IL SENSO DELLA VITA
IN POESIA E NON SOLO (2012)
a cura di Tony Kospan
Torniamo a parlar di questo tema…,
la cui importanza è di solare evidenza,
in quanto è tra i più amati dai poeti,
ed è inferiore, per numero di poesie,
forse solo a quello dell'amore…
Se volessimo affrontar l'argomento
da un'angolazione filosofica
non basterebbe un'intera biblioteca…
ma le poesie ci consentono,
come dice Bukowski,
di dire e capire molte cose in poche parole
a differenza della prosa…
La Primavera… con i giorni sempre più lunghi…
e con il risveglio della natura…
secondo cicli eterni ed immutabili
ci ricorda che,
nonostante i progressi scientifici,
la prosopopea umana deve abbassare la testa
di fronte alla suprema forza della Natura
ed all'infinito mistero della vita…
Questo ci porta ad individuare,
quasi naturalmente,
il tema poetico di questa domenica
sul
SENSO DELLA VITA
La vita è fatta di giorni
di sole o di pioggia…
ma poi arriva sempre e comunque…
la notte…
ed ogni tanto dobbiamo ricordarcelo…
Cercando d'evitar quelle molto malinconiche…
ho scelto queste poesie che mi appaiono
interessanti liriche visioni del vivere…
tese semplicemente a scrutare
gli aspetti reali e misteriosi…
della nostra presenza sulla Terra.
Quelle che seguono sono le prescelte
di quest'anno e come sempre sarà bello
leggere quelle che parlano al vostro cuore.
IL SOGNO IMPOSSIBILE
Josei Toda
Sognare il sogno impossibile
combattere il nemico invincibile
sopportare il dolore insopportabile
correre dove l'audace non osa andare.
Correggere l'errore irreparabile
amare al di là di tutto
sforzandosi quando le braccia sono troppo stanche
raggiungere la stella irraggiungibile.
Questa è la mia ricerca.
Combattere per il giusto senza domande né soste.
Io so che se sarò fedele a questa ricerca
il mio cuore sarà tranquillo
e quando non ci sarò più
io sarò felice se grazie a me
il mondo sarà un pò migliore
perchè un altro uomo indegno e ferito
si sforzerà ancora, con la sua ultima oncia di coraggio,
di raggiungere la stella irraggiungibile.
LA RICERCA NON SI FERMERA’ QUI
Giovanni Capogna
La ricerca non si fermerà qui
Lo avevano già previsto i filosofi pagani,
il tempo circolare, le altezze del cielo,
Le molteplici verità,
tutto quello che è e che dovrà finire,
la proiezione infinita dei corpi,
la successione di tutte le cose.
La scrittura nega l’essere che si consacra al silenzio.
La ricerca non si fermerà qui.
Il crepuscolo ama l’abisso, il ventre caldo, la luce.
L’eterno cresce come un fiume.
Sto dirimpetto al cielo,
questa nudità è la mia morte.
LA VITA IN PROSA
Eugenio Montale
Il fatto è che la vita non si spiega
né con la biologia
né con la teologia.
La vita è molto lunga
anche quando è corta
come quella della farfalla –
la vita è sempre prodiga
anche quando la terra non produce nulla.
Furibonda è la lotta che si fa
per renderla inutile e impossibile.
Non resta che il pescaggio nell'inconscio
l'ultima farsa del nostro moribondo teatro.
Manderei ai lavori forzati o alla forca
chi la professa o la subisce. è chiaro che l'ignaro
è più che sufficiente per abbuiare il buio.
DISATTENZIONE
Wislawa Szymborska
Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.
ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto dovuto.
inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.
il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.
nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.
ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).
uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.
su un tavolo più giovane da una mano d’un giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.
le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
la terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.
è durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.
il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.
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IL CUORE CHE RIDE
Charles Bukowski
La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste
la sbattano nella cantina dell'arrendevolezza.
Stai in guardia.
Ci sono delle uscite.
Da qualche parte c'è luce.
Forse non sarà una gran luce
ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile, afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte
ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà .
La tua vita è la tua vita.
Sappilo finché ce l'hai.
Tu sei meraviglioso
gli dei aspettano di compiacersi in te.
P O E S I E ?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE…
ORSO TONY
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Il suo modo di fotografare fu assolutamente innovativo
in quanto amò penetrare, con la sua macchina fotografica,
la realtà umana viva e cruda delle periferie…
cosa che allora nessuno prendeva in considerazione.
Bacio all’Hotel De Ville – 1950
Il 14 aprile di quest'anno nel centenario della nascita
anche la Home Page di Google gli ha reso omaggio…
Questa sua specialità, lo scattar foto per strada
cogliendo gli aspetti più strani… ma nello stesso tempo più normali…
della società francese… lo rese in breve tempo famoso.
ROBERT DOISNEAU
(Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1 aprile 1994)
Eh sì… il grande fotografo francese
è uno dei padri della fotografia…
Il suo stile è definito
“umanista”
in quanto è l'umanità
con i suoi dolori, le sue gioie e la sua quotidianità
l'oggetto della sua arte fotografica
La foto iniziale… Bacio all’Hotel De Ville…
è certo la sua foto più conosciuta in tutto il mondo
Ammiriamolo in questo bel video… vero omaggio
alla sua arte e ringraziamolo per le emozioni
che i suoi scatti, ancor oggi, ci donano…
CIAO DA TONY KOSPAN
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Ci sono vite che sono romanzi,
anche se quella di Lee Miller,
per sua stessa ammissione, era stata
“un fradicio rompicapo,
le cui tessere ubriache
non combaciano per forma né scopo”.

Elizabeth ‘Lee’ Miller – Lady Penrose
(23 April 1907 – 21 July 1977)
LEE MILLER UNA VITA CON LA FOTOGRAFIA
– DA MAN RAY A FOTOGRAFA DI GUERRA –

Lee Miller – Autoritratto
– BELLEZZA AVVENTURA STORIA E ARTE FOTOGRAFICA –

Certo la bambina Elizabeth Miller, nata nel 1907 a Poughkeepsie, la cittadina sul fiume Hudson ricca d’arte e di storia, dove i magnati di New York, come gli Astor e i Vanderbilt, andavano a costruirsi i palazzi per gli ozii estivi, doveva essere predestinata se il padre Theodore, fotografo dilettante affascinato dalla figlia, la ritraeva costantemente, registrandone e mappandone la crescita.
Infatti la vita di Lee sarebbe stata segnata dall’arte, dalla fotografia, perfino dagli orrori del secolo, ma sempre con il marchio di quel dono di natura che definiamo, per brevità, fascino.

Lee Miller ritratta da George Hoyningen 1928
Perché già a vent’anni Elizabeth, anzi Li-Li, e subito Lee, era una modella sulla copertina di Vogue, richiesta dai grandi fotografi.
Bella era, bellissima, anche se dai tratti pronunciati, non aristocratici, “bostoniani”, delle celebrità del tempo. Ma in più aveva la forza interna, il piglio, appreso da ragazza alla scuola di teatro in Europa, a Parigi o, di ritorno a casa, al celebre Vassar College.

Ovvio che l’oceano non fosse ostacolo, ma ponte, se nel 1929 Lee era di nuovo a Parigi, a cercare Man Ray, fotografo e artista d’un’arte spregiudicata e inquietante, il Surrealismo, per diventarne l’allieva, la musa, l’amante.

Lee Miller e Man Ray
Con lui inventerà una tecnica originale, la solarizzazione delle foto, con lui sperimenterà un’estetica sempre carica di allusioni sessuali, come il “Nudo piegato in avanti”, ove la schiena femminile assume contorni fallici.

Nudo piegato in avanti
Con Man Ray e coi compagni di scuola condividerà vita e vacanze, reciterà (muta) in prove d’arte come il film “Le sang d’un poète”, di Jean Cocteau, con loro disegnerà, scatterà, provocherà.

Picnic: Nusch and Paul Eluard, Roland Penrose, Man Ray, and Ady Fidelin,
île Sainte-Marguerite, Cannes, France, 1937. Lee Miller.
Ma Lee cresce in fretta, tre anni dopo ha già lasciato Man Ray e ha aperto a New York il proprio studio.
Malgrado la grande depressione, fa ritratti alle personalità dell’epoca, lavora per la pubblicità e su Vogue, caso raro se non unico, appare sia come modella che come fotografa.

Al confine tra arte, cronaca e commercio, riprende gli interpreti di un’opera d’avanguardia su libretto di Gertrude Stein, “Four Saints in Three Acts”, un cast tutto di colore che sarà d’ispirazione a “Porgy and Bess”, di George Gershwin.
Un altro balzo, un’altra sorpresa: Lee sposa, imprevedibilmente, l’egiziano Aziz Eloui Bey, direttore generale del ministero delle Ferrovie, del Telegrafo e dei Telefoni.

Al Cairo, e nel deserto, riscopre la foto d’arte, a volte antropologica, più spesso enigmatica.
Ma gli anni ’30 volgono al peggio, e la musa del Surrealismo affronta la dura realtà.

Dal ’39 è a Londra, per vivere con un altro uomo, Roland Penrose, che le darà un figlio.
Ma prima ritrae con occhio surrealista la capitale sotto il blitz delle V2 naziste.

Poi, sempre per Vogue (la vanità della moda s’arrende alla guerra), diventa corrispondente dal fronte.


Lee Miller – Foto per Vogue
Segue l’avanzata delle truppe alleate: St Malo, Parigi, poi l’orrore di Dachau e Buchenwald.

Lee Miller – Buchenwald concentration camp – 1945
Fotografa e scrive: sulle pagine patinate escono immagini e parole dell’inferno, i cadaveri, l’obbrobio.

Lee Miller – SS morto in un canale – Dachau – Germany – 1945
La ragazza che aveva scoperto con gioia il surrealismo si confronta al più duro espressionismo.
Ma non si piega: con il suo accompagnatore, David Scherman, il grande fotografo di Life che la fa da mentore (e da amante), arriva nel banale appartamento di Hitler, a Monaco, e ha il guizzo che Man Ray avrebbe amato:
si spoglia, s’immerge nella vasca da bagno del Fuehrer, si fa fotografare da Scherman davanti ai pesanti scarponi da guerriera.

Lee Miller nel bagno di Hitler, 1945. David E. Scherman. © 2007 Lee Miller Archives. All rights reserved
Il resto è riposo, lungo riposo fino al 1977.

Roland Penrose
Lee si ritira nel Sussex con Penrose, lo sposa, dà alla luce il figlio Antony e continua a scrivere e fotografare per Vogue.

Riceve ospiti, li fotografa mentre innaffiano il giardino, s’appisola sui divani, diventa finalmente adulta – il Surrealismo è finito… come la vita meravigliosa di Lee Miller.
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Testo dal blog “Chelsea mia” di Alessio Altichieri
Coordinam. e impaginazione Tony Kospan
In caso di copia indicare assolutamente il Blog…
IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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Questa poesia mi appare sublime,
dato che viaggia tra sogno e realtà…
navigando lungo il corso del fiume della nostra vita…
POESIE SUBLIMI E DI SOGNO
a cura di Tony Kospan
Essa la si può definire…
poesia della maturità…
dello sguardo sul tempo
della sola felicità della saggezza…
della compagnia comunque dei sogni
nonostante forse anch’essi…,
come tutte le cose, invecchino…
Laocoonte
Questa poesia mi ha davvero colpito
e la propongo pertanto alla vostra lettura…
L’autore, grande poeta irlandese,
ricevette nel 1923 il Premio Nobel per la letteratura.

Questa è solo una delle sue molte poesie
che in modo elevato penetrano e svelano
i diversi aspetti dell’animo umano…

GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
William Butler Yeats *
Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti

Come sempre
mi piacerebbe leggere il vostro pensiero…

*William Butler Yeats (1865 – 1939) è stato un poeta,
drammaturgo, scrittore e mistico irlandese.
CIAO DA TONY KOSPAN
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