Archivio per 27 agosto 2012

RIOTTOSA AD OGNI TIPO D’AMORE – A. MERINI – FELICE SETTIMANA IN POESIA ARTE CANZONE… E…   Leave a comment

 
 

 

 

Anche stavolta anticipo il mio saluto in poesia (e non solo)

per mancanza di connessione…

 

 

James Tissot – Un tipo di bellezza

 

 

 

 

 

 

  

 

Il vero attributo dell’anima

è il sentimento dell’infinito.

Madame De Stael

 

 
 

James Tissot – Kathleen Newton in poltrona
 
 
RIOTTOSA AD OGNI TIPO D'AMORE
Alda Merini
 
Riottosa a ogni tipo di amore
sei entrato tu a invadere il mio silenzio
e non so dove tu abbia visto le mie carni
per desiderarle tanto.
E non so perché tu abbia avuto il mio corpo
per poi andartene
con il grido dell'ultima morte.
Se mi avessi strappato il cuore
o tolto l'unico arto che mi fa male
o scollato le mie giunture
non avrei sofferto tanto
 
 

James Tissot – Tranquillità
 
A TUTTI DA ORSO TONY
ANCORA AL MARE…
 
 
 

 

ARTE MUSICA POESIA ETC
NEL GRUPPO DI FB
 
 
 

SEI LA MIA SCHIAVITU’ – HIKMET – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 
Edward John Poynter

 
 
 
SEI LA MIA SCHIAVITU’
Nazim Hikmet

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro
 
 
 
 
John Lavery
 
 
 
 
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
 
 

DA ORSO TONY
 
 
 

Pubblicato 27 agosto 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

LUCIANA LITTIZZETTO E I… SAPIENTONI…   Leave a comment

 

 

 
 
 
Una categoria umana da evitare accuratamente?

Più delle spine nel branzino?
 
 
 

 

 

Quella dei Dotti… Medici e Sapienti

 

Quelli cioè che la sanno
e te la spiegano… sempre.
 

By Luciana Littizzetto…

 

 

 

 

 

Tu comunichi una notizia che può variare dall’appuntamento col gommista all’arrivo della sonda Cassini.
E loro? La sanno già.
Anzi. Te la spiegano meglio e nel dettaglio.

Tu prepari il sugo e loro intervengono con pareri e consigli.


Tu racconti agli amici una barzelletta e ti interrompono continuamente per puntualizzare.

Tu chiedi l’ora e questi partono dal funzionamento della meccanica interna dell’orologio.

Tu domandi che tempo fa e loro te lo dicono partendo dal… Big Ben.
I Sapientini sono quelli che se devono comperare un paio di scarpe mandano alla neuro i commessi.
 
 
 
 
 
Io ci ho avuto un fidanzato così. Il castigo del cielo acquistava le scarpe e poi le rodava in casa tutto il giorno successivo per verificare l’effettiva comodità del prodotto. Ma per non sporcare la suola foderava il pavimento coi fogli di giornale. Io entravo in casa e dicevo: «Dài il bianco?». No. Provava le scarpe.
E poi mi chiamava «Carissima».
Io uno che mi chiama carissima lo prenderei a sprangate.
Carissima dillo alla tua capoufficia, alla tua zia Giunchiglia di Loano, alla tua maestra di cha cha cha, ma non a me che dovrei essere la tua amatissima, semmai…
 
 
 
 
 
 
Ma dove i Dotti Medici e Sapienti danno il meglio?
 
 
Al ristorante, ovvio!!!
 
 
 
Prima cosa chiedono con minuzia gli ingredienti delle specialità della casa e poi dibattono del perché e del percome il cuoco cucini il tal piatto in tal modo, mentre loro lo cucinerebbero in un altro.
E poi ordinano sempre i piatti senza qualcosa.
E di solito senza qualcosa di fondamentale.
Il risotto alla milanese senza zafferano, il carpaccio ben cotto senza parmigiano e la pizza marinara senza aglio.
Insomma.., a gavu ‘lfià [levano il fiato].
 
 
 
 
 
 
 
 
Che ci facciamo con gente così?
Al massimo una partita a Trivial Pursuit.
Perdendo, naturalmente.
 
 
 

 

 

 

DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K.

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 
LA TUA PAGINA DI FB?
PSICHE E SOGNO
Psiche7J.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 
 

LE STRANE ANOMALIE (FORME DI VITA?) NELLE IMMAGINI GIUNTE DA MARTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
Forse è come quando guardando le nuvole…
ci sembra si vedere delle forme… delle immagini…
 

Certo è che il video,
realizzato su YouTube da Stephen Hannard,
membro dell'Alien Disclosure Group,
con le immagini inviate da Marte dalla sonda Curiosity
(destino nel nome?)
ha impressionato
e suscitato la curiosità di moltissime persone.

 
 
 
 
 

 

 
Con un pò di fantasia (o…?) le “strane anomalie”
potrebbero far pensare a passate forme di vita sul pianeta rosso…
 
 
 
Ma guardiamo il video…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 

UN OMAGGIO A TUTTE LE DONNE…- IN IMMAGINI E PENSIERI   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
UN OMAGGIO A TUTTE LE DONNE…
 
 
 
 
 
 
 
 
Un video realizzato per render omaggio
al mondo femminile che mi fa piacere dedicare
a tutte le amiche che prequentano
i miei spazi virtuali…
 
 
 
 

 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 

Pubblicato 27 agosto 2012 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI, Senza categoria

Taggato con ,

COMINCIA A NEVICARE – DELEDDA – RACCONTO POETICO E… RINFRESCANTE   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
Non so da voi… ma qui continua il super caldo.
 
Ecco che allora anche solo l'idea della neve…
sembra poterci dare un pò di sollievo…
 
Quindi un racconto… come questo…
di una grandissima scrittirice…
potrebbe darci un pò di freschezza… almeno virtuale…. A bocca aperta
 
 
 
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
 
 
 
 
COMINCIA A NEVICARE
di Grazia Deledda
 
 
 
NEVICATA
 
 
 

– Siamo tutti in casa? – domandò mio padre, rientrando una sera sul tardi, tutto intabarrato

e col suo fazzoletto di seta nera al collo. E dopo un rapido sguardo intorno si volse a chiudere
la porta col paletto e con la stanga, quasi fuori s'avanzasse una torma di ladri o di lupi.
Noi bambine gli si saltò intorno curiose e spaurite.
– Che c'è, che c'è?
– C'è che comincia a nevicare e ne avremo per tutta la notte e parecchi giorni ancora:
il cielo sembra il petto di un colombo.
– Bene – disse la piccola nonna soddisfatta. – Così crederete a quello che raccontavo poco fa.
Poco fa la piccola nonna, che per la sua statura e il suo viso roseo rassomigliava a noi bambine,
ed era più innocente e buona di noi, raccontava per la millesima volta che un anno, quando anche lei era davvero bambina (nel mille, diceva il fratellino studente, già scettico e poco rispettoso della santa vecchiaia), una lunga nevicata aveva sepolto e quasi distrutto il paese.
– Quattordici giorni e quattordici notti nevicò di continuo, senza un attimo d'interruzione.
Nei primi giorni i giovani e anche le donne più audaci uscivano di casa a cavallo
e calpestavano la neve nelle strade; e i servi praticavano qualche viottolo in mezzo a quelle montagne bianche ch'erano diventati gli orti ed i prati.
Ma poi ci si rinchiuse tutti in casa, più che per la neve,
per l'impressione che si trattasse di un avvenimento misterioso; un castigo divino.
Si cominciò a credere che la nevicata durasse in eterno, e ci seppellisse tutti,
entro le nostre case delle quali da un momento all'altro si aspettava il crollo.
Peccati da scontare ne avevamo tutti, anche i bambini che non rispettavano i vecchi
(questa è per te, signorino studente); e tutti si aveva anche paura di morire di fame.
– Potevate mangiare i teneri bambini, come nel mille – insiste lo studentello sfacciato.
– Va via, ti compatisco perché sei nell'età ingrata, – dice il babbo,
che trova sempre una scusa per perdonare, – ma con queste cose qui non si scherza.
Vedrai che fior di nevicata avremo adesso.
Eppoi senti senti…
D'improvviso saliva dalla valle un muggito di vento che riempiva l'aria di terrore:
e noi bambine ci raccogliemmo intorno al babbo come per nasconderci sotto le ali del suo tabarro.
– Ho dimenticato una cosa: bisogna che vada fuori un momento – egli dice frugandosi in tasca.
– Vado io, babbo – grida imperterrito il ragazzo; ma la mamma, bianca in viso, ferma tutti con un gesto.
– No, no, per carità, adesso!
– Eppure è necessario – insiste il babbo preoccupato. – Ho dimenticato di comprare il tabacco.
Allora la mamma si rischiara in viso e va a cercare qualche cosa nell'armadio.
– Domani è Sant'Antonio; è la tua festa, ed io avevo pensato di regalarti…
Gli presenta una borsa piena di tabacco, ed egli s'inchina, ringrazia, dice che la gradisce come se fosse piena d'oro; intanto si lascia togliere dalle spalle il tabarro e siede a tavola per cenare.
La cena non è come al solito, movimentata e turbata da incidenti quasi sempre provocati dall'irrequietudine dei commensali più piccoli; tutti si sta fermi, quieti, intenti alle voci di fuori.
– Ma quando c'è questo gran vento, – dice la nonna – la nevicata non può essere lunga.
Quella volta…
Ed ecco che ricomincia a raccontare; ed i particolari terribili di quella volta aumentano la nostra ansia,
che in fondo però ha qualche cosa di piacevole.
Pare di ascoltare una fiaba che da un momento all'altro può mutarsi in realtà.
Quello che sopratutto ci preoccupa è di sapere se abbiamo abbastanza per vivere,
nei giorni di clausura che si preparano.
– Il peggio è per il latte: con questo tempo non è facile averlo.
Ma la mamma dice che ha una grossa scatola di cacao: e la notizia fa sghignazzare di gioia il ragazzo,
che odia il latte.
Gli altri bambini non osano imitarlo; ma non si afferma che la notizia sia sgradita.
Anche perché si sa che oltre il cacao esiste una misteriosa riserva di cioccolata e,
in caso di estrema necessità, c'è anche un vaso di miele.
Delle altre cose necessarie alla vita non c'è da preoccuparsi.
Di olio e vino, formaggio e farina, salumi e patate, e altre provviste, la cantina e la dispensa sono rigurgitanti.
E carbone e legna non mancano. Eravamo ricchi, allora, e non lo sapevamo.
– E adesso – dice nostro padre, alzandosi da tavola per prendere il suo posto accanto al fuoco – vi voglio raccontare la storia di Giaffà.
Allora vi fu una vera battaglia per accaparrarsi il posto più vicino a lui: e persino la voce del vento si tacque,
per lasciarci ascoltare meglio.
Ma la nonnina, allarmata dal silenzio di fuori, andò a guardare dalla finestra di cucina,
e disse con inquietudine e piacere:- Questa volta mi pare che sia proprio come quell'altra.
Tutta la notte nevicò, e il mondo, come una grande nave che fa acqua,
parve sommergersi piano piano in questo mare bianco.
A noi pareva di essere entro la grande nave: si andava giù, nei brutti sogni, sepolti a poco a poco,
pieni di paura ma pure cullati dalla speranza in Dio.
E la mattina dopo, il buon Dio fece splendere un meraviglioso sole d'inverno sulla terra candida,
ove i fusti dei pioppi parevano davvero gli alberi di una nave pavesata di bianco.
 
 
 

 

 

 

Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

ARTE MUSICA POESIA ETC
I N S I E M E
 GRUPPO DI FB
 
 
 
 
 

Pubblicato 27 agosto 2012 da tonykospan21 in RACCONTI E TESTI SUBLIMI, Senza categoria

Taggato con , ,

Buon pomeriggio in poesia… L’amore guardò il tempo di Pirandello – arte… Parmigianino – canzone… Volami nel cuore   3 comments

 

 
 
 
Tento d’inviare il mio conuseto saluto in poesia e non solo,
dal… mare del Cilento…
 
 
 
 
Parmigianino – Santa Barbara
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Camminavamo senza cercarci
pur sapendo che camminavamo per incontraci.
Julio Cortázar
 
 
 
 
 
Nota
Parmigianino – La schiava turca

 
 

L'AMORE GUARDO' IL TEMPO
Luigi Pirandello
 
E l’amore guardò il tempo e rise,
perchè sapeva di non averne bisogno.
Finse di morire per un giorno,
e di rifiorire alla sera,
senza leggi da rispettare.
Si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva.
Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
il tempo moriva e lui restava.
 
 
 
Parmigianino – Madonna della rosa
 
 
 

 

da Tony Kospan

 
 

 
 
Per le novità…

Se il blog ti piace
iscriviti
 
 
 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: