Archivio per 12 marzo 2012

IL GIORNO IDEALE – BRAMANTI – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
IL GIORNO IDEALE
Carlo Bramanti
 
Verso di te 
il cielo si stinge,
gocce d’azzurro
sulle vie assolate: 
son forte abbastanza,
è il giorno ideale 
per dirti ” T’amo”.
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
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Pubblicato 12 marzo 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

LIRICHE D’AMORE DALL’ANTICO EGITTO – STANZA PRIMA   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
LIRICHE D’AMORE
 DALL’ANTICO EGITTO
 
PAPIRO CHESTER BEATTY I
 
 
 

                            

 

 

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 new age

 

 

STANZA PRIMA (uomo)

 

 

 

 

L’unica, l’amata, la senza pari,
la più bella di tutte,
guardala,
è come la stella fulgente
all’inizio di una bella annata.
Lei, che splende di perfezione,                 
che raggia di pelle,
con gli occhi belli quando guardano,
con le labbra dolci quando parlano,
per la quale non c’è discorso superfluo;
lei, che lungo ha il collo,
il petto luminoso,
con una chioma di vero lapislazzuli,
le cui braccia superano lo splendore dell’oro,
le cui dita sono come calici di loto;
lei, che ha languide le reni,
strette le anche,
le cui gambe difendono la bellezza,
il cui passo è pieno di nobiltà
quando posa i piedi sul suolo,
con il suo abbraccio mi prende il cuore.
Essa fa che il collo di tutti gli uomini
si giri per guardarla.
Ognuno ch’essa abbraccia è felice,
si sente il primo degli uomini.
Quando esce dalla sua casa,
si pensa di vedere Colei che è unica.

 

(colei che è unica è epiteto di Hathor, ndt)

 

 

 

 

 

 

 

Scritti raccolti da Danny Fan – impagin. t.k.

 

– continua –

 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 

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SE AMI LEGGER
SCRIVER O PARLAR..
DI POESIE…
 
 
 

MASCHI E FEMMINE – RECIPROCHE INCOMPRENSIONI PER SORRIDERE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono certo dei luoghi comuni… senza importanza…
ma il tema delle secolari reciproche prese in giro tra maschi e femmine
è in grado, a mio parere, di strapparci qualche sorriso…
 
 
Il tutto va preso con leggerezza e senza alcuna seriosità…
ricordando che l'ironia e l'autorironia ci aiutano a vivere meglio…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 MASCHI E FEMMINE
RECIPROCHE INCOMPRENSIONI
PER SORRIDERE
 
 
 
 
 
 
 
 
MA CHI CAPISCE VERAMENTE QUESTE DONNE?
 
 
Se sei tenero con loro… sei un idiota.
Se non lo sei… sei un’insensibile.
 
Se non lavori… sei un nullafacente.
Se lavori (e per questo non sei mai a casa)…s’incavolano.
 
Se devono sempre pulire loro la casa (perché tu sei al lavoro)…
ti sei fatto la serva.
Se vuoi dare una mano… “Levati che faccio da sola!”
 
Se qualche volta pagano loro… te ne stai approfittando.
Se paghi tu… poi pretendono di fare le mantenute
.
Se vuoi andare a letto con loro… sei un porco.
Se non ci provi… sei gay.
 
Se loro fanno carriera… è per le loro capacità.
Se la fai tu… è perché viviamo in un mondo maschilista.
 
Se loro escono con altri… è perché sono amici.
Se tu esci con altre… sei infedele.
 
Se esci con una donna senza soldi… sei un opportunista.
Se esci con una ricca… sei un cercatore di dote.
 
Se a 30 anni non si sposano…
 la vita è appena iniziata.
Se tu a 30 anni non ti sei sposato…
sei uno attaccato alla gonna della mamma.
 
Se sei di cattivo umore… sei stronzo.
Se lo sono loro… poverine, hanno il mal di pancia!
 
Se sei brutto… non ti degnano di uno sguardo.
Se sei bello e intelligente… sei sicuramente un’incallito playboy.
 
Se hanno un’amante… è perché tu non hai mai prestato
tutte le attenzioni e le cure che ti chiedevano.
Se l’amante è tua… sei un bastardo!
 
Se sono insopportabili… cerca di capirle,
hanno avuto una pessima giornata!
Se lo sei tu… “Non mi vuoi più bene!”
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
MA CHI LI CAPISCE GLI UOMINI?
 

Se sei tenera con loro…. sei una stupidina.
Se non lo sei… sei un insensibile.

Se non ti curi del tuo aspetto… sei trasandata.
Se ti curi troppo… vuoi far la civetta con un altro.

Se non lavori… sei una semplice casalinga.
Se lavori (e guadagni più di loro)… si incavolano.
 
Se devono sempre pagare loro… è un approffittarsene.
Se paghi tu…. si sentono sminuiti.
 
Se vai a letto con loro…. sei poco seria.
Se non ci vai… non li ami.
 
Se loro fanno carriera… è per le loro capacità.
Se la fai tu… è perché sei andata a letto con il capo.
 
Se loro escono con altre… fa parte della loro natura.
Se tu esci con altri… sei infedele.
 
Se esci con un uomo senza soldi… sei una stupida.
Se esci con un miliardario… sei un’interessata.
 
Se a 30 anni non si sposano…. sono dei single ricercatissimi.
Se tu a 30 anni non sei sposata… ormai hai perso il treno.
 
Se sei di cattivo umore… sei una nevrotica.
Se lo sono loro… poverini, non li capisci!
 
Se sei brutta… non ti degnano di uno sguardo.
Se sei bella e intelligente… ti temono.
 
Se ti fanno le corna e stai ancora con loro…
più stupida non potresti essere.
Se te ne vai e li prendi a calci… non hai pazienza.
 
Se hanno un amante… è perché a casa loro non trovano
ciò di cui hanno bisogno.
Se l’amante è il tuo… sei una puttana!
 
Se loro vanno in giro con una più giovane…
 bravo, bravo, bravo!
Se lo fai tu… è perché hai bisogno che ti facciano il favoretto…
 
Se sono insopportabili… cerca di capirli,
hanno avuto una giornataccia!
Se lo sei tu… hai di sicuro le mestruazioni!
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
VIVE LA DIFFERENCE…
(DICONO I FRANCESI)
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN CON UN SORRISO…
 
 
 
 

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PER LE NOVITA' DEL BLOG…
 
 
 
 

VOGLIO UN AMORE DOLOROSO – D’ANNUNZIO – POESIA SUBLIME   3 comments

 

 

 Gustav Klimt
 
 
 
 
Non avrei mai creduto di poter annoverare
tra le poesie sublimi e di sogno…
una poesia del… Vate.
 
 
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni profonde…
 
 
 
 
D’Annunzio
 
 
 
Ma questa poesia,
che per certi aspetti precorre la psicanalisi freudiana…,
 invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia quel…
 “letto di porpora”…
 
 
 
 
 
 
 
 
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
 
 
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere… ahimé… 
anche doloroso ed inquieto…
e che però l'importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e vivere attimi d’infinito…
 
 
 
 
Tamara de Lempicka
 
 
 
 
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
 
 
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto…
 che vada oltre la morte…
 
 
Mi farebbe piacere conoscere però anche il vostro pensiero…
 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
 
 
  
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
 
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
 
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
 
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
 
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.

 

 

 

Paolo e Francesca – Dante Gabriel Rossetti

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

POESIE?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE?
NELLA PAGINA FB…

 
 

Pubblicato 12 marzo 2012 da tonykospan21 in POESIE SUBLIMI, Senza categoria

LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI – ARTE STORIA PERSONAGGI E SEGRETI   Leave a comment

 
 
 
 
 
Storia personaggi segreti ed analisi
di uno dei più grandi dipinti
dell’Impressionismo…
 
 
 
Renoir – Autoritratto
 
 
 

LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI

RENOIR
a cura di Tony Kospan
 
 

Esaminiamone i segreti ascoltando, se ci va,

 questo Can Can

testimonianza della gioia di vivere che il dipinto emana…

 

 

Nota

 
 

E' il capolavoro di Renoir

 

 
Renoir

 

 

 

LA STORIA DEL DIPINTO

 

Aveva vent’anni Renoir quando entrò come allievo nello studio di Gleyre; ben presto si rese conto di preferire la vita pulsante negli angoli di strada di Parigi, piuttosto che i calchi di gesso dell’atelier, e al maestro che lo rimproverò, Senza dubbio tu dipingi soltanto per divertirti, Renoir replicò: Sicuro, se non mi divertissi, non lo farei. Perché mai l’arte non dovrebbe essere piacevole? Sono già troppe le cose spiacevoli al mondo!

Fedele alle sue convinzioni, Renoir nei suoi quadri espresse sempre la joie de vivre, il sentimento gioioso della vita, amò ritrarre i propri amici e le proprie amanti, senza vergognarsi di dipingere quadri spensierati (avversato in ciò dalla critica), esaltando l’aspetto edonistico dell’esistenza, dipingendo in una stato d’animo di pura felicità, ritraendo un’umanità sorridente e felice, proprio come lo erano le sue modelle che cantavano, leggevano e ricamavano durante le pose, scegliendo sempre soggetti che risvegliassero il suo sentimento di gioia: paesaggi solari, bambini al gioco, bellezze femminili, raduni di amici.

Renoir amò molto rappresentare i divertimenti borghesi tipici delle grandi città, già espressi nella grafica francese, infatti, molti illustratori del tempo raffiguravano le attività della gente mondana, gli svaghi e i divertimenti, quotidiani e festivi, dei piccoli e medi borghesi parigini e dei bohémiens; poco svolto era, invece, il tema dello svago all’aperto, che il pittore affrontò spesso.
Affascinato dall’idea di ritrarre un allegro gruppo di amici a pranzo sulla terrazza del ristorante, idea già realizzata in un precedente quadro, il Moulin de la Galette, dipingendo figure umane insieme ad un campo libero illuminato dal sole, preparato da quadri come Canottieri a Chatou e La colazione in riva al fiume, e da abbozzi, approfondì il tema con la Colazione dei canottieri, iniziando a dipingere il quadro nell’estate del 1881.

Un amico, il barone Barbier, un capitano di reggimento dal carattere estroverso che preferiva più i cavalli che i quadri, si offrì di organizzare la riunione, chiamando a raccolta tutti gli amici del pittore, artisti, giornalisti, modelle, e facendo in modo addirittura che le imbarcazioni sullo sfondo avessero una precisa posizione.

Sul posto, Renoir cominciò una serie di studi e schizzi, fino a giungere a dipingere la tavolata di giovani amici convenuti nel ristorante di Alphonse Fournaise a Chatou sulla Senna, vicino alla Grenouillére, luogo molto affollato di domenica, dove, dopo le escursioni in barca, i canottieri erano soliti incontrarsi con le loro ragazze e pranzare sulla terrazza del primo piano che affacciava sul fiume.

La composizione è nettamente delimitata ai due lati, ma la scena è suddivisa in singole figure dettagliate e in piccoli gruppi collocati al riparo di una tenda da sole, mentre la calda luce del giorno filtra attraverso la veranda. Sullo sfondo s’intravedono le barche sulla Senna che ricordano all’osservatore che l’allegra combriccola di amici, che ora riposa dopo la colazione, è appena tornata da una gita sul fiume.

 
 
 

I PERSONAGGI RAPPRESENTATI NEL DIPINTO  

 

 

 

 

 

Iniziamo ad identificarli…

 

 

 

 

Sulla sinistra è raffigurato il proprietario del locale, monsieur Fournaise (2) con cappello e barba rossiccia

 

 

 

 

e sua figlia, la bella Alphonsine (3)… col cappello ed appoggiata alla balaustra;

 

 

 

 

L’uomo col cappello a cilindro in fondo, che sta parlando con Jules Laforgue poeta simbolista, è Charles Ephroussi (5 e 8) collezionista d’arte d’origina russa finanziatorie degli impressionsiti;

L’uomo a tavola, con il cappello rotondo, girato verso la figlia del proprietario è il barone Barbier (4), che aiutò a raccogliere tutti gli amici che appaiono nel ritratto;

 

 

 

 

La ragazza che beve è una delle modelle più care a Renoir, Angle (6), della quale si dice che, durante tutto il tempo della posa, chiacchierasse instancabilmente… ed alla sua destra s’intravede appena il volto dello scrittore Guy de Maupassant;

A sinistra, in piedi, in bombetta, c’è Lestriguez (11), detto l’ipnotizzatore, un amico del pittore affascinato dall’occultismo e dall’ipnotismo,

 

 

 

accanto a Paul Lhote (12), un uomo miope come una talpa ma instancabile rubacuori, ed infatti è ritratto mentre amoreggia con l’attrice Jeanne Samary (13), amicissimo di Renoir;

 

 

 

 

 

Intorno alla tavola, sulla quale sono adagiati una bellissima natura morta, rivelatrice dell’abilità del pittore nel rendere gli effetti di luce, e bottiglie e bicchieri, che raccolgono i colori di ciò che li circonda, ci sono a destra, col cappello di paglia, a cavalcioni di una sedia, Gustave Caillebotte (9), artista di talento e ricchissimo di suo, fanatico della barca, che dialoga con l’attrice Ellen Anurie;

Alle loro spalle e chinato verso di loro c’è il giornalista Maggiolo (10), giornalista italiano che scrive per il giornale satirico Le Triboulet.

 

 

 

 

 

Sulla sinistra c’è una giovane donna in posa molto naturale (carinissima con cappellino a fiori e che stringe un cagnolino) nella quale si riconosce Aline Charigot (1), che presto sarebbe diventata la moglie di Renoir.

 
 
 
ANALISI DEL DIPINTO
 
 
 
 
 
 
Il quadro, uno dei più famosi di Renoir, considerato un capolavoro dell’Impressionismo, con le figure en plein air, i colori incisivi, vivaci e variati che rendono ben netta l’individuazione dei personaggi, cattura perfettamente l’atmosfera pigra di una domenica francese trascorsa fuori città, ed esprime compiutamente il senso di gioia dell’allegra brigata e dell’animo ben disposto del pittore.
 
La tela è ambientata sulla terrazza del ristorante La Fournaise, a Chatou, sulle rive della Senna, dove si ritrovavano abitualmente i canottieri. I parigini vi andavano per le gite domenicali, anche perché la zona era collegata con la città da una delle prime ferrovie costruite in Francia.
 
La Colazione dei canottieri è un quadro di grandi dimensioni realizzato pochi anni dopo del Moulin de la Galette e ne rappresenta per molti versi una variazione sul tema. Rispetto a quest’ultimo, l’individuazione dei singoli personaggi è più netta, i colori più vari e vivaci, la struttura compositiva più chiara, gli effetti della pittura en plein air più accentuati.
 
La scena evoca lo stato d’animo, l’atmosfera che circonda questi giovani, tutti amici del pittore, immersi in una piacevole conversazione carica di cordiale intimità e resa ancora più accattivante dall’ambiente gradevole. Gli atteggiamenti aggraziati e vivaci, la naturalezza dei gesti, mostrano tutta l’abilità del pittore nel delineare i personaggi nel loro ambiente.
 
Il senso di animazione è reso sapientemente dalla prospettiva e dalla disposizione delle figure che in primo piano sfumano delicatamente verso lo sfondo, anche attraverso una sapiente utilizzazione dei rapporti cromatici.

 

 

Il colore

 

 

I colori del dipinto sono molto forti, caldi e lucenti. La superficie pittorica è costruita con un sofisticato alternarsi di zone lisce, da cui emerge talvolta la preparazione grigio chiaro della tela, con altre in cui si sovrappongono più strati di colore

.
La tovaglia bianca e le canottiere degli uomini, imprimono una nota luminosa a tutta la composizione, dando corpo alle affermazioni di quanti sostengono che l’uso del bianco fosse una diretta conseguenza del viaggio in Algeria.

 

 

La composizione

 

 

Renoir rappresenta nel dipinto una struttura di tipo classico, divisa in tre linee verticali, delimitate dalle sbarre che sorreggono il tendone non che dal limite del fogliame nell’angolo alto a destra, e da una linea orizzontale che spezza in due il dipinto evidenziando, in primo piano in basso, il tavolo con la natura morta e i due personaggi seduti attorno (Aline col cagnolino e l’uomo seduto su una sedia che la osserva attentamente), in secondo piano in alto, il resto dei personaggi. Il dipinto è, inoltre, costruito su una diagonale maggiore, delineata dalla balaustra, che parte dal basso, a sinistra, fino in alto, a destra, e da una diagonale minore, meno appariscente, che parte dall’alto, a sinistra, fino in basso, a destra. A sinistra di questa diagonale è rappresentata la natura (le piante) e in profondità si intravede un piccolo brano di paesaggio, a destra, invece, vi sono tutti i personaggi seduti attorno a un tavolo o in piedi a chiacchierare.

L’opera riflette, nell’incisività dell’esecuzione, lo studio condotto da Renoir sulla tecnica dei dipinti a olio di Ingres, una ricerca che porta il pittore impressionista a rivalutare il ruolo del disegno.

Piena di figure, il dipinto, da un lato è una composizione d’insieme e dall’altro è uno studio delle singole forme, accuratamente strutturate.

 

La pennellata

 

 

 
La pennellata si sfrangia in tanti piccoli tocchi fini e precisi che anticipano il periodo classico che tratterà in seguito Renoir.

 
 
F I N E
 
 
 
Da vari siti web – impaginazione dell’Orso
 
 
 
 
 
 

ARTE POESIE MUSICA…
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A VOLTE – GUILLEN – FELICE INIZIO DI SETTIMANA IN POESIA E…   1 comment

 
 

 

 

 

 Joseph Bernard – Nel giardino delle rose

 

 

 

 

 

Vivere è la cosa più rara del mondo:
i più, esistono solamente
Oscar Wilde
 

 

 

 

 

A   V O L T E

– Nicolas Guillén –

 

 

A volte ho voglia di essere goffo

per dirle: L'amo alla follia

A volte ho voglia di essere sciocco

per gridarle: L'amo tanto!

A volte ho voglia di essere un bambino

per piangere rannicchiato nel suo seno.

A volte ho voglia di essere morto

per sentire, sotto la terra umida dei miei succhi,

un fiore che mi cresce e mi erompe dal petto

un fiore, e dirLe: questo fiore

è per Lei!

 

 

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da Orso Tony

 

 

 

 

 

     
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