Archivio per 15 agosto 2011

NEL SILENZIO DELLE MIE PAROLE – G. MAUGERI – FELICE MARTEDI’ IN POESIA E…   2 comments

 
 

DREAMRID.jpg

 

 

 
 
 

 
 
 
 
 
L’infinito è il posto che preferisco
per chiudermi con te.
(Fran Tarel)
 
 
 
 
 

 
 
 
...rosa......rosa......rosa......rosa......rosa......rosa......rosa...
 
 
 

NEL SILENZIO DELLE MIE PAROLE
~ Giusy Maugeri ~

Scriverò di te
su un pentagramma dorato
e la melodia mi pervaderà
fino all’intima essenza
Accarezzerò i petali di un fiore
pensando alle tue labbra
ma non lo coglierò
perché possa crescere
e godere dei raggi del sole
e della libertà di negarsi
Ti amerò sulle ali del vento
cullandoti
nel silenzio delle mie parole…
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 

CI SONO SILENZI – C. BRAMANTI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 

 
 
CI SONO SILENZI
Carlo Bramanti
 
Ci sono silenzi
che costruiscono enormi castelli,
nelle nostre anime scosse;
e noi raccogliamo in essi
bauli di parole, di emozioni,
di doni mai offerti,
che finiscono
o con l’incenerirsi
al primo fuoco,
o con l’ammuffire,
e coinvolgere
nel loro decadimento
le mura intere.

 

 
 
 
 

 

 

 

 
 
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA FB

 

 

Pubblicato 15 agosto 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

PENSIERI SULLA PACE CHE VENGONO DA LONTANO….   Leave a comment

 

 

 

 
 
PENSIERI SULLA PACE
 
 
 
 
 
CHE VENGONO DA LONTANO….
 
 
 

 

 
 
Demade usava dire che gli Ateniesi decretavano la pace solo se erano vestiti a lutto: con ciò intendeva rimproverarli per il fatto che erano sempre pronti a muovere guerra e si ponevano il problema di stipulare la pace solo di fronte alla strage dei propri uomini.
Plutarco
 
 
 
 
“Ma noi siamo molto più pazzi degli Ateniesi: per nulla istruiti da tanti anni di sciagure, non solo non detestiamo ancora la guerra, ma neppure lontanamente mettiamo in cantiere la pace, che invece dovrebbe perennemente regnare tra i cristiani.”
Parole di oggi? No – Erasmo da Rotterdam grande umanista del cinquecento.
 

 
 
 

«Sono solito domandarmi, spesso meravigliato, cosa mai spinga, non dico i cristiani, ma gli uomini tutti, a tale punto di follia da adoperarsi, con tanto zelo, con tante spese, con tanti sforzi, alla reciproca rovina generale della guerra. Che altro infatti facciamo nella vita se non la guerra o prepararci alla guerra? Neppure tutte le bestie combattono tanto, ma solo le belve, le bestie cattive. E neppure queste combattono fra loro, ma solo se sono di specie diverse. Combattono con mezzi naturali. Non come noi con macchine escogitate da un’arte diabolica».
Sempre Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia
 
 
 
 
La guerra piace a chi non la conosce.
(In latino : Dulce bellum inexpertis).
 

 
 
 

“E se c’è una cosa, tra le attività degli uomini, che è opportuno intraprendere con esitazione, e che anzi è opportuno evitare, scongiurare, respingere ( = fugere, deprecari, propellere !!! ) in ogni modo possibile, quella è la guerra: nulla è più empio di essa, nulla più sciagurato, nulla più pericoloso; da nulla è più difficile venire fuori, nulla è più tetro e più indegno dell’essere umano, per non dire del cristiano.”
Sempre Erasmo
 
 
 
 
Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella
o che valga più della pace è storpio di mente.
Cartesio
 

 
 
 

La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo,
una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia”.
Baruch Spinoza
 

 
 
 

La guerra non è altro che una comoda elusione dei compiti della pace. In quanto sostituisce l’avventura esterna al lavoro e al miglioramento interno, essa è moralmente così screditata che si può ben pensare non sia mai stata altro che un mezzo di oppressione interna e di assoggettamento dei popoli, il grande mezzo ingannatore per indurli a gridare ‘evvive’ alla propria sconfitta di fronte al governo vittorioso.

Thomas Mann
 

 
 
 

Una cosa sola non ha sviluppato l’uomo: la caserma.
Joseph Ernest Renan
TONY KOSPAN

 
 
 

 

DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 

H. C. BRESSON – PADRE DELLA FOTOGRAFIA – ARTE E DOCUMENTAZIONE   3 comments

 

 

 
 
 
Non sono necessarie molte presentazioni per chi è conosciuto come il padre della fotografia e ha fermato nei suoi scatti quasi un secolo di eventi.
 
Henri Cartier-Bresson, è nato il 22 agosto 1908 a Chanteloup (Francia), 30 chilometri ad est di Parigi, da una famiglia alto borghese amica delle arti.
 
Henri Cartier-Bresson
 
Inizialmente si interessa solo di pittura (grazie soprattutto all'influenza di suo zio, artista affermato, che all'epoca considerava un po' come un padre spirituale), e diventa allievo di Jaques-Emile Blanche e di André Lhote, frequenta i surrealisti e Triade, il grande editore. 
 
Dagli inizi degli anni '30 sceglie definitivamente di sposare la fotografia.
 
Nel 1931 infatti, a soli 23 anni, ritornato in Francia dopo un anno in Costa d'Avorio, Henri Cartier-Bresson scopre la gioia di fotografare, compra una Leica e parte per un viaggio che lo porta nel sud della Francia, in Spagna, in Italia e in Messico.
 
La Leica con la sua maneggevolezza e la pellicola 24×36 inaugurano un modo nuovo di rapportarsi al reale, sono strumenti flessibili che si adattano straordinariamente all'occhio sempre mobile e sensibile del fotografo.
 
L'ansia che rode Cartier-Bresson in questo suo viaggio fra le immagini del mondo lo porta ad una curiosità insaziabile, incompatibile con l'ambiente borghese che lo circonda, di cui non tollera l'immobilismo e la chiusura, la piccolezza degli orizzonti.
 
 
 

 
 
 
Nel 1935 negli USA inizia a lavorare per il cinema con Paul Strand e tiene nel 1932 la sua prima mostra nella galleria Julien Levy.
 
Tornato in Francia continua per qualche tempo a lavorare nel cinema con Jean Renoir e Jaques Becker, ma nel 1933 un viaggio in Spagna gli offre l'occasione per realizzare le sue prime grandi fotografie di reportage.
 
 
 

 
 
Ed è soprattutto nel reportage che Cartier-Bresson mette in pratica tutta la sua abilità e ha modo di applicare la sua filosofia del “momento decisivo“.
 
Una strada che lo porterà ad essere facilmente riconoscibile, un marchio di fabbrica che lo distanzia mille miglia dalle confezioni di immagini celebri e costruite.
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
Ormai è diventato un fotografo importante.
 
Catturato nel 1940 dai tedeschi, dopo 35 mesi di prigionia e due tentate fughe, riesce a evadere dal campo e fa ritorno in Francia nel 1943, a Parigi, dove ne fotografa la liberazione.
 
 
 
 

 

 
 
Qui entra a far parte dell'MNPGD, un movimento clandestino che si occupa di organizzare l'assistenza per prigionieri di guerra evasi e ricercati.
 
Finita la guerra ritorna al cinema e dirige il film “Le Retour”.
 
Negli anni 1946-47 è negli Stati Uniti, dove fotografa soprattutto per Harper's Bazaar.
 
 
 

 

 

 

 

Nel 1947 al Museum of Modern Art di New York viene allestita, a sua insaputa, una mostra “postuma”; si era infatti diffusa la notizia che fosse morto durante la guerra.

Nel 1947 insieme ai suoi amici Robert Capa, David “Chim” Seymour, George Rodger e William Vandivert (un manipolo di “avventurieri mossi da un'etica”, come amava definirli), fonda la Magnum Photos, cooperativa di fotografi destinata a diventare la più importante agenzia fotografica del mondo.

 

 

 

 

 

 

Dal 1948 al 1950 è in Estremo Oriente.
 
Nel 1952 pubblica “Images à la sauvette”, una raccolta di sue foto (con copertina, nientemeno, che di Matisse), che ha un'immediata e vastissima eco internazionale. 
 

Nel 1954 fu il primo fotografo occidentale a poter visitare l'allora URSS.
 
 
 
 
 

 

 

Cartier Bresson, ragazze, Mosca, 1954

 

 

Henri Cartier Bresson, fotografo, Russia, anni '50, società

 

 
 
 
Nel 1955 viene inaugurata la sua prima grande retrospettiva, che farà poi il giro del mondo, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi.
 
Dopo una serie di viaggi (Cuba, Messico, India e Giappone), dal 1966 si dedica progressivamente sempre più al disegno.

 

Innumerevoli, in questi anni, sono i riconoscimenti ricevuti, così come le esposizioni organizzate e le pubblicazioni che in tutto il mondo hanno reso omaggio alla sua straordinaria produzione di fotografo e di pittore.
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 
 
Dal 1988 il Centre National de la Photographie di Parigi ha istituito il Gran Premio Internazionale di Fotografia, intitolandolo a lui.
 
Oltre ad essere universalmente riconosciuto tra i più grandi fotografi del secolo, Henri Cartier-Bresson ha avuto un ruolo fondamentale nella teorizzazione dell'atto del fotografare, tradotto tra l'altro nella già ricordata e celebre definizione del “momento decisivo“.
 
L'occhio magico della sua macchina fotografica ha praticamente catturato le immagini di un secolo in ogni parte del mondo…
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Poco prima di raggiungere i 96 anni, morì a Parigi il 2 agosto 2004.
 
La notizia commosse e fece il giro del mondo… ma le sue opere gli sopravvivono come affascinanti, emozionanti ed insuperabili documenti sia storici che artistici. 

 
Testo da Biografieonline.it con mini modifiche ed impaginazione t.k.
 
 
Chi desideri vedere un'ulteriore carrellata di sue fotografie… ecco un video che ne raccoglie parecchie…
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
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Pubblicato 15 agosto 2011 da tonykospan21 in FOTOGRAFIA ARTE STORIA, Senza categoria

CALDO? TROPPO CALDO? FACCIAMOCI UNA DOCCIA DI… FREDDURE…   2 comments

 
 
 
 
 

FA’ CALDO…?
TROPPO CALDO?
 
 
 
 
 
 
FACCIAMOCI UNA DOCCIA…
DI FREDDURE…GHIACCIATE…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sera, a letto.
Lui:- Farò di te la donna più felice del mondo!
Lei:- Mi mancherai!

 

 

 

 

Jack, uscendo dalla doccia, dice alla moglie:
– Fa troppo caldo oggi per vestirsi. Tesoro, cosa credi che direbbero
i vicini se andassi a tagliare l’erba così come mamma m’ha fatto?
– Probabilmente, che ti ho sposato per i tuoi soldi…
 
 
 

 

 

 

– Come chiameresti un uomo intelligente, forte, bello e sensibile?
– Una leggenda metropolitana.
 
 
 
 

 
 
 
 

PREGHIERA
Dio, mio Signore, Ti prego,

dammi la SAGGEZZA per poter comprendere il mio uomo;
l’AMORE per poterlo perdonare; e
la PAZIENZA per sopportare i suoi umori.
Perchè, o mio Signore,
se ti chiedessi la FORZA, lo ammazzerei di botte!
AMEN
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

– Come puoi impedire a tuo marito di leggere le tue e-mail?
– Rinominando la cartella della posta.
– Come?
– “Manuale d’istruzione”!

 

 

 
 
 

Un imprenditore è il tipo di persona che lavora 16 ore al giorno
per non dover lavorare otto ore al giorno alle dipendenze di qualcun altro…

 

 

 
 
 
Il mio dottore mi diede sei mesi di vita;
ma quando non potei pagare il conto, me ne diede altri sei.
 
 
 

 
 
 

 
Noi artisti lavoriamo una sera qua e una sera là…..
praticamente due sere l’anno.
 
 
 

 
 
 
Tua moglie a letto come va ?
Sai com’è…, c’è chi dice bene, c’è chi dice male..
 
 
 

 
 
Io faccio l’amore col profilattico.
E come lo trovi ?
Bhè, con le donne era meglio.
 
 
 

 
 
 
Ci sono tre tipi di persone che non sopporto:
i negri, gli ebrei e i razzisti.
 
 
 
 
Il lavoro mi piace.
Adoro il lavoro,
starei ore e ore vedere la gente lavorare.
 
 
 
 
 
 
Se un uomo apre la porta dell’auto alla moglie,
o è nuova l’auto o è nuova la moglie.
 
 
 
 
La mia vita sessuale è talmente scarsa
che sto partecipando ai campionati mondiali di astinenza.
Nelle semifinali incontrerò il Papa.
 
 
 

 

 

Alle donne piacciono gli uomini silenziosi;

pensano che stiano ascoltando.
 
 
 
 
Ho provato sport estremi
ho provato la droga
ho persino tentato il suicidio,
ma non sò cosa darei
per entrare nella tua testa
e …
provare il brivido del vuoto!
 
 
 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

LA TUA PAGINA DI SOGNO IN FACEBOOK?
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Pubblicato 15 agosto 2011 da tonykospan21 in BUONUMORE, Senza categoria

LA LEGGENDA DEL DREAM-CATCHER   Leave a comment

 

 

 

 

 

L'ACCHIAPPASOGNI

 

 

 

LA LEGGENDA DEL DREAM-CATCHER

 

 

La leggenda del dream-catcher (“acchiappa-sogni”)
è una delle più belle e suggestive della mitologia indiana.

Nonostante oggi sia diffusa tra tutti i popoli Indiani del Nord America,
si crede abbia avuto origine nelle terre degli Oneida.

Poi si sarebbe diffusa tra gli altri popoli nativi subendone variazioni e arricchimenti.

 

 

 

 

 

 

La leggenda narra di una bambina, Nuvola Fresca, che un giorno, terrorizzata da incubi ricorrenti, rivelò alla madre le sue paure e le chiese aiuto. Ultimo Sospiro della Sera, la madre, costruì allora una rete di forma circolare per “catturare” i sogni della piccola e le diede il potere di riconoscere i sogni buoni da quelli cattivi.

Quindi l'appese al lettino di Nuvola Fresca disperdendo le sue paure.

Ancora oggi, a secoli di distanza, ogni volta che nasce un bambino, gli Indiani costruiscono un dreamcatcher e lo collocano sopra la sua culla.

Con un legno speciale, molto duttile, plasmano un cerchio, che rappresenta l'universo, e intrecciano al suo interno una rete simile alla tela del ragno.

Alla ragnatela assegnano quindi il compito di catturare e trattenere tutti i sogni che il piccolo farà.

Se si tratterà di sogni positivi, il dream catcher li affiderà al filo delle perline (le forze della natura) e li farà avverare.

Se li giudicherà invece negativi, li consegnerà alle piume di un uccello e li farà portare via, lontano, disperdendoli nei cieli

Gli Indiani conservano il loro acchiappasogni per tutta la vita.

Con gli anni, e con l'aggiunta di piccoli oggetti personali (che vanno appesi), il suo potere si accresce e, con esso, anche la capacità di proteggere il suo possessore e realizzare i suoi sogni.

DAL WEB … IMPAGINAZIONE T.K.

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

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TI HO INCONTRATA – M. VECCHIONE – FELICE FERRAGOSTO IN POESIA ARTE CANZONE E…   Leave a comment

 
 
Charles Courtney Curran
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
LOVE HEART
 
 
 
Rallegrati sempre della felicità degli altri,
affinché essi si rallegrino della tua.
Claude Rael
 
 
 
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Charles Courtney Curran  Riposo pomeridiano 1894.

 
 
 
TI HO INCONTRATA
Mario Vecchione

Ti ho incontrata
lungo la vita
che suonavi
le corde del vento
e cantavi canzoni di sole
canzoni d’amore
io pifferaio senza topi
tu in cerca
dell’ultimo fiore
siam caduti
nell’argento dei rimpianti;
ti ho incontrata
lungo la vita
che scrivevi
su foglie di gelso
e parlavi di storie di stelle
di storie d’amore
io don chisciotte senza mulini
tu violinista senza un archetto
siam caduti
nel buco nero dell’amore;
e adesso che
siamo vicini
pure lontani
come due poli
non indosso più gilè
grigio scuri
la tua mano nella mia
come un messaggio planetario
con il nettare di dio
nei nostri cuori.
 
 
 

Charles Courtney Curran – Vento del sud

 
 
 
 
 
 
 
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A TUTTI … DOVUNQUE VOI SIATE…
DA TONY KOSPAN
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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