Archivio per 14 agosto 2012

AMARE UNA PERSONA E’ – O. FALWORTH – COME VIVERE UN AMORE SUBLIME   4 comments

 
 
 
La poesia d'amore, com'è noto, è davvero un immenso universo…
 
 
Per questo possiamo e forse dobbiamo,
per poterne godere le grandi emozioni che ci dà…,
suddividerla in vari filoni… che vedono l'amore come
magia… mistero… nascita… desiderio… trionfo… emozione…
riflessione… addio… dolore… ricordo… etc etc…

 
 
 
 

 
 
 

LE GRANDI POESIE D'AMORE…
AMARE UNA PERSONA E'… (O. FALWORTH)
a cura di Tony Kospan

 
 
 

 
 
 
 
Questa, che a mio parere è davvero molto profonda
e vuol indicarci qual'è il modo migliore d'amare…
consigliandoci di farlo in assoluta libertà…
ma nel contempo con massimo rispetto… e pari dignità…
 
 
So bene che l'idea di fondo di questa poesia
è più un obiettivo… un traguardo… e forse perfino solo un'utopia…
piuttosto che una facile realtà.
 
 
Ma penso che anche se ci avviciniamo un pò… solo un pò…
a questo modo di viver l'amore
allora potremo goderlo… davvero in modo sublime.
 
 
Ma veniamo alla poesia…
 
 
 
 
 
 
 
 
AMARE UNA PERSONA
Omar Falworth
 
 
Amare una persona
è………
Averla senza possederla.
Dare il meglio di sé
senza pensare di ricevere.
Voler stare spesso con lei,
ma senza essere mossi dal bisogno
di alleviare la propria solitudine.
Temere di perderla,
ma senza essere gelosi.
Aver bisogno di lei,
ma senza dipendere.
Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine.
Essere legati a lei,
pur essendo liberi.
Essere un tutt’uno con lei,
pur essendo se stessi.
Ma per riuscire in tutto ciò,
la cosa più importante da fare è…
accettarla così com'è,
senza pretendere che sia come si vorrebbe.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
Rileggiamola ora, se ci va, ascoltando
I HAVE A DREAM
degli Abba
 
 
 
 
Cosa ne pensate?
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 

 
 
 
 

LEE MILLER – FASCINO E FOTO D’ ARTE – UNA VITA ROMANZESCA   Leave a comment

 





Ci sono vite che sono romanzi,
anche se quella di Lee Miller,
per sua stessa ammissione, era stata
un fradicio rompicapo,
le cui tessere ubriache
non combaciano per forma né scopo”.

 

 

 

Elizabeth ‘Lee’ Miller – Lady Penrose
(23 April 1907 – 21 July 1977)

 

 

 

LEE MILLER  UNA VITA CON LA FOTOGRAFIA

– DA MAN RAY A FOTOGRAFA DI GUERRA –

 

 

 

Lee Miller – Autoritratto 

 

 


BELLEZZA AVVENTURA STORIA E ARTE FOTOGRAFICA –

 

 

 

 

 

Certo la bambina Elizabeth Miller, nata nel 1907 a Poughkeepsie, la cittadina sul fiume Hudson ricca d’arte e di storia, dove i magnati di New York, come gli Astor e i Vanderbilt, andavano a costruirsi i palazzi per gli ozii estivi, doveva essere predestinata se il padre Theodore, fotografo dilettante affascinato dalla figlia, la ritraeva costantemente, registrandone e mappandone la crescita.

 Infatti la vita di Lee sarebbe stata segnata dall’arte, dalla fotografia, perfino dagli orrori del secolo, ma sempre con il marchio di quel dono di natura che definiamo, per brevità, fascino.

 

 

 

Lee Miller ritratta da George Hoyningen 1928

 

 

Perché già a vent’anni Elizabeth, anzi Li-Li, e subito Lee, era una modella sulla copertina di Vogue, richiesta dai grandi fotografi.

Bella era, bellissima, anche se dai tratti pronunciati, non aristocratici, “bostoniani”, delle celebrità del tempo. Ma in più aveva la forza interna, il piglio, appreso da ragazza alla scuola di teatro in Europa, a Parigi o, di ritorno a casa, al celebre Vassar College.

 

 

 

 

Ovvio che l’oceano non fosse ostacolo, ma ponte, se nel 1929 Lee era di nuovo a Parigi, a cercare Man Ray, fotografo e artista d’un’arte spregiudicata e inquietante, il Surrealismo, per diventarne l’allieva, la musa, l’amante.

 

 

Lee Miller e Man Ray

 

 

 

Con lui inventerà una tecnica originale, la solarizzazione delle foto, con lui sperimenterà un’estetica sempre carica di allusioni sessuali, come il “Nudo piegato in avanti”, ove la schiena femminile assume contorni fallici.

 

 

 

Nudo piegato in avanti

 

 

Con Man Ray e coi compagni di scuola condividerà vita e vacanze, reciterà (muta) in prove d’arte come il film “Le sang d’un poète”, di Jean Cocteau, con loro disegnerà, scatterà, provocherà.

 

 

Picnic: Nusch and Paul Eluard, Roland Penrose, Man Ray, and Ady Fidelin,
île Sainte-Marguerite, Cannes, France, 1937. Lee Miller.

 

 


 
Ma Lee cresce in fretta, tre anni dopo ha già lasciato Man Ray e ha aperto a New York il proprio studio.

Malgrado la grande depressione, fa ritratti alle personalità dell’epoca, lavora per la pubblicità e su Vogue, caso raro se non unico, appare sia come modella che come fotografa.

 

 

 

 

 

 

Al confine tra arte, cronaca e commercio, riprende gli interpreti di un’opera d’avanguardia su libretto di Gertrude Stein, “Four Saints in Three Acts”, un cast tutto di colore che sarà d’ispirazione a “Porgy and Bess”, di George Gershwin.

Un altro balzo, un’altra sorpresa: Lee sposa, imprevedibilmente, l’egiziano Aziz Eloui Bey, direttore generale del ministero delle Ferrovie, del Telegrafo e dei Telefoni.

 

 

 

 

 

 

 Al Cairo, e nel deserto, riscopre la foto d’arte, a volte antropologica, più spesso enigmatica. 

Ma gli anni ’30 volgono al peggio, e la musa del Surrealismo affronta la dura realtà.

 

 

 




Dal ’39 è a Londra, per vivere con un altro uomo, Roland Penrose, che le darà un figlio.

Ma prima ritrae con occhio surrealista la capitale sotto il blitz delle V2 naziste.

 

 

 




Poi, sempre per Vogue (la vanità della moda s’arrende alla guerra), diventa corrispondente dal fronte.

 

 

 

 

 

Lee Miller  – Foto per Vogue

 

 

 Segue l’avanzata delle truppe alleate: St Malo, Parigi, poi l’orrore di Dachau e Buchenwald.


 

 

Lee Miller – Buchenwald concentration camp – 1945

 

 

 Fotografa e scrive: sulle pagine patinate escono immagini e parole dell’inferno, i cadaveri, l’obbrobio.


 

 

Lee Miller – SS morto in un canale – Dachau – Germany – 1945

 

 

La ragazza che aveva scoperto con gioia il surrealismo si confronta al più duro espressionismo.


Ma non si piega: con il suo accompagnatore, David Scherman, il grande fotografo di Life che la fa da mentore (e da amante), arriva nel banale appartamento di Hitler, a Monaco, e ha il guizzo che Man Ray avrebbe amato: 

si spoglia, s’immerge nella vasca da bagno del Fuehrer, si fa fotografare da Scherman davanti ai pesanti scarponi da guerriera.

 

 

Lee Miller nel bagno di Hitler, 1945. David E. Scherman. © 2007 Lee Miller Archives. All rights reserved 

 

 

Il resto è riposo, lungo riposo fino al 1977.


 

 

 Roland Penrose

 

 

Lee si ritira nel Sussex con Penrose, lo sposa, dà alla luce il figlio Antony e continua a scrivere e fotografare per Vogue.

 

 

 

 

 

Riceve ospiti, li fotografa mentre innaffiano il giardino, s’appisola sui divani, diventa finalmente adulta – il Surrealismo è finito… come  la vita meravigliosa di Lee Miller.

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Testo dal blog “Chelsea mia” di Alessio Altichieri


Coordinam. e impaginazione Tony Kospan

 

In caso di copia indicare assolutamente il Blog… 

 

 

IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

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LA VERA STORIA DELLA FESTA DI FERRAGOSTO   2 comments

 

 
 
 
 
Ma come… dove… e quando è nata questa
che è la festa regina dell’estate
e che ne rappresenta anche il momento culminante?
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
LA STORIA DELLA FESTA DI FERRAGOSTO
E DELLA MADONNA DELL'ASSUNTA

di Antonia Bonomi

 

 

 
 
 
 

Il mese di agosto era il Capodanno per gli antichi Egizi, lo è tuttora per i Copti egiziani, lo fu per i greci che lo dedicarono ad Athena.

A Roma, poco dopo l’inizio del segno del Leone, sulle rive del Tevere si celebravano i Neptunalia, feste dedicate a Nettuno, mentre i celti il primo giorno d’agosto lo dedicavano al dio Lug, dio della luce e della resurrezione, mentre nell’antica Roma il 12 si festeggiava Ercole Invitto o Trionfatore, due anticipazioni di San Lorenzo, due miti per parlare delle stelle cadenti che “illuminano la notte, trionfano sulle tenebre”.

 

 

 

 

 

Il 13, sempre a Roma, si festeggiava Diana Aventina.

Servi e padroni si recavano insieme al tempio sull’Aventino e poi nei boschi per… pic nicante litteram.

Nello stesso giorno si festeggiava anche il dio Vortumno, colui che faceva maturare i frutti.

Il 17 si festeggiava Portuno, il dio dei porti e delle porte, contemporaneamente a Giano, il dio che guarda al passato e al futuro, il 19 le Vinali Rustiche dedicate a Venere, il 21 era dedicato a Conso, il dio dei raccolti, il 23 a Openconsiva, l’abbondanza agricola.

Fino al 18 a.C., ma alcuni storici danno come data il 21 a.C., questo era il calendario romano, poi Augusto decise di riunire tutti i festeggiamenti alle Calende del mese sestile… non dimentichiamo che l’anno iniziava a marzo, che furono chiamate Feriae Augusti (le feste di Augusto).

 

 

Image:Statue-Augustus.jpg

Augusto

 

 

Da qui il nostro Ferragosto (Nome e festa n.t.k.).

Athena in Grecia, Diana a Roma, nel vicino Oriente nello stesso periodo era festeggiata un’altra Grande Madre, la siriana Atargatis, conosciuta come dea Siria anche nel mondo greco romano, considerata protettrice della fertilità e dei lavori dei campi.

Come si è arrivati all’Assunta? Maria, madre di Dio, non ha avuto molta storia nei Vangeli.

Sparisce con la discesa dello Spirito Santo, ma negli apocrifi si parla di lei con il Transito della Beata Vergine Maria attribuito a Giuseppe d’Arimatea, non databile, e nel VI secolo la Dormizione della Santa Madre ad opera di S. Giovanni il Teologo.

 

 

Madonna dell'Assunta di Ponza

 

 

E' dunque, tra il IV e la fine del V secolo che il culto dell’Assunzione incomincia a diffondersi.

A Gerusalemme si cominciò a celebrarla all’inizio del VI secolo nella chiesa costruita da Eudossia sui Getsemani, dove si narrava che Maria fosse stata sepolta, perciò defunta. L’imperatore Maurizio ordinò che la celebrazione venisse estesa a tutto l’Impero e attorno all’anno Mille la si ritrova come ricorrenza nella quale si osserva il riposo.

Chiamata Transito o Dormizione, non esprimeva chiaramente di che cosa si trattasse: in qualche caso si parlava di corpo incorrotto, perciò morto, in altri di corpo che veniva avvolto dalla luce e assunto in cielo dagli angeli. Morta o addormentata? Il dibattito continuò per secoli e secoli, si formò il partito a favore dell’assunzione, si fecero petizioni popolari perché fosse proclamato il dogma.

Nel 1950, dopo quattro anni di consultazioni, Pio XII lo confermò indicando che l’Assunzione è un fatto divinamente rivelato, che fonda sull’insieme delle indicazioni desunte dalla tradizione e dalle fede universale dei devoti, sicuro indice dell’intervento dello Spirito Santo.

La collocazione al centro del mese di agosto segue la solita prassi: sostituire le feste pagane con feste cristiane, per rendere più… facili le conversioni.

 

 

 

 

 

I neofiti erano allettati anche dal fatto di non perdere nessuna delle feste già codificate.

Non scandalizzatevi: tutte le feste religiose cristiane sono perfettamente sovrapposte alle antiche pagane e, qualche volta, i santi in esse celebrate hanno, stranamente, attributi degli dei che li hanno preceduti.
 
 
 
 
 

Festa dell'Assunta a Randazzo

 

 

L’Assunzione ha una grande eco in Spagna, dove le feste durano una settimana.

In Italia erano e sono celebrate tutt’oggi, in tantissime località, imponenti processioni religiose per la festa dell’Assunta.

 

 

 

Festa dell'Assunta a Monte di Procida

 

Tra le più importanti manifestazioni, ci sono quelle che si svolgono a Palermo dove le “barette” con la statua della Madonna sono portate da ragazzi o quelle a Sassari dove i “candelieri” di cartapesta, in forma di palma, fanno il giro della città; a Tivoli (Roma) “l’inchinata” della statua della Vergine incontra la statua di Gesù.

 

 

 

 

 

 

Per tutti… comunque… 

laici e religiosi questa è la grande festa dell’estate

da vivere dove… con chi… e come si vuole…
 
 
 

 

 

 

A voi quindi dovunque siate… giunga…

il… mio…

 

 

 (Notte di Ferragosto)

 

 

Tony Kospan

 

 

 

Dal web… con impaginazione e qualche mini modifica by Orso Tony

 

 

 

UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE
D’ARTE POESIA MUSICA SOGNI
RACCCONTI RIFLESSIONI ETC
AMICI DI PSICHE E SOGNO

Pubblicato 14 agosto 2012 da tonykospan21 in Senza categoria, STORIA... IN SENSO AMPIO

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