Archivio per 13 dicembre 2011

VAGABONDO – T. FORMENTI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 
 
 
 
 
VAGABONDO
T. Formenti
 
acqua e vento
negli occhi
sole
nell’anima
giro il mondo
in cerca di me stesso
l’altro… gli altri
mi sorridono
agli angoli
delle strade
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 

Pubblicato 13 dicembre 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

RODIN E CLAUDEL – STORIA D’ARTE D’AMORE E DI DOLORE – III PARTE   Leave a comment

 
 
La fine della storia… l'oblio…
la riscoperta da parte della nipote…
 
 
 
 
La Vague (L’Onda) – Claudel
 
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA D'ARTE AMORE E DOLORE… –
a cura di Tony Kospan
 
 
 
III PARTE
 
 
 

    
Camille Claudel            e          Auguste Rodin

 
 
 
Ho scelto la scultura della  Vague… (l’Onda), opera di Claudel, come immagine iniziale di questa 3° ed ultima parte quale simbolo (profetico?) del travolgere degli eventi…
 
 
Dopo aver raccontato nella prima parte l'amore e la passione trionfante, e nella seconda i contrasti e le incomprensioni tra i 2 grandi artisti… sempre in un tripudio di grandi sculture… parleremo ora delle ultime vicende di Claudel e del come e perché questa storia sia tornata alla luce…
 
 
 
L’abbandono – Claudel
 
 
 
 

GLI ULTIMI ANNI DI CLAUDEL
 
 
In quel manicomio Claudel visse 30 anni di lucida tremenda consapevolezza della forzata prigione del suo genio creativo interrotti solo da inutili drammatici appelli per un ritorno alla libertà.
 
Ritorno che, benché la sua guarigione fosse certificata dai medici…, fu sempre rifiutato dall’arcigna madre… e dai fratelli.
 
Scriveva nel 1935 ad un amico… che la sua vita era stata
“un romanzo… un’epopea come l’Iliade e l’Odissea. Ci vorrebbe Omero per raccontarla, sono caduta dentro un baratro, vivo in uno strano mondo… dal sogno che è stata la mia vita, ora è rimasto solo l’incubo…”.
 
 
 
 
Forse l’ultima foto di Claudel
 
 
 
Morì nel 1943… Rodin era molto prima nel 1917…
 
 
 
 
 
Rodin al lavoro in tarda età…
 
 
 
 
Suo fratello Paul certo di non brillante coraggio ed umanità… nonché complice insieme agli altri della sua famiglia dell’amara fine di Claudel scrisse con una certa impudenza
“Mia sorella Camille aveva una bellezza straordinaria, ed inoltre un’energia, un’immaginazione, una volontà del tutto eccezionali. E tutti questi doni superbi non sono serviti a nulla; dopo una vita estremamente dolorosa, è pervenuta a un fallimento completo”.
 
 
 
 
 
Claudel al lavoro…
 
 
 
 

LA RISCOPERTA DI CLAUDEL

 

Ma quello che la sua famiglia le tolse… una persona della sua famiglia le ha ridato dopo la sua morte…

Negli anni 80 infatti una pronipote ventenne, Reine-Marie Paris ha scritto la sua biografa…

 

 

 

 

Così Reine-Marie racconta il modo in cui scoprì il genio della zia “cercando per la mia tesi di laurea dettagli su mia zia, si scatenò un silenzio imbarazzante…Camille mi apparve come un personaggio “maledetto” all’interno della famiglia”.

E' poi divenuta la ricercatrice e la curatrice delle sue opere… con lo scopo di creare un museo in cui possano essere conservate le opere della zia… e di riabilitare completamente la figura di Claudel.

 

 

Reine-Marie Paris

 

 

Ha poi anche creato un sito in suo onore…

 

 

 
 
 
Il fascino rosso di passione e nero di dolore di questa storia è stato raccontato anche in un film… con Gerard Depardieu… di cui possiamo vedere una bella scena… che testimonia anche l'enorme interesse che ha suscitato la vicenda…
 
 
 

 

 

IN CONCLUSIONE UN MIO PENSIERO

 

Sono davvero contento d’aver conosciuto ed approfondito questa incredibile storia d’amore e d’arte… ma anche un pò triste per aver con evidenza constatato quanto immenso dolore possa dare viltà e crudeltà… oltretutto nell'ambito familiare…
 
Tornando alla storia d’amore… debbo dire che ci troviamo dinanzi ad una coppia di artisti – Claudel/Rodin – davvero geniale… (e Rodin è riconosciuto quale uno dei massimi esponenti della scultura d'ogni tempo) uniti da una passione assoluta e travolgente ma anche da una complicatissima “convivenza”.
 
 
 
 

Fugit amor – Rodin

 

 

Amore davvero difficilissimo per le diversità caratteriali e forse per l’intrinseco conflitto tra la grande modernità… di pensiero, unita però a forte intransigenza caratteriale di Claudel…, e la ricerca delle “convenienze” del classico “quieto vivere” da parte di Rodin…, unita ad una personalità altrettanto forte…
 
 
Tony Kospan
 
 
copyright t.k.
 
 
F I N E
 

SE DESIDERI LEGGERE
LA PRIMA PARTE

 

SE DESIDERI LEGGERE
 LA SECONDA PARTE 
 
 
 
LA TUA PAGINA DI SOGNO?

psiche6.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 

Pubblicato 13 dicembre 2011 da tonykospan21 in ARTE, Senza categoria

Taggato con

SIGNORA SCRIVEREBBE UNA POESIA PER ME? RACCONTO POETICO E SUBLIME…   5 comments

 
 
 
 

Questo mi appare uno dei racconti più belli
che ho avuto la fortuna di leggere.
 
Debbo dire che mi emoziona sempre nel rileggerlo…
 
Qui emozioni, poesia, amore… ed… amore filiale…
s'intrecciano in modo davvero sublime…
 
Consiglio di leggerlo anche
perché penso faccia bene al nostro animo.
 
 
 
 
SIGNORA SCRIVEREBBE UNA POESIA PER ME?
Margaret E. Sangster
 
 
Se ci va possiamo leggerlo ascoltando “A drop of silence”
 
Nota
 
 
Molte persone che hanno una storia da raccontare sono capaci di metterla sulla carta, quasi tutti coloro che vorrebbero scrivere una poesia non riescono a trovare le rime o a scrivere versi che scorrano.
Ecco perché una volta redassi per una rivista una rubrica che intitolai : Una poesia vostra e mia.
 A tutti coloro che avevano in mente una poesia, chiedevo di comunicarmi l'idea e promettevo che avrei pubblicato la loro lettera e scritto la poesia secondo le loro richieste. Ricevei migliaia di lettere da persone che avevano un poema nel cuore.
Ce ne fu una che ricorderò sempre.
Era di una ragazza, una certa Mary. Non ne ho mai saputo il cognome.
Un giorno, in un cestino colmo di posta, trovai una lettera espresso contenente un foglio di carta rigata da poco prezzo e, in mezzo al foglio, un consunto biglietto da un dollaro.
Leggendo la lettera, mi sembrava quasi di sentire la voce di Mary.
 
 
 
 
“Voi dite, signora, che scriverete una poesia per chi desidera averne una scritta e pubblicata nella rivista. Io vorrei che me ne scriveste una e me la mandaste invece di pubblicarla.
Ecco perché accludo un dollaro.
Non voglio che vi disturbiate senza compenso.
Credo che vorrete sapere qualcosa di me.
Fui lasciata sui gradini di un orfanotrofio quand'ero in fasce, e nessuno mi adottò perché non ero bella nè molto intelligente. Perciò rimasi all'orfanotrofio finché non ebbi l'età d'andarmene e allora mi trovarono un lavoro in una fabbrica. Lavoravo sei giorni la settimana perché eravamo in tempo di guerra e in fabbrica c'era molto da fare, ma la domenica ero libera e andavo a passeggiare nel parco. Una domenica un soldato mi rivolse la parola; mi chiese se ero sola, io risposi di si, ed egli disse che anche lui era solo. Aggiunse che non era di quella città e che sperava di poter passeggiare un po' con me. Era un giovane in uniforme e mi parve che non ci fosse niente di male. Cosi, passeggiando e discorrendo, mi disse che era d'una regione rurale e che era in una caserma dall'altra parte del fiume. Mi disse che al suo paese abitava con la madre e che era figlio unico; non era sposato, e non aveva nemmeno l'innamorata, perché se la madre avesse saputo che s'interessava a qualche ragazza avrebbe fatto il diavolo a quattro. Quindi mi chiese se quella sera volevo cenare con lui e poi andare al cinema.” Fu cosi che Mary conobbe Ross, il soldato, e fu al cinema che senti la mano di lui cercare la sua… E capì, senza ombra di dubbio, d'essere innamorata. Passò un mese, e un'altra domenica, mentre erano al parco, si misero a sedere su una panchina e parlarono dell'avvenire. “Non avevo mai avuto un avvenire fino a quella domenica, perché fu allora che Ross mi disse che mi amava e che voleva sposarmi. Naturalmente gli risposi di si, e poi Ross si rannuvolò in viso e spiegò che non osava dirlo alla madre, perciò non avrebbe potuto far assegnare a me la quota della paga destinata alla persona a carico, ne farmi beneficiaria della sua assicurazione. Ma a me non importava. Volevo soltanto lui e il suo amore. Volevo soltanto qualcuno che m'appartenesse. Quando glielo dissi, il viso gli si rischiarò.” Cosi Mary e Ross si sposarono, e appena Ross aveva un permesso andava nella camera ammobiliata di Mary.
Le comprò il primo vestito di seta della sua vita, le scarpe con il tacco alto e una vestaglia. Ma il regalo più importante fu l'anello nuziale. E quando Ross fu mandato oltremare, Mary gli scrisse tutte le sere ed egli ogni volta che poteva. Passò il tempo, e poi un giorno Mary svenne mentre era in fabbrica. Il medico della Società le disse che avrebbe avuto un bambino. Fu proprio mentre scriveva a Ross la più bella notizia del mondo che la sorte volle colpirla in modo crudele. Ricevè un telegramma dalle autorità militari. “Ne fui sconvolta, signora” mi scrisse Mary “Mio marito era morto. Non avrei più sentito le sue labbra sulle mie, ma avevo una consolazione. Non ero più sola come prima. Sebbene Ross non fosse più mio, m'aveva lasciato qualcosa che sarebbe stata mia per sempre. Mary lavorò fin quando potè e risparmiò ogni centesimo (non aveva l'assicurazione di Ross, ricordate?). Sulla polizza c'era il nome della madre. Non scrisse alla madre di Ross perché, come mi disse nella sua lettera, non le avrebbe creduto. La bambina di Mary nacque nel reparto maternità d'un ospedale e quando Mary ne usci, si trovò a dover affrontare un problema. Adesso doveva guadagnare da vivere non soltanto per sé, ma anche per la sua creatura. E cosi decise di mettere la bimba in un nido per l'infanzia, non in uno gratuito, ma in uno di cui i suoi mezzi le permettessero di pagare la retta.
“Tutte le mattine portavo la piccola al nido, e tutte le sere, dopo il lavoro, andavo a prenderla e la portavo a casa. La vedevo sveglia di rado, tranne la domenica. Siccome tutto quello che guadagnavo serviva per il vitto, per la pigione e per il nido, la piccola non aveva belle vestine o giocattoli. Gli abitini che portava durante il giorno appartenevano al nido, e cosi i giocattoli. Io avevo soltanto il cesto di vimini nel quale dormiva, le coperte e un sonaglio di celluloide. Ma ero felice perché, mentre lavoravo, sapevo che l'avrei portata a casa la sera e l'avrei tenuta tra le braccia finché si fosse addormentata. Un pomeriggio mi telefonarono dal nido e mi dissero di accorrere subito… ma non arrivai in tempo.”

E cosi Mary si ritrovò sola come prima : una giovane donna non molto bella, non molto intelligente, una donna che aveva soltanto la gran dote di amare e di dare.
La sua lettera finiva cosi : “Siccome la mia piccola non aveva bei vestiti o giocattoli, o nessuna delle cose che i bimbi di solito hanno, io non avrò nulla di lei da conservare. E temo che, con il passare degli anni, il suo ricordo svanirà, e chiudendo gli occhi non riuscirò più a vederne il viso.
Ecco perché voglio che scriviate una poesia su di lei, una poesia bella come era lei, una poesia che me la riporti vicina ogni volta che la leggerò, che mi faccia sentire ch'è ancora accanto a me, non tra le mie braccia, ma nel mio cuore.
Vi prego spedite la poesia a Mary, Fermo Posta, e io passerò all'ufficio postale tutti i giorni finché arriverà. “
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrivere quella poesia fu uno dei compiti più difficili che abbia mai avuto e, per quanto sembri un paradosso, uno dei più facili.
Non ne ho tenuto una copia perché temevo che, prima o poi, potessi essere tentata di pubblicarla, e allora la poesia non avrebbe più appartenuto soltanto a Mary.
Quando misi la poesia nella busta, fui sul punto di mettervi anche il biglietto da un dollaro, ma poi mi resi conto che sarebbe stata una crudeltà.
Mi resi conto che Mary comprava un ultimo regalo per la sua creatura.
Sì, cercai di rintracciare Mary, ma non fu possibile; aveva ritirato la lettera, e poi era scomparsa.
Sebbene questo sia accaduto parecchio tempo fa, conservo ancora il dollaro, nella speranza che un giorno, non so dove, mi capiti d'incontrare Mary.
Se m'avverrà d'incontrarla, le darò il dollaro e le spiegherò che un ricordo non si può comprare.
Deve essere sempre un dono.
 

 
 

(dal Reader’s Digest – Impaginazione Orso Tony)
 
 
 
 
 
 
POESIE?
PROSE E TESTI POETICI?
IN FACEBOOK
 
ImageChef.com
 
 
 

Pubblicato 13 dicembre 2011 da tonykospan21 in POESIA MONDO E GRANDI POESIE

BUON ONOMASTICO A TUTTE LE LUCIA   Leave a comment






Oggi non possiamo non fare
gli auguri di buon onomastico
a tutte le Lucia
essendo questo nome diffuso ed amato in tutto il mondo
anche per le sue valenze simboliche e tradizionali.



ImgImgImgImgImgImgImgImgImg





Carl Larsson



Ma chi era Santa Lucia?

E’ stata una martire cristiana
(Siracusa 283 – Siracusa, 13 dicembre 304)
morta molto giovane durante le persecuzioni
di Diocleziano a Siracusa






In tutta Italia, ma per lo più al Nord,
quella tra il 12 e 13 dicembre
è una notte di magia per i bambini
 perché S. Lucia dona dolcetti e regalini.







Ancora… tanti… auguri di
 

A TUTTE LE

L U C I A
 
 
 
 
 


Quale canzone poi associare oggi
agli auguri se non… la mitica…
SANTA LUCIA?

Eccola interpretata da… Elvis Presley…
 
 
 


 




 
 

LESSON12.gif




Pubblicato 13 dicembre 2011 da tonykospan21 in A U G U R I, Senza categoria

DORMI DUNQUE – P. CELAN – FELICE MARTEDI’ IN POESIA E…   Leave a comment

 
 
Delphin Enjolras – Giovane donna che legge
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

...

 

Il tuo cuore e il mio sono due parti in fiore,
che unisce l'arcobaleno.
Juan Ramòn Jiménez
 
 
 
 
 
 
ImageShack, share photos of sogno, amore, sogno te, mi manchi, share pictures of sogno, amore, sogno te, mi manchi, share video of sogno, amore, sogno te, mi manchi, free image hosting, free video hosting, image hosting, video hosting.
 
 
 
DORMI DUNQUE

 Paul Celan 

 

Dormi dunque

e il mio occhio rimarrà aperto

la pioggia colmò la brocca

noi la vuotammo

la notte germinerà un cuore

il cuore un breve stelo

ma per mietere è troppo tardi

falciatrice.

 

Vento notturno

così candidi sono i tuoi capelli

candido ciò che mi resta

candido ciò che perdo

ella conta le ore e io conto gli anni

noi bevemmo pioggia

pioggia, bevemmo.

 

 

 

 

                        

 

 

 
 
 
par Tony Kospan
 
 
 
 

P O E S I E ?
ImageChef.com
 

QQ

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: