Archivio per 16 settembre 2012

BACH E MAGRITTE… UNITI DALLA… FANTASIA… – CLASSICA ED ARTE…   Leave a comment

 
 
Libero accostamento tra 2 grandissimi
un musicista tedesco ed un pittore belga…
 
 
 
 
magritte
 
 
 
 
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CLASSICA ED ARTE
 
 
 
 

 

 

 

 

BACH E MAGRITTE…

 

 

 

Johann Sebastian Bach
(Eisenach 31.3.1685 – Lipsia 28.7.1750)

 
 
e
 
 
    
René Magritte
(Lessines 21.11.1898 – Bruxelles 15.8.1967)
 
 
La musica di Bach,
  diversamente da quella in auge alla sua epoca,
appare variopinta e fiorita…
e l'arte di Magritte gioca con il mistero della realtà…
sia con accostamenti inconsueti che con deformazioni irreali.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dunque l'idea dell'accostamento… 
tra i 2 grandi artisti… meglio dire forse geni…
nasce dalla loro suprema fantasia…
e dalla loro capacità
d’inventare e mescolare stili diversi…
 
 
 
 
 
 
 
E' giunto ora il momento d'ascoltare
questo bel brano…
magnifico esempio
della grandezza musicale di Bach…
 
 
 
 
 
 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

  
LA TUA PAGINA DI SOGNO
 

Pubblicato 16 settembre 2012 da tonykospan21 in ARTE MUSICA E...

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PERCHE’ IN ALCUNE SPECIE LE FEMMINE MANGIANO I MASCHI? – ALCUNE TEORIE   Leave a comment

 

 

 

Mantide religiosa

 

 

Le possibili spiegazioni di un istinto singolare.

 

L'amore mette… appetito…
 
 
Perché in alcune specie le femmine mangiano i loro maschi?
 
 
Una carrellata sulle teorie più accreditate
sul cannibalismo sessuale.
 
 
 
 
Munch – Il cannibale
 
 
 
 
 

STATI UNITI – «Ti mangerei di baci!», oppure, ti mangerei tutto!»: non è insolito che chi si vuol bene si scambi questo genere di effusioni, rivelatrici – si dice – di un desiderio di possesso totale dell'altra persona, di un amore talmente appassionato (quello tra innamorati, ma anche quello tra madre e figlio) che l'unico modo per appagare tale pulsione sarebbe quello di far entrare l'amato (o l'amata) dentro di sé, attraverso la bocca, appunto. C'è chi pensa si tratti di un primitivo istinto cannibale residuo, lasciatoci in eredità dai primi essere umani, e Freud probabilmente ricondurrebbe questi atteggiamenti al rapporto tra la madre e il suo bambino, alla cosiddetta «fase orale» in cui il piccolo succhia il seno della mamma. Nel mondo animale, però, le cose stanno forse un po' diversamente, e gli scienziati sono da sempre affascinati e incuriositi dalle forme di cannibalismo vero e proprio che caratterizzano certe specie.
 
 
AMORE E MORTE – Si pensi, per esempio, al triste rituale d’amore tra la mantide religiosa e il suo compagno: quando arriva la stagione dei corteggiamenti il maschio si fa bello per farsi notare dalla femmina, e quando riesce finalmente ad avvicinarla le sale sul dorso e comincia così l’accoppiamento. Ma, prima ancora che tutto finisca, la vera «serial killer» del regno animale decapita lo sfortunato compagno, dopodiché lo divora, avanzando solo le ali. Elegante e spietata, nell’antichità la mantide era per questo considerata portatrice di cattiva sorte e disgrazie. Ma per alcuni studiosi si tratta semplicemente di un insetto carnivoro, talmente vorace da non saper resistere a uno spuntino dopo l’amore: proprio l’eccessiva voracità femminile sarebbe infatti alla base di alcune forme di cannibalismo sessuale che caratterizzano, tra l’altro, anche certe specie di ragni e di insetti. Un’altra corrente di pensiero chiama invece in causa l’istinto di preservazione della specie: secondo questa teoria, l’aggressività – spesso fatale – delle femmine nei confronti dei maschi avrebbe lo scopo di selezionare il padre migliore (il più forte) per i propri figli.
 
 
VARIE TEORIE – Entrambe le teorie potrebbero essere giuste, e – come ha spiegato il professor Mark Elgar della University of Melbourne – ci sono molte altre spiegazioni al cannibalismo sessuale tra gli animali. Si pensa ad esempio che in alcuni casi il maschio si sacrifichi proprio per i propri pargoli: il suo corpo serve da nutrimento per la madre, che potrà così mettere al mondo i suoi piccoli, assicurando quindi continuità al patrimonio genetico del padre. E sempre la salvaguardia del proprio gene fa sì che il maschio di una particolare specie di ragno muoia subito dopo l’accoppiamento, lasciando però il proprio organo sessuale all’interno di quello della femmina, impedendo così che altri maschi possano deporre il proprio seme dentro di lei. In altri casi, invece, è assai probabile che la femmina uccida il compagno semplicemente perché lo scambia per una preda qualsiasi. Per errore, insomma, mica per cattiveria…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alessandra Carboni – corriere.it – impaginazione dell'Orso
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
A mio avviso c'è solo una cosa certa… ed è che da milioni di anni le Mantidi religiose fanno così
e quindi questa è stata una strategia vincente per la loro specie
anche se… ahimé…  sempre mortale per il maschio…
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
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CATERINA BORATTO… – BELLEZZA… CINEMA E… STORIA…   8 comments

 
 
 

Moltissimi non sapranno nemmeno di chi parlerò…
eppure Caterina Boratto,
è stata una delle più belle ed affascinanti donne del nostro Cinema…
e grande diva negli anni 30… all'epoca dei… “telefoni bianchi”.

 
 
 
 
(Torino 15 3 1915 – Roma 14 9 2010)
 
 
 
CATERINA BORATTO
 

BELLEZZA… CINEMA E… STORIA…
 
a cura di Tony Kospan
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
DAI TELEFONI BIANCHI A VILLA ARZILLA
 
– Durante la guerra perse il fidanzato e 2 fratelli –
 
 
 
 
Era nata a Torino il 15 marzo 1915… e lì già giovanissima, al liceo musicale, si fece subito notare per le innate doti di fascino e classe…
Su segnalazione dell'attrice Evelina Paoli, nel 1937, le fu assegnata la parte principale nel film VIVERE.. dove recitava il celebre tenore Tito Schipa… entrando dunque nel mondo della celluloide dalla porta principale…
Scoppiò lì sul set… tra lei e Schipa… subito il classico… colpo di fulmine… ed ebbero una storia d'amore…
Nel '38 recitò in “Chi è più felice di me?” sempre con Tito Schipa e la stessa regia di Brignone… e poi in “Hanno rapito un uomo” con Vittorio de Sica.
 
 
 
 
 
Tito Schipa
 
 
 
Il successo di “Vivere” la rese famosa anche in America e nel 1939 fu scritturata dalla famosissima casa di produzione cinematografica Metro Goldwyn Mayer.
Lì fu subito amata ed ammirata… ma ormai sopraggiungevano gli anni della guerra che la costrinsero a tornare in Italia…
senza nemmeno riuscire a partecipare ad un film…
Tornata a Torino sotto i bombardamenti iniziò, in quegli anni drammatici, una bella storia d'amore con il conte Guidi di Romena che però mori poco dopo in un incidente d'aereo.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
Visse quindi davvero momenti difficili e le furono vicini soprattutto Vittorio De Sica e Giuditta Rissone.
Le cose migliorarono con la chiamata a recitare nel 1942 in alcuni film di genere melò (melodrammatici) dove il mattattore era Amedeo Nazzari con cui ebbe una breve storia e soprattutto con la partecipazione al film “Campo de' Fiori” (1943).
Qui ebbe rapporti difficili con Anna Magnani e conobbe Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo ed il regista Mario Bonnard.
 
 
 
 
Amedeo Nazzari
 
 
 
Giungiamo agli ultimi anni di guerra e di nuovo il dramma la colpisce duramente… perdendo 2 fratelli… uno caduto da partigiano e l'altro martire di Cefalonia quando si rifiutò, con tutti gli ufficiali e soldati italiani presenti sull'isola greca…, di continuare la guerra (che per l'Italia era terminata) accanto ai tedeschi.
 
 
 
 

 
 
 
Un pò di sollievo le giunse dall'ospitalità offertale nella clinica di lusso torinese “Sanatrix” .
Lì conobbe il proprietario Armando Ceratto che sposò.
Il dopoguerra la vede al centro di alterne vicende personali… belle come la nascita della figlia Marina… ma anche brutte come il fallimento del marito.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Una ripresa vera e propria in campo artistico avviene grazie alla chiamata di Fellini in Otto e mezzo (1963) e Giulietta degli spiriti (1965). .. ed altre importanti partecipazioni come “Io, io, io… e gli altri ” (1965) di Alessandro Blasetti con Franca Valeri, “Ardenne '44: un inferno” (Castle Keep) (1969) di Sydney Pollack e il controverso “Sal” o le “120 giornate di Sodoma” (1975) di Pier Paolo Pasolini.
Neglio anni successivi sembra ormai finita la sua carriera d'artista ma negli anni anni 90 eccola tornare in auge con il divertente serial televisivo “Villa Arzilla”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sua vita appare densa di gioie e dolori… ma ha certamente lasciato un segno nella storia del cinema.
 
Apparentemente altera e distaccata, ma in realtà timida, ribelle e sognante aveva una bellezza altera e un pò malinconica, aristocratica… “statuaria” come possiamo vedere ed ammirare nelle foto … ed in questo video tributo…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
Tutti i diritti riservati – Tony Kospan
 
 
 
 
 

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GIORGIO VASARI – PENNELLO… PENNA… E PUNTO FERMO NELLA STORIA DELL’ARTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 

Pittore, architetto, scrittore, ma anche anche scenografo, decoratore, costruttore di apparati effimeri per i carnevali… matrimoni… etc…il versatile aretino però è stato e resta soprattutto una miniera di informazioni storiche… tecniche ed artistiche sul mondo dell'arte rinascimentale oltre che l'inventore del linguaggio dell'arte.

Possiamo dire in poche parole che dopo di lui l'Arte, soprattutto come conoscenza analisi e storia…, non fu più la stessa…

Cercheremo di analizzare, in breve come sempre, la sua figura e le sue opere…

 
 
 

(Arezzo, 30 luglio 1511 – Firenze, 27 giugno 1574)

 

 

GIORGIO VASARI
ARTE… PENNELLO E… PENNA…
Tony Kospan
 
 
 
 

 

 

 

BIOGRAFIA DEL VASARI

PITTORE E ARCHITETTO

 

 

Vasari dipinge – Casa di Arezzo

 

 

Iniziò giovanissimo a frequentare la bottega d'arte di Guglielmo di Marcillat dove incontrò Rosso Fiorentino che ebbe poi grande influenza nelle sue opere. A soli 13 anni si trasferisce a Firenze massimo centro culturale ed artistico dell'epoca e dove conobbe diversi grandi artisti tra cui Michelangelo e Andrea del Sarto che completarono la sua formazione artistica…

 

 

San Giorgio e il Drago

 

 

Qui strinse un sodalizio artistico con il quasi coetaneo Del Salviati Cecchino insieme al quale affrescò per il cardinale Salviati a Palazzo Salviati, “La vita di Giovanni il Battista” che portò fama soprattutto al Cecchino e col quale fece un viaggio per ammirare opere d'arte in varie città d'Italia tra cui Roma, Napoli e Bologna… ma nelle quali operò anche…

 

 

Tentazioni di San Girolamo

 

 

Il centro principale della sua attività però resta Firenze…  dove fondò l'Accademia delle arti e del disegno insieme ad altri artisti e dove conosce Cosimo I dei Medici che gli commissiona delle opere architettoniche… e dal 1560 in poi è incaricato della Costruzione del Palazzo degli Uffizi… della ristrutturazione di Palazzo Vecchio e del Palazzo degli Anziani di Pisa.

 

 

 

 

Sue caratteristiche sono il piacere di lavorare in compagnia… di altri artisti… al punto che da alcuni è anche stato definito una specie di talent scout… ed un'altra, come dirà egli stesso, è la sua grande celerità nel dipingere.

In tutto il corso della sua vita alternò la creazione di opere d'arte con quella di opere effimere curando l'organizzazione e le scenografie per matrimoni nobiliari… per manifestazioni teatrali… e carnevalesche… etc..

Morì nel 1574 a Firenze.

 

 

 

 

 

 

LO STILE DEL PITTORE

 

 

Caino e Abele – Dipinto a Napoli

 

 

Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani ma possiamo forse meglio definire il suo stile come una combinazione tra manierismo, visioni michelangiolesche ed i colori di Rosso Fiorentino.

Il Manierismo è la corrente artistica che si distinse per la ricerca di uno stile fatto di eleganza, armonia e sicurezza che ebbe vita dal 1525 fino al 1563 anche se il termine fu usato dal Vasari principalmente per descrivere il virtuosismo del pittore.
 
 
 

La fucina di Vulcano

 

 

In effetti la pittura vasariana è incredibilmente precisa e ricchissima di particolari, anche minimi come capelli, mani, occhi, vesti, oggetti etc…, ed i colori sono sempre vivaci… vari e stupendamente applicati.
 
Tuttavia la sua pittura pur elegantissima appare non manifestare quel pathos… che caratterizzò i grandissimi del Rinascimento.
 
 
 
 
 
 
 
“LE VITE ”
E LA NASCITA DELLA STORIA DELL'ARTE
 
 
 
 
 
 
Come si diceva all'inizio pur essendo stato un valente pittore… architetto… e non solo… tuttavia la sua fama principale oggi gli viene dall'Opera che scrisse e che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel campo della storiografia e del linguaggio nel campo dell'Arte.
 
Eppure il Vasari in una lettera ad un amico si lamentava di non esser così bravo con la penna come col pennello…
 
 
 

Allegoria

 

 

 

Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, da Cimabue insino a’ tempi nostri è il titolo originale dell'opera che ebbe 2 edizioni, la prima nel 1550 e la seconda nel 1568, ma che per brevità ormai è da tutti chiamata “Le vite“.
 
L'opera contiene oltre 160 biografie di artisti ed è quindi un'opera che possiamo definire “monumentale” e la sua importanza è immensa… al di là della condivisione o meno dei suoi giudizi sugli artisti di cui scrive…
 
Inizia grazie a “Le vite” l'interesse per le biografie degli artisti… per la critica e l'analisi delle opere… per le conoscenze delle tecniche pittoriche… e per la storia delle “scuole” dal duecento in poi ed infine per la consapevolezza di tutto quello che il suo secolo rappresentava per l'evoluzione dell'Arte mondiale coniando il termine “Rinascita“.
 
 
 

Deposizione di Cristo nel Sepolcro

 

 

Ne “Le vite” il Vasari parla anche di se stesso come “Novello Giotto“… e racconta, in alcuni casi con dovizia di particolari (come per il periodo napoletano), ed in altri con strategici silenzi o strategiche amplificazioni la sua vita e le sue opere…
 
Il testo, a dire il vero, contiene anche diversi e marchiani errori in quanto il Vasari prendeva per buone le dicerie e le leggende createsi intorno alle vite degli artisti vissuti nei secoli precedenti… ma tuttavia questi errori, che per lungo tempo hanno inficiato l'attendibilità dell'opera…, non possono danneggiarne nè l'impianto complessivo nè la precisione e la cura dei suoi giudizi estetici e critici… come concordemente oggi la critica ha finalmente riconosciuto.
 
 
 

 

 

 
In ogni caso non possiamo sottacere 2 importanti aspetti:
1 – che le vite degli artisti temporalmente a lui più vicini appaiono abbastanza corrette e precise…
2 – che alla sua epoca non c'erano i moderni strumenti tecnologici che avrebbero potuto consentirgli più precise ricerche ed analisi scientifiche.
 
Pertanto, in considerazione dell'assoluta innovazione rispetto al preesistente “vuoto” (o quanto meno “grande dispersione“) di conoscenze nell'ambito dell'arte, al Vasari ed alla sua opera letteraria va riconosciuto un merito davvero incommensurabile

 
Tony Kospan
 
 
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TALVOLTA LA MIA GIOIA – TAGORE – FELICE DOMENICA IN POESIA AFORISMA ARTE.. E…   Leave a comment

 
 
 
 

Renoir – Passeggiata
 
 
 
 
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Oggi è l’ultima domenica di quest’estate… 2012
 
 
 
Approfittiamo del bel tempo…
per ricaricarci un’ultima volta di caldo e sole…
che poi certo rimpiangeremo…
quando il buio ed il gelo dell'inverno
non ci daranno  tregua…
come da universale ed eterno rito umano…
 
 
 

 

 

L'amore è la poesia dei sensi.

Non esiste… se non è sublime.

Quando c’è… esiste per sempre

e va aumentando di giorno in giorno.

Honoré de Balzac

 

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Renoir – Confidenze
 
 
 
TALVOLTA LA MIA GIOIA
~ Rabindranath Tagore ~

 

 

Talvolta

la mia gioia

ti spaventa

amore mio

nasce dal nulla

e si nutre di poco

di larve invisibili

che il vento trasporta

di frammenti di paura

che si fondono in tepore

di briciole di serenità

cadute

dalla mensa dei poveri

di un raggio di sole

che risveglia lucciole

addormentate

in gocce di rugiada

se mi ami

amore mio

perdona la mia gioia

 

 

Renoir – Canoisti

 

 

 
 
 
 
 
 
 
a tutti… da
 
 
 
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Immagine

 

 

 

 

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