Archivio per 31 luglio 2012

LADY ROSA – H. HESSE – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   2 comments

 
 
 
 
 
 

LADY ROSA
Hermann Hesse
 
 
Tu con la fronte piena di luce,
tu coi meravigliosi occhi castani,
tu coi capelli di seta,
io ti conosco!
 
Tu però non mi conosci.
 
Tu col volto luminoso,
tu, tenera
con le tue leggere straniere e belle canzoni,
io ti amo!
 
Tu però non mi conosci.
 
 
 
 
La femme au chapeau rose...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Pubblicato 31 luglio 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

LA VITA E’ UN FIORE – ORIGINALE RIFLESSIONE   Leave a comment

 

Ecco un passo che mi ha incuriosito…
in quanto naviga in… floreali… ipotesi suggestive….
e per questo ve lo propongo…
 
 

 

 

 

LA VITA E’ UN FIORE

 

 
 

 
 
 
Mentre lo leggiamo un pò di musica…? 
Eccone una… davvero… celestiale…
 
  

  

 
 
 
 
LA VITA E’ UN FIORE
 
 
Cos’è un fiore?
E’ un organo sessuale che sboccia, si rende attraente con la forma, il colore, il profumo.
E’ un mezzo di trasmissione di vita.
Cos’ha a che vedere coi cadaveri, rimasugli di cor­pi ormai senza vita?
Che significa portare fiori nei cimiteri?
 Illusione di portare vita a qualcosa che vita non ha più.
Chi ha lasciato il corpo vive in un’altra dimensione nella quale i mezzi  di trasmissione sono i pensieri. E allora, invece di un fiore, manda un pensie­ro d’amore.
Ti darà la coscienza della continuazione di un rapporto la cui espressione fisica è stata solo un episodio, ma che, su altri piani, continua ad essere vivo, così come la parte che recita un attore è solo un particolare della sua vita: poi lascia il palcoscenico e continua la sua esistenza.
Creare significa far vivere per sempre; manifestare significa dare aspetti diversi ad una stessa creazione.
Tu sei eterno, non dare troppa importanza a questa tua parentesi terrena; intendila per quello che è: un modo per trasferire l’amore di cui sei fatto nel mondo mate­riale. 
Su questa terra sei come un fiore: sei sbocciato, hai vissuto la tua parte di piena maturità, hai attratto qualcuno ed ora ti avvii alla fase del declino.
Non hai più molto tempo per trasmettere amore.
Non l’hai mai trasmesso?
Comincia ora prima che tu non ne sia più ca­pace.
Hai dato amore?
E allora continua a darne: gli altri si aspettano che tu gliene dia sempre.
E ricordati che, se è importante come sei stato nella tua fase di infiorescenza, ancora più importante è lo stato in cui ti troverai quando ti staccherai dal­la pianta: se morirai amando, quanto amore avrai nella nuova vita?
 
 
 

 

 

Ma… cosa ne pensiamo?

 

 

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DA “LA STAZIONE CELESTE” – IMPAGIN. T.K. 
 
 
 
 

CIAO DA  TONY KOSPAN 

 

 

 
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Pubblicato 31 luglio 2012 da tonykospan21 in RIFLESSIONI AFORISMI FILOSOFIE, Senza categoria

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O’ SURDATO NNAMMURATO – 1915 – CANZONE POESIA D’AMORE IN TEMPO DI GUERRA   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 

Questa classicissima canzone napoletana…
è una vera e propria poesia d’amore
unita ad una musica straordinaria
ed è nata in occasione… tragicissima occasione…
della prima guerra mondiale…

 
 
 
 
Sep27
 

 
 
O’ SURDATO NNAMMURATO
 
 

ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
 
 
 

 
 
 
 
Siamo nel 1915… la “grande” guerra
impegna tutta la nazione…
 
 
Immergiamoci allora  per un attimo
nell’atmosfera di quell’anno…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Milano nel 1915
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma veniamo a parlare di questa che è considerata
una delle più belle canzoni di tutti i tempi…
 
 
 
 
 
 
 
 
La canzone non ha alcunché di guerresco…
 
 
E' un canto triste ma dolcissimo…
e soprattutto è un canto d’amore appassionato…
di un soldato al fronte verso la sua innamorata…
 
 
Il bello è che in realtà nessuno degli autori
Aniello Califano per il testo
ed Enrico Cannio per la musica
indossò mai la divisa grigioverde…
 
 
 
 
 
 
 
 
Direi che ancor oggi non c’è alcun napoletano
che non conosca e non ami il magico ritornello…
e non la consideri un vero e proprio inno
al suo attaccamento ad al suo amore per la città…
(e per la squadra del Napoli).
 
 
Ma essa è altresì cantata ed amata in tutto il mondo
per la sua bellezza poetica e la sua dolcezza musicale…
 
 
 
 
Napoli nel 1915
 
 
 
 
Ma ora ascoltiamola, dapprima cantata da Massimo Ranieri,
in questo encomiabile sito che ci consente anche di leggere
il testo sia in originale che in italiano…
 
 
 
 
Nota

 
 
 
E poi se ci va, cantata dalla mitica Anna Magnani
 nel film La Sciantosa…
 
 
 
 
 
 
 
 
Barre-papillons
 
 
 
Buon ascolto, se vi fa piacere.
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
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PRIMO LEVI… TESTIMONE… SCRITTORE E… VERO UOMO – UN BREVE RICORDO   2 comments

 

 

Doveroso ritengo, nell'anniversario della sua nascita,

tracciare un breve ritratto dell'uomo che più e meglio di ogni altro

è stato capace di narrare la tragica realtà dei lager

trasmettendola alla memoria nostra e delle future generazioni.

 

 

 

(Torino 31 7 1919 – Torino 11 4 1987)

 

 

 

PRIMO LEVI…
TESTIMONE… SCRITTORE E… VERO UOMO

 

 

 

 

 
 
 
Nato a Torino da genitori di religione ebraica, fu brillante studente del liceo classico Massimo D’Azeglio e si laureò in modo encomiabile in Chimica con una tesi però di Fisica per l'ostracismo dei professori nei suoi confronti a seguito delle famigerate e vergognose Leggi Razziali.
 
 
 

Qui giovane con amici (ultimo a dx)

 
 

Lavorava a Milano come chimico quando nel '43 fu catturato dai Tedeschi che dopo un  pò lo trasferirono ad Auschwitz… luogo di cui lui (come gli altri prigionieri) ignorava tutto…
 
 
«Avevamo appreso con sollievo la nostra destinazione.
Auschwitz: un nome privo di significato, allora e per noi»
(P. Levi – Se questo è un uomo)
 
 
 

Primo Levi giovane

 

 

Essendo giovane e valido non scomparve subito nel nulla come i vecchi… le donne ed i bambini… ma assegnato ad una fabbrica di gomma.
 
Nonostante fosse rasato a zero, con vestito a righe, costretto a rigidissime regole e con un numero cucito sulla giacca…, il suo era 174517,  all'inizio non capiva quel che davvero stava accadendo.
 
In breve tempo però la tremenda realtà gli apparve chiara…
 
 
 

 
 
 
Le sue conoscenze di tedesco e di chimica… gli consentirono però di evitare lavori troppo duri… ma l'esperienza vissuta nei campi di concentramento tra rapporti di grande amicizia tra prigionieri e per converso di incredibile violenza fisica e spirituale lo segnarono profondamente.
 
Fu liberato il 27 gennaio 1945 dai Russi, anche grazie a circostanze fortunate, (era stato spostato nel campo di Buna-Monowitz perché ammalato di scarlattina) ma riuscì a tornar in patria solo nell'ottobre successivo.
 
Primo Levi è stato dunque tra i pochissimi a tornare dai campi di concentramento.
 
 
 

 
 
 
In Italia, essendo stato testimone di tanta assurda e cieca violenza, sentì l'obbligo di rivelare al mondo quel che nessuno poteva immaginare e quindi nemmeno credere.
 
In questo modo poteva poi anche elaborare l'immenso dolore da cui non riusciva a liberarsi.
 
 
 

 
 
 
Da ciò nacque l'ormai mitico libro  “Se questo è un uomo” che in un primo tempo piacque solo ai critici ma poi pian piano venne tradotto in diverse lingue ed apprezzato in tutto il mondo.
 
Con il libro “La Tregua” vinse la prima edizione del Premio Campiello.

Segue negli anni la pubblicazione di tante altre sue opere.
 
Morì l'11 aprile del 1987.
 
Dirà di lui il letterato Claudio Toscani:
«L’ultimo appello di Primo Levi non dice… non dimenticatemi, bensì non dimenticate».
 
 
 
 

 
 
 
Infine, come omaggio al suo ricordo, ecco questo notissimmo suo poetico brano…
 
 
 
 

 
 
 
SE QUESTO E’ UN UOMO
Primo Levi
 
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

 

 

 

 

 

Grazie… Primo…

 

Tony Kospan

 
 
 

ALBINONI E CANALETTO – VENEZIA IN… ARTE E MUSICA CLASSICA   1 comment

 

 

Ponte di Rialto
 
 
 
NEL NOSTRO CONSUETO… LIBERO… ACCOSTAMENTO…
TRA MUSICA CLASSICA ED IMMAGINI D’ARTE
ECCOCI IN TERRA… ANZI… TERRA E MARE… VENEZIANI…
CON ALBINONI ED IL CANALETTO…
 
 
 
 
Piazza San Marco
 
 
 
 
Una delle musiche classiche più note ed amate…
e per me di una dolcezza unica…. opera di
 
 
 
 

Tomaso Giovanni Albinoni
(Venezia, 8 giugno 1671 – Venezia, 17 gennaio 1750)
 
 
 
 
associata a questi dipinti del coevo
e concittadino… Canaletto
a sua volta grandissimo cantore (col pennello)
di Venezia
 
 
 
 

Giovanni Antonio Canal
(Mestre, 7 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768)

 
 
 
 
Molo Bucintoro
 
 
 
 
Ma eccoci…
al famosissimo stupendo adagio…
 
 
 
 
 
 
 
 
Buon ascolto… se ci va…
 
 
 
 
Canal grande
 
 
 
 
 
Ciaooooooooooooooo
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 

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LO TROVEREMO SI’ IL NOSTRO BACIO – SALINAS – FELICE MARTEDI’ IN POESIA… ARTE… E…   2 comments

 

 
 
Mrs Luke Ionides – Richmond Blake
 
 
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L'amor mio mi chiede:
“Qual'è la differenza tra me e il cielo?
La differenza è che se tu ridi
– amore mio –
io mi dimentico il cielo.
Nizar Qabbani
 
 
 

Acme and Septimus – Frederic Leighton

 
 
 
LO TROVEREMO SI' IL NOSTRO BACIO
Pedro Salinas
 
Lo troveremo, sì.
Il nostro bacio.
Sarà su di un letto di nubi,
di cristalli o di braci?
Sarà
fra un minuto,
o domani,
o nel secolo futuro,
o proprio all'estrema soglia del mai?
Vivi, morti? Lo sai?
Con la tua carne e la mia,
con il mio nome ed il tuo?
O forse dovrà essere con altre labbra,
con altri nomi
e dopo secoli,
ciò che oggi vuole essere,
qui, sin da ora?
Non lo sappiamo.
Sappiamo che sarà.
Che in qualche cosa, sì, e in qualcuno
si dovrà realizzare
questo amore inventato
senza terra nè data
dove posarsi ora:
il grande amore sospeso.
E che forse, dietro
cortine di anni,
un bacio sotto cieli
che mai abbiamo visto,
sarà, senza che lo sappia
chi crederà di darlo,
trasceso alla sua gloria,
il compimento, infine,
di quel bacio impaziente
che ti vedo aspettare,
palpitante sulle labbra.
Oggi
il nostro bacio, il suo letto,
stanno nella fede soltanto.
 
 
 
 
Pavonia – Frederic Leighton
 
 
 
 
 

 
da Tony Kospan
 

 
 
 
 

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