Archivio per 15 settembre 2012

IL MISTERO DELL’AMORE… IN POESIA… IN MUSICA… E NON SOLO…   7 comments

 
 
 
 
 
 
 
Torniamo ai temi d'amore… in poesia e non solo….
 
Parleremo stavolta in particolare
di un suo fondamentale affascinante aspetto
e cioè del mistero del suo sorgere e… presentarsi.
 
 
 
 
Canova – Amore e Psiche
 
 
 
 
L'AMORE COME MISTERO IN POESIA E NON SOLO 
by Tony Kospan
 
 
Cos’è che rende l’amore un mistero?

E’ la nostra incapacità a concepire il perché
ed il percome del suo manifestarsi.
 
 
Infatti spesso accade che ci innamoriamo,
contro ogni logica
e contro ogni nostro buon proponimento, 
di una persona lontanissima dai nostri ideali…
dai nostri gusti…  etc etc…
arrivando perfino ad amarla in modo totale…
difetti compresi… 
 
 
 
 
Catullo e Lesbia – Affresco di Ercolano

 
 
 
Come può accadere una cosa del genere?
 
Fin dall’antichità la cosa ha stupito ed incuriosito…
artisti… pensatori e poeti…
ma sempre senza cavar un ragno dal buco…
 
Penso proprio che il mistero dell’amore… finirà…
quando finirà… l’umanità!
 
 
 
 
 
 
 
 
Prima di passare alle poesie leggiamo alcuni aforismi
che cercano di trovare la chiave per capirlo…
 


 
 



 

 

L’amore è l’ala che Dio ha dato all’anima
per salire fino a lui.
Michelangelo Buonarroti
 
L'amore é un bellissimo fiore,
ma bisogna avere il coraggio
di coglierlo sull'orlo di un precipizio.
Stendhal 
 
L’amore è poesia dei sensi.
Non esiste se non è sublime.
Quando c’è, esiste per sempre
e va aumentando di giorno in giorno.
Honoré de Balzac

L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L'amore deve avere la forza
di attingere la certezza in se stesso.
Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
Hermann Hesse
 
 
 
Josephine Wall
 
 
 
Ma veniamo alle poesie prescelte quest'anno
tutte di grandi autori…
e, come al solito, sarò felice di leggere
quelle che invece colpiscono il vostro cuore…

Segnalo solo quella della mitica Emily Dickinson
che in una prima parte sembra voglia dirci
d'aver capito l'amore…
ma poi nella seconda s'arrende al suo mistero.
 
 
 
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Csaba Markus – Rhapsody Love

 


 
TUTTO IMPARAMMO DELL'AMORE
Emily Dickinson
 
Tutto imparammo dell'amore alfabeto, parole.
Il capitolo, il libro possente
poi la rivelazione terminò.
Ma negli occhi dell'altro ciascuno contemplava
l'ignoranza divina, ancora più che nell'infanzia:
l'uno all'altro, fanciulli.
Tentammo di spiegare
quanto era per entrambi incomprensibile.
Ahi, com'è vasta la saggezza
e molteplice il vero!
 
 
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Joseph Lorusso – Al piano
 

 
TUTTO E' AMORE
Blaga Dimitrova
 
Non aver fretta! – mi sussurrava una segreta voce. –
Non è matura l'ora dell'amore! –
Ed io, incorreggibile disubbidiente,
Soltanto a lei, Dio, ho dato ascolto –
né io stessa so il perché.
Non aver fretta! – E i grappoli tintinnano –
le campane di pioggia e di bronzo solare,
e nelle botti il vino sogna la tempesta,
si inaridiscono e si screpolano le labbra,
salate da una goccia di sangue.
Mistero d'amore, io non ti ho riconosciuto
nello sbocciare istantaneo della primavera.
Come è tangibile ciò che non sfioriamo,
come il calice non bevuto inebria,
come tutto è amore!
 
 
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 William-Adolphe Bouguereau – Cupido
 
 

PERICOLOSO E TENERO IL VOLTO DELL'AMORE…
 Jaques Prevert

 
Pericoloso e tenero
il volto dell'amore
m'è apparso la sera
d'un lunghissimo giorno
Forse era un arciere
con l'arco
o un musicante
con l'arpa
Non so più
Non so niente
La sola cosa che so
è che mi ha feri to
forse con una freccia
forse con una canzone
La sola cosa che so
è che mi ha ferito
ferito al cuore
ferito per la vita
E come brucia
la ferita dell'amore.
 
 
 
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 Anselm Fuerbach – Paolo e Francesca

 
 
 
PAOLO E FRANCESCA
Dante Alighieri – Inferno – canto 5°
 
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».
Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangea; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.
E caddi come corpo morto cade.
 
 
 
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Federico Andreotti – Corteggiamento

 


 
LA VERITA' VI PREGO SULL'AMORE
Wystan Hugh Auden
 
Dicono alcuni che amore è un bambino
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo
e alcuni che è un'assurdità
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l'aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.
Assomiglia a una coppia di pigiami
o al salame dove non c'è da bere?
Per l'odore può ricordare i lama
o avrà un profumo consolante?
è pungente a toccarlo, come un prugno
o è lieve come morbido piumino?
è tagliente o ben lischio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull'amore.
I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi
e l'ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.
Ha il latrato di un alsaziano a dieta
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle este è un finimondo?
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po' di pace?
La verita' grave, vi prego, sull'amore.
Sono andato a guardare nel bersò
lì non c'era mai stato;
ho esportato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l'aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio
e non era nemmeno sotto il letto.
Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull'altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
è un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull'amore.
Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accedrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull'amore.
 
 
 


 

 
 
Ciao a tutti
 
Tony Kospan
 
 
 
 
 

LA TUA PAGINA
DI POESIA E CULTURA





Chagall



 
 
 

ROBERT CAPA… IL LEGGENDARIO – BIOGRAFIA… ARTE FOTOGRAFICA E STORIA DI GUERRA   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

COGLIERE L’ATTIMO

NELLA BATTAGLIA… NEL DOLORE…
NELLA MORTE… NELLA SPERANZA.
 
 
 
 
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RIPRENDERE LA STORIA… VIVERLA… ESSERCI DENTRO
 
 
 
 

Queste appaiono le spinte interiori verso la sua arte fotografica
che però, ahimè, l’hanno poi portato anche a morire
su di un campo di battaglia a soli 41 anni.

 
 
 
 

 

ROBERT CAPA

IL LEGGENDARIO
 
 
ARTE FOTOGRAFICA E STORIA DI GUERRA
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
 
 
 
Robert Capa (Budapest 22.10.1913 – Thai Binh 25.05.1954)
 
 
 
 

BREVE BIOGRAFIA

 
 
 
Endre Friedman (il vero nome di Robert Capa) nasce a Budapest il 22 ottobre 1913.
Esiliato dall’Ungheria nel 1931 per aver partecipato ad attività studentesche di sinistra, si trasferisce a Berlino dove si iscrive al corso di giornalismo.
Alla fine dell’anno apprende  che l’attività della sartoria dei genitori va male ed allora un conoscente ungherese lo aiuta allora a trovare un lavoro di fattorino e aiutante di laboratorio presso Dephot, un’importante agenzia fotografica di Berlino.
Il direttore scopre ben presto il suo talento e comincia ad affidargli dei piccoli servizi fotografici.
Ottiene il primo incarico importante in dicembre, quando Guttam lo manda a Copenaghen per fotografare una lezione di Lev Trotzkij agli studenti danesi.
Nel 1933, al momento dell’ascesa al potere di Hitler, fugge però da Berlino, e precisamente subito dopo il drammatico incendio del Reichstag avvenuto il 27 febbraio.
Si reca dunque a Vienna, dove ottiene il permesso di tornare a Budapest, la città natia. Qui trascorre l’estate ma poi per vivere e per seguire il suo istinto errabondo ed irrequieto parte alla volta di Parigi.


 
 
 
Tumulti a Parigi
 
 
 
Nella città francese incontra Gerda Taro, una profuga tedesca, e se ne innamora. In quel periodo, viene inviato in Spagna per una serie di servizi fotogiornalistici su interessamento di Simon Guttmann.
E’ l’anno 1936 quando, con un colpo di fantasia, si inventa un personaggio di fantasia, spacciando a tutti il suo lavoro come il frutto di un fotografo americano di successo.
 
 
 

Robert Capa e Gerda Taro (Il suo grande amore)

 
 
 

E’ la stessa Gerda, in verità, che vende ai redattori le fotografie di Edward sotto “mentite spoglie”.

Ben presto il trucco viene scoperto, allora cambia il proprio nome con quello di Robert Capa.
Fotografa i tumulti di Parigi, si reca in Spagna con Gerda Taro, per fotografare la guerra civile.
Effettua un secondo viaggio in Spagna in novembre per fotografare la resistenza di Madrid.
E’ presente su vari fronti spagnoli, da solo e con Gerda, diventata nel frattempo una fotogiornalista indipendente.


 
 
 
Sua mitica (e controversa) fotografia
 
 
 
 
Nel luglio del ’37, Gerda va a fotografare da sola la battaglia di Brunete a ovest di Madrid ma durante una ritirata, nella confusione, muore. Capa, che sperava di sposarla non si risolleverà mai dal dolore.
L’anno dopo trascorre sei mesi in Cina per documentare la resistenza contro l’invasione giapponese ma, tornato in Spagna nel ’39, fa in tempo a fotografare la capitolazione di Barcellona.
 Realizza vari servizi in Francia, tra i quali un lungo servizio sul Giro di Francia.
 
 
 
 

Robert Capa

 
 
 
 
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, in settembre, s’imbarca per New York dove comincia a realizzare vari servizi per conto di ” Life “.
Trascorre allora alcuni mesi in Messico per fotografare la campagna presidenziale e le elezioni.
Non contento, attraversa l’Atlantico con un convoglio di trasporto di aerei americani in Inghilterra, realizzando numerosi servizi sulle attività belliche degli alleati in Gran Bretagna.
Intanto, la guerra mondiale è scoppiata e Capa, da marzo a maggio del ’43, realizza un reportage fotografico sulle vittorie degli alleati in Nord Africa, mentre in Luglio e Agosto, fotografa i successi militari degli alleati in Sicilia.
 
 
 

Bilbao 1937 – Guerra civile spagnola




 

 

 

 

Durante la parte rimanente dell’anno documenta i combattimenti nell’Italia continentale, compresa la liberazione di Napoli.
 
 
 
 
Qui è con Ufficiale americano nei pressi di Napoli

 
 
 

Gli avvenimenti sono convulsi e si succedono senza sosta.  
Nel Gennaio del 1944, ad esempio, partecipa allo sbarco alleato ad Anzio, mentre il 6 Giugno sbarca con il primo contingente delle forze americane a Omaha-Beach in Normandia.
 
 
 

 La liberazione della Francia – Parigi 26 agosto 1944

 

 

E’ al seguito delle truppe americane e francesi durante la campagna che si conclude con la liberazione di Parigi il 25 agosto. 
In dicembre, fotografa la battaglia di Bulge.
 
 
 
 
Prigionieri tedeschi
 
 
 
Paracadutato poi con le truppe americane in Germania, fotografa l’invasione degli alleati a Lipsia, Norimberga e Berlino.
 
 
 
 
 
Berlino distrutta
 
 
 
 
In giugno incontra Ingrid Bergman a Parigi con cui vive una storia d’amore durata 2 anni.
 
 
 
 

Ingrid Bergman

 

 

Terminato il conflitto mondiale, diventa cittadino americano. 

Trascorre alcuni mesi a Hollywood, scrivendo le sue memorie di guerra.

Nel 1947, insieme con gli amici Henri Cartier-Bresson, David Seymour (detto “Chim” ), George Rodger e William Vandivert fonda l’agenzia fotografica cooperativa “Magnum”.

Per un mese viaggia in Unione Sovietica in compagnia dell’amico John Steinbeck.

 
 
 

Israele – dichiarazione d’indipendenza
 
 
 

La sua opera di testimone del secolo è instancabile: Nei due anni che vanno dal 1948 al ’50 effettua tre viaggi in Israele.
Durante il primo realizza servizi fotografici sulla dichiarazione d’indipendenza e i combattimenti successivi.
Nel corso degli ultimi due viaggi si concentra invece sul problema dell’arrivo dei primi profughi.
Finito di “fare il suo dovere”, si trasferisce nuovamente a Parigi, dove assume il ruolo di presidente della Magnum, dedicando molto tempo al lavoro dell’agenzia.
Purtroppo, quelli sono anche gli anni del maccartismo, della caccia alle streghe scatenata in america.
A causa di false accuse di comunismo, dunque, il governo degli Stati Uniti gli ritira il passaporto per alcuni mesi impedendogli di viaggiare per lavorare.
 
 
 
 

 
 
 
Nel 1954 giunge ad Hanoi attorno al 9 Maggio in veste di inviato di ” Life ” per fotografare la guerra dei francesi in Indocina per un mese.
Il 25 Maggio accompagna una missione militare francese da Namdinh al delta del Fiume Rosso.







Durante una sosta del convoglio lungo la strada, Capa si allontana in un campo insieme con un drappello di militari dove calpesta una mina anti-uomo, rimanendo ucciso.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
L’anno dopo, ” Life ” e Overseas Press Club istituiscono il Premio annuale Robert Capa “per la fotografia di altissima qualità sostenuta da eccezionale coraggio e spirito d’iniziativa all’estero”.
 
 
 
 
 
macchina fotografica 001macchina fotografica 001macchina fotografica 001macchina fotografica 001macchina fotografica 001macchina fotografica 001
 
 
 
 
 
UN VIDEO CON TANTE ALTRE SUE FOTO
 
 
Possiamo ora anche guardare nel video che segue,
ascoltando le note de “LA VIE EN ROSE“,
altre foto della sua vasta ed importantissima produzione.
 
Produzione importantissima
sia da un punto di vista documentaristico e storico
che artistico.
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
  
Testi ed immagini dal web liberamente adattati
 
  
 Ciao da Tony Kospan

 
 
 

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Robert Capa fotografa Picasso



DON PINO PUGLISI… MARTIRE DELLA LOTTA ALLA MAFIA… UN RICORDO ED UN OMAGGIO   1 comment

 
 
 
Oggi è l'anniversario
sia della nascita che della morte di Don Giuseppe Puglisi
meglio conosciuto come Padre Pino Puglisi.
 
 
Desidero ricordarlo con una breve biografia
ed un originale ma commosso omaggio da parte
di Ficarra e Picone
 
 
 

(Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993)
 
 
 
 
DON PINO PUGLISI… MARTIRE DELLA LOTTA ALLA MAFIA… UN RICORDO ED UN OMAGGIO
Tony Kospan
 
 
E' stato un coraggioso sacerdote ucciso dalla mafia 
ed ora è in corso la causa per la sua beatificazione.
 
 
Nato a Brancaccio quartiere di Palermo a 16 anni entra in seminario
e divenuto sacerdote si caratterizza per il suo impegno per i poveri
e per la liberazione delle persone
dai vincoli mafiosi esistenti nel suo teritorio.
 
 
 
 
 
 
La sua attività di sacerdote è a 360 gradi
ma pian piano è costretto ad intervenire non tanto
per una lotta aperta alla mafia
ma per impedire che i ragazzi della sua parrocchia
vengano reclutati da quella organizzazione criminale…
 
 
 
 
 
 
Questo se da un lato gli diede molto consenso in città…
diede però subito nel contempo molto fastidio alla Mafia…
che ad un certo punto ne decretò la morte…
 
 
In effetti la mafia non voleva consentire che prendesse
piede nel suo territorio una cultura di legalità e di libertà.
 
 
Fu così che il giorno del suo 56º compleanno dopo
una lunga serie di minacce…l'uccise davanti al portone di casa.
 
 
 
 
 
 
Oggi sono in corso, soprattutto a Palermo,
numerose iniziative e manifestazione per ricordare il suo sacrificio.
 
 
Desidero infine ricordarlo con un originale, ma molto bello,
omaggio da parte di Ficarra e Picone…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

Tony Kospan

 

 

RIMUOVO – A. MERINI – FELICE SABATO IN POESIA E…   Leave a comment

 

 
 
 
 
 
Jan van Beers – L'amaca
 
 
 
 
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Le parole sono piene di falsità o di arte,
lo sguardo è il linguaggio del cuore
~ William Shakespeare ~
 

 
 
 
 

Jan van Beers – Romanticismo
 
 
 
RIMUOVO
Alda Merini
 
Rimuovo
le antiche muraglie
per trovare
le praterie del sogno
e incontrare te,
pane incontaminato
che prendo con le labbra.
Sentire la tua lingua di bosco
e l’ansia salina del tuo respiro,
il cuore che si ferma
è il battito di ali di un’anima
che forse se ne va
per morire d’amore.
 
 

Jan van Beers - La cortigiana
 
 

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a tutti da Orso Tony
 

 
 

 
 
 
 
 
 

 

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