Archivio per 22 dicembre 2011

LASCIA PURE… – GOETHE – BUONANOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 

 

 

 

LASCIA PURE…

Goethe

 

Lascia pure che lo splendore

del sole svanisca,

purché spunti il giorno

nella tua anima.

Ciò che vien meno

al mondo intero,

puoi trovarlo dentro il tuo cuore.

 

 

 

 

by Tony Kospan

 

 

 

Pubblicato 22 dicembre 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

BUON NATALE DA PSICHE E SOGNO… LA TUA PAGINA CULTURALE DI FACEBOOK   2 comments

 

 

 

 

 
PSICHE E SOGNO
PAGINA CULTURALE DI FB
AUGURA BUON NATALE A TUTTI
 
 
 
 

Che il natale sia soprattutto l'occasione
di un momento sereno e gioioso per tutti noi
e le nostre famiglie.

 

 

Ritengo però doveroso anche rivolgere un pensiero,
se possibile corredato da un gesto concreto,
di solidarietà…
verso per chi è solo…
verso chi soffre…
verso chi è povero…
verso chi si è… smarrito…

 

 

 

Spero anche che questa grande festività possa
anche darci l'occasione perun ripensamento
sul nostro modo di vivere
così affannosamente consumistico
al punto da farci dimenticare
i veri valori della vita.

 

 

 

 

Non può poi mancare in questo post d'auguri 
una grande poesia natalizia…

 

 

 
 
L'ALBERO DI QUEST'ANNO
Giovanni Pascoli
 
Tu che ne dici o Signore, se in questo Natale
faccio un bell'albero dentro il mio cuore e ci attacco,
invece dei regali, i nomi di tutti i miei amici?
Gli amici lontani e vicini. Gli antichi e i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che vedo di rado.
Quelli che ricordo sempre
e quelli che, alle volte, restano dimenticati.
Quelli costanti e intermittenti.
Quelli delle ore difficili e quelli delle ore allegre.
Quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire.
Quelli che conosco profondamente
e quelli dei quali conosco solo le apparenze.
Quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto.
I miei amici semplici ed i miei amici importanti.
I nomi di tutti quelli che sono già passati nella mia vita.
Un albero con radici molto profonde
perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore.
Un albero dai rami molto grandi,
perché nuovi nomi venuti da tutto il mondo
si uniscano ai già esistenti.
Un albero con un'ombra molto gradevole,
la nostra amicizia sia un momento di riposo
durante le lotte della vita.
 
 

                       

 
 
Vi saluto rinnovando
l'augurio di tutto cuore di

 
 
Jingle bells

 
 
 
 
ed insieme anche… di buone feste…
 
 

(alberi natalizi di sogno)

 
 
a tutti…
 
 Orso Tony
 
 

 

 

 

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Pubblicato 22 dicembre 2011 da tonykospan21 in A U G U R I, Senza categoria

G. PUCCINI NELL’ANNIV. NASCITA – VITA AMORI E MUSICA – II PARTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
PUCCINI

LA SUA VITA – LA SUA MUSICA – IL SUO MONDO – I SUOI AMORI
 
 
 
 
 
 
 
II PARTE
 
 
 
 
 
Nel 1884 Puccini conobbe Elvira Bonturi, moglie di Narciso Gemignani, un droghiere di Lucca, dal quale ebbe due figli, Fosca e Renato. I due s’innamorarono perdutamente.
Elvira decise di lasciare il marito per andare a vivere con Puccini; portò con sé solo Fosca, l’altro figlio, Renato, rimase con il padre.
Puccini si affezionò alla piccola come fosse figlia sua.
Nel 1886 dall’ unione con Elvira nacque l’unico figlio di Puccini, Antonio.
Dopo tanti anni di convivenza Puccini regolarizzò l’unione con Elvira, sposandola nel 1904.
 
 
 
 
La tempestosa Elvira Bonturi
 
 
 
Elvira era una donna estremamente gelosa, irascibile e anche violenta, capace di compiere gesti estremi pur di non perdere il proprio compagno (l’affare Doria Manfredi accaduto nel 1909 è un esempio di quanto Elvira non riuscisse a dominare e la gelosia nei confronti di Giacomo. Doria era una domestica di casa Puccini, una ragazza dolce, umile che non avrebbe mai pensato di sedurre Giacomo, figuriamoci poi davanti agli occhi dell’infuriata moglie; fatto sta che l’Elvira a forza di accusarla pubblicamente di essere l’amante del Maestro, portò la ragazza, anima fragile e sensibile, al suicidio. Questa nefasta vicenda incise notevolmente sullo stato d’animo e fisico del compositore, incrinando anche i rapporti con la moglie. Varie circostanze però scoraggiarono Puccini dal chiedere il divorzio, rimanendo così al fianco di Elvira, sebbene il loro rapporto si fosse molto raffreddato dopo quel triste episodio).

 

 

Rose Ader
 
 
 

Puccini ebbe anche varie storie extraconiugali, alcune importanti come quella con Corinna, studentessa di Torino, conosciuta nei primi del 900, che gli fece completamente perdere la testa.

La vera passione la conobbe con lei, mentre la storia con Josephine, baronessa austriaca, fu un sentimento più profondo, languido e romantico.

Puccini aveva bisogno di innamorarsi per poter comporre, per potersi sentire ispirato doveva provare quel sentimento forte, passionale, dolce e struggente che è l’amore.

 

 

Sybil Seligman

 

 

D’altronde, come lui, molti compositori si prendevano queste libertà e piccole trasgressioni; Giacomo li chiamava i “piccoli giardini”, delle evasioni innocenti, per poter avere sempre uno spirito ringiovanito e regalare sempre così al pubblico della musica viva ed appassionata.

 

 

(che gelida manina) muziek/121.gif
 
 
 
 

Con il passare degli anni Puccini si sentiva sempre meno motivato, più svuotato dagli avvenimenti, sia personali che generali. C’era stata la guerra del 1915-18, tante cose erano cambiate, anche nei teatri, nel modo di comporre un’opera, ormai lo stile musicale stava mutando, il pubblico desiderava storie e musiche meno appassionate e Giacomo si sentiva molto lontano da questo nuovo modo di intendere la musica.

 

 

Puccini e Toscanini
 
 
 

Con Turandot finalmente egli compì un notevole passo in avanti: c’è infatti in quest’opera un Puccini diverso, più all’avanguardia, più innovativo. Ecco che quest’opera riuscì a dargli una carica che gli mancava da tempo, sentiva che la storia della gelida principessa che si trasforma per amore avrebbe mostrato al mondo un Puccini diverso, nuovo, sorprendente!

 

 

 

 

Purtroppo il periodo della composizione di Turandot coincide anche con un aggravamento delle condizioni fisiche del Maestro; l’essere un fumatore incallito e l’infortunio di un osso d’oca inghiottito ed estratto con un piccolo intervento furono causa di un peggioramento delle sue condizioni di salute. Gli avevano trovato un papilloma letale sotto l’epiglottide: nonostante l’intervento, durato più di tre ore e mezza, avvenuto a Bruxelles presso la clinica del dottor Ledoux, i medici non riuscirono a salvarlo. Puccini così moriva il 29 novembre del 1924, a 66 anni, lasciando il mondo e il suo pubblico senza parole….

 

 

 
 
 
 

Se n’era andato un grande nel pieno della sua arte creativa, con un’ opera incompiuta….. Tutto il mondo pianse il cantore di Mimì, Manon, Tosca, Butterfly, Turandot, il creatore di musica celestiale, accorata e sofferta. La notizia lasciò tutti increduli e sbigottiti, ma la sua musica non si sarebbe mai spenta con lui, essa sarebbe sopravvissuta al tempo che fugge, Puccini avrebbe continuato a vivere con la sua musica, con le sue eroine, trionfando in tutto il mondo, commovendo il pubblico con il suo stile unico ed inconfondibile.

Daniela di Raimondo

 

 

Al termine di questa breve biografia
ascoltiamo questo brano della sua incompiuta…
la Turandot (il finale) con Eva Marton e Placido Domingo
 
 
 
(turandot finale) muziek/121.gif

 
 
 
CON LA VISIONE E L'ASCOLTO DI QUESTA GRANDE OPERA
VI SALUTO RINGRAZIANDO ANCORA L'AUTRICE DEL TESTO
DANIELA DI RAIMONDO DI CUI MI ONORO ESSER AMICO IN FB
E VOI PER L'ATTENZIONE…
 
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
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Chi volesse legger la I Parte

 
 
 
 
LA TUA PAGINA DI SOGNO
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G. PUCCINI NELL’ANNIV. NASCITA – VITA AMORI E MUSICA – II PARTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
PUCCINI

LA SUA VITA – LA SUA MUSICA – IL SUO MONDO
 
 
 
 
 
 
II PARTE
 
 
 
 
 
Nel 1884 Puccini conobbe Elvira Bonturi, moglie di Narciso Gemignani, un droghiere di Lucca, dal quale ebbe due figli, Fosca e Renato. I due s’innamorarono perdutamente.
Elvira decise di lasciare il marito per andare a vivere con Puccini; portò con sé solo Fosca, l’altro figlio, Renato, rimase con il padre.
Puccini si affezionò alla piccola come fosse figlia sua.
Nel 1886 dall’ unione con Elvira nacque l’unico figlio di Puccini, Antonio.
Dopo tanti anni di convivenza Puccini regolarizzò l’unione con Elvira, sposandola nel 1904.
 
 
 
 
La tempestosa Elvira Bonturi
 
 
 
Elvira era una donna estremamente gelosa, irascibile e anche violenta, capace di compiere gesti estremi pur di non perdere il proprio compagno (l’affare Doria Manfredi accaduto nel 1909 è un esempio di quanto Elvira non riuscisse a dominare e la gelosia nei confronti di Giacomo. Doria era una domestica di casa Puccini, una ragazza dolce, umile che non avrebbe mai pensato di sedurre Giacomo, figuriamoci poi davanti agli occhi dell’infuriata moglie; fatto sta che l’Elvira a forza di accusarla pubblicamente di essere l’amante del Maestro, portò la ragazza, anima fragile e sensibile, al suicidio. Questa nefasta vicenda incise notevolmente sullo stato d’animo e fisico del compositore, incrinando anche i rapporti con la moglie. Varie circostanze però scoraggiarono Puccini dal chiedere il divorzio, rimanendo così al fianco di Elvira, sebbene il loro rapporto si fosse molto raffreddato dopo quel triste episodio).

 

 

Rose Ader
 
 
 

Puccini ebbe anche varie storie extraconiugali, alcune importanti come quella con Corinna, studentessa di Torino, conosciuta nei primi del 900, che gli fece completamente perdere la testa.

La vera passione la conobbe con lei, mentre la storia con Josephine, baronessa austriaca, fu un sentimento più profondo, languido e romantico.

Puccini aveva bisogno di innamorarsi per poter comporre, per potersi sentire ispirato doveva provare quel sentimento forte, passionale, dolce e struggente che è l’amore.

 

 

Sybil Seligman

 

 

D’altronde, come lui, molti compositori si prendevano queste libertà e piccole trasgressioni; Giacomo li chiamava i “piccoli giardini”, delle evasioni innocenti, per poter avere sempre uno spirito ringiovanito e regalare sempre così al pubblico della musica viva ed appassionata.

 

 

(che gelida manina) muziek/121.gif
 
 
 
 

Con il passare degli anni Puccini si sentiva sempre meno motivato, più svuotato dagli avvenimenti, sia personali che generali. C’era stata la guerra del 1915-18, tante cose erano cambiate, anche nei teatri, nel modo di comporre un’opera, ormai lo stile musicale stava mutando, il pubblico desiderava storie e musiche meno appassionate e Giacomo si sentiva molto lontano da questo nuovo modo di intendere la musica.

 

 

Puccini e Toscanini
 
 
 

Con Turandot finalmente egli compì un notevole passo in avanti: c’è infatti in quest’opera un Puccini diverso, più all’avanguardia, più innovativo. Ecco che quest’opera riuscì a dargli una carica che gli mancava da tempo, sentiva che la storia della gelida principessa che si trasforma per amore avrebbe mostrato al mondo un Puccini diverso, nuovo, sorprendente!

 

 

 

 

Purtroppo il periodo della composizione di Turandot coincide anche con un aggravamento delle condizioni fisiche del Maestro; l’essere un fumatore incallito e l’infortunio di un osso d’oca inghiottito ed estratto con un piccolo intervento furono causa di un peggioramento delle sue condizioni di salute. Gli avevano trovato un papilloma letale sotto l’epiglottide: nonostante l’intervento, durato più di tre ore e mezza, avvenuto a Bruxelles presso la clinica del dottor Ledoux, i medici non riuscirono a salvarlo. Puccini così moriva il 29 novembre del 1924, a 66 anni, lasciando il mondo e il suo pubblico senza parole….

 

 

 
 
 
 

Se n’era andato un grande nel pieno della sua arte creativa, con un’ opera incompiuta….. Tutto il mondo pianse il cantore di Mimì, Manon, Tosca, Butterfly, Turandot, il creatore di musica celestiale, accorata e sofferta. La notizia lasciò tutti increduli e sbigottiti, ma la sua musica non si sarebbe mai spenta con lui, essa sarebbe sopravvissuta al tempo che fugge, Puccini avrebbe continuato a vivere con la sua musica, con le sue eroine, trionfando in tutto il mondo, commovendo il pubblico con il suo stile unico ed inconfondibile.

Daniela di Raimondo

 

 

Al termine di questa breve biografia
ascoltiamo questo brano della sua incompiuta…
la Turandot (il finale) con Eva Marton e Placido Domingo
 
 
 
(turandot finale) muziek/121.gif

 
 
 
CON LA VISIONE E L'ASCOLTO DI QUESTA GRANDE OPERA
VI SALUTO RINGRAZIANDO ANCORA L'AUTRICE DEL TESTO
DANIELA DI RAIMONDO DI CUI MI ONORO ESSER AMICO IN FB
E VOI PER L'ATTENZIONE…
 
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
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E’ QUEL CHE E’ – E. FRIED – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E…   Leave a comment

 
 

Louis Marie Schryver – Avenue des Champs Elysées
 
 
 
Rose ... joli coeurRose ... joli coeurRose ... joli coeur
 
 
 
 
 
Solamente amando impariamo ad amare.
Iris Murdoch
 
 

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E' QUEL CHE E'
Erich Fried
 
 
E' assurdo dice la ragione
E' quel che è dice l'amore
 
E' infelicità dice il calcolo
Non è altro che dolore dice la paura
E' vano dice il giudizio
E' quel che è dice l'amore
 
E' ridicolo dice l'orgoglio
E' avventato dice la prudenza
E' impossibile dice l'esperienza
E' quel che è dice l'amore.
 
 
 
 
 
 
 
 
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DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 

IL SALOTTO CULTURALE DI FB
 
 

LE INDISPENSABILI (INCREDIBILI) INVENZIONI… GIAPPONESI…   1 comment

 
 
 
NON POTREMO FARNE A MENO!!!!
 
 
 
 
 
 
 

ECCO LE…
INCREDIBILI INVENZIONI GIAPPONESI…

 CORRIAMO A COMPRARLE!!! AH AH… Animoticon
 
 
Ditemi qual'è per voi la più…
simpatica
 
 

 

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La T-Shirt Gratta schiena!
Per indicare con esattezza
dove vi prude, e dove farvi grattare !!!

 
 
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Dito…spazzolino

 
 
 
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Per spalmare il burro comodamente
 
 
 
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Giacche con aria condizionata
 
 
 
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La maschera del proprio volto
 
 
 
 
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L’ombrello integrale…
 
 
 
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Quando manca la mamma…
 
 
 
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Come mettersi il collirio negli occhi
 
 
 
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Strisce pedonali portatili

 
 
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LevaScarpe
 
 
 
 
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Masticometro

 
 
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Maschera per rossetto (per non sbagliare)
 
 
 
 
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Come pulire i pavimenti senza stancarsi 
 
 
 
 
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Per raffreddare la pasta bollente
 
 
 
 
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Cuscine per donne che non amano dormir da sole
 
 
 
 
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Assolutamente necessario
l'astuccio porta…banane…
 
 
 
Ed infine il vero capolavoro…
Project Desk permette di guardare la tv sotto la scrivania
ed è stato realizzato da Saki Satom, nel 2005,
nella sua città  di residenza: Londra,
dove è ancora visibile presso la Gasworks Gallery.
 
 
 
 
 
 
Ciaoooooooooo e fatemi sapere…
quale preferite….
 
Nel caso… ve la… ordino… A bocca aperta
 
Tony Kospan
 
 
 
 
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