Archivio per 19 luglio 2012

LA BARCA – E. DICKINSON – BUONANOTTE IN MINIPOESIA…   Leave a comment

 
 
 

 

 

 

 

LA BARCA

Emily Dickinson

 

 

Era così piccola, piccola la barca

che ondeggiava laggiù nella baia!!!

Era così cortese, cortese il mare

che la invitava ad uscire!

Era così avida, avida l’onda

che la strappò alla costa.

Non immaginavano le vele maestose,

che la mia piccola imbarcazione

s’era persa!

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato 19 luglio 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

IL BALLO DI SAN VITO COS’E? – LA MALATTIA… LA CANZONE DI CAPOSSELA…   1 comment

 

 

Hanno lo stesso nome 

2 cose molto diverse tra loro.

 

 

 

 

 

I 2 SIGNIFICATI DEL…

BALLO DI SAN VITO

 

 

 

 

 

 

E' IL NOME DI UNA MALATTIA

 

 

Viene così chiamata la corea di Sydenham.

 

 

Si tratta di un'encefalite,

che colpisce per lo più bambini,

 a seguito di febbre reumatica, angina tonsillare,

endocardite, reumatismo articolare etc,

 

 

Chi ne è affetto ha movimenti involontari, bruschi e irregolari,

delle mani, degli arti e del tronco.

 

 

Guarisce in uno o due mesi

 

con profilassi per lo più antireumatica

ma può avere postumi e ricadute.

 

 

(dal web)

 

 

 

 

 

 

E' UNA CANZONE DI VINICIO CAPOSSELA

 

 

Con questo stesso titolo

ma con lo spirito di rappresentare un ballo popolare…

e precisamente la mitica…

TARANTA

c'è una famosa canzone di Vinicio Capossela.

 

 

 

 

 

 

Possiamo ascoltarla in questo video molto originale

 

e pieno di effetti speciali (perfino forse eccessivi)

ma che merita d'esser visto.

 

 
 
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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 

PSICHE E SOGNO
 

psicheesognodelfini8fd2.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante

 
 
 
 

ARTE – BOTTICELLI – L’ENIGMA DELLA PRIMAVERA   5 comments

 

 

 

 

L’ENIGMA DELLA PRIMAVERA

DEL BOTTICELLI

a cura di Tony Kospan
 
 
 

Raramente un dipinto che ha un oggetto così chiaro… come questo… nasconde invece tanti segreti interpretativi…

Commissionata al pittore fiorentino intorno al 1478, “La Primavera” è il più celebre dipinto mitologico del Quattrocento, ed è anche una delle creazioni più misteriose del Rinascimento.

Ancor oggi nonostante i tantissimi studi da parte dei più grandi esperti d'arte ci sfuggono sia la genesi precisa che i suoi veri significati

Nel 1498, pochi anni dopo la sua realizzazione, adornava il letto del giovane Lorenzo di Piefrancesco de’ Medici, nipote del Magnifico.

Sessant’anni più tardi, avendola vista nella villa medicea di Castello, Giorgio Vasari ce ne parla in un passo del suo celebre “Le Vite” ed in pratica ci consegna il titolo dell'opera “… un’altra Venere, che le Grazie la fioriscono, dinotando la Primavera: le quali da lui (Botticelli) con grazia si veggono espresse”.

 

 

 

 

AMBIENTAZIONE E PERSONAGGI RAPPRESENTATI

 

Nell'opera sono rappresentati nove personaggi posti in un boschetto ombroso, che si presentano allineati su un prato con decine di fiori di vario genere.

 

 

 

 

L'ambientazione ricorda gli arazzi fiamminghi, noti come “millefiori”, all’epoca molto diffusi nelle case aristocratiche fiorentine.

L’identità delle nove figure sembra ormai definitivamente accertata.

 

 

Al centro della composizione c'è Venere (per altri potrebbe essere invece Giunone per la sua posa serena).

 

 

Le tre Grazie: Talia la prosperità, Eufrosine la gioia e Aglaia lo splendore

Sia la dea che le altre figure femminili appaiono chiaramente incinte.

Sulla destra Zefiro, la ninfa Cloris che si trasforma in Flora dalla splendida veste bianca decorata di corolle.

 

 

In alto Cupido e sull'estrema sinistra Mercurio.

 

 

LETTURA DEL DIPINTO

 

Va fatta contrariamente al solito… da destra verso sinistra.

 

 

Zefiro, vento primaverile agguanta la ninfa Cloris che poi si trasforma in Flora… dea della Primavera… e dei fiori… 

 

 

e che pur non essendo il personaggio centrale… spicca per la sua bellezza… e dà il nome al dipinto.

Accanto a Flora… al centro dipinto… la dea Venere (o Giunone) con posa calma saluta con la mano le tre Grazie che danzano in cerchio un ballo dell'epoca coperte di veli trasparenti.

 

 

 

Cupido (qui in posizione verticale)

 

 

Dall’alto Cupido alato scocca uno strale infuocato, mentre Mercurio, assorto, volgendo le spalle agli altri personaggi, tocca (indica? disperde?) le nuvole col caduceo (bastone con due serpenti attorcigliati intorno a esso).

 

 

 

Mercurio 

 

 

I DUBBI

 

L'aver individuato tutti i soggetti presenti non ha tuttavia risolto la spiegazione del senso complessivo del dipinto ed infatti…

Qual'è il vero significato dell'opera e cosa accomuna le nove figure?

Perché la dea e le altre figure femminili sono tutte incinte? 

 

 

 

 

ALCUNE TRA LE SPIEGAZIONI PIU' ACCREDITATE

 

Il primo che tentò di risolvere il problema fu lo studioso tedesco Aby Warburg che ipotizzò anche un titolo più preciso per il dipinto “Regno di Venere”. Questo perché appaiono riunite figure mitologiche che generalmente sono associate alla dea, la quale è anche la divinità della primavera.

L’inglese Charles Dempsey, invece, ritenne che il quadro fosse la raffigurazione non solo della stagione primaverile, ma anche dei tre mesi di cui essa è composta: il mese dei venti, marzo, sarebbe simboleggiato da Zefiro-Cloris-Flora; Venere, Cupido e le Grazie alluderebbero ad aprile, il mese dell’amore; mentre Mercurio rappresenterebbe maggio, dato che il nome di tale mese derivò anticamente da quello di Maia, madre di Mercurio.

Altri studiosi hanno cercato figure storiche nascoste sotto i panni mitologici e così sono stati fatti i nomi di dame fiorentine per Flora e le tre Grazie.

Altri ancora hanno ipotizzato spiegazioni di tipo filosofico.

Il critico d’arte tedesco Erwin Panofsky, per esempio, ricordando i diversi tipi di Amore e le relative Veneri del Neoplatonismo, ha contrapposto la Venere celeste raffigurata nella “Nascita di Venere” – altro capolavoro del Botticelli – alla Venere terrena de “La Primavera”.

Lo storico dell’arte austriaco Ernst Gombrich, invece, ha interpretato il quadro come la raffigurazione della Venus-Humanitas, figura che il filosofo Marsilio Ficino raccomandava come guida spirituale in una lettera al giovane Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, probabile destinatario del quadro.

“La Primavera”, dunque, è la visualizzazione di un dogma filosofico?

è la rappresentazione di un ideale paradiso umanistico, immerso nella natura e abitato da un’umanità eternamente giovane e bella?

è la raffigurazione di un complesso messaggio simbolico?

Oppure rappresenta semplicemente – secondo un’opinione oggi poco seguita – una mascherata di giovani fiorentini in una festa dell’epoca?

Il mistero intorno a questo straordinario dipinto è ancora fitto.

 

 

UNA PERSONALE INTERPRETAZIONE

 

 

Botticelli

 

 

Tutto il dipinto è un inno al sorgere ed all'affermarsi della Primavera come la bella stagione che, rompendo le rigidità e le oscurità invernali, con il sorgere dei fiori e la rinascita della natura, prepara il trionfo dell'estate.

 

 

 

Nel rappresentar ciò il Botticelli utilizza i simboli della mitologia classica e, a conferma della mia interpretazione, attraverso l'immagine delle donne incinte esalta la primavera quale momento di gestazione della natura che darà presto tutti i suoi frutti… al sole dell'estate. 

 

 

TONY KOSPAN

 

FONTI: VARI SITI WEB

 

 

 

 

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IL SALOTTO DI SOGNO DI FB?

APRI LO SCRIGNO

 
 

QUELLA VOGLIA – UN BEL BRANO SUL… BACIO…   5 comments

 

 

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Questo brano, postato da amica del gruppo di FB “Amici di Psiche e Sogno”, m'apparve subito davvero coinvolgente…
 
 
A mio parere oltre ad esser un bel brano è un vero e proprio… inno al bacio…
 
 
 
 

Jack Vettriano – Il bacio
 
 
 
 
Eccolo…

 
 
 
QUELLA VOGLIA
 
Giancarlo Aspromonte
 
 

 
“E poi viene quella voglia di baciare le sue labbra, quella bocca alla quale resteresti incollato per ore ed ore senza mai stancarti, di stringerla fra le tue braccia percorrendo gran parte del suo corpo con la mano per posarla sul suo viso quasi a prenderne il calco per dare, poi, sostanza palpabile ad ogni tuo pensiero che inevitabilmente ti porta a lei.
 
Una voglia che ti assale guardandola attraverso la finestra dei tuoi ricordi, stringendo tra le mani ogni cosa legata a lei, una voglia che cresce ad ogni sorriso, immaginato o sognato, ricevuto o strappato.
 
Una voglia che, a distanza, questo rimane, ma che cresce e continua a sperare che domani, qualsiasi domani a venire, possa appagarsi senza mai sentirsi paga.
 
Quella voglia di lei che vorresti colmare toccando le tue labbra, ma che solo “quelle” labbra potranno dissetare.”

 

 
 

 
 
 
 
 
I miei complimenti all'autore…
 
 
 
IMPAGINAZIONE T.K.
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 

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Pubblicato 19 luglio 2012 da tonykospan21 in AMORE AMICIZIA

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Felice giovedì in poesia (L’amore di E. Dickinson) arte (J. W. Alexander ) musica (Reminiscenze) e…   1 comment

 

 

John White Alexander – Donna in abito rosa
 

 

 

 
 
 
 
Amare qualcuno significa desiderare
di invecchiare accanto a lui.
Albert Camus
 

 
 
 
 
Nota
 
John White Alexander – Riposo

 
 
 
 
 
 
 
 
L'AMORE
Emily Dickinson
 
Ho sempre amato,
e te ne do la prova:
prima di amare,
io non ho mai vissuto pienamente.
Sempre amerò,
e questo è il mio argomento:
l'amore è vita
e la vita ha qualcosa di immortale.
Se dubiti di questo,
allora io, amore,
nient'altro ho da mostrare,
nient'altro che il Calvario.
 
 
 

John White Alexander – Nero e rosso

 

 

 

 

 

 
da Orso Tony
 
 
 
 
 
 
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