anche e spalle
in un movimento estremamente sensuale.
Ma è giunto il momento di ascoltarla e… vederla…
![]()
Ciaooooooooooo a tutti, mentre già sentiamo
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Eccola dunque in un video con immagini del 56…
I MISTERI DELLA PIRAMIDE DI CERUMBELLE
Pietraperzia, piccolo paese situato nel cuore della valle dell’Himera, nei pressi del fiume Salso, si presenta ricco di tracce appartenenti alla storia e cultura del passato. Molte di queste si riferiscono al neolitico e, fra le più importanti, vi è la cosiddetta piramide di Cerumbelle, che si trova nell’omonima contrada a circa quattro chilometri dal paese, in direzione sud/est. E’ una zona molto fertile, produttiva, ricca di ampie pianure, costeggiate dal torrente Cerumbelle e su di essa spiccano cime collinari ricche di uliveti.
Si suppone che in un lontano passato, la buona fertilità del terreno e la mitezza del clima, abbiano consentito alle popolazioni di insediarsi in questo luogo e di edificarvi costruzioni in pietra che si sono conservate nel tempo arrivando sino a nostri giorni.
In base alle testimonianze riferiteci dai documenti materiali presenti nel territorio (resti di ceramica neolitica, tombe di tipo maltese, moneta dall’esatto peso di 50 grammi, che secondo recenti studi veniva utilizzata per lo scambio dello zolfo nella prima età del bronzo), si ipotizza, infatti, che in questa località vi era una popolazione residente abbastanza numerosa.
La Piramide di Cerumbelle era l’edificio in cui questi nostri antenati svolgevano i loro culti religiosi.
Studiosi italiani e stranieri hanno rivolto la loro attenzione a questo sito; in modo particolare l’etnologo norvegese Thor Heyerdahl vi ha svolto studi approfonditi.
Le caratteristiche dei resti della costruzione evidenziano una struttura imponente, con quattro rampe di scale per l’accesso al piano superiore e con la presenza di una zona alta con altari sacrificali. Anche le pietre usate sono di grande dimensione, molto ben lavorate e saldamente incastonate. Questo avvalora l’ipotesi di struttura religiosa, in quanto la precisione costruttiva e il dispendio economico relativo non sarebbero giustificati per un uso diverso.
Sembra che la piramide risalga all’età neolitica e che fosse un’antica sede di culto del sole dei siculi e sicani, paragonabile ad una ziggurath mesopotamica.
Il famoso archeologo Thor Heyerdahl, morto nell’aprile del 2002, visitò negli anni precedenti il sito di Cerumbelle e anche Heyerdahl confermò l’ipotesi che la piramide fosse sede di culto del sole. L’aspetto è collinare e piramidale di circa 12 metri di altezza. La base della struttura, lunga 55 metri e larga 30, appare composta da tre ordini di gradoni mozzati verticalmente da quattro scalette che corrispondono ai quattro punti cardinali, attraverso cui si accede alle terrazze soprastanti. Il monumento si presenta con due idee costruttive dalla forte connotazione simbolica: quella del cerchio (la circonferenza) e quella del quadrato (la pianta costruttiva dei piani superiori in esso innestata). Gli studiosi pensano che anticamente, il cerchio simboleggiava il tempo o l’immutabilità celeste e, combinato col quadrato, dava l’idea del cambiamento di ordine o di livello e dunque simboleggiava la terra.
Sulla sommità della piramide, si trovano due costruzioni intagliate nella roccia calcarea che assomigliano ad altari in cui è inserito un sedile rituale. Poco lontano dalla piramide è poi possibile ammirare due grandi cavità a forma circolare, che probabilmente erano luoghi di sacrificio. La piramide non è il solo sito archeologico della zona, ma sicuramente doveva fare parte di un villaggio siculo-sicano, perché pochi metri più avanti è possibile intravedere i resti di abitazioni neolitiche.
Debbo dire che la vegetazione non curata e lo stato della costruzione danneggia visibilmente una visione complessiva ed armonica del sito a mio parere davvero affascinante e misterioso…
Noto ahimé poi che nel web, invece di un aumento di informazioni e approfondimenti sul sito, c'è un lento inesorabile oblio… ed è un vero peccato…
Nota di Orso Tony
Testo rivisitato da vari siti web e impaginazione T.K.