







BACH E MAGRITTE…
Johann Sebastian Bach
(Eisenach 31.3.1685 – Lipsia 28.7.1750)

(Lessines 21.11.1898 – Bruxelles 15.8.1967)






CIAO DA TONY KOSPAN


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BACH E MAGRITTE…
Johann Sebastian Bach
(Eisenach 31.3.1685 – Lipsia 28.7.1750)
CIAO DA TONY KOSPAN
Mantide religiosa
Le possibili spiegazioni di un istinto singolare.
STATI UNITI – «Ti mangerei di baci!», oppure, ti mangerei tutto!»: non è insolito che chi si vuol bene si scambi questo genere di effusioni, rivelatrici – si dice – di un desiderio di possesso totale dell'altra persona, di un amore talmente appassionato (quello tra innamorati, ma anche quello tra madre e figlio) che l'unico modo per appagare tale pulsione sarebbe quello di far entrare l'amato (o l'amata) dentro di sé, attraverso la bocca, appunto. C'è chi pensa si tratti di un primitivo istinto cannibale residuo, lasciatoci in eredità dai primi essere umani, e Freud probabilmente ricondurrebbe questi atteggiamenti al rapporto tra la madre e il suo bambino, alla cosiddetta «fase orale» in cui il piccolo succhia il seno della mamma. Nel mondo animale, però, le cose stanno forse un po' diversamente, e gli scienziati sono da sempre affascinati e incuriositi dalle forme di cannibalismo vero e proprio che caratterizzano certe specie.
AMORE E MORTE – Si pensi, per esempio, al triste rituale d’amore tra la mantide religiosa e il suo compagno: quando arriva la stagione dei corteggiamenti il maschio si fa bello per farsi notare dalla femmina, e quando riesce finalmente ad avvicinarla le sale sul dorso e comincia così l’accoppiamento. Ma, prima ancora che tutto finisca, la vera «serial killer» del regno animale decapita lo sfortunato compagno, dopodiché lo divora, avanzando solo le ali. Elegante e spietata, nell’antichità la mantide era per questo considerata portatrice di cattiva sorte e disgrazie. Ma per alcuni studiosi si tratta semplicemente di un insetto carnivoro, talmente vorace da non saper resistere a uno spuntino dopo l’amore: proprio l’eccessiva voracità femminile sarebbe infatti alla base di alcune forme di cannibalismo sessuale che caratterizzano, tra l’altro, anche certe specie di ragni e di insetti. Un’altra corrente di pensiero chiama invece in causa l’istinto di preservazione della specie: secondo questa teoria, l’aggressività – spesso fatale – delle femmine nei confronti dei maschi avrebbe lo scopo di selezionare il padre migliore (il più forte) per i propri figli.
VARIE TEORIE – Entrambe le teorie potrebbero essere giuste, e – come ha spiegato il professor Mark Elgar della University of Melbourne – ci sono molte altre spiegazioni al cannibalismo sessuale tra gli animali. Si pensa ad esempio che in alcuni casi il maschio si sacrifichi proprio per i propri pargoli: il suo corpo serve da nutrimento per la madre, che potrà così mettere al mondo i suoi piccoli, assicurando quindi continuità al patrimonio genetico del padre. E sempre la salvaguardia del proprio gene fa sì che il maschio di una particolare specie di ragno muoia subito dopo l’accoppiamento, lasciando però il proprio organo sessuale all’interno di quello della femmina, impedendo così che altri maschi possano deporre il proprio seme dentro di lei. In altri casi, invece, è assai probabile che la femmina uccida il compagno semplicemente perché lo scambia per una preda qualsiasi. Per errore, insomma, mica per cattiveria…
![]() Alessandra Carboni – corriere.it – impaginazione dell'Orso
A mio avviso c'è solo una cosa certa… ed è che da milioni di anni le Mantidi religiose fanno così
e quindi questa è stata una strategia vincente per la loro specie
anche se… ahimé… sempre mortale per il maschio…
CIAO DA TONY KOSPAN
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Pittore, architetto, scrittore, ma anche anche scenografo, decoratore, costruttore di apparati effimeri per i carnevali… matrimoni… etc…il versatile aretino però è stato e resta soprattutto una miniera di informazioni storiche… tecniche ed artistiche sul mondo dell'arte rinascimentale oltre che l'inventore del linguaggio dell'arte.
Possiamo dire in poche parole che dopo di lui l'Arte, soprattutto come conoscenza analisi e storia…, non fu più la stessa…
Cercheremo di analizzare, in breve come sempre, la sua figura e le sue opere…
(Arezzo, 30 luglio 1511 – Firenze, 27 giugno 1574)
BIOGRAFIA DEL VASARI
PITTORE E ARCHITETTO
Iniziò giovanissimo a frequentare la bottega d'arte di Guglielmo di Marcillat dove incontrò Rosso Fiorentino che ebbe poi grande influenza nelle sue opere. A soli 13 anni si trasferisce a Firenze massimo centro culturale ed artistico dell'epoca e dove conobbe diversi grandi artisti tra cui Michelangelo e Andrea del Sarto che completarono la sua formazione artistica…
San Giorgio e il Drago
Qui strinse un sodalizio artistico con il quasi coetaneo Del Salviati Cecchino insieme al quale affrescò per il cardinale Salviati a Palazzo Salviati, “La vita di Giovanni il Battista” che portò fama soprattutto al Cecchino e col quale fece un viaggio per ammirare opere d'arte in varie città d'Italia tra cui Roma, Napoli e Bologna… ma nelle quali operò anche…
Tentazioni di San Girolamo
Il centro principale della sua attività però resta Firenze… dove fondò l'Accademia delle arti e del disegno insieme ad altri artisti e dove conosce Cosimo I dei Medici che gli commissiona delle opere architettoniche… e dal 1560 in poi è incaricato della Costruzione del Palazzo degli Uffizi… della ristrutturazione di Palazzo Vecchio e del Palazzo degli Anziani di Pisa.
Sue caratteristiche sono il piacere di lavorare in compagnia… di altri artisti… al punto che da alcuni è anche stato definito una specie di talent scout… ed un'altra, come dirà egli stesso, è la sua grande celerità nel dipingere.
In tutto il corso della sua vita alternò la creazione di opere d'arte con quella di opere effimere curando l'organizzazione e le scenografie per matrimoni nobiliari… per manifestazioni teatrali… e carnevalesche… etc..
Morì nel 1574 a Firenze.
LO STILE DEL PITTORE
Caino e Abele – Dipinto a Napoli
Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani ma possiamo forse meglio definire il suo stile come una combinazione tra manierismo, visioni michelangiolesche ed i colori di Rosso Fiorentino.
La fucina di Vulcano
Allegoria
Deposizione di Cristo nel Sepolcro
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