Archivio per 1 settembre 2012

SETTEMBRE IN POESIA… IN MUSICA… E NON SOLO (2012)   4 comments

 
 
 
Torniamo al tradizionale post domenicale con poesie a tema…
 dopo un pò di vacanze…
 
 
Stavolta parleremo in poesia, in musica e non solo…
del mese che stiamo, da appena poche ore, vivendo…
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
SETTEMBRE IN POESIA… IN MUSICA… E…
a cura di Tony Kospan (2012)
 
 

 

 


 

 

E' il mese in cui non sono del tutto svaniti
i colori ed i calori dell'estate
e però vediamo e sentiamo nell'aria
nuovi e più tenui colori e più fresche temperature…

 
 
 

 
 
 
E' il mese della vendemmia…,
dei funghi, della riapertura delle scuole… etc…
ed è anche il mese in cui è avvenuta, ahimé,
una tragedia che ha sconvolto tutta l'Umanità.
 
 
 

 
 
 
 
Amo Settembre per i suoi colori davvero unici…
soft e avvolgenti… per la sua aria dolce e malinconica,
ma anche tanto romantica…

 
 
 


 
 
 
Per questo suo indubbio fascino
questo mese è molto gettonato in poesia…
ma ancor più in musica…
 
 
Ma veniamo alle poesie prescelte, e come sempre.
 sarà bello leggere sul tema anche quelle vostre,
o di altri autori che piacciono a voi,
qui nel blog o  nei gruppi virtuali…
 

 
 


 
 
 
Antonello Venditti – Settembre

Leonid Afremov
 
 

SETTEMBRE
Antonio Machado
 
Verdi giardinetti,
chiare piazzole,
fonte verdognola
dove l'acqua sogna,
dove l'acqua muta
finisce sulla pietra. ..
Le foglie d'un verde
vizzo, quasi nere
dell'acacia, il vento
di settembre le bacia,
e alcune si porta via
gialle, secche,
giocando, tra la bianca
polvere della terra.
 
 

Settembre – P. Gagliardi

 

SETTEMBRE
Tony Kospan


Il dolce inizio sei
del tramonto dell'anno
dell'estate annunciando la fine…

I tuoi color rossarancioni
per bellezza fanno a gara…
con i verdazzurri della primavera.

Cadono con le foglie… tanti sogni…
nell'umida terra settembrina…
mentre altri però metton radici…

Dalle più corte giornate
un nuovo eterno ciclo di natura prende vita
che poi al sol d'agosto splenderà…

Più fresca l'aria…
danzando con le fronde
ai consueti ritmi dei nostri giorni
ci riporta…

Caro malinconico settembre
ch'ancor risenti del fuoco dell'estate…
dacci anche tu, insieme al vino,
un bel ricordo d'un sogno d'amore…

Rubiamo dunque tutti insieme
l'ultimo stanco raggio…di sole
da lui lasciandoci baciare…

E così tra rimpianti e speranze…
una fiammella di luce e di calore…
sotto il tappeto d'un morbido fogliame
e nel chiuso segreto dei nostri cuori…
aspettando primavera… accesa resterà…


 

September Morn – Neil Diamonds

 

 
 

ARIETTA SETTEMBRINA
Alfonso Gatto

Ritornerà sul mare
la dolcezza dei venti
a schiuder le acque chiare
nel verde delle correnti.
Al porto sul veliero
di carrube l’ estate
imbruna, resta nero
il cane delle sassate.
S’addorme la campagna
di limoni e d’ arena
nel canto che si lagna
monotono di pena.
Così prossima al mondo
dei gracili segni,
tu riposi nel fondo
della dolcezza che spegni.

lucio battisti- 29 settembre

 
 
SETTEMBRE
Hermann Hesse
 
Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia…
silenziosa trema
l’estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d’oro
giù dalla grande acacia…
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno;
s’attarda tra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.


 
Impressioni di settembre

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I PASTORI
Gabriele D'Annunzio

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
 
 

ruwgvc

 

FELICE… POETICO… SETTEMBRE A TUTTI
DA TONY KOSPAN
 
 

 
 
 
 
 
 

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P O E S I E… ?
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QUANTA EMOZIONE NELLE PAROLE DEI POETI – BEL BRANO SUL VALORE DELLA POESIA   1 comment

 

 

 

 

 

Questo brano… di Edgarda Ferri, che consiglio di leggere, è un ottimo contributo

alla comprensione dell’importanza della poesia nella nostra vita…

 

E’ scritto in modo chiaro e diretto… senza fronzoli… anzi con qualche durezza

ma poi per certi versi… è sublime… e profondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

QUANTA EMOZIONE NELLE PAROLE DEI POETI

Edgarda Ferri

 

 

 

 

 

I versi di Neruda, Ungaretti, Montale ci fanno stare  bene, allargano la mente, dicono che non si è mai soli.

E insegnano il senso della vita

“Io non vengo a risolvere nulla. Io sono venuto qui per cantare e per sentirti cantare con me”.

Questo è il poeta Ricardo Neftali Reyes Basoalto, nato nel 1904 a Temuco nel Cile, che a 16 anni scrisse i suoi primi versi col nome di Pablo Neruda. “Io non vengo a risolvere nulla”.

Questo voleva dire Neruda, il poeta.

 

 

 

 

 

 

Sapendo di mentire perché, fin da principio, sapeva che non sarebbe stato “esattamente” così.

La poesia non risolve nulla, non ti sfama se hai fame, non ti arricchisce se sei povero, non ti riveste se sei nudo, non ti restituisce la persona che hai perduto, voleva dire il poeta.

Eppure.

Se non conosci la poesia, fai più fatica a sopportare tutto questo. Sei più solo, più disperato.


Allora.

Allora, la poesia fa bene al cuore, allarga la mente, ti aiuta a capire che non sei solo: che tu sia felice, o infelice, che tu abbia accanto la persona amata, o che tu l’abbia perduta, c’è stato almeno un poeta che, prima di te, ha calpestato questo stesso sentiero: e l’ha raccontato.

Come.

La meraviglia della poesia sta anche in questo. Come Neruda, certamente non Ungaretti. E come Ungaretti, non certo Baudelaire, Saffo, Dickinson, Montale, Hikmet, Leopardi.

 

 

 

 

 

 

I poeti sono uomini.

Uomini e donne che hanno vissuto in maniere diverse, in tempi diversi.

L’appassionata americana volontariamente reclusa Emily Dickinson.

Il cocainomane, raffinatissimo francese Charles Baudelaire.

L’ironico, spregiudicato inglese Oscar Wilde.

L’amaro ligure Eugenio Montale, che davanti a una rosa cui avevano dato il suo nome commentò: “Proprio a me, che se la tocco, appassisce”.

E il capriccioso, bislacco marchigiano Giacomo Leopardi, che si innamorava di donne impossibili, non si lavava, ed è morto per una mostruosa scorpacciata di gelato.

Gente come noi.

Con le nostre stesse miserie e passioni. Ma con la grazia della poesia. Questa indicibile, incommensurabile grazia che ci trasmettono mentre li leggiamo, li ascoltiamo, li ricordiamo.

 

 

 

 

 

 

 

Soltanto i poeti conoscono, infatti, il segreto del senso della vita.

Soltanto la poesia sa scandire il dolore, la gioia, l’amore, la bellezza come se tutto fosse meraviglia. Ecco.

Se anche noi conoscessimo questo ritmo, vivremmo più consapevolmente; e in ogni caso, conoscendo fino in fondo l’incomparabile prodigio dell’esistenza.

 

 

F I N E

 

 

 

 

 

Quello che colgo e che condivido in pieno in questo articolo è che la poesia, alla faccia dei suoi ahimé innumerevoli detrattori,  2 cose certamente dona ai chi la “frequenta”.

La prima è il dolce “sentirsi in compagnia” con gli autori e la seconda è la capacità di darci, in poche parole, tante emozioni e perfino visioni del senso della vita.

Cosa ne pensate?

Tony Kospan

 

 

 

 

 

 

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Leggerle, sciverle o parlarne
 nel gruppo di facebook… 
 
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