Archivio per 19 aprile 2012

SE LE ROVENTI – D. PIERINI – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   5 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
SE LE ROVENTI…
David Pierini
 

Se le roventi parole d’amore
che il mio cuore ti forgia
riuscissero a toccarti
plasmeresti la tua anima
a misura della mia.
 
 

 

 
 
 

 
 
 
 
 
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Pubblicato 19 aprile 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

IL MISTERO DEI TESCHI DI CRISTALLO   Leave a comment

 
 
Un'antica leggenda Maya
parla di 13 teschi di cristallo d'età antichissima…
 
Alcuni sarebbero stati ritrovati
e li possiamo vedere… altri mancano…
 
Qui, in breve, la loro storia e il mistero…
vero o presunto che li circonda…
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MISTERO DEI TESCHI DI CRISTALLO
 
 
 
 
 
1 – IL TESCHIO DI MITCHELL – HEDGES
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Il primo teschio fu ritrovato per caso nell’estate del 1926 nella città di Lubaatun nello Yucatan da Anna, figlia dell’archeologo Mike Mitchell-Hedges. Si tratta di un teschio di cristallo davvero notevole, privo della mandibola inferiore, che tuttavia fu ritrovata qualche mese dopo a circa dieci metri di distanza. Gli indigeni a seguito della spedizione affermarono sconvolti che “era il dio cui si rivolgevano per essere guariti dalle malattie o per chiedere di morire”. Ad ogni modo, suscitava una strana inquietudine. C’era chi rimaneva incantato nel vederlo, chi giurava di averlo visto muoversi, etc. Anna era talmente affascinata dal teschio al punto di trarne benessere e compagnia (ne è ancora la detentrice); il padre invece non ne sopportava la presenza. Esiste un inquietante passaggio nel racconto autobiografico dell’archeologo che dice: “…portammo con noi anche il sinistro teschio del destino, su cui molto è stato scritto. Ho delle buone ragioni per non rivelare come quest’oggetto venne in mio possesso… è stato descritto come la rappresentazione del male, ma io non desidero spiegare questo fenomeno”.
Il teschio è ricavato da un solo cristallo di quarzo, unico per lucentezza e trasparenza.
La sua superficie è perfettamente levigata e risalirebbe più o meno a 3600 anni fa. è stato oggetto di numerose indagini scientifiche, fisiche, antropologiche e sociologiche che hanno portato a risultati sorprendenti.
Le sue dimensioni sono perfettamente naturali: altezza 13 cm, larghezza 13 cm, profondità 18 cm, peso 5 kg. Il teschio rimase in possesso di Mitchell-Hedges fno alla sua morte, nel 1959, poi passò alla figlia Anna, che ancora lo possiede e lo considera (al contrario di quello che aveva provato suo padre, il quale ne era intimorito) un oggetto meraviglioso e gioioso, capace di trasmettere protezione e affascinare.
Esaminata al microscopio, la superficie levigata del Teschio non presenta graffi o segni di qualsiasi utensile; questo suggerisce che l'oggetto sia stato lavorato con lo sfregamento di sabbia. Ma per completarlo, sarebbe stato richiesto il lavoro, da parte di artigiani esperti, assiduamente, giorno dopo giorno, per almeno 300 anni! Tale infatti è il tempo che occorre per levigare e modellare così con tanta stupefacente precisione, solo con l'ausilio della sabbia, un blocco di quarzo di tale durezza.
Se ne parla anche in una leggenda risalente ai Maya, la quale racconta che al Mondo esistono 13 teschi di cristallo a grandezza naturale e quando tutti saranno riscoperti e riuniti, trasmetteranno agli uomini tutta la loro conoscenza avvertendoci però che accadrà soltanto quando gli uomini saranno sufficientemente evoluti ed integri moralmente.
Quindi… alla ricerca dei teschi del destino!
 
 
 

 

 

Oltre al teschio di sopra… detto di Mitchell-Hedges, ne esistono quindi altri 12, e alcuni di essi sono già stati trovati.
 
 
 
 
 
2 – IL TESCHIO DEL BRITISH MUSEUM
 
 

Uno, ad esempio, si trovava già tra i reperti esposti al British Museum a Londra. Nel 1936, lo stesso museo chiese di esaminare il teschio trovato da Anna. Il teschio del museo londinese è molto simile all'altro. Sempre in grandezza naturale, sempre dal peso di 5 kg ma, per alcuni, meno affascinante, anche se allo stesso modo inquietante. Si racconta di persone fuggite urlando per il museo di fronte a tale teschio. Quello di Londra è meno preciso anatomicamente. Qui, i denti sono appena abbozzati. Secondo gli studiosi londinesi, questo teschio è d'origine azteca, d'età incerta, ma probabilmente non più antico del XV secolo d.C. (per via della lavorazione accurata del quarzo). Si sa di certo che arrivò a Londra dopo esser passato per mani diverse, ma inizialmente fu portato in Europa dal Messico, da un ufficiale spagnolo.
 Il sospetto che si tratti di un falso ha fatto decidere i dirigenti del Museo di Londra di toglierlo dall'esposizione.
 
 
 
3 – IL TESCHIO DI SHA-NA-RA
 
 
 
 

 
 
 
 
Anch'esso in cristallo (quarzo bianco), appartiene a JoAnn Parks di Houston, in Texas. Prima di finire nelle sue mani, apparteneva al tibetano Norbu Chen, ma non si sa niente di più. A destra potete vedere messi in paragone i due teschi (da sinistra) di Mitchell-Hedges e Max.
Quindi, sembra che altri Teschi del Destino siano già stati trovati, ma non è facile capire quali sono quelli realmente autentici e i falsi. Per cui, la ricerca continua…

Perché alcuni degli esperti non hanno voluto fornire i risultati delle analisi condotte dal British Museum? Cosa avevano da nascondere? Perché questi studiosi vorrebbero proteggere ad ogni costo i segreti contenuti nel Teschi di Cristallo? E perché venne scelto proprio il quarzo come materiale da costruzione di questi Teschi?

Il quarzo è il principale costituente del vetro, della porcellana e di altri materiali di uso comune.

 

 

– PROPRIETA' DEL QUARZO

 

 

 

 

Per la sua durezza, se ne fanno abrasivi. Ha una grande resistenza al calore, per questo viene usato per fabbricare oggetti destinati a sopportare alte temperature e forti sbalzi termici.
Ma c'è di più. La più sorprendente proprietà fisica del quarzo è la piezoelettricità, scoperta alla fine dell'800 da Marie Curie. Se un cristallo di quarzo viene sollecitato da una pressione meccanica, genera elettricità. La scintilla degli accendini detti “piezoelettrici” è data appunto da questo cristallo. Ad esso si attribuiscono fenomeni fisici, chimici e naturali, ma talvolta dobbiamo ricorrere alle sue proprietà per dar ragione ad eventi del tutto soprannaturali: “luci fantasma”, inspiegabili, si è cercato di spiegarle ricorrendo alle proprietà del quarzo. Esso compare nella tradizione esoterica come uno dei più classici e maggiormente noti strumenti di divinazione: usato dai veggenti in forma di sfera, è stato da sempre usato per predire il futuro. La “cristallomanzia” è appunto la tecnica di divinazione attuata con lo strumento del cristallo; mentre la cristalloscopia si intende il fenomeno paranormale di un sensitivo, il quale ha la facoltà di vedere immagini, corrispondenti a fatti reali presenti, passati o futuri, osservando il cristallo stesso. Si pensa che, attraverso un'intensa concentrazione su un cristallo lucente, sia possibile inibire il normale stato di coscienza, permettendo al sesto senso di emergere. Anche nell'antichità si parla dei poteri dei cristalli. Ad esempio, secondo Platone, ad Atlantide ci sarebbero stati dei cristalli prodigiosi, usati dagli abitanti dell'isola per produrre una grande energia, che secondo la tradizione, gli uomini non riuscirono a domare distruggendo così la stessa isola. E se i Teschi di Cristallo fossero direttamente collegati al mito di Atlantide?

 

A parte quest'ultimo fantasioso (a mio parere) collegamento con Atlantide, ecco altre considerazioni su questo “mistero…”

 

 

– CONSIDERAZIONI VARIE

 

Inizialmente si pensava che i teschi fossero di origine precolombiana. Ma ci si chiedeva come le popolazioni maya erano state in grado di realizzare simili creazioni con i pochi utensili che avevano a disposizione.Alcuni sostengono che i teschi sarebbero stati realizzati con frese da gioielliere, strumenti presenti già dall'800. Altri affermano che quei reperti sarebbero solo una truffa, risalente all'inizio del '900, per ricavare denaro a spese dei più grandi musei europei.Un teschio in particolare, però, andrebbe contro all'ipotesi della truffa: quello trovato dall'archeologo Frederick Mike Mitchell-Hedges nel 1927, in Belize. Secondo le analisi realizzate sul reperto, sembra che il teschio sia stato scolpito lungo l'asse principale del cristallo, cioè con una tecnica molto avanzata. Inoltre il taglio è estremamente preciso e, secondo gli esperti, avrebbe richiesto oltre 300 anni di lavoro.

 

 

– IL VIDEO DA VOYAGER
 
 
Consiglio infine, a chi è interessato a questo mistero, di guardare questo video che riporta un accurato servizio di VOYAGER – RAI2.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
– PERSONALE OPINIONE
 
 
A mio parere… il mistero… continua… tra dubbi e perplessità… in quanto nessun teschio di cui si discute è stato rinvenuto in scavi archeologici ufficiali… (mentre gli altri, di cui non abbiamo parlato, sembra sia stato accertato che siano dei falsi…).
 
Tuttavia l'incredibile perfezione della fattura del teschio di Mitchell-Hedges che è stato trovato nell'800 lascia a bocca aperta… in quanto all'epoca non c'erano i moderni raffinati sistemi di lavorazione del quarzo… e nessuno finora è stato in grado di darci una spiegazione razionale ed esauriente di chi, come e quando l'abbia realizzato…
 
 
 
 
 
 
 
FONTI WEB IMPAGINAZIONE E COORDINAM. T.K.
 
 
 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

LA DOLCE LEGGENDA DELL’ORIGINE DELLA… PECORA   3 comments

 

 

Anche l'umile ma utile pecora

ha le sue leggende…

e questa è davvero carina…

 

 

 

 

 

LA DOLCE LEGGENDA
DELL’ORIGINE DELLA… PECORA
 
Bruno Ferrero

 

 

  Nota

 

 

Appena creata, la pecora scoprì di essere il più debole degli animali.
Viveva con il continuo batticuore di essere attaccata dagli altri animali, tutti più forti e aggressivi.
Non sapeva proprio come fare a difendersi. 
Tornò dal Creatore e gli raccontò le sue sofferenze.
“Vuoi qualcosa per difenderti?”, le chiese amabilmente il Signore.
“Sì”.
“Che ne dici di un paio di acuminate zanne?”.
La pecora scosse il capo: “Come farei a brucare l’erba più tenera?
Inoltre mi verrebbe un’aria da attaccabrighe”.
“Vuoi dei poderosi artigli?”.
“Ah no! Mi verrebbe voglia di usarli a sproposito”.
“Potresti iniettare veleno con la saliva”, continuò paziente il Signore.
“Non se ne parla neanche. Sarei odiata e scacciata da tutti come un serpente”.
“Due robuste corna, che ne dici?”.
“Ah no! E chi mi accarezzerebbe più?”.
 
 
 

 

 

“Ma per difenderti ti serve qualcosa per far del male a chi ti attacca…”.
“Far del male a qualcuno? No, non posso proprio. Piuttosto resto come sono”.
Siamo, in un certo senso, come piccoli animali senza nemmeno una pelliccia o denti aguzzi per difenderci.
Ciò che ci protegge non è la cattiveria ma l’umanità:
la capacità di amare gli altri e di accettare l’amore che gli altri vogliono offrirci.
Non è la nostra durezza a darci il tepore la notte, ma la tenerezza, che fa desiderare agli altri di scaldarci.
La vera forza dell’uomo è la sua tenerezza.
 

 

 

 

dal web – impagin. t.k.

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

UNA PAGINA DI SOGNO
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LE PIANTE PENSANO? PARE… DI SI’…   Leave a comment

 
 
 
Un argomento a mio parere davvero interessante.
 
 

Condivido, anche per mie piccole esperienze di giardinaggio,
la tesi degli scienziati…
ed infatti considero gli animali i nostri… fratelli minori…
e le piante le nostre… cuginette…
 
 
 
 
 
 
 
 
In ogni caso ci accomuna la “vita”… insieme…
su questo nostro pianeta…
che il business esasperato sta cercando di distruggere… 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 

LE PIANTE PENSANO?

Gli Scienziati dicono di SI’ !
James Donahue 
 
 
Mio padre ed io andavamo nell’area boschiva della famiglia  ogni sabato, per  tagliare  alcuni alberi, segarli in pezzii, e caricarli  su di  un camioncino per poi accatastare i ciocchi nel cortile.
Rispettosi dell’ecologia, cercavamo nella foresta alberi malati da abbattere, o quelli più vecchi che si accalcavano sopra i più piccoli.
Non ho mai pensato che quel che facevamo, coinvolgesse tutta la  foresta, finché un giorno lessi di un esperimento condotto da  biologi russi con alcune piante di   cavolo cappuccio, cresciute in  serra.

Una fila di di sei piante di  cavolo erano state collegate  ad uno strumento che misurava  le onde  elettriche emesse dalle piante vive. L’apparecchiatura lavorava piu’ o meno come un elettroencefalografo  attaccato al cervello umano.
Durante l’esperimento un uomo era entrato nella stanza ogni giorno, ad una certa ora, per annaffiare ed aggiungere concime  al suolo di ciascuno dei vasi nei quale i cavoli crescevano. 

Dei segnali veniveno registrati, cioè  c’era una reazione a questa attività  giornaliera.
Un giorno una persona nuova  entrò nella stanza con un coltello.
Quest’uomo si avvicinò  ad uno dei cavoli e lo tagliò a pezzi.

La risposta sugli  strumenti  fu immediata: un aumento frenetico dell’attività  elettrica.

Era chiaro che le altre piante non solo erano consapevoli di questo evento terribile,  ma  esprimevano anche una  forte risposta a quello che era accaduto.
 

Da quel giorno in poi, il semplice ingresso nella serra dell’uomo che aveva maneggiato il coltello, ha causato lo stesso genere di reazione elettrica fra le piante di cavolo cappuccio sopravvissute.
 
Le conclusioni tratte dagli scienziati furono che i cavoli non solo sono consapevoli del proprio territorio, ma che  comunicano l’uno con l’altro, e rispondono ad eventi che li riguardano.
Dopo aver letto ciò,  ho trovato difficile entrare ancora nella foresta per tagliare gli  alberi.
Ho compreso che gli alberi, comunicando fra loro,  avrebbero potuto temere la mia presenza. 
Alla fine abbiamo venduto quella casa per traslocare in una più piccola, che aveva il riscaldamento centralizzato.  

(J. Donhaue)
 
 
 
 
 
 
 
 
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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
      
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LA VIE EN ROSE – E. PIAF – SIMBOLO DELL’AMORE – TESTO ATMOSFERA E… LA CANZONE…   Leave a comment

 
 
LA VIE EN ROSE…
è una delle canzoni più belle e più note di tutti i tempi…
nonché la canzone simbolo dell’amore romantico…
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
ATMOSFERE E NOTE… DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan…
 
 
 
 

 
 
 
 
Sep27
 
 
 

 
La “vita in rosaper noi italiani
ha lo stesso significato che ha per i francesi
soprattutto nell’espressione
“Vedere la vita in rosa”.
 
 

 
 
 
 
La Piaf stessa scrisse il testo con il titolo però
Les choses en rose (Le cose in rosa),
e chiese al maestro Robert Chauvigny di musicarlo.
 
Però egli si rifiutò essendo il brano secondo lui
senza alcun valore.
 
 
 

 
 
 
 
Lei si rivolse allora al pianista Louiguy (Louis Gugliemi)
che la musicò, cambiandole anche il titolo in
La vie en rose.
 
La canzone divenne un successo mondiale… e dirò di più…
un successo che non è mai tramontato…
 
Dove poteva nascere una canzone così se non a Parigi?
 
 
 

 
 
 
 
Siamo nel 1945…
l’anno in cui termina la seconda guerra mondiale…
 
 
 
 
 
 
 
Ricordiamo per un attimo quei giorni…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Torniamo quindi alla nostra canzone ed ecco
il poetico testo… in italiano…
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
Occhi che fanno abbassare i miei
Un ridere che si perde nella sua bocca
Ecco il ritratto senza ritocchi
Dell’uomo al quale appartengo
Quando mi prende fra le braccia
Mi parla a bassa voce
Vedo la vita tutta rosa
Mi dice parole d’amore
Parole di tutti i giorni,
E sento che qualcosa
E’ entrato nel mio cuore,
Una parte di felicità
Di cui conosco la causa
E’ lui per
Me, io per lui nella vita
Me l’ha detto, l’ha giurato sulla sua vita,
E fin dal momento in cui lo scorgo da lontano
Allora sento in me, il cuore che batte…
Notti d’amore senza fine
Una gran felicità che si fa largo
I fastidi, i dolori si cancellano
Felice, felice da morire
 
 
 
 
 
 
Ma ora è giunto il momento di ascoltarla…
con le orecchie e con il cuore
… dato che è una musica che emoziona
ed affascina ancor oggi
come affascinò i contemporanei…
avendo superato i confini del tempo…
 
 
 
 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

Vivere il web… come in un club… un salotto tra amici
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Parliamo in amicizia di noi… e poi…
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CITAZIONI D’AMORE… DA COELHO   Leave a comment

 

 

Brevi brani con tema… amore… estratti

da uno dei più noti libri di uno degli scrittori

più amati nel secolo scorso e tuttora…

 

 

 

 

 

 

 

CITAZIONI D’AMORE DA COELHO

 

 

Paulo Coelho

 

da
“Sulla sponda del fiume Piedra
mi sono seduta e ho pianto”
 
 
 
 
 
 
 
Flowers  
 
 
 
I
 
 Nota
 
 
 
 
So che l’amore è come le dighe:
se lasci una breccia dove possa infiltrarsi un filo d’acqua,
a poco a poco questo fa saltare le barriere.
E arriva un momento in cui nessuno riesce più a controllare
la forza delle barriere.
Se le barriere crollano,
l’amore si impossessa di tutto.
E non importa più cio’ che è possibile o impossibile,
non importa se possiamo
continuare ad avere la persona amata accanto a noi:
amare significa perdere il controllo.
 
 
 
 
 
 

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II

 

 Nota
 
 
Io mi sono sentita ferita
quando ho perso gli uomini dei quali mi ero innamorata.
Oggi sono convinta che  non si perde nessuno,
visto che non si possiede nessuno.
Questa è l’autentica esperienza della libertà:
avere la cosa più importante del mondo,
senza… possederla…
 
 
 
 

 

 

Paulo Coelho… continua…  

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

 

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LA PRIMA PACE – SAGGIA RIFLESSIONE DI ALCE NERO   1 comment

 



Un altro pensiero di saggezza e spiritualità
ci giunge dagli Indiani d'America…


 

Accampamento Lakota

.

.

.


Alce Nero (Black Elk) divenne cattolico quando ormai era già adulto,

nel 1904, ed assunse il nome di Nicholas.


Fu molto attivo in campo religioso 

e visse fine alla morte in modo umile e sereno.


E' ritenuto uno dei più influenti capi indiani del XX secolo.


 

 

Alce Nero – Blake Elk




Alce Nero, capo della tribù Lakota-Sioux,
ci parla stavolta di un grande tema quello della
p a c e
e con parole semplici ci fa comprendere
che, dei vari tipi di pace, una è la principale…
la prima.
 
 

 

 

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LA PRIMA PACE


Alce Nero






La prima pace, la più importante di tutte,

è quella che viene dall'anima degli uomini 

quando prendono coscienza dei legami 

che li uniscono all'universo ed a tutti i suoi poteri, 

con i quali forma un'unica entità.







Questa pace giunge quando gli uomini si rendono conto 

che al Centro dell'Universo dimora DIO 

e che questo Centro è in realtà ovunque.


E' anche all'interno di ciascuno di noi.








Ecco la vera pace!


Le altre non sono che il suo riflesso.


La seconda pace è quella che si crea tra gli individui, 

la terza quella che unisce le nazioni.


Ma oltre a ciò, è necessario capire

che la pace non sarà possibile tra le nazioni 

sino a quando gli uomini non saranno convinti 

che la vera pace

si trova nel cuore stesso dell'anima umana.







Ciao da Tony Kospan



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SOLO PER AMORE – G. MAUGERI – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E…   4 comments

 

 

Konstantin Razumov – Donna e fiori…

 

 

 

 

 

 

Il vero amore è una quiete accesa.

– G. Ungaretti –  

 

 

   

 

Nota(I will survive – Tina Turner)

    

Konstantin Razumov – Donna e bici tra i fiori
 
 
 
 
SOLO PER AMORE
Giusy Maugeri
 
 
Solo per amore scrivo
e abbraccio il vento dei ricordi
anche se amari
Solo per amore
invento fiabe
e volo sulle ali di un gabbiano
che ritrova la sua rotta
nei meandri profondi del cuore
Solo per amore
i miei occhi dipingono di luce
ogni sfumatura di colore
nei grigi inverni dell’anima
Solo per amore
mi invento la vita
giorno per giorno…
 
 
 
 
 

Konstantin Razumov – Mattinata in terrazza

 

 

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da Orso Tony
 
 
 
 
 
 

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