Archivio per 23 ottobre 2011

LA MIA FELICE BOCCA – HESSE – FELICE SETTIMANA IN POESIA E…   2 comments

 
 
 
 
Claude Monet – Terrazza sul mare a Saint-Adresse
 
 
 

 

 


L'uomo è l'unico animale che arrossisce.
Ma è anche l'unico che ne abbia bisogno!
Mark Twain

 

 

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LA MIA FELICE BOCCA
Hermann Hesse
 
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d'amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l'oggi e l'ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.
 
 
 
 
 
 
 
 
DA ORSO TONY
 
 
 

 
 
POESIE?
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TONY KOSPAN
 
 

LA TUA VOCE – JUAN GELMAN – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   3 comments

 
 
 
 
 
 
LA TUA VOCE
Juan Gelman
 
La tua voce è oscura
di baci che non mi hai dato
di baci che non mi dai.
La notte è polvere di quest’esilio.
I tuoi baci appendono lune
che raggelano il mio cammino.
E tremo
sotto il sole.
 
 
 

 
 
da
Tony Kospan
 
 

Pubblicato 23 ottobre 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

LA LUNGA ED INEBRIANTE STORIA DEL VINO   Leave a comment

 

 
 
 
 
 

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Ormai penso sia finita la vendemmia…
ed iniziata la lunga preparazione del vino.
 

Il vino però non è solo una bevanda…
ma… tanto altro…
poesia… immagine… cultura… passione
ed appunto… storia…
 
Ma conosciamo davvero la sua storia
la cui origine risale alla notte dei tempi…?
 
Eccola almeno per grandi linee…
 
 
 
 
        
 
 
 
 
 
LA STORIA DEL VINO
 

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LE ORIGINI
 
 
La storia del vino muove i primi passi in oriente, nella culla della civiltà. La Bibbia, nella Genesi, ci riferisce di Noè che appena uscito dall’arca pianta una vigna e ne ottiene vino, fornendoci testimonianza del fatto che le tecniche enologiche erano ben conosiute già in epoca prediluviana.
Gli Egiziani  furono maestri e depositari di tali tecniche. Con la cura e la precisione che li distingueva, tenevano registrazioni accurate di tutte le fasi del processo produttivo, dal lavoro in vigna alla conservazione. Ne abbiamo testimonianza dai numerosi geroglifici che rappresentano con qrande ricchezza di particolari come si produceva il vino dei faraoni. Paradossalmente possiamo dire di sapere tutto e niente del loro vino, ovvero sappiamo come lo facevano ma non possiamo purtroppo sapere che sapore avesse!
 
 
 

 
 
 
Attraversi i Greci e i Fenici il vino entrò in Europa. I poemi omerici testimoniano ampiamente la presenza e l’importanza del vino: a Polifemo, ad esempio, viene propinato puro un vino che secondo le usanze dell’epoca veniva diluito con 16 parti di acqua! A quel tempo il vino si diffuse proprio in terre come l’Italia, la Francia e la Spagna che ne sarebbero diventate la patria.
 
 
 

 

 

 

All’epoca dell’Impero Romano la viticoltura si diffuse enormemente, raggiungendo l’Europa settentrionale. I più celebri scrittori non lesinavano inchiostro per elargire i propri giudizi e decantare le virtù dei vini a loro più graditi. Si scrisse tanto sul vino che oggi non è difficile ricostruire una mappa vinicola della penisola al tempo dei Cesari. Le tecniche vitivinicole conobbero in quei secoli notevole sviluppo: a differenza dei Greci, che conservavano il vino in anfore di terracotta, i Romani cominciarono a usare barili in legno e bottiglie di vetro, introducendo, o quantomeno enfatizzando, il concetto di “annata” e “invecchiamento”. Fu a partire dal secondo secolo che si cominciò a dare importanza alla coltivazione della vite in Borgogna, nella Loira e nella Champagne.
 
 
 
 
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IL VINO NEL MEDIOEVO
 
 
  Nei secoli bui del Medioevo il potere assoluto della Chiesa influì fortemente sullo sviluppo della vitivinicoltura, così come sullo sviluppo di ogni altro campo della vita sociale e artistica. Il vino, ma soprattutto il buon vino, era ancor più sinonimo di ricchezza e prestigio e l’eccellere nella produzione di qualità divenne per alcuni ordini ecclesiastici quasi una ragione di vita. I Benedettini, diffusi in tutta Europa, erano famosi per il loro vino e per il consumo non proprio moderato che ne facevano.
 
 
 

 

 

 

Quando Bernardo, ex monaco benedettino, fondò nel 1112 l’ordine dei Cistercensi, fu dato ulteriore impulso al tentativo di produrre vini di alta qualità specialmente in Borgogna, obiettivo alimentato anche dalla forte competizione tra le abazie.
 
 
 
 
 
 
 
Intanto Bordeaux fa storia a sè, dominata non dal potere ecclesiastico ma da interessi commerciali con l’Inghilterra, sempre più interessata al suo claret o chiaretto. Questo legame vinicolo tra Francia e Inghilterra, nonostante qualche peripezia, è destinato a durare nei secoli.
 
 
 
 
 
 
Si comincia a delineare fortemente in questi secoli il ruolo centrale della Francia nella produzione di grandi vini, ruolo che soltanto negli ultimi decenni ha cominciato a conoscere degni antagonisti, fra i quali l’Italia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
IL VINO NEGLI ULTIMI SECOLI
          

 Gli ultimi secoli della nostra era sono stati testimoni di uno sviluppo straordinario delle tecniche vitivinicole.
L’arrivo della cioccolata dall’America, del tè dalla Cina, del caffè dall’Arabia e la diffusione di birra e distillati nel XVII secolo, rese la vita difficile al vino, che perse il primato di unica bevanda sicura e conservabile.
Questo ha spinto i produttori a cercare la migliore qualità per competere con i nuovi arrivati.
L’evoluzione tecnologica nella lavorazione del vetro rese più facile la relizzazione di bottiglie adatte e la scoperta del sughero rese possibile condizioni di conservazione ideali.
 
 
 
 
 
 
 
Nella Champagne si cominciò a parlare di un monaco benedettino, Dom Perignon, famoso per il suo perfezionismo quasi maniacale e per il suo straordinario vino.
Molti non sanno che l’obiettivo di Dom Perignon era quello di ottenere un vino perfettamente fermo, ma i suoi sforzi erano frustrati da un clima e da un terreno che facevano inesorabilmente rifermentare il vino nelle bottiglie rendendolo spumeggiante.
Nel XVIII secolo si consolidò la tendenza a produrre vini più intensi, scuri e fermentati a lungo. Cominciò ad affermarsi in questo contesto il porto come straordinario vino da lungo invecchiamento.
 
 
 
 
 
 
Intanto i grandi Chateau di Bordeaux continuavano a produrre vini di pregio per i loro migliori clienti, gli inglesi, che non hanno mai potuto contare su una produzione locale di quantità (e tantomeno di qualità).
Il XIX secolo ha vissuto la massima euforia vitivinicola.
L’economia nazionale di molti paesi si basava sulla produzione di vino. Ma prima della fine del secolo, doveva abbattersi il grande flagello della filossera, un parassita che colpisce le radici della vite europea. Quasi tutti i vigneti d’Europa andarono distrutti o furono gravemente danneggiati. La soluzione , non certo indolore, fu quella di ripartire da zero innestando la vite europea sulla radice americana immune alla filossera.
 
 
 
 
 
 
 
La rivoluzione industriale ha cambiato, negli ultimi decenni, il mondo del vino.
Grazie alle tecniche di refrigerazione dei vasi vinari, paesi caldi come la California e l’Australia hanno cominciato a produrre vini eccellenti, grazie anche a uve di eccezionale qualità.
Il Nuovo Mondo ha avuto la capacità, grazie alla mancanza di convenzioni e condizionamenti, di imparare in fretta e raggiungere risultati straordinari in pochissimo tempo.
 
 
 

 
 
 
 
 
Dal web – impaginazione t.k. – fine…
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
  

IL SALOTTO DI SOGNO
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Pubblicato 23 ottobre 2011 da tonykospan21 in STORIA... IN SENSO AMPIO

ARTE E CLASSICA – SERENATA AL CHIARO DI LUNA   Leave a comment

 

 

Eugene de Blaas – La serenata

 

SERENATA AL CHIARO DI LUNA

BEETHOVEN

 

 

Beethoven ( Bonn 17 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827)

 

 

 

– MUSICA CLASSICA IMMORTALE…

ED ALCUNE OPERE D'ARTE –

 

 

 
 
 
Stavolta ci troviamo ad ascoltare una musica classica…
davvero classica…A bocca aperta e dolcissima… direi sognante…
che farà certo molto piacere
a chi ama questo questo genere di musica fantastica
e senza tempo…
 
 
 


Luna – De Morgan

 
 

 
 
 
 
 
ARTE E CLASSICA
– SERENATA AL CHIARO DI LUNA
 
 
Ma quale immagine associare a questa sublime musica
tra diverse opere d'arte belle ed interessanti?
 
 
 
 

Serenata – Salvatore Caputo

 
 
 
 
Bè stavolta ho deciso di associare nel post
a questa musica sublime non una ma più dipinti
aventi ad oggetto serenate e chiari di luna…
 
 
 
 

UBALDO BARTOLINI – Sul mare al chiaro di luna, 2005

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma per il collegamento diretto alla musica…,
senza nulla togliere alle precedenti…,
ho scelto quest'opera d'un autore russo di paesaggi…
perché contemporaneo di Beethoven…
 
 
 
 
(San Pietroburgo, 13 febbraio 1791 – Sorrento, 8 novembre 1830)
 
 
 
 
 
 
Pertanto, clikkando sul dipnto qui sotto,
possiamo ascoltar la divina musica
associata ad altre bellissime… immagini…
 
 
 

 

Castel dell'Ovo al chiaro di luna – Sylvestre Feodosievic Schedrin

 

 
 

Ciao dall’Orso…

 
 
 
 
 
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POESIE
 
 
 
 
 
 
 

Pubblicato 23 ottobre 2011 da tonykospan21 in ARTE MUSICA E..., Senza categoria

L’ALLODOLA – A. POZZI – POESIA SUBLIME D’AMORE E DOLORE   3 comments

 
 
 
 
 
 
L’ALLODOLA
– ANTONIA POZZI –
 
POESIA SUBLIME D’AMORE E DOLORE 
 
A cura di Tony Kospan 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Una poesia apparentemente idilliaco-malinconica… questa…
che nasconde invece
un dramma d’amore infinito e forse troppo annullante…
 
L’autrice qualche tempo dopo si suicida…
forse anche per le altre difficoltà createle dalla sua famiglia,
molto in vista nell’alta borghesia milanese…
 

Era stata costretta a troncare  
una relazione d’amore
con un suo professore di latino e greco…
parecchio più grande di lei…
relazione considerata disdicevole
nell'ambiente “bene” che le era proprio.
 
 
 

Antonia Pozzi
Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938
 
 
 
La scelta di alcune parole infatti testimonia
la profondità… direi quasi l’abisso…
del suo dolore… mentre altre…
sembrano dolci parole rivolte solo ad un amore rimpianto.
 
Sottolineo in tal senso,
 così come m’è stato dato di apprendere e condividere  
nella trasmissione Inconscio e magia di Gabriele La Porta
alcune significative espressioni 
 
conchiglia che custodiva la pace.
 
–  Ed io ero piana quasi tu fossi un santo
 
 – cammina sul lago
 
 
 
 
 
 
 
La poesia dunque…
è una lirica straordinaria, bellissima e coinvolgente,
la sublimazione di un amore impossibile…
 
Debbo dire che la poesia mi fa rivivere il dramma che scuote
l’anima sensibile ed elevatissima della poetessa
e la cosa mi commuove… facendomela sentire vicina…
 
 
 
 
 
 
 
 
Se avete vostre riflessioni… concordi o discordi…
m piacerebbe leggerle.
 
Ma veniamo alla poesia…
 
 
 
 
 
 
 
L’ALLODOLA
Antonia Pozzi
 
 
Dopo il bacio – dall’ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Immagini gif della grande poetessa
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 

 
 
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POESIE…
 
 
 
 

Pubblicato 23 ottobre 2011 da tonykospan21 in POESIE SUBLIMI, Senza categoria

PERFETTA RIFLESSIONE SULLE MODERNE SOCIETA’ UMANE – DA “UN UOMO” DELLA FALLACI   2 comments

 
 
 
 
 
 
UN PENSIERO PERFETTO DAL LIBRO DELLA FALLACI 
– UN UOMO –
 
 
 
 
 
 
 
 
Sinceramente devo dire che questo passo è perfetto…
Non lo conoscevo…
Non ho condiviso spesso, specie negli ultimi tempi della sua vita, le posizioni della Fallaci…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma questo passo è davvero valido proprio per tutti…
ed in tutti i tempi…
per tutti gli organismi di qualunque tipo e colore e quindi raggiunge e descrive il nocciolo dei problemi della nostra società senza una parziale o aprioristica visione…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando un opinionista o un grande scrittore, come in questo caso, esprime le sue opinioni senza preconcetti è sempre da ammirare… e la cosa è davvero rara…
 
Dovremmo, anche noi tutti, sforzarci di guardare le cose senza farci fuorviare dai bombardamenti mass-mediatici ed andare al fondo della realtà dei problemi…
 
Leggiamolo dunque… e diciamo, se ci va, cosa ne pensiamo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“…In un’azienda, un’industria, il direttore generale e il consiglio di amministrazione non sanno cosa farsene delle persone intelligenti e fornite di iniziativa, degli uomini e delle donne che dicono no, e questo per un motivo che supera perfino la loro arroganza: pensando e agendo gli uomini e le donne che dicono no costituiscono un elemento di disturbo e di sabotaggio, mettono rena negli ingranaggi della macchina, diventano sassi che rompono le uova nel paniere…

Cricche dentro la cricca, mafie dentro la mafia, chiese dentro la chiesa, e con l’aggravante di una malattia che nei partiti senza dottrina è contagiosa quanto la peste: la corruttibilità e la corruzione degli yesmen.

In altre parole, se il partito dottrinario schiaccia coi suoi principii chi protesta o disubbidisce, il partito che non sa cosa vuole nè come lo vuole rigetta come un corpo estraneo chi non si adegua alla sua assenza di principii, cioè alle sue menzogne, alle sue ipocrisie, alle sue clientele…”
 
 
 
 
 
 
 
 
da “Un uomo” di Oriana Fallaci-
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
IL SALOTTO CULTURALE
E DI SOGNO
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Pubblicato 23 ottobre 2011 da tonykospan21 in RIFLESSIONI AFORISMI FILOSOFIE, Senza categoria

SOGNI – D. PASQUA – FELICE DOMENICA INSIEME IN POESIA E…   Leave a comment

 

Previati e la fidanzata – G. Previati

 

 

Io non so dove mi collochiate ma,
credetemi,sono esattamente dove siete voi
Buscaglia

 

 

 

 

 

S O G N I

D. Pasqua

 

Sogni imperscrutabili
coperti da profonda
e spessa coltre di nebbia.
Vagano perdendosi
al rintoccare delle ore.
Meta insicura…
Voglie inespresse
che divorano l’ intelletto
frenando slanci liberatori.
Rimpianti di piccole gioie
che avrebbero cambiato
il corso del mio cammino.
Passioni che incalzano
cercando compimento
in attimi rubati all’ ora del giorno
Sogni e desideri
che si perdono nel tempo,
lasciando briciole…
che raccolgo con gioia.
 
 
 
 
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a tutti da Orso Tony
 
 
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