
per andare a segno
non può deviare molto.
calcola distanza e vento.
miro un pò più in alto.


LA FORCHETTA
Una giovane donna ha appena saputo di avere una malattia terribile e che le restano solo tre mesi di vita.
Chiama il parroco per le sue ultime volontà. Sceglie gli abiti che indosserà, la musica, le parole e le canzoni.
Quando il parroco sta per andarsene lo trattiene per un braccio.
– “C’è un’altra cosa …”
– “Dica”
– “Questo è importante. Voglio che mi si sotterrino con una forchetta nella mano destra!”
Il parroco è molto sorpreso …
– “La cosa la meraviglia, vero?”
– “Per essere sincero sono piuttosto perplesso dalla sua richiesta”
– “Dunque! Mia nonna mi ha raccontato questa storia ed io ho sempre provato a trasmettere questo messaggio a tutti quelli che amo ed hanno bisogno di incoraggiamento.
” In tutti i miei anni di partecipazione ad eventi sociali e pranzi ricordo che sempre c’era qualcuno che piegandosi verso di me diceva – tenga la sua forchetta! – ed era il momento che preferivo perché sapevo che qualcosa di meglio sarebbe arrivato, come una torta, una mousse al cioccolato od una torta di mele.
Lei SAPEVA che qualcosa di meglio sarebbe successo.
Ai funerali la gente sfilava davanti alla cassa della giovane donna e vedevano sia il suo bel vestito che la forchetta nella mano destra.
Tutt’a un tratto il parroco sentì l’attesa domanda:
– “Perché la forchetta?” e sorrise.
DAL WEB – IMPAG. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
IL NUOVO GRUPPO DI
GOOGLE PLUS
DI POESIA E CULTURA
SEGNALE VERDE
(Segnali che indicano disponibilità ad andare avanti per entrambi)
1 – Al primo incontro: guardare negli occhi per un periodo più lungo di quello dettato dalla cortesia. Anche un’occhiata falsamente casuale al corpo indica un certo interesse.
2 – Aggiustarsi l’abito, ravvivarsi i capelli con la mano, sistemare la cravatta, controllare il trucco.
3 – Raddrizzare il portamento, petto in fuori e pancia in dentro. E’ un comportamento che ha radici antichissime, e che è tipico di tutti i bipedi.
4 – Parlare lentamente e con tono pacato. La qualità della voce è tra le prime a essere alterata dall’interesse verso un’altra persona.
5 – Durante la conversazione: sorridere spesso, annuire anche in modo impercettibile, piegare il capo verso una spalla.
6 – Tenere le braccia ben discoste dal corpo e le mani aperte.
7 – Giocherellare con un mazzo di chiavi o un altro oggetto, far scorrere un dito intorno a un bicchiere o a una tazza.
Disponibilità da parte di lui:
1 – Infilare i pollici nella cintura o nelle tasche dei pantaloni e puntare le altre dita verso i genitali.
2 – Appoggiare una caviglia sul ginocchio dell’altra gamba.
Disponibilità da parte di lei:
1 – Cercare un contatto in modo apparentemente innocente: sistemare per esempio la cravatta di lui, afferrargli un polso per vedere l’ora, sistemargli il bavero della giacca.
2 – Mostrare il palmo della mano e il polso; contemporaneamente accarezzarsi i capelli o altre parti del corpo con l’altra mano.
SEGNALE ROSSO
(Segnali di rifiuto o di indifferenza… per entrambi)
1 – Ginocchia incrociate, gambe strette, piedi uniti.
2 – Braccia incrociate sul petto.
3 – Mani unite in grembo o una che stringe il polso all’altezza del seno.
4 – Coprirsi il viso con le mani.
5 – Tenere un bicchiere in mano fra sé e l’altra persona.
6 – Toccarsi il naso o passarsi una mano sulla nuca guardandosi intorno.
7 – Mordicchiarsi le labbra e muovere nervosamente un piede.
8 – Evitare ogni contatto fisico, anche quelli accidentali.
Dal web…
Penso sia utile… no?
Ciaooooooooo da Orso Tony
![]() Stavolta parleremo di un’altra classicissima e notissima
canzone napoletana scritta nel 1954/55
da Bonagura (testo) e da Carosone (musica)
e poi pubblicata nel 1956.
![]() MARUZZELLA
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
![]() Iniziamo a parlare del titolo che ha sempre incuriosito tanti… ed in molti pensavamo al diminutiva di Maria o Mara…
In realtà Maruzzella è un diminutivo di Marisa… ma in napoletano significa anche piccola lumaca di mare e piccola treccia di capelli.
Maruzzella però è anche il modo con cui Renato Carosone chiamava la moglie Marisa… e sembra che la canzone sia stata dedicata proprio a lei…
![]() Resta tuttora impresso nella mente e nei cuori il celebre ritornello grazie al quale sembra di sentire anche l’odore del mare… e lo sciabordio delle onde…
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(Maruzzella, Maruzzella ti sei messa negli occhi il mare
ed hai messo nel mio petto un dispiacere.
Mi fai battere il cuore più forte delle onde:
prima mi dici sì, poi dolce dolce mi fai morire)
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Il successo della canzone fu clamoroso al punto che ne nacquero 2 film… e più recentemente, nel 1973, è stata inclusa nella colonna sonora di “Main Streeet” di Martin Scorsese. Prima di ascoltarla in 2 versioni… diamo un’occhiata fugace a quanto accadeva quell’anno…
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1 9 5 6
![]() La rivoluzione ungherese è soffocata nel sangue…
![]() La televisone entra nelle abitudini degli Italiani
![]() la 2° guerra arabo israeliana
![]() La tragedia di Marcinelle (BELGIO)
in cui morirono oltre 600 minatori italiani
![]() Matrimonio di Grace Kelly
con il Principe Ranieri di Monaco
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Ma torniamo a Maruzzella…
Ascoltiamola, in questa delicata versione di Sergio Bruni,
potendo leggere il testo originale… ed in italiano
e poi, se ci va, in questo video che riprende una scena
del film omonimo, cantata proprio dall'autore…
Qui possiamo anche respirare in pieno anche
l'atmosfera di quell'anno.
![]() Ciao da Tony Kospan
![]() IL SALOTTO DI FB?
![]() ![]() |
Richard Franklin – Sogno d'amore