Archivio per 11 agosto 2011

AH CHE NOSTALGIA HO DI TE – GOETHE – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
AH CHE NOSTALGIA HO DI TE…
Johann Wolfgang Goethe
 
 
Ah, che nostalgia ho di te,
angelo mio! Almeno in sogno,
almeno in sogno mostrati!
Anche se molto dovrò patire,
trepidante lottare cogli spiriti,
e al risveglio affannare.
Ah, che nostalgia ho di te,
ah, quanto cara mi sei
anche nei sogni più cupi!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
a tutti gli amici
by Tony Kospan
 
 
 

Pubblicato 11 agosto 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

TI AMO DI 2 AMORI – DELIZIOSA POESIA SUFI D’AMORE   6 comments

 
 
 
Torniamo alla poesia Sufi
 
con questa gemma
 
che ci parla in modo davvero sublme
 
della grandezza del sentimento d'amore.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
TI AMO DI 2 AMORI
–  DELIZIOSA POESIA SUFI D'AMORE –
 
 
 
 
Rabi'a al-Adawiyya – (Bassora 713/717 – 801)
 
 
 
 Rabi'a al-Adawiyya è una grande poetessa
e mistica medievale irachena,
nonché grande esponente del sufismo
inteso sia come pensiero che come poesia
ed addirittura ne viene considerata
la madre“.
 
 
 
 
 
 
 
Questo dimostra anche come nel sufismo
non c'era differenza tra i sessi
in quanto la spiritualità non è maschile nè femminile…
e ciò ci porta ad una incredibile considerazione
e cioè che le donne dell'epoca,
pur nell'ambito islamico,
godevano di grande considerazione e libertà.
 
 
 
Attar fu un suo grande ammiratore
e su di lei scrisse
Storie e detti di Rabi‘a.
 
 
 
 
 
 
 
 
Per comprender la forza
e l'indipendenza del suo pensiero
ecco un significativo botta e risposta
così come ci è stato tramandato:
 
 
“Donde sei venuta?”
“Dall’altro mondo”.
“E dove sei diretta?”
“All’altro mondo”.
“E cosa fai in questo mondo?”
“Me ne prendo gioco.
Mangio del suo pane e compio l’opera dell’altro mondo”.
 
 
 
 
Amanti felici – Fragonard
 
 
 
Ma veniamo alla poesia
che stavolta appare di non difficile interpretazione:
 
 
Il primo amore appartiene alla sfera umana
ed il secondo supera i confini del tempo e dello spazio.
 
 
 
L'amore così profondamente vissuto nelle 2 modalità
ci conduce verso l'Assoluto…
 
 
 
Leggiamola…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TI AMO DI 2 AMORI
Rabi'a al-Adawiyya
 
Ti amo di due amori,
Uno di passione, uno a Te dovuto.
Nell’amore di passione
chiamo costantemente il Tuo nome e nessun altro.
Nell’amore a Te dovuto
ti togli il velo e lasci ch’io Ti veda.
Non merito lode per nessuno di questi amori.
Tu solo meriti lode per entrambi.
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

IL SALOTTO CULTURALE DI FB
 
 

 

Pubblicato 11 agosto 2011 da tonykospan21 in POESIE SUFI ED ESOTICHE, Senza categoria

LA SPADA NELLA ROCCIA LA LEGGENDA E’… REALTA’ – I PARTE   1 comment

 
 
 
 

 

 

 

    

 
 
LA SPADA NELLA ROCCIA
LA LEGGENDA E'… REALTA'
 

I PARTE

 

   
 La spada nella roccia

 

 

 “Un Cavaliere è devoto al valore,

il suo cuore conosce solo la virtù,

la sua spada difende i bisognosi,

la sua forza sostiene i deboli,

le sue parole dicono solo verità,

la sua ira si abbatte sui malvagi.”

 

 

 

 

Tra le tante leggende quella di Re Artù è sicuramente una delle più affascinanti. Tanti sono i personaggi e le storie che ruotano intorno al Re, nato, secondo la leggenda, grazie ad un incantesimo di Merlino. Il mago permise infatti a Uther Pendragon, re di Britannia, di giacere con la bella Igerna, trasformando i suoi lineamenti in quelli del marito di lei.

La spada nella roccia di San Galgano

 

Merlino pretese che, in cambio dell’incantesimo, Re Uther gli consegnasse il bambino non appena fosse nato. Al momento della nascita, Merlino reclamò il neonato e lo affidò ad una famiglia per allevarlo. Ma il mago aveva grandi progetti per il piccolo, che infatti, apparentemente per caso divenne Re di Britannia, dopo essere riuscito a estrarre la Spada nella Roccia. Fin qui la leggenda arturiana, ma la leggenda della spada nella roccia si intreccia in maniera decisamente affascinante con la realtà, e per l’esattezza con una realtà tutta italiana.

 

Siamo nella Toscana del XII secolo, poco lontani da Siena, in un paesino chiamato Chiusdino. Qui, nel 1148, nasce Galgano Guidotti. La cavalleria lo affascina al punto che, dopo una prima visione di San Michele, decide di diventare egli stesso un cavaliere, e la sua vita viene segnata da un comportamento libertino e dissoluto. I suoi genitori avevano per lungo tempo atteso l’arrivo di un figlio, tanto da recarsi in pellegrinaggio verso la Basilica di San Michele sul Monte Gargano, in Puglia (da qui forse il nome del santo), ma si abbandonano allo sconforto davanti a tale comportamento. Il destino ha, però, riservato loro una sorpresa.

Un’antica immagine raffigurante Galgano e la sua spada nella roccia

 

Galgano, dopo una seconda visione di San Michele, si interroga sulla sua vita e decide di dedicare i suoi anni a venire a Dio e di vivere come un eremita.
Impugnata la sua spada, la conficca in una roccia, e davanti all’elsa, che si erge come una croce, egli pregherà (una variante della storia narra che fu lo stesso San Michele a conficcare la spada).
Era il 1180 e l’intero anno successivo viene segnato dai miracoli di Galgano, che muore di stenti nel 1181. La sua beatificazione avviene in soli 3 giorni e nel 1185 papa Urbano III lo proclama Santo.


 

Di lui rimane solo il teschio, conservato nella chiesa di Chiusdino, da cui si racconta crescessero capelli biondi, tanto da nominare San Galgano protettore dei calvi. Il resto del corpo non è mai stato trovato, sebbene alcuni testi indichino come luogo di sepoltura l’area intorno alla spada.
Sul luogo è stata poi costruita una chiesetta, con una particolare volta dipinta con cerchi concentrici bianchi e neri.

 

Si potrebbe pensare ad una variazione della leggenda Arturiana, ma c’è una testimonianza incontestabile: la spada è ancora oggi conficcata nella roccia.
E su questo mistero sono iniziate le indagini di alcuni ricercatori delle Università di Pavia, Milano, Padova e Siena.
I risultati hanno confermato che l’elsa che emerge dalla roccia appartiene a una intera spada realmente conficcata nella roccia. Le ricerche hanno anche permesso di datare con precisione la chiesa e alcuni resti ossei trovati in una piccola scatola, anche se purtroppo i risultati non sono stati resi pubblici.

 

La cronologia degli eventi, e delle diverse opere che hanno reso celebre Re Artù, testimoniano come in realtà si potrebbe vedere in Galgano un vero e proprio ispiratore del famoso ciclo Arturiano. Lo stesso nome Galgano pare sia stato mutato in Galvano, uno dei cavalieri della tavola rotonda. Il ciclo Arturiano inoltre risale alla fine del XII secolo, esattamente dopo la morte del santo senese.

I resti dell’Abbazia di San Galgano

 

Se ci si fa trasportare dalla leggenda non si può ignorare uno dei sogni fatti da Galgano, in cui egli incontrò Gesù e i dodici Apostoli seduti intorno ad una tavola rotonda e vide il Santo Graal. Coincidenze si potrebbe dire, ma è facile cedere al fascino dei miti celtici e ambientazioni medievali che fanno da sfondo alla storia e di Galgano. A poca distanza dalla collinetta su cui sorge la chiesetta, infatti, si trovano i resti di un’antica abbazia cistercense, ormai senza tetto, a causa del crollo del campanile, e con un prato al posto del pavimento: un paesaggio che sembra essere tratto dalle più antiche e famose leggende dei cavalieri medievali, un luogo quasi magico in cui circa 750 anni fa si svolsero eventi straordinari.

 

 

 

TESTO DI GIANLUCA MARRAS – IMPAGINAZIONE RICERCHE E COORDIN. TONY  KOSPAN

 

 

 

La spada nella roccia la possiamo ammirare nell'Abbazia di san Galgano
nel comune di Chiusdino (SI)…
ma questo ed altro sarà oggetto della II PARTE.(T.K.)

 

CONTINUA

 

 
 
IL SALOTTO CULTURALE… DI FACEBOOK?
PSICHE E SOGNO
 
 
 

Pubblicato 11 agosto 2011 da tonykospan21 in MISTERI ED ENIGMI

Taggato con , , ,

IL SIMBOLISMO…- ARTE MUSICA E POESIA   Leave a comment

 
 
 
Simbolismo - Gustave Moreau  -  Edipo e la Sfinge 
Simbolismo – Gustave Moreau – Edipo e la Sfinge
 
 
 
 
MUSICA POESIA ED ARTE
IL SIMBOLISMO…
a cura di Tony Kospan
 
 
 
Il simbolismo è un movimento artistico
sviluppatosi in Francia nel XIX secolo
che si è espresso in varie arti da quelle figurative…
a quelle musicali… ed anche in… poesia.
 

Infatti il “manifesto” di questa corrente artistica
fu pubblicato dal poeta Jean Moreas
 
 
 
 


L’angelo ferito – Simberg – 1903
 
 
 
 
 
« La natura è un tempio dove pilastri viventi
lasciano talvolta sfuggire confuse parole
l’uomo vi passa lungo foreste di simboli,
che lo fissano con sguardi familiari »
 
 
 
 
Debussy
 
 
 
 
 
 Moreau
 
 
 
Baudelaire
 
 
 
 
L’intuizione fondamentale del Simbolismo
è che sotto la realtà apparente, quella percepibile con i sensi,
si nasconde una realtà più profonda e misteriosa,
a cui si può giungere
solo per mezzo della poesia… della musica e dell’arte…
 
 
 
 
 
 
 
 
L’UOMO ED IL MARE
Charles Baudelaire
 
Uomo libero, sempre tu amerai il mare!
Il mare è il tuo specchio;
tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde,
la tua anima.
Il tuo spirito non è abisso meno amaro.
Ti compiaci a tuffarti entro la tua propria immagine;
tu l’abbracci con gli occhi e con le braccia,
e il tuo cuore si distrae alle volte dal suo battito
al rumore di questo lamento indomabile e selvaggio.
Siete entrambi a un tempo tenebrosi e discreti:
uomo, nessuno ha mai misurato la profondità dei tuoi abissi;
mare, nessuno conosce le tue ricchezze segrete,
tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero.
E tuttavia sono innumerevoli secoli
che vi combattete senza pietà né rimorsi,
talmente amate la carneficina e la morte,
eterni lottatori, fratelli
 
 
 
 
Leda ed il cigno – Gustave Moreau
 
 
 

Concludo questo breve incontro con il simbolismo
con questa notissima ed affascinante musica…
di Debussy…
 
 
 
 

 
 
 

Simbolismo - Pellizza da Volpedo

Simbolismo – Pellizza da Volpedo

 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 

 
 
 
 
 
 
ornament.gif picture by lindasombrita 
 
IL SALOTTO DI SOGNO
DI FACEBOOK?
PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 
 

Pubblicato 11 agosto 2011 da tonykospan21 in ARTE MUSICA E..., Senza categoria

LA SPADA NELLA ROCCIA LA LEGGENDA E’… REALTA’ – I PARTE   Leave a comment

 

 

 

    

 
 
LA SPADA NELLA ROCCIA
LA LEGGENDA E'… REALTA'
 

I PARTE

 

   
 La spada nella roccia

 

 

 “Un Cavaliere è devoto al valore,

il suo cuore conosce solo la virtù,

la sua spada difende i bisognosi,

la sua forza sostiene i deboli,

le sue parole dicono solo verità,

la sua ira si abbatte sui malvagi.”

 

 

 

 

Tra le tante leggende quella di Re Artù è sicuramente una delle più affascinanti. Tanti sono i personaggi e le storie che ruotano intorno al Re, nato, secondo la leggenda, grazie ad un incantesimo di Merlino. Il mago permise infatti a Uther Pendragon, re di Britannia, di giacere con la bella Igerna, trasformando i suoi lineamenti in quelli del marito di lei.

La spada nella roccia di San Galgano

 

Merlino pretese che, in cambio dell’incantesimo, Re Uther gli consegnasse il bambino non appena fosse nato. Al momento della nascita, Merlino reclamò il neonato e lo affidò ad una famiglia per allevarlo. Ma il mago aveva grandi progetti per il piccolo, che infatti, apparentemente per caso divenne Re di Britannia, dopo essere riuscito a estrarre la Spada nella Roccia. Fin qui la leggenda arturiana, ma la leggenda della spada nella roccia si intreccia in maniera decisamente affascinante con la realtà, e per l’esattezza con una realtà tutta italiana.

 

Siamo nella Toscana del XII secolo, poco lontani da Siena, in un paesino chiamato Chiusdino. Qui, nel 1148, nasce Galgano Guidotti. La cavalleria lo affascina al punto che, dopo una prima visione di San Michele, decide di diventare egli stesso un cavaliere, e la sua vita viene segnata da un comportamento libertino e dissoluto. I suoi genitori avevano per lungo tempo atteso l’arrivo di un figlio, tanto da recarsi in pellegrinaggio verso la Basilica di San Michele sul Monte Gargano, in Puglia (da qui forse il nome del santo), ma si abbandonano allo sconforto davanti a tale comportamento. Il destino ha, però, riservato loro una sorpresa.

Un’antica immagine raffigurante Galgano e la sua spada nella roccia

 

Galgano, dopo una seconda visione di San Michele, si interroga sulla sua vita e decide di dedicare i suoi anni a venire a Dio e di vivere come un eremita.
Impugnata la sua spada, la conficca in una roccia, e davanti all’elsa, che si erge come una croce, egli pregherà (una variante della storia narra che fu lo stesso San Michele a conficcare la spada).
Era il 1180 e l’intero anno successivo viene segnato dai miracoli di Galgano, che muore di stenti nel 1181. La sua beatificazione avviene in soli 3 giorni e nel 1185 papa Urbano III lo proclama Santo.


 

Di lui rimane solo il teschio, conservato nella chiesa di Chiusdino, da cui si racconta crescessero capelli biondi, tanto da nominare San Galgano protettore dei calvi. Il resto del corpo non è mai stato trovato, sebbene alcuni testi indichino come luogo di sepoltura l’area intorno alla spada.
Sul luogo è stata poi costruita una chiesetta, con una particolare volta dipinta con cerchi concentrici bianchi e neri.

 

Si potrebbe pensare ad una variazione della leggenda Arturiana, ma c’è una testimonianza incontestabile: la spada è ancora oggi conficcata nella roccia.
E su questo mistero sono iniziate le indagini di alcuni ricercatori delle Università di Pavia, Milano, Padova e Siena.
I risultati hanno confermato che l’elsa che emerge dalla roccia appartiene a una intera spada realmente conficcata nella roccia. Le ricerche hanno anche permesso di datare con precisione la chiesa e alcuni resti ossei trovati in una piccola scatola, anche se purtroppo i risultati non sono stati resi pubblici.

 

La cronologia degli eventi, e delle diverse opere che hanno reso celebre Re Artù, testimoniano come in realtà si potrebbe vedere in Galgano un vero e proprio ispiratore del famoso ciclo Arturiano. Lo stesso nome Galgano pare sia stato mutato in Galvano, uno dei cavalieri della tavola rotonda. Il ciclo Arturiano inoltre risale alla fine del XII secolo, esattamente dopo la morte del santo senese.

I resti dell’Abbazia di San Galgano

 

Se ci si fa trasportare dalla leggenda non si può ignorare uno dei sogni fatti da Galgano, in cui egli incontrò Gesù e i dodici Apostoli seduti intorno ad una tavola rotonda e vide il Santo Graal. Coincidenze si potrebbe dire, ma è facile cedere al fascino dei miti celtici e ambientazioni medievali che fanno da sfondo alla storia e di Galgano. A poca distanza dalla collinetta su cui sorge la chiesetta, infatti, si trovano i resti di un’antica abbazia cistercense, ormai senza tetto, a causa del crollo del campanile, e con un prato al posto del pavimento: un paesaggio che sembra essere tratto dalle più antiche e famose leggende dei cavalieri medievali, un luogo quasi magico in cui circa 750 anni fa si svolsero eventi straordinari.

 

 

 

TESTO DI GIANLUCA MARRAS – IMPAGINAZIONE RICERCHE E COORDIN. TONY  KOSPAN

 

 

 

La spada nella roccia la possiamo ammirare nell'Abbazia di san Galgano
nel comune di Chiusdino (SI)…
ma questo ed altro sarà oggetto della II PARTE.(T.K.)

 

CONTINUA

 

 
 
IL SALOTTO CULTURALE… DI FACEBOOK?
PSICHE E SOGNO
 
 
 

Pubblicato 11 agosto 2011 da tonykospan21 in MISTERI ED ENIGMI, Senza categoria

VAMOS ALLA PLAYA – TORMENTONE DELL’ESTATE 1983   1 comment




Questa nostra piccola antologia stavolta
ci ricorderà e ci farà ascoltare
una canzone che più estiva non si può
anche se ormai l’estate è finita.






Quando il caldo esplode,
l’unico desiderio di tutti noi qual’è
se non quello di correre al mare
 – in spagnolo “Vamos alla playa” –
e lì starsene a mollo?




VAMOS ALLA PLAYA
LE CANZONI DELL’ESTATE
by Tony Kospan



VIII



La canzone che con allegria
ci invita a far ciò è la notissima e mitica
VAMOS ALLA PLAYA
di cui ora parleremo.






Siamo nel 1983 e l’allegra canzone,
a dispetto del titolo spagnolo è invece dei Righeira
gruppo musicale torinese formato da Michael,
(Stefano Rota) e Johnson (Stefano Righi).






Certo il suo successo non fu dovuto
alla bellezza del testo
ma alla semplicità ed al ritmo allegro
direi ehm ehm… ondeggiante
e però anche quasi… fresco… marino
ma soprattutto grazie al ripetitivo, 
ma piacevole, ritornello.






Proprio per questa sua ripetitività
la canzone ha il merito (o demerito)
d’aver fatto nascere il termine “tormentone“.

Prima di passare a riascoltarla
ecco qualche immagine del 1983.



L’attentato al Papa




Carrie Fisher






Ora ascoltiamola o riascoltiamola.

Ci sentiremo meglio… anche solo nel ricordo
dovunque siamo… anche lontani dal mare.



ombrelloneombrelloneombrelloneombrellone



Il video ci consente anche di ricordare
che questa canzone fu davvero
cantata e ballata in tutto il mondo.



fre bia pouce     musicAnimata



Ciaooooooooooo  a  tutti

da Tony Kospan



VACANZE E DINTORNI… PER SORRIDERE IN IMMAGINI   1 comment

 
 
 
 
 
 
IL LATO OSCURO DELLE VACANZE
RITI… MITI… E GUAI
 
 
 
 
 
 
 
VACANZE E DINTORNI…
PER SORRIDERE IN IMMAGINI
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Le giornate da bollino rosso… Le partenze intelligenti…
Gli ingorghi senza fine… Gli abbandoni degli animali…
Le multe… L’alternativa ferrovia… La rinuncia al pc…
Le città svuotate.. Le valigie pesanti… I bagagli smarriti…
etc etc…
 
 
 

 
 
 
 
Pensieri molto dolorosi vero?
Bè sì certo… sarebbe molto meglio non pensarci…
Però proviamo ad esorcizzarli col sorriso…
 
 
 
 
GLI INGORGHI SENZA FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ALTERNATIVA DELLE FF.SS.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
LE MULTE
 
 
 

 
 
 
 
I COLPI DI SONNO
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ABBANDONO DEGLI “ANIMALI”
 
 
 

 

 

 

 

 

 

Se copi, violi le regole della Community

 
 
 
 
IL CALDO
 
 
 
 
 

 
 
 

 

 

 

 
 
 
 
 
VACANZE… VIRTUALI…
 
 
 
 

 
 
 
 
CHI IN VACANZA NON VA…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LE VACANZE INTELLIGENTI
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
COMUNQUE ECCO LA VERA…
PARTENZA INTELLIGENTE!!!!
 
 
 

 
 
 
 
LE VACANZE ED IL TUO PC…!!!
 
 
 

 
 
 
 
 
OSSESSIONE VALIGIE
 
 
 

 
 
 
 
IL PROBLEMA DEL RITORNO…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA CITTA’ VUOTA…
 
 

 

 

VIVA LE VACANZE!!! EHEH…

 

 

 

CIAOOOOOOO E COMUNQUEEEEEEEEE

BUONE VACANZE A TUTTI…

 

 
 
 
E………….
 
 
 
 
 
 
 
 
(“IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO”)
 
 
 

 

 

 

TONY KOSPAN

 

 

Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic

IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK?
APRI LO SCRIGNO

LA MIA FELICE BOCCA – HESSE – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E…   Leave a comment

 
 

 

 

sun-4.jpg image by RONCISHERI

 

               
 
 
 

 
 
L’amore, nella sua essenza, è fuoco spirituale.
 Swedenborg
 
 
 
 
 
LA MIA FELICE BOCCA
H. Hesse
 
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d’amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finchè entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finchè senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l’oggi e l’ieri come fratelli amati
finchè camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by Tony Kospan
 

 
 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: