Archivio per 17 aprile 2012

LA COMPETIZIONE E NOI – IMPORTANZA E LIMITI – UNA RIFLESSIONE   Leave a comment








LA COMPETIZIONE E… NOI…



La competizione ha sempre un obiettivo… una meta da raggiungere… una vittoria da conseguire.

Il termine “competizione”, nel mondo moderno, ha avuto un’evoluzione verso un significato negativo per alcuni.








Per la precisione… per quelli che danno maggior valore alla serenità ed al benessere interiore… ed ai quali non interessa primeggiare.

Per altri, invece, essa ha un enorme significato positivo. 

Sono quelli che danno maggior valore al desiderio di primeggiare… anzi ne sentono un'assoluta necessità per soddisfare il proprio Ego.

Essi ritengono che nella vita bisogna continuamente “battere” gli altri, superarli… in qualunque campo (e spesso in qualunque modo).








Se questa è la situazione, soprattutto nel mondo occidentale, espongo una mia piccola riflessione sul punto.



UNA MIA CONSIDERAZIONE







Come sempre la cosa migliore sta nel mezzo… IN MEDIO STAT VIRTUS.

E’ errato vivere solo per competere.

E’ errato evitare sempre di competere.








La competizione ritengo sia necessaria soprattutto (o solo) per raggiungere l’obbiettivo di una vita degna d’essere vissuta.

Ciò però non deve avvenire a scapito di altri e senza danneggiare alcuno.

Essa quindi deve essere strumento di conoscenza, studio, tecnica, approfondimento ed accompagnata dalla perseveranza per raggiungere la meta.








A mio parere dunque non dobbiamo mai dimenticare, che, soddisfatti i nostri bisogni primari, nuove sfide possono esserci certo ma solo come optional ed evitando un'esasperante e continuo tentativo di superare gli altri.

L'ideale sarebbe, come ci insegna la saggezza e la filosofia orientale, (ma spesso non è facile) godere con calma del risultato raggiunto.

E voi cosa ne pensate?

Tony Kospan








LA CARTA CHE SCOMPARE – LETTURA DEL PENSIERO – GIOCO DI MAGIA   6 comments

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– COM'E' POSSIBILE

CHE PROPRIO LA CARTA DA VOI SCELTA…

PROPRIO QUELLA… SCOMPARE? 

 

 

– CLASSICISSIMO GIOCO DI MAGIA VIRTUALE!!! –


Questo gioco ha avuto un enorme successo

 nel web… qualche anno fa…

appassionando ed incuriosendo tantissimi…

 

 

 

 

Ma… non  è proprio magia…

magia segreta… A bocca aperta

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Suvvia… scopriamo il trucco (non difficile)

con un colpo di… fantasia!

 

 

 

 

Chi non lo scopre

può dirmelo ed io glielo rivelerò…

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Purtroppo il sito che aveva una bellissima grafica

di questo gioco… è ahimè scomparso…

ma anche questo è comunque in grado

di farci giocare e di far scomparire la nostra carta!

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Giochiamo e proviamo… a scoprire il trucco!

 

 

 
 
 

Buon divertimento…
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 





PSICHE E SOGNO




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LA SPADA NELLA ROCCIA – LA LEGGENDA E’… REALTA’ – I PARTE   Leave a comment




Molti pensano che si tratti solo di una leggenda medievale
ma la spada nella roccia la possiamo ammirare davvero
ed è in Italia nell'Abbazia di San Galgano.








“Un Cavaliere è devoto al valore,
il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi,
la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità,
la sua ira si abbatte sui malvagi.”








LA SPADA NELLA ROCCIA
– LA LEGGENDA E'… REALTA' –




Ma andiamo con ordine.
Tra le tante leggende quella di Re Artù è sicuramente una delle più affascinanti.
Tanti sono i personaggi e le storie che ruotano intorno al Re, nato, secondo la leggenda, grazie ad un incantesimo di Merlino.
Il mago permise infatti a Uther Pendragon, re di Britannia, di giacere con la bella Igerna, trasformando i suoi lineamenti in quelli del marito di lei.






La spada nella roccia di San Galgano



Merlino pretese che, in cambio dell’incantesimo, Re Uther gli consegnasse il bambino non appena fosse nato. 
Al momento della nascita, Merlino reclamò il neonato e lo affidò ad una famiglia per allevarlo. 
Ma il mago aveva grandi progetti per il piccolo, che infatti, apparentemente per caso divenne Re di Britannia, dopo essere riuscito a estrarre la Spada nella Roccia. 
Fin qui la leggenda arturiana, ma la leggenda della spada nella roccia si intreccia in maniera decisamente affascinante con la realtà, e per l’esattezza con una realtà tutta italiana.
Siamo nella Toscana del XII secolo, poco lontani da Siena, in un paesino chiamato Chiusdino. 
Qui, nel 1148, nasce Galgano Guidotti. 
La cavalleria lo affascina al punto che, dopo una prima visione di San Michele, decide di diventare egli stesso un cavaliere, e la sua vita viene segnata da un comportamento libertino e dissoluto. 
I suoi genitori avevano per lungo tempo atteso l’arrivo di un figlio, tanto da recarsi in pellegrinaggio verso la Basilica di San Michele sul Monte Gargano in Puglia, (da qui forse il nome del santo).
Ma si abbandonano allo sconforto per i suoi comportamenti. 
Il destino ha, però, riservato loro una sorpresa.





Un’antica immagine raffigurante Galgano e la sua spada nella roccia




Galgano, dopo una seconda visione di San Michele, si interroga sulla sua vita e decide di dedicare i suoi anni a venire a Dio e di vivere come un eremita.
Impugnata la sua spada, la conficca in una roccia, e davanti all’elsa, che si erge come una croce, egli pregherà (una variante della storia narra che fu lo stesso San Michele a conficcare la spada).
Era il 1180 e l’intero anno successivo viene segnato dai miracoli di Galgano, che muore di stenti nel 1181. 
La sua beatificazione avviene in soli 3 giorni e nel 1185 papa Urbano III lo proclama Santo.
Di lui rimane solo il teschio, conservato nella chiesa di Chiusdino, da cui si racconta crescessero capelli biondi, tanto da nominare San Galgano protettore dei calvi.
Il resto del corpo non è mai stato trovato, sebbene alcuni testi indichino come luogo di sepoltura l’area intorno alla spada.
Sul luogo è stata poi costruita una chiesetta, con una particolare volta dipinta con cerchi concentrici bianchi e neri.






Si potrebbe pensare ad una variazione della leggenda Arturiana, ma c’è una testimonianza incontestabile: la spada è ancora oggi conficcata nella roccia.
E su questo mistero sono iniziate le indagini di alcuni ricercatori delle Università di Pavia, Milano, Padova e Siena.
I risultati hanno confermato che l’elsa che emerge dalla roccia appartiene a una intera spada realmente conficcata nella roccia. 
Le ricerche hanno anche permesso di datare con precisione la chiesa e alcuni resti ossei trovati in una piccola scatola, anche se purtroppo i risultati non sono stati resi pubblici.
La cronologia degli eventi, e delle diverse opere che hanno reso celebre Re Artù, testimoniano come in realtà si potrebbe vedere in Galgano un vero e proprio ispiratore del famoso ciclo Arturiano.
Lo stesso nome Galgano pare sia stato mutato in Galvano, uno dei cavalieri della tavola rotonda. 
Il ciclo Arturiano inoltre risale alla fine del XII secolo, esattamente dopo la morte del santo senese.





I resti dell’Abbazia di San Galgano 




Se ci si fa trasportare dalla leggenda non si può ignorare uno dei sogni fatti da Galgano, in cui egli incontrò Gesù e i dodici Apostoli seduti intorno ad una tavola rotonda e vide il Santo Graal.
Coincidenze si potrebbe dire, ma è facile cedere al fascino dei miti celtici e ambientazioni medievali che fanno da sfondo alla storia e di Galgano. 
A poca distanza dalla collinetta su cui sorge la chiesetta, infatti, si trovano i resti di un’antica abbazia cistercense, ormai senza tetto, a causa del crollo del campanile, e con un prato al posto del pavimento.
Un paesaggio che sembra essere tratto dalle più antiche e famose leggende dei cavalieri medievali, un luogo quasi magico in cui circa 750 anni fa si svolsero eventi straordinari.


TESTO DI GIANLUCA MARRAS 


C O N T I N U A




     
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
 









LA GRANDE FAMIGLIA – POESIA DI TONY KOSPAN   4 comments




Magritte – La grande famiglia



LA GRANDE FAMIGLIA

Tony Kospan


 
Ogni volta che un uomo

ad un altr’uomo reca danno

senz’onesto motivo…

 
Ogni volta che un uomo

al fratello animale reca danno

senz’onesto motivo… 

 
Ogni volta che un uomo

a mamma natura reca danno

senz’onesto motivo…

 
io sto male… 

 
perché il danno anche a me

egli ha arrecato. 

 
Non siamo fatti

della stessa materia? 

 
Non siamo creati

dalla stessa mano? 

 
Non siamo forse elementi

della stessa realtà? 

 
Non sentiamo d’esser molecole

d’un unico cosmico corpo? 

 
Non recitiamo un’unica commedia,

seppur con diverse parti,

sullo stesso palcoscenico? 

 
Non suoniamo tutti insieme

la musica delle stelle? 

 
Perché dunque esser nemici

infine anche a se stessi? 

 
Non è meglio godere

dell’unanime abbraccio

d’ogni membro,

comunque composto,

della grande famiglia

dell’assoluto Universo?

 
Ogni volta che un uomo…







A questa mia poesia l'amica Giovanna
 ha voluto dedicare il video qui giù davvero molto bello.




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Magritte – La grande famiglia




BACIAMI – PREVERT – FELICE MARTEDI’ IN POESIA ARTE MUSICA… E…   Leave a comment

 

 

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Il convegno – Ambrogio Antonio Alciati

 

 

 

 

 
 
 
 
Temere l’amore è temere la vita.
– B. Russell –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
BACIAMI
Jaques Prévert 
 
In un quartier della ville Lumière
Dove fa sempre buio e manca l'aria
E d'inverno come d'estate è sempre inverno
Lei era sulle scale
Lui accanto a lei e lei accanto a lui
Faceva notte
C'era un odore di zolfo
Perché nel pomeriggio avevano ucciso le cimici
E lei gli diceva
è buio qui
Manca l'aria
E d'inverno come d'estate è sempre inverno
Il sole del buon Dio non brilla da noi
Ha fin troppo lavoro nei quartieri ricchi
Stringimi tra le braccia
Baciami
Baciami a lungo
Baciami
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Qui si crepa di tutto
Dal caldo e dal freddo
Si gela si soffoca
Manca l'aria
Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch'io
In due ne abbiamo trenta
A trent'anni non si è più ragazzi
Abbiamo l'età per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Baciami!
 
 
 
 
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Dicksee – Romeo e Giulietta
 
 

 

           

 

 

 

 
 
da Orso Tony
 
 
 
 
 
 

FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21

 

 

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