La parola irlandese per fata è sheehogue (sidheog), diminutivo di “shee” in banshee. Le fate sono deenee shee (daoine sidhe), che vuol dire popolo fatato.
Chi sono? “Angeli caduti in peccato, non buoni abbastanza per essere salvati, né cattivi al punto da essere dannati”, dice la tradizione popolare.
“Gli dei della terra”, dice il libro di Armagh. “Gli dei dell'Irlanda pagana”, dicono gli studiosi delle antiche tradizioni irlandesi, “i Tuatha De Danann, che, non più venerati e alimentati con offerte, sono andati rimpicciolendosi nell'immaginazione popolare e sono ora alti solo poche spanne”. […]
D'altra parte esistono molti aspetti che inducono a ritenerli angeli caduti. Ne sono dimostrazione la natura di questi esseri, la loro estrosità, il loro modo di essere buoni con i buoni e cattivi con i cattivi, i loro mille tratti incantevoli uniti alla mancanza di senso di responsabilità – all'instabilità di carattere.
Creature così suscettibili che bisogna assolutamente evitare di parlarne spesso,e che non possono essere nominate altro che come i “signori”, o daoine maithe, che significa “buon popolo”, e tuttavia così facili da compiacere, che faranno ogni cosa per tenere lontano da voi la sfortuna se solo lasciate per loro un po' di latte sul davanzale della finestra durante la notte.
Tutto sommato, la credenza popolare dice quanto di essi è possibile sapere quando racconta come caddero in peccato e tuttavia non furono dannati, poiché il male compiuto era del tutto privo di malizia. [….] Forse queste creatura del capriccio sono anime umane ala prova.
Non pensate che i folletti siano sempre piccoli. Ogni cosa è mutevole il loro, anche la grandezza. Sembra che assumano ogni dimensione o forma desiderata. Le loro principali occupazioni sono far festa, lottare, fare all'amore e suonare la musica più bella.
C'è solamente una persona industriosa in mezzo a loro, il leprecano, il calzolaio fatato.
Forse i folletti consumano le scarpe a forza di ballare. […]
Quando sono allegri, cantano.
Molte sventurate fanciulle li hanno sentiti e, per amore di quel canto, si sono consumate di dolore e sono morte.
Molte delle vecchie melodie irlandesi sono semplicemente le loro musiche, afferrate da orecchie indiscrete.[…] Carolan, l'ultimo dei bardi irlandesi, dormì su una fortezza e per sempre, da allora, le melodie incantate si ripeterono nella sua mente e fecero di lui quel grande uomo che fu. Muoiono forse?
AFORISMI… CANZONI E NON SOLO a cura di Tony Kospan
La festa di S. Valentino non può non portarci ad inneggiare alla bellezza ed alla dolcezza dell'amore… in.. poesia.
Non parlerò ovviamente dell'amore in senso lato… dato che è un sentimento universale la cui forza è talmente grande che Dante così lo definiva… “L'amor che move il sole e l'altre stelle”
(Paradiso XXXIII,145).
Pertanto mi limiterò a far parlare questi aforismi…
che mi piacciono molto…
Dio ci ha concesso una sola via alla vita, ed è l'amore; una sola via alla felicità, ed è l'amore; una sola via alla perfezione ed è ancora l'amore. U.Tarchetti
E' inutile parlare dell'amore, perchè l'amore ha una propria voce e parla da sé. P. Coelho
Il linguaggio dell'amore è un linguaggio segreto e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso Roberto Musil
Coloro che vivono d'amore vivono d'eterno. Emile Verhaeren
Nel primo bacio d'amore rivive il paradiso terrestre. Byron
Le poesie d'amore sono, come è ben noto,
in numero quasi infinito… e ci parlano dei diversi temi dell'amore,
ma ovviamente in questa occasione ne parleremo solo in relazione al magico momento in cui si manifesta la “magica corrispondenza degli amorosi sensi“
Quelle che seguono solo le prescelte stavolta e come sempre sarà bello leggere le poesie che, sul tema, amate voi.
COS'E' L'AMORE ~ Alan Douar ~
Quando ti chiedi cos'è l'amore, immagina due mani ardenti che si incontrano, due sguardi perduti l'uno nell'altro, due cuori che tremano di fronte all'immensità di un sentimento, e poche parole per rendere eterno un istante.
HO SCELTO TE ~ S. Lawrence ~
Nel silenzio della notte, io ho scelto te. Nello splendore del firmamento, io ho scelto te. Nell’incanto dell’aurora, io ho scelto te. Nelle bufere più tormentose, io ho scelto te. Nell’arsura più arida, io ho scelto te. Nella buona e nella cattiva sorte, io ho scelto te. Nella gìoia e nel dolore, io ho scelto te. Nel cuore del mio cuore, io ho scelto te.
PER AMARTI ~ Juan Ramòn Jiménez ~
Per amarti, ho ceduto il mio cuore al destino. Non potrai più liberarti – non potrò più liberarmi! – dal destino dell'amore! Non lo penso, non lo senti; io e tu siamo tu ed io, come il mare e come il cielo sono cielo e mare, senza amore. Come la brezza, mi ricordi il vento; come il ruscello, mi ricordi il mare; come la vita, mi ricordi il cielo; come la morte, mi ricordi la terra.
IL VOLTO DELL'AMORE ~ Jacques Prèvert ~
Il tenero e rischioso volto dell'amore m'è apparso la sera di un giorno troppo lungo Forse era un arciere con l'arco o forse un musicista con l'arpa io non so più Io non so nulla Tutto quel che so è che m'ha ferita forse con una freccia forse con un canto Tutto quel che so è che m'ha ferita e ferita al cuore scottante oh scottante ferita dell'amore.
LA REGINA ~ Pablo Neruda ~
Io ti ho nominato regina. Ve n'è di più alte di di te, di più alte. Ve n'è di più pure di te, di più pure. Ve n'è di più belle di te, di più belle.
Ma tu sei la regina.
Quando vai per le strade nessuno ti riconosce. Nessunovede la tua corona di cristallo, nessuno vede il tappeto d'oro rosso che calpesti dove passi, il tappeto che non esiste.
E quando t'affacci tutti i fiumi risuonano nel mio corpo, scuotono il cielo le campane, ed un inno riempie il mondo.
Tu sola ed io, tu sola ed io, amor mio, lo udiamo.
sviluppatosi in Francia nel XIX secolo che si è espresso in varie arti da quelle figurative…
a quelle musicali… ed anche in… poesia.
Infatti il “manifesto” di questa corrente artistica
fu pubblicato dal poeta Jean Moreas
L’angelo ferito – Simberg – 1903
« La natura è un tempio dove pilastri viventi lasciano talvolta sfuggire confuse parole l’uomo vi passa lungo foreste di simboli, che lo fissano con sguardi familiari »
Debussy
Moreau
Baudelaire
L’intuizione fondamentale del Simbolismo
è che sotto la realtà apparente, quella percepibile con i sensi,
si nasconde una realtà più profonda e misteriosa,
a cui si può giungere
solo per mezzo della poesia… della musica e dell’arte…
L’UOMO ED IL MARE
Charles Baudelaire
Uomo libero, sempre tu amerai il mare!
Il mare è il tuo specchio;
tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde,
la tua anima.
Il tuo spirito non è abisso meno amaro.
Ti compiaci a tuffarti entro la tua propria immagine;
tu l’abbracci con gli occhi e con le braccia,
e il tuo cuore si distrae alle volte dal suo battito
al rumore di questo lamento indomabile e selvaggio.
Siete entrambi a un tempo tenebrosi e discreti:
uomo, nessuno ha mai misurato la profondità dei tuoi abissi;
mare, nessuno conosce le tue ricchezze segrete,
tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero.
I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici vedono allo stesso modo i tuoi errori e li fanno notare agli altri. (Flingende Blatter)
PIZZICO DI CIELO ~ Roberto Perin ~
Un pizzico di cielo dei tuoi pensieri. Un profumo di bacio, calde ombre che ti cullano, ricordi di momenti ricamati con il tuo nome, decorati con il tuo sguardo, cullati dal tuo cuore. La mia mente vuole sfamarsi. Vuole sfamarsi con il cibo degli dei. Vuole l’amore, vuole te.