Archivio per ottobre 2011

IL TUO FRUTTO PREFERITO PARLA DI TE – IL TEST DEL W. E.   9 comments

 

 
 
 IL TUO FRUTTO PREFERITO PARLA DI TE
– IL TEST DEL WEEK END –
 
 

 

UN TEST… VELOCISSIMO

 

QUAL E’ IL TUO FRUTTO PREFERITO?

 

 

 

 

Non soltanto la frutta fa bene,
ma quella che preferisci
rivela anche qualcosa della tua personalità…

 

E allora,

prova con questo velocissimo test!

 

E… se ti va raccontaci…

 

 

 

 

 

 

Quale frutto preferisci tra quelli che seguono?

 

 

 

 

Clicca qui giù 

sulla risposta scelta

e poi vai a leggere…

cosa dice il tuo frutto:

 

 

 
 
 
Ciao dall’Orso…
 

TONY KOSPAN

 

 

 
IL TUO SALOTTO DI FB?
 
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Pubblicato 28 ottobre 2011 da tonykospan21 in Senza categoria, TEST E GIOCHI

CANTO – O. H. HAUGE – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
CANTO
Olav H. Hauge
 

Canto, cammina adagio sul mio cuore,
cammina adagio
come erica sull’acquitrino,
come uccello
su ghiaccio vecchio d’una notte.

Se spezzi la crosta del dolore
annegherai, canto.
 
 
 
 
 
 
 
 
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by Orso Tony
 
 
 
 
IL SALOTTO DI SOGNO DI FB?
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Pubblicato 28 ottobre 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

LE LACRIME DI MAGO MAGONE – BELLA FAVOLA DI SAGGEZZA   2 comments

 
 
LE LACRIME DI MAGO MAGONE…
BELLA FAVOLA DI SAGGEZZA
 
 
 
 

 

 

Il Mago Magone era sempre tanto triste; bastava che una nuvola oscurasse il sole e cominciava a piangere e se gli si slacciava una stringa della scarpa gli venivano i lustrini agli occhi; piangeva perfino ogni volta che starnutiva, gli veniva il mestolino qualunque notizia sentisse alla radio e si affliggeva terribilmente quando guardava tramontare il sole.
Insomma: non gli andava mai bene niente, sia che avesse la pancia piena oppure vuota.

 

 

 

 

Finché un giorno si accorse di aver finito le lacrime, ma ciò non lo fece piangere: lo preoccupò talmente che perse anche l’uso della parola. Allora si diede a correre in lungo e in largo per il suo enorme castello; era disperato e guardò in tutti i cassetti in cerca di una preoccupazione, dentro tutti gli armadi per trovare un dispiacere, sotto tutti i letti per scovare un mal di pancia, ma niente da fare; mise a soqquadro la casa, ma dentro ai cassetti trovò solo chili di salute, negli armadi tonnellate di lavoro e sotto i letti monete d’oro a non finire.
La cosa brutta era che non poteva chiedere aiuto a nessuno visto che era diventato muto, e comunque, a forza di piangere, col tempo la gente lo aveva lasciato solo, quindi doveva risolvere questo problema per conto suo. Si sedette davanti al camino e, a forza di fissare quelle fiamme che guizzavano allegramente, assicurandogli che in fondo la vita è bella anche se brucia, giunse in breve alla conclusione che prima di parlare bisogna pensare (cosa che lui non aveva mai fatto) e a forza di pensare riuscì, dopo qualche giorno, a dire delle cose sensate.
Per la prima volta in vita sua, il Mago Magone era contento! Non lo preoccupava più il fatto di aver finito le lacrime così, non sapendo che fare, si recò al fossato, ai piedi del castello e il coccodrillo, appena vide il Mago Magone che correva a gambe levate verso di lui, incominciò a piangere; aveva appena mangiato un’anatra e gli dispiaceva molto (del resto in quel castello piangevano tutti, e spesso non sapevano neppure perché, così piangevano anche per questo).
Il Mago Magone – che era un mago vero – si affrettò a raccogliere le lacrime del coccodrillo (il quale probabilmente pensava invece che avrebbe ricevuto un sonoro rimprovero), in una boccettina di vetro, e le portò in cima alla torre più alta, nel suo laboratorio; non si era mai domandato di che cosa fossero fatte le lacrime.
Lui pensava che fossero senz’altro costituite più d’acqua salata che di buon vino bianco, ma fu proprio in quella strana circostanza che gli venne la curiosità di accertarsene; lui non ne possedeva più neanche una goccia, perciò depositò sotto la lente del microscopio (s’inizia sempre così) quel prezioso campione.
Ma cosa vide!
Vide che cos’erano la fame, la malattia e la sofferenza; vide la guerra, l’odio e la morte; vide madri disperate piangere per i loro bambini e bambini piangere per le loro paure. I vecchi piangevano per i loro rimpianti e i giovani per i loro rimorsi.
Poi guardò in faccia l’invidia e la gelosia mentre danzavano, ridendo fino alle lacrime, intorno al mondo.
Vide che anche molti animali piangevano, specialmente quelli chiusi in prigione; piangevano i fiori recisi, i pesci nel mare sporco, e anche le montagne quando venivano scavate con le trivelle fin nel loro cuore.
L’aria stessa lacrimava a causa del fumo degli incendi che facevano piangere i boschi. Vide infine piangere gli occhi di Gesù e quelli di Buddha.
Scoprì così che esistono diverse specie di lacrime: molte sono causate dal dolore, altre dalla compassione, alcune perfino dalla gioia oppure dal sollievo.
Certe, come quelle che sgorgavano fino a qualche tempo prima dai suoi propri occhi, addirittura sembrava non avessero una causa apparente, e invece erano pur’esse lacrime di sofferenza: perché anche il vuoto è dolore; forse, quel dolore, è persino più acuto perché non si sa come spiegarlo a sé stessi o agli altri.
Il Mago Magone capì che le lacrime di tutte le creature contengono queste cose poiché esse non sono affatto semplice acqua salata oppure buon vino bianco; sono il sangue dell’anima ferita.
Mentre pensava a ciò non si accorse – tanto era immerso in quelle visioni – che due lacrimoni gli rigavano le guance, scorrevano lungo la sua folta barba bianca e cadevano ai suoi piedi, trasformandosi in due enormi diamanti.
Perché fu in quel tormento che il suo cuore si aprì per far sbocciare il fiore dell’amore.

 

 
 

 

 
Quando se ne accorse si vergognò molto per tutto il tempo che aveva perduto a piangere per niente, anche se quel niente lo aveva spinto a farsi queste stupefacenti domande.

 

 

FINE

DAL WEB – IMPAGINAZIONE ORSO TONY

 

 

   
IL SALOTTO DI SOGNO DI FB?
 
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RAFAEL ALBERTI – UN RICORDO   Leave a comment

 

 

(El Puerto de Santa María, 16 dicembre 1902 – Cadice, 28 ottobre 1999)

 

Rafael Alberti Merello è stato un poeta spagnolo
di notevole spessore.

La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano.

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 
e partecipò anche ad una mostra.

Ma ben presto prevalse il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

 

 

 

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile
riparò a Roma con la compagna  Maria Teresa Leon.

Qui frequentò circoli culturali progressisti
e si dedicò ad una multiforme attività letteraria
di cui è riconosciuta la grande qualità.

 

 

 

 

Nel 1977 tornò in Spagna…

Poco dopo si separò dalla  moglie compagna da una vita
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.

 

 

 

 

 

 

 

UN RICORDO IN… POESIA…

 

Ricordiamolo con 3 poesie, 2 da leggere ed 1 in video

La 2° è quella che amo di più…

 

 

I BAMBINI DELL'ESTREMADURA

I bambini dell'Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell'Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

 

 

 

 

 

SECONDO RICORDO

Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.

Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.

Assai prima del corpo.

Nell'epoca dell'anima.

Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.

Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.

Allora,
il nostro incontro.

 

 

 

BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

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LA POESIA IN TUTTE LE SUE FORME…
NEL GRUPPO DI FACEBOOK

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UN  DIVERSO MODO DI VIVERLA…
 
 
 

Pubblicato 28 ottobre 2011 da tonykospan21 in POETI E SCRITTORI GRANDI, Senza categoria

NOME NON HA – S. ALERAMO – FELICE W. E. IN POESIA E…   4 comments

 

 

Oscar Bluhm – La pergola

 

 

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Esistono molte cose nella vita che catturano lo sguardo,
ma solo poche catturano il cuore: segui quelle.
Winston Churchill

 

 

 

 

 

NOME NON HA…

~ Sibilla Aleramo ~

 

Nome non ha,

amore non voglio chiamarlo

questo che provo per te,

non voglio tu irrida al cuor mio

com'altri a' miei canti,

ma, guarda,

se amore non è

pur vero è

che di tutto quanto al mondo vive

nulla m'importa come di te,

de' tuoi occhi, de' tuoi occhi

donde di rado mi sorridi,

della tua sorte che non m'affidi,

del bene che mi vuoi e non mi dici,

oh poco e povero sia,

ma nulla al mondo più caro m'è,

e anch'esso,

e anch'esso quel tuo bene

nome non ha.

 

 

 

 

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by Tony Kospan

 

 

 

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I SENTIMENTI – F. HARDY – 1967 – DOLCE CANZONE DI UN TEMPO   Leave a comment

 

 

 

 
 
 
 
 
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
By Tony Kospan

 

 

 

 
 
 
I SENTIMENTI
Francoise Hardy

 
 
 
 
 
 
 
 
Anche stavolta la canzone e l’atmosfera
non sono proprio lontanissime dai nostri giorni…
 
Eppure son passati 42 anni in cui sono successe davvero
grandi trasformazioni epocali…
 
La dolcissima canzone di Francoise Hardy
giunse in Italia nel 1967
 
 
 
 
 
 
 
 
Il titolo originale è “ET MEME”
e gli autori sono Pallavicini e la stessa cantante…
 
La canzone fu presentata su RAI 1 ed ebbe gran successo…
 
 
 
 
 
 
 
 
Personalmente rimasi molto colpito dalla bellezza della voce
della cantante francese e da quella del testo.
 
Prima di ascoltarla in 2 versioni, una solo audio ma con testo,
e l’altra in video dell’epoca…
immergiamoci nel clima di quell’anno…
con alcune immagini degli accadimenti più importanti.
 
 
 
 
 
ATMOSFERA DEL 1967
 
 
 
 
Viene ucciso Che Guevara
 
 
 
 
 
Il dr Barnard esegue il primo trapianto di cuore
 
 
 
 
Gimondi vince il Giro d’Italia
 
 
 
 
Infuria la guerra in Vietnam
 
 
 
 
Pablo Neruda vince il primo Premio Viareggio
 
 
 
 
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LA CANZONE
 
 
Ma ora veniamo alla canzone
che possiamo ascoltare qui
 leggendo anche il testo…
 
 
 
 
 
 
e poi, se ci va, qui in questo video…
 
 
 

 
 
 

Sep27Sep27

 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 

IL NUOVO GRUPPO DI FB
Arte musica poesia etc…

 
 
 
 
 

NOTTURNO – JIMENEZ – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   2 comments

 

 

 

 

NOTTURNO
Juan Ramon Jimenez

Ti bacerò nel buio,
senza che il mio corpo tocchi
il tuo corpo.
Abbasserò le tende,
ché neanche la nebbia entri
dal cielo.
Ché nella morte assoluta
di tutto, esista solo,
nuovo mondo, il mio bacio.
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 

POESIE?

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IN FACEBOOK

 

Pubblicato 27 ottobre 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

AMORE E SOLITUDINE – UN BEL BRANO ED UNA RIFLESSIONE   5 comments

 
 
 
 
 
 
 
Questo bel passo… (a mio parere) trovato nel web… ci parla di… 
 
amore e solitudine…
 
lo porto alla vostra riflessione… per conoscere anche il vostro pensiero…
 
 
 
 

 

 

 

AMORE E SOLITUDINE

 

La solitudine non è una buona
premessa per innamorarsi di qualcuno.

Chi non impara a star bene anche da solo
non può condividere con un altro
ciò che non ha e ciò che non è.

 

L’amore non si costruisce su bisogni insoddisfatti
ma su progetti condivisibili e perseguibili.

 

Con le macerie non si costruisce alcun ponte.

 
 
Corrado Piancastelli -“Elogio dell’Amore”
 
 
 
 
 

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Personalmente condivido il pensiero che l’amore
non è uno scacciapensieri da comprare al mercato…
 bensì il risultato dell'incontro di 2 anime (e 2 corpi)
che hanno il piacere di sentirsi bene… insieme.
 
 
Ma il sentirsi bene con un'altra persona
presuppone il sentirsi bene con noi stessi…
e l'accettazione serena di un'eventuale solitudine… 
 
 
E' questa la base che poi ci consente di aprirci agli altri
con naturalezza e prima o poi di incontrare l’amore…
 
 
 
 
 
 
 
 
Questo il mio parere…  ma voi cosa ne pensate?
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

Pubblicato 27 ottobre 2011 da tonykospan21 in AMORE AMICIZIA, Senza categoria

ARTE – CEZANNE – LA POESIA DEL COLORE DEL PADRE DEI MODERNI   Leave a comment

 

 

 

 

 

Paul Cezanne

 

 

 

 

 

 

la poesia del colore

del padre dei moderni

 

 

La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un'altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne

 

 

Paul Cezanne – I giocatori di carte

 

 

 

E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
il visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
 
 
 
 
 
Autoritratto

 

 

 

Biografia

 

Paul Cezanne (1839-1906) è il pittore più singolare ed enigmatico di tutta la pittura francese post-impressionista.

Nato ad Aix-en-Provence, nel meridione della Francia, proviene da una famiglia benestante (il padre era proprietario della banca locale).

Egli quindi ebbe modo di condurre una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria e del tutto indifferente ai problemi della critica e del mercato.

 

 

 

Paul Cezanne – Martedì grasso 1888
 
 
 
 
 
Egli, infatti, nella sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela e solo qualche anno prima di morire.
 
 
 
 

Paul Cezanne – Madame Cezanne
 
 
 
 
Negli anni giovanili dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d'esser portato all'arte.
 
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet e gli altri.
 
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
 
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita…
 
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.

Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon.

E però anche lui partecipò alla prima mostra che gli impressionisti tennero nello studio del pittore Nadar nel 1874.

A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».

 

 

Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers

 

 

Nel 1878 il padre venuto a conoscenza della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.

L'aiutò allora l'amico e già noto scrittore Emile Zola…

Nel 1886 però rimase offeso, riconoscendosi nel personaggio…, dal fatto che lo scrittore aveva scritto un romanzo su di un pittore fallito “L'opera” … e ruppe del tutto l'amicizia che durava da moltissimi anni.

 

 

Paul Cezanne – Emile Zola

 

 

Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.

Qualche anno dopo s'ammalò di diabete.

La pittura era tutta la sua vita.

Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…

 

 

 


Paul Cezanne – Ragazzo

 

 

Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.

Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.

Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.

Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…

L'anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…

Iniziava il suo mito.

 

 

Autoritratto

 

 

L'ARTISTA

 

La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.

La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.

Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.

Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.

La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.

 

 

Paul Cezanne – Ragazzo con teschio
 
 
 
 
 
Egli disse infatti che
«nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro».
 
 
 
 
 

Continua…
 
 

fonti e testi da VARI SITI WEB liberamente adattati
– IMPAGINAZ. T.K
 
 

 

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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 

Pubblicato 27 ottobre 2011 da tonykospan21 in ARTE, Senza categoria

OH VOCE OCCULTA – G. LORCA – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E…   1 comment

 

 

Frank Dicksee  – Passione dipinta

 

 

 

 

 

Ognuno di noi ha un paio di ali,

ma solo chi sogna impara a volare.

Jim Morrison

 

 

 

 
 
 
 
OH VOCE OCCULTA…
Garcia Lorca
 
Oh voce occulta dell’amore oscuro!
oh belato senza lana, oh ferita,
camelia sfiorita, ago di fiele,
flusso senz’acqua, città senza mura!
Oh notte immensa di linea sicura,
monte celeste di protesa angoscia!
Cane nel cuore, oh voce inseguita!
Silenzio senza fine, iris maturo!
Voce ardente di gelo, via da me!
Non farmi perdere nella sterpaglia
dove gemono carne e cielo sterili.
Libera il duro avorio della testa,
pietà di me, spezza il mio dolore!
Perché sono natura, sono amore!
 
 
 

 

 

 
 

DA ORSO TONY

 

 

 

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