Archivio per 27 aprile 2012

UNA FRECCIA – O. H. HAUGE – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   6 comments

 
 
 
 
Amore, cuori, freccia
 
 
 
 
 
UNA FRECCIA
Olav H. Hauge
 
 
Una freccia
per andare a segno
non può deviare molto.

 
Ma un buon tiratore
calcola distanza e vento.

 
Così quando miro a te
miro un pò più in alto.
 
 
 
 
 

 

 

 

angelo che scocca frecciaangelo che scocca frecciaangelo che scocca frecciaangelo che scocca freccia

 
 
 
 
 
 
 
 
par Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

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Pubblicato 27 aprile 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

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LA FORCHETTA – UN RACCONTINO CHE CI FA SPERARE…   Leave a comment

 

 
UN SIMPATICISSIMO RACCONTO MORALE…
 
 
 
 

 

 

LA FORCHETTA

 

Una giovane donna ha appena saputo di avere una malattia terribile e che le restano solo tre mesi di vita.
Chiama il parroco per le sue ultime volontà.
Sceglie gli abiti che indosserà, la musica, le parole e le canzoni.
 Quando il parroco sta  per andarsene lo trattiene per un braccio.
– “C’è un’altra cosa …”
– “Dica”
– “Questo è importante. Voglio che mi si sotterrino con una forchetta nella mano destra!”

 Il parroco è molto sorpreso …
– “La cosa la meraviglia, vero?”
– “Per essere sincero sono piuttosto perplesso dalla sua richiesta”
– “Dunque! Mia nonna mi ha raccontato questa storia ed io ho sempre provato a trasmettere questo messaggio a tutti quelli che amo ed hanno bisogno di incoraggiamento. 
” In tutti i miei anni di partecipazione ad eventi sociali e pranzi ricordo che sempre c’era qualcuno che piegandosi verso di me diceva – tenga la sua forchetta! – ed era il momento che preferivo perché sapevo che qualcosa di meglio sarebbe arrivato, come una torta, una mousse al cioccolato od una torta di mele.

 

 

 

 

Qualcosa di meraviglioso e di sostanza. “
Quando la gente mi vedrà nella cassa da morto con una forchetta nella mano, voglio che si chiedano:
– Perché quella forchetta? – ed allora lei potrà rispondere:
– Tenete sempre la vostra forchetta perché il meglio deve ancora arrivare! -”
Il parroco, con le lacrime agli occhi, stringe forte la giovane donna per darle l’arrivederci.
Sa che non la rivedrà mai più viva. E sa che quella donna aveva un’idea del paradiso molto migliore sia della sua che di tanta altra gente.

Lei SAPEVA che qualcosa di meglio sarebbe successo.
Ai funerali la gente sfilava davanti alla cassa della giovane donna e vedevano sia il suo bel vestito che la forchetta nella mano destra.
Tutt’a un tratto il parroco sentì l’attesa domanda:
– “Perché la forchetta?” e sorrise.

Durante la predica, il parroco raccontò la conversazione avuta con la giovane donna alla vigilia della sua morte e raccontò loro la storia della forchetta dicendo che non riusciva a smettere di pensarci e che da allora in poi anche loro, ogni volta che avessero avuto nella mano una forchetta, avrebbero dovuto permetterle di ricordar loro che il meglio doveva ancora avvenire.
 

 

 

DAL WEB – IMPAG. T.K.

 

 

SPERIAMO CHE DAVVERO…
IL MEGLIO CI E’ RISERVATO DOPO LA NOSTRA…
DIPARTITA…
 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 


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ARTE E AFORISMI – 1 –   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
Iniziamo con questo una serie di post
dedicati all'associazione
di noti Aforismi sull'Arte
con immagini di capolavori…
 
 
 
 
 
 
 
ARTE E AFORISMI 1
 
 
 
 
Claude Monet – Lettura in giardino
 
 
 
L’arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità.
Theodor Wiesengrund
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

George Grosz – Eclisse di sole – 1926
 

 
L’arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità.
Pablo Picasso
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 

Marc Kostabi – La segreta sensazione
 
 
 
Il segreto della creatività è saper nascondere le proprie fonti.
Albert Einstein
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY  KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 
VIENI A LEGGER
 
 
 

MEDICI E PAZIENTI… PER SORRIDERE…   Leave a comment

 

 

 

 

MEDICI E PAZIENTI

 

 

 

 

Lei ha dolori allo sterno?

No, all' interno.

 

 

 

 

Nella sua famiglia c'è ipertensione familiare?

No, solo ogni tanto devo dare qualche cazzotto a mia suocera.

 

 

 

 

Lei che reparto cerca?

Reparto malati morti, sono il cognato del cadavere.

 

 

 

 

A chi somiglia suo figlio ?

E' una sputazzata di suo padre.

 

 

 

 

Come si sente oggi?

Nell'amplesso sto meglio.

 

 

 

 

Dice che prima di operarmi mi fanno un' autopsia generale.

 

 

 

 

 

 

Lei russa?

Solo se mi metto in posizione suina.

 

 

 

 

Aspettiamo pure le analisi, dottore, ma io ho un cattivo preservativo.

 

 

 

 

Al telefono : dottore, sono la signora Pirrello,

prima che lei vada in ferie gliela voglio fare rivedere.

 

 

 

 

E' qui che fate le radioscopie ?

Dottore, a che ora mi deve radioscopare ?

 

 

 

 

Sono venuta per prenotare un disagio ormonale,

un test gravitazionale e un talpone vaginale.

 

 

 

 

Dottore, deve scusare se la mia ignoranza non è pari alla sua.

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 
 

PER LE NOVITA’ DEL BLOG…
   glitter-cute-120734307281080.gif picture by orsosognante
 
 

I SEGNALI NELLA SEDUZIONE – IL CORPO… PARLA…   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
Il corpo ha un suo linguaggio segreto…
 
Scopriamo cosa dice in questo campo…
 
 
 
 
 
 
 

I SEGNALI NELLA SEDUZIONE
 

I vari segnali di disponibilità/rifiuto.
 
 
 
 

SEGNALE VERDE

 

 

 

 

 

(Segnali che indicano disponibilità ad andare avanti per entrambi) 

 

 

 

 

 

1 – Al primo incontro: guardare negli occhi per un periodo più lungo di quello dettato dalla cortesia. Anche un’occhiata falsamente casuale al corpo indica un certo interesse.

2 – Aggiustarsi l’abito, ravvivarsi i capelli con la mano, sistemare la cravatta, controllare il trucco.

3 – Raddrizzare il portamento, petto in fuori e pancia in dentro. E’ un comportamento che ha radici antichissime, e che è tipico di tutti i bipedi.

4 – Parlare lentamente e con tono pacato. La qualità della voce è tra le prime a essere alterata dall’interesse verso un’altra persona.

5 – Durante la conversazione: sorridere spesso, annuire anche in modo impercettibile, piegare il capo verso una spalla.

6 – Tenere le braccia ben discoste dal corpo e le mani aperte.

7 – Giocherellare con un mazzo di chiavi o un altro oggetto, far scorrere un dito intorno a un bicchiere o a una tazza.

 

 

  

 

 

 

Disponibilità da parte di lui:

 

 

1 – Infilare i pollici nella cintura o nelle tasche dei pantaloni e puntare le altre dita verso i genitali.

2 – Appoggiare una caviglia sul ginocchio dell’altra gamba.

 

 

 

 

 

 

Disponibilità da parte di lei:

 

 

1 – Cercare un contatto in modo apparentemente innocente: sistemare per esempio la cravatta di lui, afferrargli un polso per vedere l’ora, sistemargli il bavero della giacca.

2 – Mostrare il palmo della mano e il polso; contemporaneamente accarezzarsi i capelli o altre parti del corpo con l’altra mano.  

 

 

 

SEGNALE ROSSO

 

 

 

 

 

(Segnali di rifiuto o di indifferenza… per entrambi)

 

 

 

 

 

1 – Ginocchia incrociate, gambe strette, piedi uniti.

2 – Braccia incrociate sul petto.

3 – Mani unite in grembo o una che stringe il polso all’altezza del seno.

4 – Coprirsi il viso con le mani.

5 – Tenere un bicchiere in mano fra sé e l’altra persona.

6 – Toccarsi il naso o passarsi una mano sulla nuca guardandosi intorno.

7 – Mordicchiarsi le labbra e muovere nervosamente un piede.

8 – Evitare ogni contatto fisico, anche quelli accidentali.

 

 

 

 

 

Dal web…

 

Penso sia utile… no? Imbarazzato A bocca aperta

 

Ciaooooooooo da Orso Tony

 

 

 


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MARUZZELLA – 1956 – LA STORIA – L’ATMOSFERA – LA MITICA CANZONE DI CAROSONE   Leave a comment

 

  

 
 
 
 
 
 
 
Stavolta parleremo di un’altra classicissima e notissima
canzone napoletana scritta nel 1954/55
da Bonagura (testo) e da Carosone (musica)
e poi pubblicata nel 1956.
 
 
 
 
 
 

MARUZZELLA
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
 
 
 

 
 
 
Iniziamo a parlare del titolo che ha sempre incuriosito tanti… ed in molti pensavamo al diminutiva di Maria o Mara…
 
In realtà Maruzzella è un diminutivo di Marisa… ma in napoletano significa anche piccola lumaca di mare e piccola treccia di capelli.
 
 
 

 
 
 
Maruzzella però è anche il modo con cui Renato Carosone chiamava la moglie Marisa… e sembra che la canzone sia stata dedicata proprio a lei…
 
 
 
 
 
 
 
Resta tuttora impresso nella mente e nei cuori il celebre ritornello grazie al quale sembra di sentire anche l’odore del mare… e lo sciabordio delle onde…
 
 
 
 
 

 

 

«Maruzzella Maruzzè, / t’e’ miso dint’a ll’uocchie / ‘o mare e m’e’ miso / mpietto a mé nu dispiacere. / Stu core mme faje sbattere / cchiù forte ‘e ll’onne / quanno ‘o cielo è scuro: / primma mme dice sì, / po’ doce doce mme faje murí»
 
 
(Maruzzella, Maruzzella ti sei messa negli occhi il mare
ed hai messo nel mio petto un dispiacere.
Mi fai battere il cuore più forte delle onde:
prima mi dici sì, poi dolce dolce mi fai morire)
 
 
 
 

 

Il successo della canzone fu clamoroso al punto che ne nacquero 2 film… e più recentemente, nel 1973, è stata inclusa nella colonna sonora di “Main Streeet” di Martin Scorsese.

Prima di ascoltarla in 2 versioni… diamo un’occhiata fugace a quanto accadeva quell’anno…
 
 

 
 
1 9 5 6
 
 

La rivoluzione ungherese è soffocata nel sangue… 

 

 

La televisone entra nelle abitudini degli Italiani 

 

 

la 2° guerra arabo israeliana
 
 
 
 
La tragedia di Marcinelle (BELGIO)
in cui morirono oltre 600 minatori italiani

 

 

Matrimonio di Grace Kelly
con il Principe Ranieri di Monaco
 
 

 
 

Ma torniamo a Maruzzella…
 
Ascoltiamola, in questa delicata versione di Sergio Bruni,
potendo leggere il testo originale… ed in italiano 
 
 
 

  
 
 
 
e poi, se ci va, in questo video che riprende una scena 
del film omonimo, cantata proprio dall'autore…
 
 
Qui possiamo anche respirare in pieno anche
l'atmosfera di quell'anno.
 
 
 

 
  
 
 
Barre-papillons
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
IL SALOTTO DI FB?

 
PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante

 
 
 

IO PENSO A TE – W. GOETHE – FELICE W. E. IN POESIA… ARTE… E NON SOLO…   Leave a comment

 
 
La lettera d'amore – Raimundo Madrazo
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Il suono del bacio non è forte come quello di una cannonata,
ma la sua eco dura molto più a lungo.
O. W. Holmes
 
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Richard Franklin – Sogno d'amore

 

 
 

IO PENSO A TE
Wolfgang Goethe
 
Io penso a te quando dal sen del mare
il sole sorge ed i suoi raggi dardeggia;
io penso a te quando al chiaror lunare
l'onda serena biancheggia.
Io penso a te quando sale la polvere
lungo il lontano sentiero
e nella notte oscura, quando al passegger
sul ponte il cuore balza di paura.
Quando l'onda s'innalza con sordo bisbiglio
posso ascoltare la tua voce;
o nel bosco tranquillo, dove spesso origlio
e ogni cosa è silente in quella luce.
Io ti sono vicino e tu mi sei vicina,
pur sapendo che sei così lontana,
mentre il sole tramonta e sorgon le stelle.
Oh fossi con me, tu più bella fra le belle!

 

 

 
 
 
 
[Graphic] Dancing daisy. [Graphic] Dancing daisy. [Graphic] Dancing daisy.[Graphic] Dancing daisy.
 
 
 
 
 
 
da Orso Tony
 
 
 
 
 
 
 
 

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