Archivio per 15 gennaio 2012

PASSIONE IMPROVVISA – SAFFO – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
PASSIONE IMPROVVISA

Saffo
 
 
E Amore sconvolse
 
il mio cuore
 
come il vento sui monti
 
aggredisce le querce.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
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Pubblicato 15 gennaio 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

CAMMINERO’ – CANTO DI BELLEZZA NAVAJO   Leave a comment

 

 
 
 
 
 
 
Davvero molto bello e molto saggio… 
questo canto…
che testimonia ancora una volta
la grande saggezza degli Indiani d’America
 
 
 

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CAMMINERO'

CANTO DI BELLEZZA NAVAJO

 

 

 

 
 
 
Con il cuore colmo di vita e di amore
camminerò.
Felice
seguirò la mia strada.
Felice
invocherò le nuvole cariche d’acqua.
Felice
invocherò la pioggia che placa la sete.
Felice
invocherò i germogli sulle piante.
Felice
invocherò polline in abbondanza.
Felice
invocherò una coperta di rugiada.
Voglio muovermi nella bellezza e
nell’armonia.
La bellezza e l’armonia
siano davanti a me.
La bellezza e l’armonia
siano dietro di me.
La bellezza e l’armonia
siano sotto di me.
La bellezza e l’armonia
siano sopra di me.
Che la bellezza e l’armonia siano ovunque,
sul mio cammino.
Nella bellezza e
nell’armonia tutto si compie.
 
 
 
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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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AMI LEGGER… SCRIVER… POESIE?
DISCUTERNE  INSIEME ED IN AMICIZIA? 
VIENI ANCHE TU… NEL…
 
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TONY KOSPAN 

VAN GOGH E GAUGUIN – AMICIZIA ED UN GIALLO – L’ORECCHIO TAGLIATO DI VAN GOGH   1 comment

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Diamo uno sguardo nelle pieghe della storia dell’arte.


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Ripercorriamo la storia dell’amicizia

tra 2 dei più grandi pittori di sempre, Van Gogh e Gauguin,

ed esaminiamo le ultime ipotesi su questo giallo della storia dell’arte.




Gauguin e Van Gogh

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IL GIALLO DELL’ORECCHIO TAGLIATO DI VAN GOGH

a cura di Tony Kospan



I 2 AMICI PITTORI AD ARLES





Che cosa furono le nove settimane (novembre – dicembre 1888) 

in cui Van Gogh e Gauguin vissero fianco a fianco ad Arles?




Van Gogh  (Zundert 30.3.1853 – Auvers-sur-Oise 29.7.1890)





Un disastro! 

Eppure un trionfo, la follia a braccetto del genio, la gioia di creare e la nevrosi di fallire. 

Si conclusero con il primo che rincorreva il secondo con un rasoio, 

con il secondo che saggiamente se ne andava a dormire in albergo, 

con l’orecchio di Van Gogh tagliato dalla sua stessa mano e offerto come dono a una prostituta locale. 

Questa è la classica interpretazione di questo drammatico episodio.




Gauguin (Parigi 7.6.1848 – Hiva Oa 8.5.1903)




Di lì poi il ricovero in clinica, un mesto saluto, un non più rivedersi. 

Vincent morirà due anni dopo, nel 1890, dopo essersi sparato un colpo di pistola al petto, 

in quella Provenza che lo aveva così tanto segnato. 

Paul gli sopravviverà  per un decennio e poco più, e morirà in un’isola delle Marchesi 

dove la sua fuga dalla civiltà lo aveva portato. 

Trentasette anni aveva l’uno, cinquantacinque l’altro.



 

La Casa gialla – Van Gogh




Questo loro sodalizio di amicizia e arte ci viene raccontato ne “La Casa Gialla” 

da Martin Gaylord in una biografia parallela tra i 2 grandi artisti. 

Questo però è solo l’antefatto storico-artistico.

che ci porta a conoscere una nuova ipotesi sulla mutilazione all’orecchio di Van Gogh.




LA NUOVA IPOTESI SULL’ORECCHIO TAGLIATO DI VAN GOGH



Vincent Van Gogh – Autoritratto con l’orecchio tagliato – (1889)




Un accordo segreto, ma anche la prova tangibile di un’amici­zia 

al tempo stesso profonda e complicata tra due giganti dell’arte. 

Il saggio di Hans Kaufmann e Rita Wildegans 

(L’orecchio di Van Go­gh, Paul Gauguin e il patto del silenzio) 

ora propo­ne un’interpretazione inedita di un fatto notissimo. 

Non sarebbe stato Van Gogh a tagliarsi l’orecchio nella notte tra il 23 e il 24 dicembre 1888, 

ad Arles, ma sarebbe in­vece stato Gauguin a ferire l’amico al ter­mine di un litigio, 

forse non per motivi ar­tistici, ma piuttosto per colpa di «una cer­ta Rachele».








Il saggio con­ferma anche il legame tra Vincent e Paul e quella tensione, 

mista a gelosia, che accomunava i due. 

Una tensione che il critico Flavio Ca­roli definisce 

«ben avvertibile già a partire dall’inverno del 1886, che sembrava nasce­re 

dalla gelosia di Van Gogh per l’amico più ‘forte’ 

e che vedeva come terzo inco­modo il giovane Émile Bernard». 

Secondo Caroli l’interpretazione di Kaufmann e Wil­degans «è possibile», 

anche perché di quell’evento non ci sono documenti certi: 

«Se non quelli ufficiali del sindaco di Ar­les, 

la petizione dei cittadini che non vole­vano quel pittore così scomodo 

e il reso­conto della polizia di un Van Gogh che si presenta in un bordello 

con il suo orec­chio avvolto nella carta di giornale». 

I due ricercatori tedeschi sostengono che 

«l’automutilazione di Van Gogh non è mai stata provata» 

e che, di fatto, «l’unica testimonianza accertata è quella di Gau­guin ». 





Paul Gauguin – Ritratto di Van Gogh mentre dipinge i girasoli


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Infatti Gauguin ce ne parla ampiamente nel libro Avant et après del 1903 e, 

forse non per caso, dopo l’incidente sarebbe precipi­tosamente ritornato a Parigi per poi fuggi­re a Tahiti. 

Gauguin avrebbe mozzato il lo­bo dell’orecchio di Van Gogh con una scia­bola, 

che poi avrebbe gettato nel Rodano, al termine di un litigio «su una prostitu­ta », 

Rachele appunto (e non su problemi d’arte) mentre l’amico 

avrebbe taciuto per proteggerlo (più tardi i due si sarebbero anche scritti). 

La mattina del 24 la polizia avrebbe poi trovato un uomo con il volto insanguinato 

e l’avrebbe fatto ricoverare in ospedale. 

Scrivono Kaufmann e Wildegans: 

«La versione tradizionale, quella finora accre­ditata, 

è basata solo su affermazioni senza prove e sul racconto di Gauguin, 

che non sarebbe nemmeno stato presente al fatto, un racconto pieno di contraddizioni e di punti oscuri.  

Non esiste un’inchiesta uffi­ciale e nemmeno un testimone indipen­dente.  
Van Gogh, per parte sua, non ha mai confermato niente». 
Questa tesi dunque smentirebbe un’au­tomutilazione 

che avrebbe anticipato il suicidio di Van Gogh 2 anni dopo.




Gauguin – I girasoli


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ALCUNE CONSIDERAZIONI



Dunque, nessuna nuova prova.  

Eppure questa lettura può essere convincente. 
Dice Marco Goldin «Sono stupito, ma può essere una lettura co­me un’altra.  
Certo, il fatto che quel litigio non fosse legato all’arte, ma a una donna, era abbastanza noto». 
Vittorio Sgarbi conferma: 

«Quella dell’automutilazione è una leggenda, per cui anche quest’altra ipotesi può essere valida». 

In ogni caso proprio in quella Casa gialla, che fungeva da casa e da studio per i 2 amici, 

furono creati quei capolavori che ammiriamo e che troviamo nei musei di tutto il mondo. 

Nonostante la loro difficile amicizia i 2 in quelle intense settimane 

cambiarono la Storia dell’Arte con le loro intuizioni e sperimentazioni.




 

Camera da letto dell’artista – Van Gogh





L’AMICIZIA TRA I 2 GRANDI ARTISTI CANTATA DA VECCHIONI

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La loro vera e forte amicizia ha fatto nascere questa stupenda mitica poetica canzone scritta da Don McLean e cantata in Italia da Vecchioni col titolo VINCENT.

Consiglio di ascoltarla ammirando nel contempo diversi dipinti dei 2 grandissimi artisti.








TONY KOSPAN

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– Post copiatissimo!!!!


– 

Fonti: immagini e testi da vari siti web


– Impaginazione, libere rielaborazioni e coordinamento.. di Tony Kospan


– 

Per chi copia tutto il post… è vietato tralasciare il nome del blog e l’autore del post.







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IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L’ARTE… INSIEME














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Van Gogh – Giardino ad Auvers – 1890




TEMPO E CORPO – I BIORITMI CONTRO LO STRESS   Leave a comment

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Tutti noi abbiamo sentito parlare dei bioritmi…

Ma cosa sono? Cosa significano?

Questo articolo ci aiuta a conoscerli
ed a vivere meglio cercando di rispettarli
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Gli orari del corpo:
i segreti della cronobiologia
Claudia Bortolato

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La vita quotidiana? Un’estenuante corsa contro il tempo.
Tutto sembra sfuggire come se seguisse un moto proprio fatto di velocità, velocità e ancora velocità.
Così, l’orologio è diventato il nuovo padre padrone, detta ritmi forsennati in nome dell’efficienza e del diktat “fare più cose possibili”.
Tutto questo è risaputo e sperimentato un po’ da tutti, come è risaputo che gli affanni contro il tempo, l’essere sempre in azione (spesso contro la propria volontà), il non rispettare il naturale bisogno che ha l’organismo di avvicendamento tra attività e passività, azione e riposo, producono stress, ansia, tensione cronica, insonnia e altre manifestazioni più o meno patologiche.
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Cosa si potrebbe fare per riprendere contatto con una dimensione più umana del tempo, per gestire in modo più consono e, perché no, produttivo in termini di benessere, i ritmi della vita?

La cosa più naturale sarebbe imparare a fermarsi ogni tanto, per dedicarsi non solo al “fare”, ma anche al “non fare”, a quella giusta dose di ozio, o di gioco, inteso pure come cura dei propri hobby, che ricaricano e ritemprano.

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Ma non solo. Si potrebbero seguire le indicazioni fornite dalla Cronobiologia, una branca relativamente nuova della medicina, che valuta il funzionamento del corpo, dell’organismo, in rapporto al tempo. «è assodato che negli organismi viventi diversi fenomeni fisiologici, come la fluttuazione della temperatura corporea, le variazioni della pressione arteriosa, la produzione di ormoni, si ripetono periodicamente, ovvero a intervalli di tempo prevedibili. La cronobiologia si occupa proprio dello studio di queste, e di altre periodicità dell’organismo», sottolinea Francesco Portaluppi, ricercatore cronobiologo dell’Università di Ferrara.

«Tutto dipende dall’interazione tra l’ambiente, l’alternarsi della luce e del buio, e l’orologio biologico, che si trova nel nucleo soprachiasmatico, alla base del cervello, ed è dotato di suoi precisi ritmi».

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A muovere le lancette dell’orologio biologico, però, non sono solo le condizioni ambientali esterne, soprattutto il ritmo luce buio, ma anche i programmi iscritti nel patrimonio genetico di ciascuno.


Per questo alcune persone sono mattutine categoria alla quale appartengono

le cosiddette “allodole

e altre serotine i cosiddetti gufi“.

Fonte Kataweb

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Questa teoria dei bioritmi,

ormai universalmente accettata dalla psicologia,

divide quindi il mondo in 2 grandi categorie.




ALLODOLE E GUFI…

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Le allodole sono le persone che vanno a letto presto…

si alzano presto e sono presto in forma…

ma la sera crollano…

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I gufi sono coloro che vanno a letto molto tardi,

si alzano (se possono) tardi

e sono in gran forma solo dal pomeriggio in poi.

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E voi a quale categoria appartenete?

Orso Tony

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AGRODOLCE – R. PERIN – FELICE DOMENICA IN POESIA E NON SOLO   Leave a comment

 

 

 

Marie Krøyer and Anna Ancher

 Serata estiva sulla spiaggia di Skagen Sud – 1893

 

 

          

 

    

 

Potranno recidere tutti i fiori
ma non potranno fermare la primavera
Pablo Neruda

 

 

 

 

 

 

AGRODOLCE

Roberto Perin

 
Il mondo perfetto,

ideale: i ricordi.

Voglio vivere solo di piaceri,

il lampo di un bacio,

il fruscio di una carezza,

il temporale di una passione.

Ricordi di bimbo,

gli attimi di fantasia,

in sfide con il sole

nell’inventare ombre cinesi,

le urla nella notte

per spaventare i fantasmi.

In me bimbo,

in me uomo,

in me futura anima,

il desiderio di un mondo

senza ombre.

Voglio trasformare

la realtà in ricordo,

un ricordo eterno.

Giochi, fantasie e realtà,

in un perfetto mondo dei ricordi.

Voglio vivere il presente

al suono delle campane,

per vestirlo a festa

e portarlo nel mio

mondo perfetto.

Ricordi di baci,

ricordi d’amore,

ricordi…

che brilleranno per

l’eternità.

 

 

 

 

 

        

 

 

  

 

 

 

 
 
 
da Orso Tony
 
 
 
 
 

PSICHE E SOGNO
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T.K.
 

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