Archivio per 13 gennaio 2012

LA VERITA’ DELL’AMORE – J. BISHOP – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 
 
 

 
 
 
 
LA VERITA' DELL'AMORE
Jim Bishop
 
 
Il vero amore è un gelsomino notturno,
un diamante nell'oscurità,
il battito che nessun medico ha mai sentito.
E' il miracolo più comune,
plasmato da soffici nuvole,
una manciata di stelle
scagliate nel cielo.
 
 
 
 
 
 
 
par Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

Sep74

IL SALOTTO DI FB?
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Pubblicato 13 gennaio 2012 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

IL MITO DELLA BIGA ALATA – STORIA E RIFLESSIONE   Leave a comment

 

 

 

 

Sep15

 

 

IL MITO DELLA BIGA ALATA

 
 
 
 

 

 

Un mito molto interessante è quello raccontato nel “Fedro”, una dei dialoghi più conosciuti:Platone tratta qui un argomento non pienamente raggiungibile con la ragione,anche se il nucleo è alquanto razionale: racconta dell’esistenza dell’anima e dell’incarnazione.

 

 

plato

 

 

Per Platone l’anima è una biga trainata da cavalli alati:essa è composta da tre elementi:un auriga e due cavalli.

Nell’esistenza prenatale le anime degli uomini stavano con quelle degli dei nel cielo,con la possibilità di raggiungere un livello superiore,l’iperuranio,una realtà al di là del mondo fisico che si riconnette alla celeberrima teoria delle idee,che esamineremo in seguito,secondo la quale vi erano due livelli di realtà:il nostro mondo e le idee.

L’auriga impersonificava l’elemento razionale,mentre i cavalli quelli irrazionali:ciò significa che la nostra anima è per Platone costituita da elementi razionali ed irrazionali.

Dei due cavalli,uno,di colore bianco,è un destriero da corsa ubbidiente e con spirito competitivo,l’altro,nero,è tozzo,recalcitrante ed incapace:compito dell’auriga è riuscire a dominarli grazie alla sua abilità e alla collaborazione del bianco.Il nero si ribella all’auriga (la ragione)e rappresenta le passioni più infime e basse,legate al corpo.Il bianco rappresenta le passioni spirituali,più elevate e sublimi.

Significa che non tutti gli aspetti irrazionali sono negativi e che è comunque impossibile eliminarli:si possono solo controllare con la “metriopazia”,la regolazione delle passioni.

E’ una metafora efficace perchè è vero che guida l’auriga,ma senza i cavalli la biga non si muove:significa che le passioni sono fondamentali per la vita. Sta anche a significare che soltanto alla parte razionale,in quanto dotata di sapere,spetta il governo dell’anima. Anche le anime degli dei hanno i cavalli,ma solo bianchi. Lo scopo è arrivare all’altopiano dell’iperuranio:gli dei non incontrano particolari difficoltà,mentre le bighe delle anime umane hanno seri problemi perchè si creano ingorghi ed i cavalli neri tendono a volare nella direzione opposta,verso il basso.

Accade spesso che le ali dei cavalli si spezzino e la biga precipiti sulla terra:questa è l’incarnazione. Una volta arrivato sulla terra, l’uomo non si ricorda più dell’altra dimensione, e vive con nostalgia: la vita dell’uomo non è nient’altro che un tentativo di tornare a quella situazione primordiale e le vie da percorrere per raggiungerla sono due,vale a dire la filosofia,che ci consente di vedere le ombre di quel mondo splendido,di cui quello terreno è solo un’imitazione,e la bellezza,una via più semplice,che fa nascere l’amore;se ha la meglio il cavallo bianco guidato dall’auriga l’amore assumerà connotazioni sublimi,se vincerà quello nero sarà un amore puramente fisico.

La bellezza è una delle tante idee e filtra facilmente nel mondo sensibile perchè è coglibile per tutti grazie ad un senso, la vista. Secondo Platone per gli occhi degli innamorati intercorre un fluido che scorre fino al punto dove le ali dei cavalli s’erano spezzate cosi’ che si ricreano e si può tornare alla dimensione primordiale: il liquido che viene a contatto con l’ala spezzata le dà nuovo vigore facendola rispuntare; proprio quando essa sta ricrescendo,esattamente come i primi denti che spuntano,fa soffrire.

 

 

Sep15

 

 
RIFLESSIONE SUL MITO DELLA BIGA ALATA

 
 
 
 

 
 

Quando si è vicini alla persona amata, contemplandola scorre nuovo flusso che fa passare il dolore dell’anima alimentandola. Quando si è lontani dalla persona amata, invece, non arrivando più il flusso, le ali si inaridiscono e si seccano, accentuando il dolore e la sofferenza. Quindi l’innamorato farà di tutto per vedere il più spesso possibile la persona amata e solo in sua presenza starà bene.

 

 

 

 

Il concetto di amore platonico che abbiamo oggi deriva dal medioevo e non è completamente corretto in quanto i Medioevali credevano che per un innalzamento spirituale non ci dovesse essere amore fisico; per Platone c’è una scala gerarchica dell’amore: nei gradini più bassi si trova l’amore fisico, ma per arrivare in cima ad una scala bisogna percorrere tutti i gradini. Per Platone l’anima ed il corpo hanno caratteristiche opposte: l’una è spirituale e legata all’Iperuranio,alla dimensione delle idee, mentre l’altro è puramente materiale,affine al mondo sensibile e terreno,e soprattutto è mortale.

Mentre il corpo spinge l’uomo a cercare piaceri sensibili e di livello basso, l’anima lo induce a cercare piaceri sublimi e spirituali.

 

 

 

 

Va senz’altro notato come Platone riprenda la teoria dei Pitagorici (e degli Orfici) secondo la quale il corpo è la prigione dell’anima (si giocava sulla parola greca “soma”che indica il corpo e “sema”,che indica invece la prigione). Il contrasto anima-corpo lo si affronta anche da un punto di vista gnosologico: il corpo talvolta ci aiuta a conoscere,talvolta ci ostacola: se si disegna un triangolo rettangolo e ci si ragiona, da un lato può essere un aiuto per passare all’astrazione e passare all’idea di triangolo, che è ben diversa dal triangolo disegnato che è solo un’imitazione mal riuscita, dall’altro può essere un ostacolo se ci si limita a ragionare su quel singolo triangolo senza passare al livello di astrazione.

La principale differenza tra l’amore di oggi e quello dei tempi di Platone è che al giorno d’oggi abbiamo in mente un amore “bilanciato”, biunivoco,dove i due amanti si amano reciprocamente; ai tempi di Platone era univoco, uno amava e l’altro si faceva amare: nel mondo greco o l’uomo amava la donna o l’uomo amava l’uomo: l’omosessualità era diffusissima.

 

 

 

 

Talvolta ci poteva essere un amore biunivoco, che Platone spiegava ricorrendo sempre alla teoria del flusso che intercorre tra gli occhi: secondo lui poteva venirsi a creare una situazione di “specchio”: in realtà l’amato vede negli occhi di chi lo ama se stesso perchè vede riflessa la propria bellezza;è una concezione mitica che rievoca i celeberrimi versi di Dante: “amor, ch’a nullo amato amar perdona…” : è come se…  chi è amato si innamorasse del sentimento stesso.

 

 

 

FINE – DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K.

 

CIAO  DA TONY KOSPAN

 
 
 
 
 
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TUTTO SUL MISTERO DEL QUADRATO MAGICO DELL’ANTICA POMPEI   Leave a comment

 

 

 

 

IL QUADRATO MAGICO DI POMPEI

E NON SOLO

 

 

Un misterioso quadrato magico scoperto a Pompei nel 1936

Un quadrato magico fatto di parole.

 

 

 image image image


A Pompei, nel novembre del 1936, un noto studioso di graffiti italiano,
Pompeo Della Corte, scoprì il seguente “quadrato” graffito
in una colonna della Grande Palestra, non distante dall'Anfiteatro.

 

Eccolo reso ancor più leggibile…

 
 

 

 

PERCHE' QUADRATO MAGICO?

 

 

Si tratta di una successione di lettere (ma ce ne sono anche con numeri),
disposte in genere in forma quadrata (ma ce ne sono anche di altre forme)
che in qualunque direzione lette danno sempre la stessa parola
– dall'alto in basso, da sinistra a destra e vivceversa –
(per i quadrati numerici… la stessa somma).

Qui parleremo di quello con lettere…

 

 

               
 
 
 
ALTRI QUADRATI MAGICI
 
 
In Abruzzo, tra Capestrano e Bussi, c'è la chiesa di S.Pietro ad Oratorium.
Sulla facciata della chiesa fa bella mostra di sé il quadrato magico SATORAREPOTENET… di cui si è parlato… ma…
 in versione sottosopra.
 
 
 
 

La pietra, di 45-50 cm di lato, è posta in modo rovesciato.
 
 
 
Originali e diverse sono poi le versioni circolari di Aosta
 
 
 
 
 
 
e Valvisciolo (LT)
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma torniamo ad esaminare le particolarità del quadrato che dunque non è una rarità essendo stato rinvenuto in varie chiese e castelli italiani…:

Perché è nato questo quadrato in cui ciò che è scritto può essere letto indifferentemente in verticale ed in orizzontale ed al contrario?

 
 
TRADUZIONI ED INTERPRETAZIONI 
 
 
 
Veniamo allora alle traduzioni ed ai significati:
 
 
Traduzione letterale:

Se proviamo a tradurre letteralmente le parole del quadrato, possiamo ottenere risultati come questi.

  • Iddio (SATOR, il creatore) – domina e regge (TENET) – le opere del creato (ROTAS OPERA) e quanto la terra produce (AREPO, aratro).
  • Il seminatore (SATOR) sul suo carro (AREPO 챔 parola di origine celtica il cui significato è simile a carro) dirige (TENET) con perizia (OPERA) le ruote (ROTAS, qui le ruote stanno a significare le orbite dei corpi celesti).

 

 

Iscrizione di Acquasanta Terme (AP) – Chiesa di San Lorenzo

 

 

Traduzione ed interpretazione da molti seguita:

Il Seminatore (Dio creatore) Areopago (che giudica) dirige con cura le ruote (le sfere celesti e le orbite dei pianeti)

Forse c'è sottintesa l'analogia tra il seminatore che dirige le ruote del proprio carro per spargere i semi controllando, poi, per eliminare le eventuali erbacce e Dio creatore e giudice, che dirige l'intero universo…

Dubbi restano sulla parola “AREPO”.

     

     

    Interpretazione secondo una versione magica:

    Queste parole avrebbero avuto in quei tempi  molto successo soprattutto fra gli ammalati, che lo consideravano una sorta di formula guaritrice da tutti i mali.

     
    SATOR
    AREPO
    TENET
    OPERA
    ROTAS

     
     
     
    Versione religiosa molto acceditata:
    è chiaro che il seminatore è Dio mentre il carro è il suo trono.

    Con tutte e sole le venticinque lettere che formano questo quadrato magico, fu composto un altro diagramma:

    pater.gif pater picture by orsotony21

     
    dove due PATERNOSTER appaiono intersecandosi, entrambi preceduti da A e seguiti da O, lettere che stanno per alfa e omega cioè i simboli dell'inizio e della fine di tutto.
     
     
     
     

     

     

    Versione ermetica:  
     
    Una studiosa italiana, la prof. Bianca Capone, attraverso una approfondita analisi dei siti in cui sono stati rinvenute vestigia del Quadrato Sator, arriva a sostenere che dietro alla diffusione del misterioso sigillo ci sia stata l'opera dei Cavalieri Templari. Un'altra congettura suggestiva è quella formulata dalla scrittrice Silvana Zanella che propone una lettura “bustrofedica” del quadrato, vale a dire effettuata cambiando verso di percorrenza alla fine di ogni riga (o di ogni colonna),e la frase diventa “SATOR OPERA TENET AREPO ROTAS”. L'oscuro termine AREPO viene preso come contrazione di Areopago (nel senso di tribunale supremo). In questo modo si arriva a questa traduzione:  
    Il seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il tribunale supremo decide il suo destino.
    Con ciò s'intende ovviamente che 
    L'uomo decide le sue azioni quotidiane, ma Dio decide il suo destino.
    Una tale congettura ovviamente non spiega tutto anzi…in particolare non spiega quelle iscrizioni in cui – come in quella di Aosta – le parole del Sator non sono disposte nella forma canonica del quadrato, impedendone una lettura bustrofedica.
     
     
     
    Versione… Poste Antiche
     
    Una ulteriore spiegazione proposta è quella per cui il quadrato Sator sarebbe una mappa universale per la distribuzione della posta nei primi secoli dell'impero romano. In questo senso la croce centrale TENET+TENET veniva fatta coincidere col Cardo e il Decumanus degli accampamenti militari e di molte cittadine a base quadrata. Il Quadrato sarebbe stato una vista da Nord del modello di città, con il lato superiore corrispondente al Sud e il lato sinistro all'Est. Ad esempio: all'indirizzo Arepo-Opera corrispondeva l'incrocio tra la riga Arepo e la colonna Opera, che coincideva con un punto preciso della mappa della città al centro del settore Sud-Ovest.
     
    Bè a parer mio il mistero continua…
     
     
     
     

    Carré Magique

     
     
     
     Tony Kospan
     
     
     
    Fonti: dal web 
     
     
     
     
     

                    

     
    PSICHE E SOGNO
    IL SALOTTO CULTURALE DI FB
     
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    Pubblicato 13 gennaio 2012 da tonykospan21 in ARCHEOLOGIA, Senza categoria

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    SONO UNA STELLA – H. HESSE – FELICE W. E. IN POESIA… ARTE… E…   1 comment

     
     
     

     

     

     

    Seignac Guillaume – Bal masqué

     

     

     

     

     

              

     
     
     
    Tutto, ogni cosa che comprendo,
    la comprendo soltanto perché amo.
    Lev Nikolaevič Tolstoj
     
     
     
     
     
     

    Seignac Guillaume – Cupido e Psiche
     
     
     
    SONO UNA STELLA

    H. Hesse
    (traduzione di Mario Specchio)
     
     

    Sono una stella del firmamanto
    che osserva il mondo, disprezza il mondo
    e si consuma nel proprio ardore.
     
    Io sono il mare di notte in tempesta
    il mare urlante che accumula nuovi
    peccati e agli antichi rende mercede.
     
    Sono dal vostro mondo esiliato
    di superbia educato, dalla superbia frodato,
    io sono il re senza corona.
     
    Son la passione senza parole
    senza pietre del focolare, senz’arma nella guerra,
    è la mia stessa forza che mi ammala.
     
     
     
     
     
     
      
     
     
     
     
     
     
     
     
     

     
     
    a tutti
    da Tony Kospan
     
     
     
     
     
     
     
     
     
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