Archivio per 29 agosto 2011

ROSSINI E RENOIR – CLASSICA ED ARTE   1 comment

 

RENOIR – RAGAZZE AL PIANO
 
 

Non può mancare in questo tipo di post…
in cui “giochiamo”
ad accostare la grande musica classica alla grande arte…
il nostro Rossini…
unito in questo caso a Renoir…
 
 
 

RENOIR – RAGAZZE AL PIANO

 
 
 
ROSSINI E… RENOIR
CLASSICA E… ARTE
 
 
 

RENOIR – RAGAZZE AL PIANO
 
 
 
I dipinti di Renoir
sono tutti attinenti ad aspetti musicali…
tranne l'ultimo…
 
 
 

ROSSINI

 
E
 
 
 RENOIR

 
 
 
Eccoci dunque ad ascoltare questo brano
dalla… GAZZA LADRA… 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“legato” per la sua varietà e vivacità
a questo famoso, anzi direi mitico…, dipinto di Renoir…
che esprime la gioia di vivere di un'epoca…
 
 
 

clicca per vedere l'immagine a dimensioni normali

RENOIR – COLAZIONE DEI CANOTTIERI

 

 

Buon ascolto se vi va…

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

Chi volesse conoscere la storia, i personaggi, i segreti

ed un'analisi di uno dei più grandi dipinti

dell’Impressionismo… “La colazione dei canottieri”

 

 

 

 

Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic

IL SALOTTO DI SOGNO DI FB?
APRI LO SCRIGNO
 
 
 

IL NOSTRO GIARDINO – T. COCOLO – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA DALL’ORSO TORNATO ALLA BASE…   Leave a comment

 
 
 
 
IL NOSTRO GIARDINO
Tiziana Cocolo
 
Mi fermo a respirare nel giardino
della tua mente,
dove coltiviamo le nostre passioni
irrigate di dolcezza.
Dove la rugiada mattutina
ci apre alla luce,
dove il sole partecipa al nostro calore
prosciugandoci dal desiderio,
dove tutti i frutti raccolti
sono il nutrimento
del nostro essere insieme
e dove l’erboso manto
ci avvolgerà nella sua quiete.
 
 

 
 
 
DA TONY KOSPAN
RIENTRATO ALLA BASE…
 
 

ornament.gif picture by lindasombritaornament.gif picture by lindasombrita

Pubblicato 29 agosto 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

COMINCIA A NEVICARE – G. DELEDDA – RACCONTO… RINFRESCANTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
Con questo super caldo che non accenna a diminuire…
anche solo l’idea della neve… sembra poterci dare un pò di sollievo
e dunque… ecco un racconto… di una grandissima scrittirice…
che potrebbe darci un pò di freschezza… almeno virtuale…. A bocca aperta
 
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
 
 
COMINCIA A NEVICARE
di Grazia Deledda
 
 
 
NEVICATA

 

 

– Siamo tutti in casa? – domandò mio padre, rientrando una sera sul tardi, tutto intabarrato e col suo fazzoletto di seta nera al collo. E dopo un rapido sguardo intorno si volse a chiudere la porta col paletto e con la stanga, quasi fuori s’avanzasse una torma di ladri o di lupi.Noi bambine gli si saltò intorno curiose e spaurite.
– Che c’è, che c’è?
– C’è che comincia a nevicare e ne avremo per tutta la notte e parecchi giorni ancora:
il cielo sembra il petto di un colombo.
– Bene – disse la piccola nonna soddisfatta. – Così crederete a quello che raccontavo poco fa.
Poco fa la piccola nonna, che per la sua statura e il suo viso roseo rassomigliava a noi bambine,
ed era più innocente e buona di noi, raccontava per la millesima volta che un anno, quando anche lei era davvero bambina (nel mille, diceva il fratellino studente, già scettico e poco rispettoso della santa vecchiaia), una lunga nevicata aveva sepolto e quasi distrutto il paese.
– Quattordici giorni e quattordici notti nevicò di continuo, senza un attimo d’interruzione.
Nei primi giorni i giovani e anche le donne più audaci uscivano di casa a cavallo e calpestavano la neve nelle strade; e i servi praticavano qualche viottolo in mezzo a quelle montagne bianche ch’erano diventati gli orti ed i prati. Ma poi ci si rinchiuse tutti in casa, più che per la neve, per l’impressione che si trattasse di un avvenimento misterioso; un castigo divino. Si cominciò a credere che la nevicata durasse in eterno, e ci seppellisse tutti, entro le nostre case delle quali da un momento all’altro si aspettava il crollo. Peccati da scontare ne avevamo tutti, anche i bambini che non rispettavano i vecchi (questa è per te, signorino studente); e tutti si aveva anche paura di morire di fame.
– Potevate mangiare i teneri bambini, come nel mille – insiste lo studentello sfacciato.
– Va via, ti compatisco perché sei nell’età ingrata, – dice il babbo,
che trova sempre una scusa per perdonare, – ma con queste cose qui non si scherza. Vedrai che fior di nevicata avremo adesso. Eppoi senti senti…
D’improvviso saliva dalla valle un muggito di vento che riempiva l’aria di terrore:
e noi bambine ci raccogliemmo intorno al babbo come per nasconderci sotto le ali del suo tabarro.
– Ho dimenticato una cosa: bisogna che vada fuori un momento – egli dice frugandosi in tasca.
– Vado io, babbo – grida imperterrito il ragazzo; ma la mamma, bianca in viso, ferma tutti con un gesto.
– No, no, per carità, adesso!
– Eppure è necessario – insiste il babbo preoccupato. – Ho dimenticato di comprare il tabacco.
Allora la mamma si rischiara in viso e va a cercare qualche cosa nell’armadio.
– Domani è Sant’Antonio; è la tua festa, ed io avevo pensato di regalarti…
Gli presenta una borsa piena di tabacco, ed egli s’inchina, ringrazia, dice che la gradisce come se fosse piena d’oro; intanto si lascia togliere dalle spalle il tabarro e siede a tavola per cenare.
La cena non è come al solito, movimentata e turbata da incidenti quasi sempre provocati dall’irrequietudine dei commensali più piccoli; tutti si sta fermi, quieti, intenti alle voci di fuori.
– Ma quando c’è questo gran vento, – dice la nonna – la nevicata non può essere lunga.
Quella volta…
Ed ecco che ricomincia a raccontare; ed i particolari terribili di quella volta aumentano la nostra ansia,
che in fondo però ha qualche cosa di piacevole. Pare di ascoltare una fiaba che da un momento all’altro può mutarsi in realtà.
Quello che sopratutto ci preoccupa è di sapere se abbiamo abbastanza per vivere,
nei giorni di clausura che si preparano.
– Il peggio è per il latte: con questo tempo non è facile averlo.
Ma la mamma dice che ha una grossa scatola di cacao: e la notizia fa sghignazzare di gioia il ragazzo,
che odia il latte. Gli altri bambini non osano imitarlo; ma non si afferma che la notizia sia sgradita. Anche perché si sa che oltre il cacao esiste una misteriosa riserva di cioccolata e, in caso di estrema necessità, c’è anche un vaso di miele.
Delle altre cose necessarie alla vita non c’è da preoccuparsi.
Di olio e vino, formaggio e farina, salumi e patate, e altre provviste, la cantina e la dispensa sono rigurgitanti. E carbone e legna non mancano. Eravamo ricchi, allora, e non lo sapevamo.
– E adesso – dice nostro padre, alzandosi da tavola per prendere il suo posto accanto al fuoco – vi voglio raccontare la storia di Giaffà.
Allora vi fu una vera battaglia per accaparrarsi il posto più vicino a lui: e persino la voce del vento si tacque,
per lasciarci ascoltare meglio. Ma la nonnina, allarmata dal silenzio di fuori, andò a guardare dalla finestra di cucina, e disse con inquietudine e piacere:- Questa volta mi pare che sia proprio come quell’altra. Tutta la notte nevicò, e il mondo, come una grande nave che fa acqua, parve sommergersi piano piano in questo mare bianco. A noi pareva di essere entro la grande nave: si andava giù, nei brutti sogni, sepolti a poco a poco, pieni di paura ma pure cullati dalla speranza in Dio.
E la mattina dopo, il buon Dio fece splendere un meraviglioso sole d’inverno sulla terra candida,
ove i fusti dei pioppi parevano davvero gli alberi di una nave pavesata di bianco.

 
 

 
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 

Pubblicato 29 agosto 2011 da tonykospan21 in RACCONTI E TESTI SUBLIMI, Senza categoria

SOGNO D’ESTATE – A. GATTO – FELICE INIZIO DI SETTIMANA IN POESIA E…   2 comments

 

 
 
 
 
Hour Glass Hour Glass
 
 

 
 
 
 
Le note dell’amore fanno l’amore più grande.
John Keats
 
 
 
 
Nota

 
 
SOGNO D’ESTATE
Alfonso Gatto

Trapeli un po’ di verde
Il limone, il sifone,
il piccolo
portone
della pensione,
trapeli il blu,
anche tu
vestita col tuo nudo rosa,
ogni cosa amorosa.
Amore è amore
Liscio alla tua foce.
Un’alpe zuccherina,
l’amore è brina.
Che sogno averti vicina
notturna, fresca, sottovoce.
 
 
 
 

â—‹â—MAXâ—â—‹ â—‹â—MAXâ—â—‹
 

DA TONY KOSPAN
 

 
 
 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: