Archivio per 3 settembre 2011

LETTERE D’AMORE TRA POETI – DA GUIDO GOZZANO AD AMALIA G. – 2°   1 comment

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
Ora leggeremo l'amara risposta di Guido…
 
Faccciamolo con attenzione…
 
E' chiara ed evidente,
anche se davvero con prosa elegante,
la volontà di staccarsi da parte del poeta…
 
 
 
 
 
 
 
 
Se però ci pensiamo bene
ci accorgiamo che tante volte abbiamo sentito
in giro… analoghi “bei discorsi”.
 
Nella terza ed ultima parte leggeremo
infine la risposta di Amalia…
 
 
Se ci va possiamo legger la lettera
ascoltando questa bella musica…
 
 
 
 

 

 

AMALIA GUGLIELMINETTI E GUIDO GOZZANO

 

 

LETTERE D'AMORE

 

II

                             
 
 

       DA GUIDO

 

AD AMALIA…     

 

 

30 marzo 1908

 

 

Rileggo ogni giorno la tua lettera, mia buona Amalia, con una grande malinconia.

E indugio nella risposta, preso da un’indolenza dolorosa: forse perché non so bene come dirti…

Da molti giorni sono in casa ed ho l’anima morbosamente assopita, incerta di tutto come in un sogno.

Penso a tante cose, sopra tutto, avvenire; e penso anche a te, con molta tenerezza e con molta serenità.

Sento in fondo all’anima una specie di fiera tristezza, per aver saputo essere crudele con me e forse — perdonami — anche un po’ con te…

Io provo una soddisfazione speciale quando rifiuto qualche bella felicità che m’offre il Destino. E quale felicità, Amica mia!

Il nostro amore che sarebbe fiorito con tutti i fiori della primavera torinese! (così dolce per l’esule che ritorna!) anche la stagione sarebbe stata propizia alla nostra follia!

E quanti mesi di serenità, di sole, di profumo!

E quanti sogni!

Avremmo voluto pellegrinare la nostra passione in tutti i dintorni favorevoli al sentimento: quanti sogni!

Io li ho già sognati tutti e t’ho già vista in tutti: con a sfondo i paesi sconosciuti, le viuzze di provincia dove si sarebbe delineata al mio fianco la tua svelta parigina figura primaverile.

Io non vedrò le tue vesti nuove.

Sarò lontano, solo, con la mia ambizione taciturna: una compagna ben più crudele della tua malinconia…

Perché non confessartelo, mia buona sorella?

L’ambizione da qualche tempo mi artiglia in un modo atroce.

Non sento non vedo non godo non soffro di altro.

Come puoi tu, che pure hai tra le mani i germi di mille speranze e segni la stessa mia via, come puoi rivolgere ancora le forze della tua giovinezza verso altri destini?

Per me, camminando diritto, con l'occhio fisso alla mia meta lontana (o quanto!) tutto è secondario e trascurabile: gioie e dolori: tutto, perfino la tua bellezza sulla quale mi sono chinato un istante, come su un fiore, al margine del sentiero, ma dalla quale mi separo tosto, perché arresterebbe di troppo il mio passo tranquillo…

Ah! Se io potessi darti una parte soltanto di questo mio orgoglio latente, anche il dolore che tu dici di avere in te impallidirebbe e l’amore ti apparirebbe qual è: un inganno della giovinezza e un episodio trascurabile in un destino come il mio e come il tuo.

E mai come in questi tempi che tale smania mi fa soffrire, ho avuto tanto disprezzo per le mie attitudini artistiche e ho tanto sentito la necessità di affinarle con lo studio, con la meditazione, col silenzio.

Tu hai ancora l’avidità di cogliere fiori e di godere l’ora che passa: per me anche la lusinga del piacere mi è intollerabile come un ostacolo sul mio sentiero.

Amalia, mio buon amico, quante di queste cose t’avrei detto e ti vorrei dire se tu non fossi giovine e bella!

Ma hai degli occhi luminosi ed una bocca tentatrice ed è impossibile starti vicino senza diventare irriverenti con te come con una crestaia od una cortigiana qualunque…

Ho rilette queste sei pagine, amica mia: oimé! Parlo, parlo, e, sopra tutto, ragiono: quanto devo farti soffrire! E anche sdegnare. Perdonami.

Perdonami. Ragiono, perché non amo: questa è la grande verità.

Io non t’ho amata mai.

E non t’avrei amata nemmeno restando qui, pur sotto il fascino quotidiano della tua persona magnifica; no: avrei goduto per qualche mese di quella piacevole vanità estetico-sentimentale che dà l’avere al proprio fianco una donna elegante ed ambita. Non altro.

Già altre volte l’ho confessata la mia grande miseria: nessuna donna mai mi fece soffrire; non ho amato mai; con tutte non ho avuto che l’avidità del desiderio, prima, ed una mortale malinconia, dopo…

Ora con te, che sei il più eletto spirito femminile ch’io abbia incontrato mai, e con te che dici di amarmi, sono stato sempre e voglio essere ancora sincero: non ti amo.

E la risoluzione più leale da parte mia è il distacco. Partirei pur non dovendo partire. Invece il Destino è propizio: m’impone l’esiglio anche per altre cause ch’io tolgo a pretesto.

Rivederci? A che scopo? Un colloquio di più nulla aggiungerebbe (o sottrarrebbe forse) alla fraterna benevolenza che noi dobbiamo portare l’uno dell’altro.

Addio, mia buona amica! Ti bacio.

(Guido Gozzano)

 

 

 

 

Segue la risposta di Amalia…

 

 

 

 

Se desideri leggere la 1° struggente lettera

di Amalia clikka qui giù…

 

da Tony Kospan

 

 

 

IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK?

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Pubblicato 3 settembre 2011 da tonykospan21 in AMORE AMICIZIA, Senza categoria

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SETTEMBRE IN POESIA… IN MUSICA… E… (2011)   4 comments

 
 

 
 
 
 

 
 
SETTEMBRE IN POESIA… IN MUSICA… E…
 
a cura di Tony Kospan (2011)


 


 
 

Stavolta il tema delle poesie domenicali è
il mese che stiamo da poco vivendo…
 

E' il mese in cui non sono del tutto svaniti
i colori ed i calori dell'estate
e però vediamo e sentiamo nell'aria
nuovi e più tenui colori
e più fresche temperature…


 


 

 
E' il mese della vendemmia…, dei funghi,
della riapertura delle scuole… etc…
ed è anche il mese in cui è avvenuta, ahimé,
una tragedia che ha sconvolto tutta l'Umanità.

 
Amo Settembre per i suoi colori davvero unici…
soft e avvolgenti…
per la sua aria dolce e malinconica,
ma anche tanto romantica…
 

 



 

Per questo suo indubbio fascino
questo mese è molto gettonato in poesia
ma ancor più in musica…
Ma veniamo alle poesie prescelte… e
come sempre sarà bello leggere anche quelle vostre
o di altri autori che piacciono a voi
qui o nell'area discussioni del
FANTASTICO MONDO DELLA POESIA

 



 

 
 
SETTEMBRE
Attilio Bertolucci

Chiaro cielo di settembre
illuminato e paziente
sugli alberi frondosi
sulle tegole rosse
fresca erba
su cui volano farfalle
come i pensieri d’amore
nei tuoi occhi
giorno che scorri
senza nostalgie
canoro giorno di settembre
che ti specchi nel mio calmo cuor
 
 
 
 

SETTEMBRE
Tony Kospan

Il dolce inizio sei
del tramonto dell'anno
dell'estate annunciando la fine…

I tuoi color rossarancioni
per bellezza fanno a gara…
con i verdazzurri della primavera.

Cadono con le foglie… tanti sogni…
nell'umida terra settembrina…
mentre altri però metton radici…

Dalle più corte giornate
un nuovo eterno ciclo di natura prende vita
che poi al sol d'agosto splenderà…

Più fresca l'aria…
danzando con le fronde
ai consueti ritmi dei nostri giorni
ci riporta…

Caro malinconico settembre
ch'ancor risenti del fuoco dell'estate…
dacci anche tu, insieme al vino,
un bel ricordo d'un sogno d'amore…

Rubiamo dunque tutti insieme
l'ultimo stanco raggio…di sole
da lui lasciandoci baciare…

E così tra rimpianti e speranze…
una fiammella di luce e di calore…
sotto il tappeto d'un morbido fogliame
e nel chiuso segreto dei nostri cuori…
aspettando primavera… accesa resterà…

 

 

 
 
ARIETTA SETTEMBRINA
Alfonso Gatto
 
Ritornerà sul mare
la dolcezza dei venti
a schiuder le acque chiare
nel verde delle correnti.
Al porto sul veliero
di carrube l’ estate
imbruna, resta nero
il cane delle sassate.
S’addorme la campagna
di limoni e d’ arena
nel canto che si lagna
monotono di pena.
Così prossima al mondo
dei gracili segni,
tu riposi nel fondo
della dolcezza che spegni.

 

 
 

SETTEMBRE

Hermann Hesse
 
Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia…
silenziosa trema
l’estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d’oro
giù dalla grande acacia…
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno;
s’attarda tra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.

 

 

 
 
I PASTORI
Gabriele D'Annunzio

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?

 


 

FELICE SETTEMBRE A TUTTI
DA TONY KOSPAN
 
 

 
 

 
 
 

VOLO INCOMPIUTO – G. MAUGERI – FELICE SABATO IN POESIA E…   Leave a comment

 
 

 

 

 

 

 
 
 
Chiamami solo Amore, e sarò ribattezzato.
William Shakespeare
 
 
 

Nota
Briar Rose by Katerina Koukiotis
 
 
VOLO INCOMPIUTO
Giusy Maugeri
 
Ali d’avorio
spezzate nell’incanto
del volo incompiuto.
Cielo terso
luccichio sfavillante
di gemme rubate,
boccioli di rose
nell’impavida attesa.
Speranza
di seta avvolgente
nel susseguirsi dei giorni
vissuti nell’intimo.
Tempo presente
e remoto
alla mente,
nostalgico suono
di note mai accordate
sull’arpa del vissuto,
come sul viso
che accenna un sorriso
forzato,
indifferenza apparente,
sfoggio di sicurezza
esibita
sul palcoscenico della vita
 
 

 

 

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 da Tony Kospan

 

 

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