Archivio per 18 febbraio 2012

LE POESIE DEL CARNEVALE E NON SOLO (2012)   4 comments

 
 
 
 
 
 
 
LE POESIE DEL CARNEVALE E NON SOLO (2012)
a cura di Tony Kospan

 

Cari amici amanti della poesia
il tema che tratteremo stavolta
è obbligato… il Carnevale…
 
 
 
 
 

 
Questo anche se sento pochissima allegria in giro
(e giustamente) sia nel reale che nel virtuale…
dati i geli climatici ed economici…
 
 
 
 
 
 
 
 
Ero perfino perplesso nello scegliere questo tema
ma poi anche per esorcizzare la non facile realtà…
ho ritenuto che il Carnevale…
con i suoi riti ed i suoi miti…
i suoi colori… i suoi giochi e le sue  maschere
possa dar a grandi e piccoli
un briciolo di buonumore e di speranza…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sapete tutti quanto sia antica questa festa
e come sia sempre stata amatissima
proprio perché consentiva, e consente,
di dar una scossa ed uno sberleffo
ai problemi, al tran tran ed alla noia…
 
 
 
 
 
 
Le poesie prescelte quest'anno sono distribuite
tra quelle direttamente carnevalesche
e quelle originali e/o divertenti…
ed insieme a qualche vignetta ed a qualche musichetta
spero diano un pò di colore ed un pò di calore
a questi nostri giorni.
 
 
 
 
 
 

 Notas/Notes

 
 
 
VIVA I CORIANDOLI DI CARNEVALE
Gianni Rodari
 
 
Viva i coriandoli di Carnevale,
bombe di carta che non fan male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell'allegria:
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.
Non servono infermieri
perchè i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l'assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia, tutti a nanna.
Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.
 
 
 

 Notas/Notes

 
 
 
LA SIGNORA DEI BACI
Vivian Lamarque
 
Una signora voleva tanto dargli dei baci
non dico tanti, anche solo sette otto (mila).
Invece era proibito perciò non glieli dava.
Se però non fosse stato proibito
glieli avrebbe dati tutti
dal primo all'ultimo.
A cosa servono i baci se non si danno?
 
 
   Notas/Notes
 
 
 
NON CI SON PIU' DIFFERENZE
Viola e Alberto *

Non ci son più differenze
quando iniziano le danze
e in un grande girotondo
si ritrova mezzo mondo
un clown con un’indiana
una scimmia con banana
sei Arlecchini ed un drago
l’orco Shrek, un’ape e un mago
un cane dei centouno
Biancaneve senza un nano
un egizio ed un suo amico
un Romano molto antico
Topolino assieme a Pluto
ed un cavaliere astuto
una dama medioevale
tutti in questo Carnevale
a ballar fino al tramonto
e cantare un solo canto,
a sbafarsi frati e cenci
e inseguirsi con i lanci
di coriandoli a milioni,
e montarsi a cavalcioni
per tirar stelle filanti
più lontano, tutti quanti,
e coprirsi anche di schiuma
soffice come una piuma
tenera come la panna:
quando se ne accorge mamma…
 
(*http://filastrocchediviola.blogspot.com/)
 
 
 

 Notas/Notes

 
 
 
CHE DIREBBE LA GENTE…
Storni Alfonsina
 
Che direbbe la gente, vuota d'ogni follia,
se in un giorno fortuito, per ultrafantasia,
Mi tingessi i capelli di viola e d'argento,
Mettessi un peplo greco e coi capelli al vento,
Con un serto di fiori: myosotis o gelsomini,
Cantassi per le strade al suono dei violini,
O dicessi i miei versi correndo per le piazze,
Con il mio gusto libero da volgari corazze?
Affollando le strade verrebbero a guardarmi?
Come una fattucchiera vorrebbero bruciarmi?
Campane suonerebbero per richiamare a messa?
A ridere, pensandoci, da sola mi son messa.
 
 
 

 Notas/Notes

 
 
 
TIRA I FILI, LA MARIONETTA BALLA
Charles Bukowski
 
Ogni uomo deve capire
che tutto può sparire molto
in fretta:
il gatto, la donna, il lavoro,
la ruota davanti,
il letto, le pareti, la
stanza; tutte le nostre necessità
amore compreso,
poggiano su fondamenta di sabbia,
e ogni causa determinata,
per sconnessa che sia:
la morte di un ragazzo a Hong Kong
o una tormenta a Omaha…
può essere la tua rovina.
Tutte le tue stoviglie che si spaccano
sul pavimento della cucina, la tua ragazza entra
e tu sei là, ubriaco,
in mezzo alla stanza e lei domanda:
“Mio dio, cosa succede?”,
e tu rispondi: “Non so,
non so”…
 
 
 
 
 
 
 
 
a voi tutti da Orso Tony
 
in maschera…A bocca aperta
 
 
 
 
 

LE LETTERE D’AMORE – PESSOA E VECCHIONI – OPPOSTE MA BELLE POETICHE VISIONI   2 comments

 


Il poeta ed il cantante affrontano con calore
un tema forse oggi divenuto fuori moda
ma paragonabile in fondo
alle nostre @ o ai nostri sms o wp d’amore.






 
 
 

 .
.

 
 
TUTTE LE LETTERE D’AMORE
– LA POESIA DI PESSOA –
E
LE LETTERE D’AMORE
– LA CANZONE DI VECCHIONI –
 
 
.
.

 
 
Pessoa 
 
 
 

 
TUTTE LE LETTERE D’AMORE
Pessoa

Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.
Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente ridicole).

 
 
 


 
 
 
 

Questa originale poesia ha ispirato,
anche se in senso molto critico,
 Roberto Vecchioni
nella creazione di questa bellissima canzone-omaggio
al grande poeta portoghese. 
 
 Vecchioni non è nuovo a questi omaggi a grandi artisti
del  passato come, ad esempio, la bellissima “Vincent”
dedicata al mitico pittore Van Gogh.

 
 

 
 
Roberto Vecchioni
 
 

 
Questa canzone è però anche un’affettuosa, ma decisa,
 critica alle solitarie e spesso pessimistiche 
– seppur poetiche – visioni di Pessoa
ed è anche un (seppur ormai tardivo) invito al poeta
a viver l’amore senza timore… d’esser ridicolo. 
 
 Ma ora leggiamo il testo della canzone e dopo
ascoltiamola in un poetico-musical video.
 
 
 
 
 
 
 
F. Martin-Kavel – La lettera
 
 

 
 
LE LETTERE D’AMORE (Chevalier De Pas) 
Roberto Vecchioni
 
Fernando Pessoa chiese gli occhiali
e si addormentò
e quelli che scrivevano per lui
lo lasciarono solo
finalmente solo…
così la pioggia obliqua di Lisbona
lo abbandonò
e finalmente la finì
di fingere fogli
di fare male ai fogli…
e la finì di mascherarsi
dietro tanti nomi,
dimenticando Ophelia
per cercare un senso che non c’è
e alla fine chiederle “scusa
se ho lasciato le tue mani,
ma io dovevo solo scrivere, scrivere
e scrivere di me…”
e le lettere d’amore,
le lettere d’amore
fanno solo ridere:
le lettere d’amore
non sarebbero d’amore
se non facessero ridere;
anch’io scrivevo un tempo
lettere d’amore,
anch’io facevo ridere:
le lettere d’amore
quando c’è l’amore,
per forza fanno ridere.
E costruì un delirante universo
senza amore,
dove tutte le cose
hanno stanchezza di esistere
e spalancato dolore.
Ma gli sfuggì che il senso delle stelle
non è quello di un uomo,
e si rivide nella pena
di quel brillare inutile,
di quel brillare lontano…
e capì tardi che dentro
quel negozio di tabaccheria
c’era più vita di quanta ce ne fosse
in tutta la sua poesia;
e che invece di continuare a tormentarsi
con un mondo assurdo
basterebbe toccare il corpo di una donna,
rispondere a uno sguardo…
e scrivere d’amore,
e scrivere d’amore,
anche se si fa ridere;
anche quando la guardi,
anche mentre la perdi
quello che conta è scrivere;
e non aver paura,
non aver mai paura
di essere ridicoli:
solo chi non ha scritto mai
lettere d’amore
fa veramente ridere.
Le lettere d’amore,
le lettere d’amore,
di un amore invisibile;
le lettere d’amore
che avevo cominciato
magari senza accorgermi;
le lettere d’amore
che avevo immaginato,
ma mi facevan ridere
magari fossi in tempo
per potertele scrivere…

 
 
 
 
Fragonard – Lettera d’amore





Eccoci infine alla canzone in questo bellissimo video…






 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Come sempre
mi piacerebbe leggere il vostro pensiero.
 
 
Ciao da Tony Kospan 
 
 
 


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HO CONOSCIUTO – A. MERINI – FELICE SABATO IN POESIA E…   1 comment

 
 
 
 
 
John William Waterhouse
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Il sogno è il nutrimento dell’anima,
come il cibo è quello del corpo. 
Il cammino di Santiago
 
 

 

 

John William Waterhouse – Dolce musica
 
 
 
 
HO CONOSCIUTO…
 
Alda Merini
 
 

Ho conosciuto in te le meraviglie

meraviglie d’amore sì scoperte

che parevano a me delle conchiglie

ove odorano il mare e le deserte

spiagge corrive e lì dentro l’amore

mi son persa come alla bufera

sempre tenendo fermo questo cuore

che (ben sapevo) amava una chimera.

 

 

 

John William Waterhouse – Ophelia

 

 

 

 
 
 
 

 
 
DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 
 
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