Archivio per 3 novembre 2011

NOTTE E GIORNO – PREVERT – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
NOTTE E GIORNO
Jacques Prévert
 
 
Da sempre tutta la notte
ha appuntamento col giorno.
 
Ma ogni notte, da sempre
è costretta a andarsene prima di lui.
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
POESIE?

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Pubblicato 3 novembre 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

COMPIUTA DONZELLA – XIII SEC. – PRIMA POETESSA IN ITALIANO   Leave a comment

 
 
 

 

 

COMPIUTA DONZELLA

– POETESSA DEL MEDIOEVO –

a cura di Tony Kospan

 

 

 

 

Ecco una donna… che in tempi considerati bui per la donna ha saputo farsi apprezzare per le sue poesie.

 

 

  

 

 

Una donna del Medioevo ed in particolare una poetessa, Compiuta Donzella, di cui si sa poco… se non per alcuni giudizi espressi su di lei in prosa e poesia… ma che possiamo considerare quasi certamente la prima poetessa in lingua italiana.

 

 

 

 

Quel che leggeremo, la sua storia… i giudizi su di lei e 2 suoi sonetti  ci aprono una finestra sia sulla sua persona che sulla poesia nel Medioevo.

 

 

 

 

Mentre leggiamo, se ci va, ascoltiamo questa musica dell’epoca.

 

   

 Nota(secolo XIII)

 

 

 

COMPIUTA DONZELLA

LA SUA STORIA E QUEL CHE DI LEI HANNO SCRITTO

 

Resta un enigma storico Compiuta Donzella, il nome, o lo pseudonimo, sotto cui si cela una “rimatrice” fiorentina del Duecento.

Si tratta probabilmente della prima donna che compone poesie in volgare italiano.

Ci sono pervenuti soltanto tre suoi sonetti di gusto trobadorico e giullaresco, due dei quali dallo stile non lontano da quello del Petrarca.

Data l’asssenza di altri riscontri letterari o biografici, sulla Compiuta (nome, all’epoca abbastanza comune all’epoca a Firenze) sono fiorite le più svariate ipotesi… spesso di fantasia.

Ecco come Guittone d’Arezzo la definisce in questo che appare un esagerato panegirico delle sue virtù.  

Soprapiacente donna, di tutto compiuto savere, di pregio coronata, degna mia Donna Compiuta, Guitton, vero devotissimo fedel vostro, de quanto el vale e po’, umilmente se medesmo raccomanda voi. “.

Ma quel che possiamo evincere, con certezza, da queste espessioni scritte in un'epoca come quella medievale in cui molto raramente alle donne era concesso dedicarsi alla letteratura, è che Compiuta fu certamente una poetessa dotata d’indubbie qualità artistiche.

A conferma di ciò  ci sono anche due sonetti di un autore anonimo suo contemporaneo, che allude alla fama di Compiuta come autrice di poesie, in cui un verso così recita: che di trobare avete dominanza”.

Il  “trobar” fa riferimento ai “trobadours”,  poeti musicisti provenziali in gran voga all’epoca.

 

 

 

 

 

 

 

Ecco il sonetto in questione… dedicato a lei…

 

 Gentil donzella somma ed insegnata,
poi c’ag[g]io inteso di voi tant’ or[r]anza,
che non credo che Morgana la fata
né la Donna de[l] Lago né Gostanza
né fosse alcuna come voi presc[i]ata;
e di trobare avete nominanza
(ond’eo mi faccio un po[ca] di mirata
c’avete di saver tant’abondanza):
però, se no sdegnaste lo meo dire,
vor[r]ia venire a voi, poi non sia sag[g]io,
a ciò che ‘n tutto mi poria chiarire
di ciò ch’eo dotto ne lo mio corag[g]io;
e so che molto mi poria ‘nantire
aver contia del vostro segnorag[g]io.
Perc’ogni gioia ch’è rara è graziosa,
mi son tardato, Compiuta Donzella,
d’avere scritto a la vostra risposa
la qual faceste a me fresca e novella.
E ben si testimonia, per la losa
che di me usaste, che voi siete quella
in cui altezza e gran valor riposa:
cotal a[l]bor mostr’ alto sua fior bella.
Sua fiore bella e d’amare lo frutto
mostra ‘n altezza com’è d’alto stato:
però in gioia ab[b]o vostro detto tutto,
e pregovi che mi sia perdonato
s’io m’invitai laove sone al postutto
ch’io non son degno d’esser presentato.

 

 

 

 

I SUOI SONETTI

 

Ma ora avviciniamoci al suo cuore  leggendo 2 suoi sonetti…  di contenuti… opposti…

Nel primo sembra disdegnare ogni contaminazione con l’amore umano… desiderando dedicarsi solo a quello divino… ma poi nel secondo svela invece l’aprirsi del suo cuore… verso quello umano…
 
 
 
 

 

 

I SONETTO

 

LASCIAR VORRIA LO MONDO E DIO SERVIRE

 

Lasciar vor[r]ia lo mondo e Dio servire

e dipartirmi d’ogne vanitate,

però che veg[g]io crescere e salire

mat[t]ezza e villania e falsitate,

ed ancor senno e cortesia morire

e lo fin pregio e tutta la bontate:

ond’io marito non vor[r]ia né sire,

né stare al mondo, per mia volontate.

Membrandomi c’ogn’om di mal s’adorna,

di ciaschedun son forte disdegnosa,

e verso Dio la mia persona torna.

Lo padre mio mi fa stare pensosa,

ca di servire a Cristo mi distorna:

non saccio a cui mi vol dar per isposa.

 

 

 

 

 

II SONETTO

 

ORNATO DI GRAN PREGIO E DI VALENZA

 

Ornato di gran pregio e di valenza

e risplendente di loda adornata,

forte mi pregio più, poi v’è in plagenza

d’avermi in vostro core rimembrata

ed invitate a mia poca possenza

per acontarvi, s’eo sono insegnata,

come voi dite c’a[g]io gran sapienza;

ma certo non ne son [tanto] amantata.

Amantata non son como vor[r]ia

di gran vertute né di placimento;

ma, qual ch’i’ sia, ag[g]io buono volere

di servire con buona cortesia

a ciascun ch’ama sanza fallimento:

ché d’Amor sono e vogliolo ubidire.

 

 

 

 

      

 

FINE

 

 

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POESIE?

Leggerle, scriverle o parlarne

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Pubblicato 3 novembre 2011 da tonykospan21 in POETI E SCRITTORI GRANDI, Senza categoria

MARC CHAGALL – ARTE E… SOGNO…   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
Atmosfere oniriche e scenari fiabeschi.
Ma anche temi religiosi e il dramma dell’Olocausto.
Su tutto, la straordinaria forza del colore.

 
 
 
 

 

 

 

MARC CHAGALL

– ARTISTA DEL SOGNO –
 

Omaggio ad un grande artista del Novecento,
in un percorso di meraviglie… che meraviglia…

 

 

 

 

 

Omaggio  ad Apollinaire 

 

 

 
Marc Chagall nasce a Liosno, presso Vitebsk nel 1887.Dal 1906 al 1909 studia prima a Vitebsk, quindi Marc Chagall - Il carnevale notturno – 1963 - olio su tela - 130 x 162 cm - Caracas, Museo de Arte Contemporaneo Sofia Imber Parque Centralall’accademia di Pietroburgo, dove è allievo anche di Bakst. Nel 1910 si trasferisce a Parigi. Qui conosce le nuove correnti del momento, particolarmente il Fauvismo e il Cubismo. Si inserisce negli ambienti artistici d’avanguardia. Frequenta tra gli altri Guillaume Apollinaire e Robert Delaunay. Nel 1912 espone sia al Salon des Indépendants, che al Salon d’Automne. Delaunay lo fa conoscere al mercante berlinese Herwarth Walden, che nel 1914 gli allestisce una personale presso la sua galleria Der Sturm.Il sopraggiungere della guerra nel 1914 fa rientrare Marc Chagall a Vitebsk. Qui fonda l’Istituto d’Arte, di cui èdirettore fino al 1920, quando gli subentra Malevich. Si trasferisce a Mosca. Inizia a realizzare le decorazioni per il teatro ebraico statale “Kamerny”.Nel 1923 ritorna a Berlino e successivamente a Parigi. Qui ristabilisce i contatti e conosce Ambroise Vollard, che gli commissiona l’illustrazione di vari libri. Nel 1924 ha luogo una importante retrospettiva di Chagall presso la Galerie Barbazanges-Hodeberg. In seguito, effettua viaggi in Europa e anche in Palestina.Nel 1933 presso il Kunstmuseum Marc Chagall - Resistenza - 1937-48Basel ha luogo una grande retrospettiva. Ma quasi contemporaneamente avviene l’ascesa del nazismo al potere in Germania. Tutte le opere di Chagall vengono confiscate ai musei tedeschi. Alcune figurano nell’asta tenuta alla Galerie Fischer di Lucerna nel 1939. A Chagall non rimane che rifugiarsi in America.Nel 1947 fa ritorno a Parigi, e nel 1949 si stabilisce a Vence. Importanti mostre gli vengono dedicate dappertutto. Inizia la lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche. Nel 1962 disegna le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme, e per la cattedrale di Metz. Nel 1964 realizza le pitture del soffitto dell’Opéra di Parigi. L’anno dopo è la volta delle grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York. Nel 1970 disegna le vetrate del coro e del rosone del Fraumenster di Zurigo. Di poco successivo è il grande mosaico a Chicago.
Muore a Saint-Paul-de-Vence nel 1985. 

 

 

 

 

Sposa dalla doppia faccia

 

 

L’elemento onirico nelle sue opere non fa più capo ad un inconscio privato, quale poteva essere quello surrealista, ma ad un inconscio culturale, puro kunstwollen che si materializza in forme fantastiche dai colori straordinari.
 
 
 
 
 

 

 

 
 
Senza tarpare le ali dell’immaginazione, Chagall racconta la Storia.
 
Con un’intensità unica ed appassionata.
 
 
 
 
 
Poesia d’amore
 
 
 
 
 
“L’arte mi sembra essere soprattutto uno stato d’animo”. 
Questo era per lui l’arte.
E cosa c’era nel suo animo di pittore?
Tanti mondi diversi: i ricordi d’ infanzia, trascorsa nel villaggio russo di Vitebsk, le tradizioni ebraiche della sua famiglia, e poi tante città.
Pietroburgo, dove dipinge i primi quadri, densi di memorie infantili;
 
 
 
 

 
 
 
Parigi, dove viene investito dalle novità delle avanguardie; e New York, vissuta da emigrato, con ancora negli occhi le tragedie della guerra.
 
 
 
 

La passeggiata

 

 

 
Tante immagini che si fondono in uno stile inconfondibile, un armonioso insieme di tradizione e modernità ravvivato da colori fiabeschi, sempre in bilico tra sogno e realtà.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Il mondo incantato di un pittore-poeta, che unisce le icone russe e il talmud, le geometrie cubiste e gli ardori futuristi, il teatro e la danza.
Un universo di immagini, simboli e favole firmato Marc Chagall.
 
 
 

 
 
 
 
testo ed immagini da vari siti web… impaginazione Orso Tony
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 PSICHE E SOGNO
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Pubblicato 3 novembre 2011 da tonykospan21 in ARTE, Senza categoria

RIPENSO IL TUO SORRISO – MONTALE – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E…   Leave a comment

 

 

Allegoria del trionfo di Venere – Bronzino

 

 

 

 

Sep74

 

L'anima nasce dalla bellezza e di bellezza si nutre.

Ne ha bisogno per vivere.

James Hillman

 

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RIPENSO IL TUO SORRISO…
Eugenio Montale
 
 

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida

scorta per avventura tra le pietraie d’un greto,

esiguo specchio in cui guardi un’ellera e i suoi corimbi;

e su tutto l’abbraccio di un bianco cielo quieto.

 

Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,

se dal tuo volto si esprime libera un’anima ingenua,

vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua

e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

 

Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie

sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,

e che il tuo aspetto s’insinua nella memoria grigia

schietto come la cima di una giovane palma…

 

 

 

 
 
 
 
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à tout le monde par

Tony Kospan

 
 
 

 
 
 

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