Archivio per 21 dicembre 2011

LA PIANTA DELLA PAZIENZA – FAVOLETTA DI SAGGEZZA   2 comments

 
 

LA PIANTA DELLA PAZIENZA

 

FAVOLETTA DI SAGGEZZA

 

 

 Nota

 

 

 
 

Un uomo duramente provato dalla vita, il quale aveva saputo mantenere sempre integra la sua serenità e il suo coraggio, sentendo avvicinarsi la fine chiamò intorno a sé i figlioli, le nuore, i nipoti e i pronipoti e disse loro:”Voglio svelarvi un segreto. Venite con me nel frutteto”.
Tutti lo seguirono con curiosità e tenerezza, poiché sapevano quanto il vecchio amasse le piante. Con le poche forze rimaste e rifiutando ogni aiuto, l’uomo cominciò a zappare in un punto preciso, al centro del verziere.
Apparve un piccolo scrigno.
Il vecchio lo aprì e disse: “Ecco la pianta più preziosa di tutte, quella che ha dato cibo alla mia vita e di cui tutti voi avete beneficiato”.
Ma lo scrigno era vuoto e la pianticella che l’uomo teneva religiosamente fra le dita era una sua fantasia.
Nonostante tutto nessuno sorrise.
“Prima di morire”, proseguì l’uomo, “voglio dare ad ognuno di voi uno dei suoi inestimabili semi”.
Le mani di tutti si aprirono e finsero di accogliere il dono.
“E’ una pianta che va coltivata con cura, altrimenti s’intristisce e chi la possiede ne è come intossicato e perde vigore.
Affinché le sue radici divengano profonde, bisogna sorriderle; solo col sorriso le sue foglie diventano larghe e fanno ombra a molti.
Infine, i suoi rami vanno tenuti sollevati da terra; solo con l’aiuto di molto cielo diventano agili e lievi a tal punto da non farsi nemmeno notare”.
Il vecchio tacque.
Passò molto tempo ma nessuno si mosse.
Il sole stava per tramontare, quando il figlio maggiore rispose per tutti loro:
“Grazie, padre, del tuo bellissimo dono; ma forse non abbiamo capito bene di che pianta si tratti”.
“Sì che lo avete capito.
Mentre mi ascoltavate e mi stavate intorno, ognuno di voi ha già dato vita al piccolo seme che vi ho consegnato.

E’ la Pianta della Pazienza”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DAL WEB...IMPAG. T.K.

 

 

 
 
Ciao da Orso Tony
 

 

POESIE?
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FILIPPO TOMMASO MARINETTI – ANNIVERSARIO NASCITA DEL FONDATORE DEL FUTURISMO   Leave a comment

 

Filippo Tommaso Marinetti
(Alessandria d'Egitto, 21/12/1876 – Bellagio, 02/12/1944)
poeta, scrittore e drammaturgo noto soprattutto
però come fondatore del Movimento Futurista.

 

 

Non è affatto facile parlare di Marinetti…

 

 

 

 

In lui si uniscono infatti

genialità e capacità di vedere il futuro

della società tecnologica umana

a visioni retrograde della donna…

della pace e perfino della vita… etc…

 

 

 

 

In ogni caso però gli va dato omaggio

per aver originato con il suo famoso

MANIFESTO DEL FUTURISMO

pubblicato su… LE FIGARO il 20/2/1909

la prima e la più nota

avanguardia artistica italiana del Novecento.

 

 

 

 

Il Futurismo è stata infatti  l'unica grande corrente artistica italiana

del secolo scorso che ha avuto riscontri in tutto il mondo.

 

La sua caratteristica consisteva nella precisa volontà

di rompere tutti gli schemi preesistenti in tutti i settori dell'arte…

 

 

 

 

Possiamo ora conoscere un pò meglio  Marinetti…

ed il suo stile…

con sue immagini… la sua voce…

in questo video in cui declama a modo suo un poema…

ed in cui possiamo vedere alcune note opere futuriste.

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

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IL TUO SALOTTO DI SOGNO
 
 
 

IN UN MOMENTO – D. CAMPANA – FELICE MERCOLEDI’ IN POESIA E…   Leave a comment

 

 

photo

Marie Bracquemond – La sorella e suo figlio nel giardino di Sèvres

 

 

 

 

 
 
 
 
 
E' meglio aver amato… e perso…
che non aver mai amato.
 (Alfred Tennyson)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IN UN MOMENTO
– Dino Campana –
 
In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue
e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
P.S.
E così dimenticammo le rose.
 
 
 
 
 
 
 
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da Orso Tony
 
 
 
 
 
 
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IL TUO SALOTTO DI SOGNO
 
 
 

IN UN MOMENTO – D. CAMPANA – FELICE MERCOLEDI’ IN POESIA E…   Leave a comment

 

 

photo

Marie Bracquemond – La sorella e suo figlio nel giardino di Sèvres

 

 

 

 

 
 
 
 
 
E' meglio aver amato… e perso…
che non aver mai amato.
 (Alfred Tennyson)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IN UN MOMENTO
– Dino Campana –
 
In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue
e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
P.S.
E così dimenticammo le rose.
 
 
 
 
 
 
 
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da Orso Tony
 
 
 
 
 
 
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IL TUO SALOTTO DI SOGNO
 
 
 

IN UN MOMENTO – D. CAMPANA – FELICE MERCOLEDI’ IN POESIA E…   4 comments

 

 

photo

Marie Bracquemond – La sorella e suo figlio nel giardino di Sèvres

 

 

 

 
 
 
 
 
 
E' meglio aver amato… e perso…
che non aver mai amato.
 (Alfred Tennyson)
 
 
 
 
 
 
 
Giovanni Giani – Il mattino delle rose. L'attesa (1906)
 
 
 
 
IN UN MOMENTO
– Dino Campana –
 
In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue
e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
P.S.
E così dimenticammo le rose.
 
 
 
 
 
 
 
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da Orso Tony
 
 
 
 
 
 
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IL TUO SALOTTO DI SOGNO
 
 
 

IL SOLSTIZIO D’INVERNO – 21/12/2011 – SCIENZA STORIA MITO RITI POESIA   5 comments

 
 
 
 
 

21 DICEMBRE 2011
DALLE ORE 20 ALLE 22
SOLSTIZIO D'INVERNO

 
 
 
 
 

IL SOLSTIZIO D'INVERNO

RITI… MITI… RIFLESSIONI… MUSICHE… POESIE…

 
 
Che la luce del nuovo sole possa illuminare
il cammino di tutti voi.
Felice Alban Arthuan
 
 
 
 
Yule sparge i semi che sbocceranno in primavera

 
 
 
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Il solstizio, che può essere d'estate e d'inverno, è ciascuno dei due punti dell'orbita terrestre in cui il Sole è alla massima distanza angolare rispetto al piano dell'equatore terrestre.
La parola “solstizio” significa “Sole stazionario”, ed indica il suo non alzarsi né abbassarsi rispetto all'equatore celeste. è in questo momento che la nostra stella si trova alla massima altezza sull'orizzonte dell'emisfero boreale (cioé quello nord, dove si trova l'Italia), mentre a sud la situazione è capovolta.

 

 

 

 

 

  A partire dal 22 giugno le ore di luce diminuiranno gradualmente, fino a raggiungere il minimo durante il solstizio d'inverno del 21 dicembre.Fin dall'antichità l'uomo si è reso conto del cammino ciclico che il Sole descrive nel cielo, traendone così spunto per regolare la propria vita ed arricchire di leggende la mitologia.Per i greci il solstizio d'estate coincideva con la “Porta degli uomini“, cioé il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica.

 

 

 

Bellissima foto  del solstizio d'inverno 2005

 

In Perù la divinità associata al Sole ed all'imperatore, Inti, riceveva sacrifici di animali ed offerte, affinché i raccolti estivi fossero abbondanti.Il cristianesimo sovrappose alle celebrazioni pagane la festività dedicata a San Giovanni Battista.  Secondo le tradizioni italiane nella notte di San Giovanni le streghe si levavano in volo e raggiungevano il “Grande Noce di Benevento“, l'albero sul quale una dea lunare avrebbe sconfitto il diavolo, rimandandolo negli inferi. Fino al 1872 a Roma, dopo l'Ave Maria veniva sparato un colpo di cannone che dava inizio ai festeggiamenti. Il popolo si ritrovava nelle osterie per banchettare con le lumache, considerate in grado di scacciare i litigi ed il pericolo di essere traditi dai propri amati. Ma a partire dal quell'anno la festa venne soppressa dal governo italiano.

 

 

 

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Il Solstizio d’Inverno cade in un giorno variabile dal 20 al 24 dicembre.E’ detto il giorno più breve dell’anno o la notte più lunga dell’anno. In questo giorno il sole compie il suo giro più breve attraverso il cielo, riducendo così le ore di luce del giorno.Dopo questa data le giornate iniziano nuovamente ad allungarsi.Nell’antichità era un’importante festività dei popoli pagani e a qualsiasi tradizione ci si riferisca il Solstizio d’Inverno celebra sempre la morte del Dio Sole, la sua trasformazione e la sua rinascita nel ventre della Dea.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Altri termini usati per indicare il Solstizio sono Yule, che sembra derivare dalla parola anglosassone “Yula” o quella scandinava “Jul” o “Iul” che significa “ruota”, la Ruota dell’Anno, infatti per le popolazioni anglosassoni proprio il solstizio marcava l’inizio del nuovo anno; oppure Alban Arthuan che è un termine di origine druidica che indica la rinascita del dio Sole in questo giorno. Qualcuno traduce Alban Arthuan con “Luce di Artù” in quanto si diceva che Re Artù fosse nato proprio il giorno del Solstizio d’Inverno. Artù viene qui associato al Re del Mondo e una leggenda racconta che egli dorme in una grotta nell’attesa che il suo popolo abbia nuovamente bisogno della sua presenza, giunto quel momento egli si sveglierà e tornerà a regnare.
 
 
 
 

 
 
 
A Roma, nel giorno del Solstizio Invernale, si celebrava la rinascita del Sole, il “Dies Natalis Soli Invicti” (il giorno di rinascita del Sole Invitto) dopo l’introduzione, sotto l’imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mithra nelle tradizioni religiose romane, che era icluso all’interno di un più vasto ciclo di festività che i Romani chiamavano Saturnalia, festività dedicata al dio Saturno.
In seguito fu Giulio I nel 325 d.C. circa a trasformare questa festività come ricorrenza per ricordare la nascita di Gesù Cristo, creando una celebrazione alternativa alla più popolare festa pagana di quei tempi.
 
 
 
 
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Anche appendere l’agrifoglio in casa è un’usanza che persiste da tempi più antichi.
Fin dai tempi più remoti esso è simbolo di protezione e difesa dalle negatività. Inoltre rappresenta il Vecchio Dio del Cielo, il Re Agrifoglio che negli antichi miti nordici simboleggia l’anno morente che soccombe al nuovo anno nella simbolica battaglia contro il giovane Re Quercia.
 
 
 

” SOLSTIZIO D'INVERNO “

Parxifal

Come è limpida questa notte
cosi vicina al sole,
eppure cosi immensamente bella,
raccolgo il sorriso delle stelle,
questo meraviglioso dono
del solstizio d'inverno.
Chissà se lontano oltre gli spazi
dell'incommensurabile,
Musetta guarda la luna
che gira intorno al cuore,
che si fa stella,
fiore,
sogno.

 
 
 
La figura di Babbo Natale, strettamente legata a questa festività, è una raffigurazione fantasiosa di santi che durante questo periodo sono dispensatori di doni (come San Nicola o Santa Lucia),  funzione simpaticamente ricoperta nell'antichità da Saturno.
 
 
 
 

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Dalle celebrazioni pagane del solstizio d’inverno e dal desiderio di luce e di festa che per contrasto ne derivano sono infatti nate la figura di Lucia (nel suo significato di portatrice di luce) di bianco vestita e con candele sulla testa e quella di Babbo Natale.
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Il Solstizio d’Inverno è occasione per guardare dentro sé stessi per cercare e riconoscere le proprie paure i propri dubbi.
E’ tempo di affrontare, sconfiggere e lasciar andare via tutto ciò che limita e frena la nostra nuova crescita.
E’ tempo di liberarsi dal peso delle insicurezze e dei timori che gravando sulla nostra anima allontanandoci da un nuovo inizio, da una nuova rinascita.
 
Con la crisi attuale vieppiù è importante questo messaggio (N.T.K.)
 
 
 
 
 
 
 
FELICE SOLSTIZIO A TUTTI…
 
 
 
FINE
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
TESTO WEB – COORDIN. RIELABORAZ. E IMPAG. T.K.
 
 
 
 
 
IL SALOTTO CULTURALE DI FB

 

Pubblicato 21 dicembre 2011 da tonykospan21 in Senza categoria

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IL SOLSTIZIO D’INVERNO – 21/12/2011 – SCIENZA STORIA MITO RITI POESIA   Leave a comment

 
 
 
Yule sparge i semi che sbocceranno in primavera

 

 

IL SOLSTIZIO D'INVERNO

RITI… MITI… RIFLESSIONI… MUSICHE… POESIE…

 
 
 
 
 
Che la luce del nuovo sole possa illuminare
il cammino di tutti voi.
Felice Alban Arthuan
 
 
 
21 DICEMBRE 2011
DALLE ORE 20 ALLE 22
SOLSTIZIO D'INVERNO

 
 
 
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Il solstizio, che può essere d'estate e d'inverno, è ciascuno dei due punti dell'orbita terrestre in cui il Sole è alla massima distanza angolare rispetto al piano dell'equatore terrestre.
La parola “solstizio” significa “Sole stazionario”, ed indica il suo non alzarsi né abbassarsi rispetto all'equatore celeste. è in questo momento che la nostra stella si trova alla massima altezza sull'orizzonte dell'emisfero boreale (cioé quello nord, dove si trova l'Italia), mentre a sud la situazione è capovolta.

 

 

 

 

 

  A partire dal 22 giugno le ore di luce diminuiranno gradualmente, fino a raggiungere il minimo durante il solstizio d'inverno del 21 dicembre.Fin dall'antichità l'uomo si è reso conto del cammino ciclico che il Sole descrive nel cielo, traendone così spunto per regolare la propria vita ed arricchire di leggende la mitologia.Per i greci il solstizio d'estate coincideva con la “Porta degli uomini“, cioé il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica.

 

 

 

Bellissima foto  del solstizio d'inverno 2005

 

In Perù la divinità associata al Sole ed all'imperatore, Inti, riceveva sacrifici di animali ed offerte, affinché i raccolti estivi fossero abbondanti.Il cristianesimo sovrappose alle celebrazioni pagane la festività dedicata a San Giovanni Battista.  Secondo le tradizioni italiane nella notte di San Giovanni le streghe si levavano in volo e raggiungevano il “Grande Noce di Benevento“, l'albero sul quale una dea lunare avrebbe sconfitto il diavolo, rimandandolo negli inferi. Fino al 1872 a Roma, dopo l'Ave Maria veniva sparato un colpo di cannone che dava inizio ai festeggiamenti. Il popolo si ritrovava nelle osterie per banchettare con le lumache, considerate in grado di scacciare i litigi ed il pericolo di essere traditi dai propri amati. Ma a partire dal quell'anno la festa venne soppressa dal governo italiano.

 

 

 

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Il Solstizio d’Inverno cade in un giorno variabile dal 20 al 24 dicembre.E’ detto il giorno più breve dell’anno o la notte più lunga dell’anno. In questo giorno il sole compie il suo giro più breve attraverso il cielo, riducendo così le ore di luce del giorno.Dopo questa data le giornate iniziano nuovamente ad allungarsi.Nell’antichità era un’importante festività dei popoli pagani e a qualsiasi tradizione ci si riferisca il Solstizio d’Inverno celebra sempre la morte del Dio Sole, la sua trasformazione e la sua rinascita nel ventre della Dea.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Altri termini usati per indicare il Solstizio sono Yule, che sembra derivare dalla parola anglosassone “Yula” o quella scandinava “Jul” o “Iul” che significa “ruota”, la Ruota dell’Anno, infatti per le popolazioni anglosassoni proprio il solstizio marcava l’inizio del nuovo anno; oppure Alban Arthuan che è un termine di origine druidica che indica la rinascita del dio Sole in questo giorno. Qualcuno traduce Alban Arthuan con “Luce di Artù” in quanto si diceva che Re Artù fosse nato proprio il giorno del Solstizio d’Inverno. Artù viene qui associato al Re del Mondo e una leggenda racconta che egli dorme in una grotta nell’attesa che il suo popolo abbia nuovamente bisogno della sua presenza, giunto quel momento egli si sveglierà e tornerà a regnare.
 
 
 
 

 
 
 
A Roma, nel giorno del Solstizio Invernale, si celebrava la rinascita del Sole, il “Dies Natalis Soli Invicti” (il giorno di rinascita del Sole Invitto) dopo l’introduzione, sotto l’imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mithra nelle tradizioni religiose romane, che era icluso all’interno di un più vasto ciclo di festività che i Romani chiamavano Saturnalia, festività dedicata al dio Saturno.
In seguito fu Giulio I nel 325 d.C. circa a trasformare questa festività come ricorrenza per ricordare la nascita di Gesù Cristo, creando una celebrazione alternativa alla più popolare festa pagana di quei tempi.
 
 
 
 
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Anche appendere l’agrifoglio in casa è un’usanza che persiste da tempi più antichi.
Fin dai tempi più remoti esso è simbolo di protezione e difesa dalle negatività. Inoltre rappresenta il Vecchio Dio del Cielo, il Re Agrifoglio che negli antichi miti nordici simboleggia l’anno morente che soccombe al nuovo anno nella simbolica battaglia contro il giovane Re Quercia.
 
 
 

” SOLSTIZIO D'INVERNO “

Parxifal

Come è limpida questa notte
cosi vicina al sole,
eppure cosi immensamente bella,
raccolgo il sorriso delle stelle,
questo meraviglioso dono
del solstizio d'inverno.
Chissà se lontano oltre gli spazi
dell'incommensurabile,
Musetta guarda la luna
che gira intorno al cuore,
che si fa stella,
fiore,
sogno.

 
 
 
La figura di Babbo Natale, strettamente legata a questa festività, è una raffigurazione fantasiosa di santi che durante questo periodo sono dispensatori di doni (come San Nicola o Santa Lucia),  funzione simpaticamente ricoperta nell'antichità da Saturno.
 
 
 
 

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Dalle celebrazioni pagane del solstizio d’inverno e dal desiderio di luce e di festa che per contrasto ne derivano sono infatti nate la figura di Lucia (nel suo significato di portatrice di luce) di bianco vestita e con candele sulla testa e quella di Babbo Natale.
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Il Solstizio d’Inverno è occasione per guardare dentro sé stessi per cercare e riconoscere le proprie paure i propri dubbi.
E’ tempo di affrontare, sconfiggere e lasciar andare via tutto ciò che limita e frena la nostra nuova crescita.
E’ tempo di liberarsi dal peso delle insicurezze e dei timori che gravando sulla nostra anima allontanandoci da un nuovo inizio, da una nuova rinascita.
 
Con la crisi attuale vieppiù è importante questo messaggio (N.T.K.)
 
 
 
 
 
 
 
FELICE SOLSTIZIO A TUTTI…
 
 
 
FINE
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
TESTO WEB – COORDIN. RIELABORAZ. E IMPAG. T.K.
 
 
 
 
 
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