Archivio per 12 gennaio 2012
ESISTENZA – D. PIERINI – BUONANOTTE IN POESIA… Leave a comment
L’AMARANTO DALLA GRECIA ALLE AMERICHE…STORIA – MITO – GIARDINAGGIO E… SPORT 1 comment

Lunga è la tradizione che considera l’amaranto una pianta sacra.
Il nome Amaranto* deriva dal greco amarantos e cioè “che non appassisce”.
Di qui il significato attribuito ad esso dai Greci di pianta dell’amicizia, della stima reciproca e più in generale espressione di tutti i sentimenti veri che non dovrebbero mai cambiare con il trascorre del tempo, in quanto eterni e unici.
Nella mitologia greca si narra che le Dee amassero essere festeggiate con ghirlande di amaranto; in tale contesto l’amaranto era dunque utilizzato per ottenere protezione e benevolenza.
I romani attribuivano all’amaranto il potere di tenere lontana l’invidia e la sventura.
Nel periodo ’600-’800 l’amaranto veniva utilizzato per ornare vestiti e abiti, in quanto si pensava fosse in grado di donare benessere fisico.
Storia dell'amaranto
I romani attribuivano all’amaranto (*nel senso però su specificato) il potere di tenere lontana l’invidia e la sventura.
Nel periodo ’600-’800 l’amaranto veniva utilizzato per ornare vestiti e abiti, in quanto si pensava fosse in grado di donare benessere fisico
Ambiente
L’amaranto ha buona efficienza fotosintetica in quanto rientra nel gruppo delle piante C4.
Inoltre deve essere considerata una specie molto competitiva anche per il fatto che è in grado di sottrarre una notevole quantità di elementi nutritivi alle colture
Letteratura e Mitologia
Nella mitologia greca si narra che le Dee amassero essere festeggiate con ghirlande di amaranto*; in tale contesto era, dunque, utilizzato per ottenere protezione e benevolenza
NOTIZIE PER IL GIARDINAGGIO
Amaranthus caudatus
Amaranto-Amaranthaceae
Generalità: erbacea annuale, originaria dell’America meridionale; al genere Amaranthus appartengono molte specie, alcune delle quali sono commestibili e venivano coltivate per l’alimentazione.
Ha portamento eretto, e fusti molto ramificati, che raggiungono i 90-100 cm di altezza; le grandi foglie, ovali o lanceolate, sono di colore verde scuro, opaco, in alcune varietà hanno colore rossastro o porpora; per tutta l’estate, fino ai primi freddi autunnali, produce particolari infiorescenze allungate, pendule, piumose, di colore rosso, arancio o giallo, contenenti numerosissimi piccoli semi scuri.
Queste piante si possono coltivare in giardino, come bordure, ma sono anche molto adatte ad essere poste a dimora in contenitore, per meglio godere dell’aspetto pendulo delle infiorescenze. Le infiorescenze di amaranto vengono utilizzate come fiori recisi e anche essiccate.
Esposizione: porre a dimora gli amaranti in posizione soleggiata, possibilmente al riparo dai venti forti, che potrebbero danneggiare i fusti sottili e le infiorescenze.
Annaffiature: questi piccoli arbusti possono sopportare brevi periodi di siccità, è bene però annaffiarli abbastanza regolarmente, lasciando asciugare bene il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Nei mesi primaverili fornire del concime per piante da fiore ogni 15-2 giorni, mescolato all’acqua delle annaffiature.
Terre: preferiscono terreni sciolti e molto ben drenati, asciutti e sabbiosi. Porre a dimora dopo aver ben lavorato il terreno, a cui è bene aggiungere del terriccio bilanciato, sabbia e materiale drenante a granulometria grossolana, come pietra pomice o lapillo. Gli amaranti hanno sviluppo abbastanza vigoroso, quindi se si decide di porli in vaso è bene scegliere contenitori abbastanza capienti.
Moltiplicazione: avviene per seme: seminare in febbraio-marzo in semenzaio, che va tenuto in luogo protetto fino a germinazione avvenuta; in aprile-maggio è possibile seminare l’amaranto direttamente a dimora, in piena terra o in contenitore.
Parassiti e malattie: generalmente gli amaranti non vengono colpiti da parassiti o da malattie.
L’AMARANTO NELLO SPORT:


QUANDO NON CI SARO’ PIU’ – POESIA SUBLIME SULLA POTENZA DEL VERO AMORE 4 comments




quando le mie impronte
resterà la mia anima a vivere
ad amarti e ad ammirati.
allevierà ogni tua lacrima
t proteggerà dal male e dalla menzogna
renderà meno pesante la tua solitudine.
ti dara’ sogni tranquilli
ti restituirà il sorriso e ti fara felice
ti farà vivere la vita fino alla fine.
che devi accettare sia la fortuna
che l’imagine sbiadita di chi non c’è più
è anch’essa vita e non ricordo.
che la realtà non e’ un sogno,
che tutto il bello successo ieri
vive per sempre in noi.
Perché solo in tal modo vivrò anch’io
guardando il mondo attraverso tuoi occhi
accompagnandoti nei tuoi sogni.

PERCHE’ E’ COSI’ CHE TI FREGA LA VITA – BELLA RIFLESSIONE DI ALESSANDRO BARICCO Leave a comment





LE PIU’ BELLE LETTERE D’AMORE – DA BEETHOVEN AD UNA SCONOSCIUTA 4 comments
Scopriamo con queste 2 lettere
un lato poco noto del mitico Ludwig
LE PIU’ BELLE LETTERE D’AMORE
DI GRANDI PERSONAGGI DEL PASSATO…


6 luglio 1812, di mattina
Mio angelo, mio tutto, mio io.
Solo poche parole per oggi e addirittura a matita (con la tua) — Non sarò sicuro del mio alloggio sino a domani; che inutile perdita di tempo è tutto ciò! — Perché quest’angoscia profonda, quando parla la necessità — il nostro amore può forse durare senza sacrifici, senza che ciascuno di noi pretenda tutto dall’altro; puoi tu mutare il fatto che tu non sei tutta mia, io non sono tutto tuo? — Oh, Dio!, rivolgi il tuo sguardo alla bella Natura e da’ pace al tuo animo per ciò che deve essere — L’amore esige tutto e ben a ragione, così è di me per te, di te per me — Ma tu dimentichi così facilmente che io debbo vivere per me e per te. Se fossimo completamente uniti, tu sentiresti questa dolorosa necessità, tanto poco quanto la sento io – Il viaggio è stato orribile.
Sono arrivato qui soltanto ieri mattina alle quattro.
Siccome c’erano pochi cavalli, la diligenza ha scelto un altro itinerario; ma che strada orribile! Alla penultima stazione mi hanno sconsigliato di viaggiare di notte, hanno cercato di ispirarmi paura d’un bosco ma ciò non è servito ad altro che a spronarmi — e ho avuto torto.
La vettura ha finito con lo sfasciarsi su quell’orribile strada, un semplice sentiero di campagna senza fondo.
Se non avessi avuto quei due postiglioni, sarei rimasto per strada — Per l’altra strada, quella solita, Esterhàzy con otto cavalli ha avuto la stessa sorte che io con quattro — Tuttavia, in un certo senso la cosa mi ha anche fatto piacere, come succede ogni volta che supero felicemente qualche ostacolo — Ora voglio passare in fretta dagli eventi estrinseci a quelli intimi. Confido che ci vedremo presto; ed anche oggi mi manca il tempo per dirti i pensieri che ho rimuginato in questi ultimi giorni sulla mia vita — Se i nostri cuori fossero sempre l’uno vicino all’altro, non mi capiterebbe certo di avere simili pensieri. II mio cuore trabocca del desiderio di dirti tante cose — Ahimè – ci sono momenti in cui sento che la parola è inadeguata — Cerca di essere serena — e sii per sempre il mio fedele unico tesoro, ii mio tutto, come io lo sono per te. Sono gli dèi che debbono provvedere, qualunque possa essere il nostro destino.
Il tuo fedele Ludwig
Eternamente mia
Eternamente nostri
Giulia Guicciardi
Dopo la morte di Ludwig van Beethoven (1770-1827) queste lettere vennero trovate in un cassetto segreto del suo armadio.
Scritte fra il 6 e il 7 luglio 1812 a Teplilz non vennero probabilmente mai spedite.
Da allora i biografi hanno cercato di identificare la misteriosa destinataria senza approdare a una conclusione definitiva.
Quale delle donne che il musicista frequentava è l’amata immortale?
Renoir – Giovane donna dal cappello nero
La contessa Giulietta Guicciardi, allora diciassettenne? Therese Brunsvick? Amalie Sebald? Josephine Staekelbeig?
Sfuggente a ogni più precisa identificazione, la donna sconosciuta resta comunque una delle più suggestive incarnazioni del mito romantico.
Testi dal web – Impaginaz. T.K
Ora, se ci va,
possiamo ascoltar in questo video la 2° lettera
letta da par suo da Fabio Volo.

GABBIANO – E. CIULLA – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA… E NON SOLO… 5 comments
Frederic Bazille – Riunione di famiglia
Parlare d'amore
è solo fare dei pettegolezzi intorno a un mistero.
E. Flaiano

GABBIANO
~ Esther Ciulla ~
Ascolta gabbiano,
aspetta un momento, un attimo solo !
Sono io che ti chiamo,
sono io che rapita,
guardandoti in volo
invano le mani protendo
a prenderti l’ali…
Oh gabbiano, potessi io
lontano volare,
perdermi in orizzonti perlati,
potessi come te seguire l’onda
di mari infiniti,
cullarmi nel cielo coi venti !
Potessi io, ubriaca di sole
vagare stordita,
gustare appagata lo spazio
nei mari e nei cieli
e riprendere vita.
VOCE ‘E NOTTE – L’ATMOSFERA LA STORIA LA POESIA LA MITICA CANZONE 2 comments


TESTO E TRADUZIONE
Si ‘sta voce te scéta ‘int”a nuttata, Nun ghí vicino ê llastre pe’ fá ‘a spia, Si ‘sta voce te canta dint”o core Si te vène na smania ‘e vulé bene, Si ‘sta voce, che chiagne ‘int”a nuttata, Dille accussí: “Chi canta ‘int’a ‘sta via |
Se questa voce ti sveglia nella notte, Non avvicinarti alla finestra per vedere, Se questa voce ti canta nel cuore Se ti viene voglia di voler bene, Se questa voce, che piange nella notte, Digli cosí: “Chi canta in questa via (Traduz. di Tony Kospan) |
LA CANZONE
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