Archivio per 1 agosto 2011

ADAGIATO – BRAMANTI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
ADAGIATO
Carlo Bramanti
 
Adagiato ieri
su un petalo di rosa
ha sognato
di veder la sua anima
nuda e leggera,
di porla in una mano
da lontano
amica,
dimentico del mondo
e dei suoi perché.
 
 
 
 
 

 
 
 

 
 
 
 
 
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DA TONY KOSPAN
 
 

Pubblicato 1 agosto 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

AZZURRO – CELENTANO – SPLENDIDA CANZONE DELL’ESTATE 1968   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
AZZURRO – 1968
 
LE CANZONI DELL'ESTATE
by Tony Kospan
 
 
Questa nostra piccola antologia delle canzoni
che hanno segnato le nostre estati
prosegue con questa… canzone
che pur essendo estivissima
è però davvero una canzone di classe
con accenni di pura poesia…
 
 
 
 
 
 
Parlo di Azzurro di Adriano Celentano…
scritta dal duo Conte – Pallavicini.
 
E' davvero una canzone balneare tutta speciale
rimasta tra le più amate e non solo dagli Italiani!
 
 
 
 
 
 
“Azzurro”
fu un fulmine davvero… azzurro…
nel cielo grigio, riguardo alla qualità,
dei dischi per l'estate
ed è considerata da molti
una delle più belle canzoni di tutti i tempi!
 
 
 
 
 
 
La canzone è del 1968…
– un anno che non ha bisogno di presentazione –
e che da qualunque punto di vista
lo si voglia guardare
non c'è dubbio che cambiò i destini
dell'Italia e del mondo.
 
 
 
 
 
 
ecco qualche immagine di quell'anno…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La nazionale vincitrice degli Europei 1968
 
 
 
 
 
 
Ascoltiamola ora…
cantata dall'Adriano nazionale…
 
 
 
 
 
leggendone anche il testo…
 
 
 
 
 
 
 

Ciaooooooooooo e felice estate a tutti

da Orso Tony

 

 
 
IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK?

PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante

CIAO DA TONY KOSPAN
 

Pubblicato 1 agosto 2011 da tonykospan21 in CANZONI DELL'ESTATE, Senza categoria

AZZURRO – CELENTANO – SPLENDIDA CANZONE DELL’ESTATE 1968   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
AZZURRO – 1968
 
LE CANZONI DELL'ESTATE
by Tony Kospan
 
 
Questa nostra piccola antologia delle canzoni
che hanno segnato le nostre estati
prosegue con questa… canzone
che pur essendo estivissima
è però davvero una canzone di classe
con accenni di pura poesia…
 
 
 
 
 
 
Parlo di Azzurro di Adriano Celentano…
scritta dal duo Conte – Pallavicini.
 
E' davvero una canzone balneare tutta speciale
rimasta tra le più amate e non solo dagli Italiani!
 
 
 
 
 
 
“Azzurro”
fu un fulmine davvero… azzurro…
nel cielo grigio, riguardo alla qualità,
dei dischi per l'estate
ed è considerata da molti
una delle più belle canzoni di tutti i tempi!
 
 
 
 
 
 
La canzone è del 1968…
– un anno che non ha bisogno di presentazione –
e che da qualunque punto di vista
lo si voglia guardare
non c'è dubbio che cambiò i destini
dell'Italia e del mondo.
 
 
 
 
 
 
ecco qualche immagine di quell'anno…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La nazionale vincitrice degli Europei 1968
 
 
 
 
 
 
Ascoltiamola ora…
cantata dall'Adriano nazionale…
 
 
 
 
 
leggendone anche il testo…
 
 
 
 
 
 

Ciaooooooooooo e felice estate a tutti

da Orso Tony

 

IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK?

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CIAO DA TONY KOSPAN
 

Pubblicato 1 agosto 2011 da tonykospan21 in CANZONI DELL'ESTATE, Senza categoria

LE MIGLIORI POSIZIONI…   4 comments

 

 

 

 

 

LE MIGLIORI POSIZIONI…

 

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CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 

 

 

 

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IL SALOTTO DI SOGNO DI FB?
APRI LO SCRIGNO

 

Pubblicato 1 agosto 2011 da tonykospan21 in BUONUMORE, Senza categoria

RICORDO DI NADIA ANJUMAN UCCISA PERCHE’ POETESSA ED UN OMAGGIO IN POESIA…   2 comments

 
 
 
447562.gif picture by Lilith_RJ2
 
 
NADIA ANJUMAN
UCCISA PERCHE’ POETESSA –
 
Un ricordo ed un omaggio alla sua memoria
Tony Kospan
 
 
 

 
 
Non possiamo non parlare tra noi che amiamo davvero la poesia… di un episodio raccapriccante come questo…
 
E’ strano il silenzio che dopo un primo clamore… più che giustificato… ha avvolto questa drammatica vicenda… che ha visto una giovane donna morire per amore della poesia… a parte alcuni cenni in pochissimi siti o blog…
 
 
 

 
 
 
Nadia Anjuman, poetessa afghana venticinquenne e madre di una bimba di pochi mesi,  viene uccisa dal marito a suon di percosse il 4 novembre 2005, in Afghanistan  ad Herat
(chiamata… oh qual fatal combinazione… Città dei Poeti!!!)  
per aver letto in pubblico alcune poesie dal libro “Fiore rosso scuro”  da lei scritto quand’era ancora ragazza.
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando accadde ciò lei era già molto conosciuta come poetessa e la cosa più grave è che la giustizia afghana ha avuto la capacità di assolvere e giustificare il marito… che, tra l’altro… e la cosa non può non stupire, pur lavora in ambito universitario.
 

Era l’epoca in cui governava in quel paese il regime talebano.

Ci ha lasciato 2 libri di poesie scritte in lingua Farsi… lingua usata in quella regione afghana.

Ma chi era poi Nadia?

Ecco come si descrive lei stessa… in questo breve brano autobiografico…

 

 

 

 

“Nacqui a Harat negli anni più agghiaccianti della rivoluzione; portai a termine i miei studi in anticipo, di due anni, nella scuola superiore “Mahbubeh haravi”. Attualmente frequento il secondo anno della facoltà di Letterature e Scienze Umanistiche dell’Università di Harat. Da quando ho memoria di me so di aver amato la poesia. L’amore per la poesia e le catene di sei anni di schiavitù dell’era dei Talebani, che mi avevano legato le gambe, hanno fatto sì che appoggiandomi alla penna e zoppicando, componessi passi ed entrassi nel territorio della poesia. Il sostegno dei miei amici e di coloro che condividevano i miei stessi orizzonti mi hanno permesso di continuare su questo sentiero, ma… ahimè… tuttora, ogniqualvolta che compongo un nuovo passo, sento il tremore della mia penna e con essa trema anche la mia anima. Forse perché non mi sento indenne, temo ancora di sdrucciolarmi lungo il percorso; è difficile la strada che ho davanti a me… ed i miei passi non sono ancora, abbastanza, fermi”. *
 
 
Sembra, dalle parole che leggiamo, quasi che lei presentisse il dramma… ma anche vi leggiamo la forza e la determinazione nell’andare avanti… e debbo dire che quanto accaduto… è, a mio parere…, la dimostrazione della forza della poesia e della paura che essa crea nelle forze oscurantiste…
 
A volte però proprio coloro che sbandierano la poesia ai 4 venti sono i primi a non comprenderne la forza rivoluzionaria… in senso culturale e sociale.
 
Leggiamo ora in suo onore ed in suo ricordo queste 2 sue poesie…
 
 
 
 
 
 
 
 
IMPRIGIONATA IN QUESTO ANGOLO
 
Sono imprigionata in questo angolo
Piena di malinconia e di dispiacere.
 
Le mie ali sono chiuse e non posso volare. *
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NESSUNA VOGLIA DI PARLARE

 
 
Che cosa dovrei cantare?
Io, che sono odiata dalla vita.
Non c’è nessuna differenza tra cantare e non cantare.
Perché dovrei parlare di dolcezza?
Quando sento l’amarezza.
L’oppressore si diletta.
Ha battuto la mia bocca.
Non ho un compagno nella vita.
Per chi posso essere dolce?
Non c’è nessuna differenza tra parlare, ridere,
Morire, esistere.
Soltanto io e la mia forzata solitudine
Insieme al dispiacere e alla tristezza.
Sono nata per il nulla.
La mia bocca dovrebbe essere sigillata.
Oh, il mio cuore, lo sapete, è la sorgente.
E il tempo per celebrare.
Cosa dovrei fare con un’ala bloccata?
Che non mi permette di volare.
Sono stata silenziosa troppo a lungo.
Ma non ho dimenticato la melodia,
Perché ogni istante bisbiglio le canzoni del mio cuore
Ricordando a me stessa il giorno in cui romperò la gabbia
Per volare via da questa solitudine
E cantare come una persona malinconica.
Io non sono un debole pioppo
Scosso dal vento
Io sono una donna afgana
E la (mia) sensibilità mi porta a lamentarmi.*

 
 
 
 
 
 
(Traduzione dal ‘Farsi in inglese di Mahnaz Badihian,
traduzione dall'inglese in italiano di Cristina Contilli).
 
 
 
 
 
 
 
 
L’Umanità in questo caso non si è rivelata…
lasciando il posto alla più crudele disumanità…
 
 
 
 
 
 
 
 
* POESIE E NOTA AUTOBIOGRAFICA DA:
CONTILLI – SCARPAROLO – “ELEGIA PER NADIA ANJUMAN” – TORINO – EDIZIONI CARTA E PENNA
 
COMMENTO DI TONY KOSPAN
 
 
 
Tony Kospan
 

Pubblicato 1 agosto 2011 da tonykospan21 in POESIA MONDO E GRANDI POESIE

RICORDO DI NADIA ANJUMAN UCCISA PERCHE’ POETESSA   2 comments

 
 
 
 
447562.gif picture by Lilith_RJ2
 
 
NADIA ANJUMAN
UCCISA PERCHE’ POETESSA –
 
Un ricordo ed un omaggio alla sua memoria
Tony Kospan
 
 
 

 
 
Non possiamo non parlare tra noi che amiamo davvero la poesia… di un episodio raccapriccante come questo…
 
E’ strano il silenzio che dopo un primo clamore… più che giustificato… ha avvolto questa drammatica vicenda… che ha visto una giovane donna morire per amore della poesia… a parte alcuni cenni in pochissimi siti o blog…
 
Nadia Anjuman, poetessa afghana venticinquenne e madre di una bimba di pochi mesi,  viene uccisa dal marito a suon di percosse il 4 novembre 2005, in Afghanistan  ad Herat
(chiamata… oh qual fatal combinazione… Città dei Poeti!!!)  
per aver letto in pubblico alcune poesie dal libro “Fiore rosso scuro”  da lei scritto quand’era ancora ragazza.
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando accadde ciò lei era già molto conosciuta come poetessa e la cosa più grave è che la giustizia afghana ha avuto la capacità di assolvere e giustificare il marito… che, tra l’altro… e la cosa non può non stupire, pur lavora in ambito universitario.
 

Era l’epoca in cui governava in quel paese il regime talebano.

Ci ha lasciato 2 libri di poesie scritte in lingua Farsi… lingua usata in quella regione afghana.

Ma chi era poi Nadia?

Ecco come si descrive lei stessa… in questo breve brano autobiografico…

 

 

 

 

“Nacqui a Harat negli anni più agghiaccianti della rivoluzione; portai a termine i miei studi in anticipo, di due anni, nella scuola superiore “Mahbubeh haravi”. Attualmente frequento il secondo anno della facoltà di Letterature e Scienze Umanistiche dell’Università di Harat. Da quando ho memoria di me so di aver amato la poesia. L’amore per la poesia e le catene di sei anni di schiavitù dell’era dei Talebani, che mi avevano legato le gambe, hanno fatto sì che appoggiandomi alla penna e zoppicando, componessi passi ed entrassi nel territorio della poesia. Il sostegno dei miei amici e di coloro che condividevano i miei stessi orizzonti mi hanno permesso di continuare su questo sentiero, ma… ahimè… tuttora, ogniqualvolta che compongo un nuovo passo, sento il tremore della mia penna e con essa trema anche la mia anima. Forse perché non mi sento indenne, temo ancora di sdrucciolarmi lungo il percorso; è difficile la strada che ho davanti a me… ed i miei passi non sono ancora, abbastanza, fermi”. *
 
 
Sembra, dalle parole che leggiamo, quasi che lei presentisse il dramma… ma anche vi leggiamo la forza e la determinazione nell’andare avanti… e debbo dire che quanto accaduto… è, a mio parere…, la dimostrazione della forza della poesia e della paura che essa crea nelle forze oscurantiste…
 
A volte però proprio coloro che sbandierano la poesia ai 4 venti sono i primi a non comprenderne la forza rivoluzionaria… in senso culturale e sociale.
 
Leggiamo ora in suo onore ed in suo ricordo queste 2 sue poesie…
 
 
 
 
 
 
 
 
IMPRIGIONATA IN QUESTO ANGOLO
 
Sono imprigionata in questo angolo
Piena di malinconia e di dispiacere.
 
Le mie ali sono chiuse e non posso volare. *
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NESSUNA VOGLIA DI PARLARE

 
 
Che cosa dovrei cantare?
Io, che sono odiata dalla vita.
Non c’è nessuna differenza tra cantare e non cantare.
Perché dovrei parlare di dolcezza?
Quando sento l’amarezza.
L’oppressore si diletta.
Ha battuto la mia bocca.
Non ho un compagno nella vita.
Per chi posso essere dolce?
Non c’è nessuna differenza tra parlare, ridere,
Morire, esistere.
Soltanto io e la mia forzata solitudine
Insieme al dispiacere e alla tristezza.
Sono nata per il nulla.
La mia bocca dovrebbe essere sigillata.
Oh, il mio cuore, lo sapete, è la sorgente.
E il tempo per celebrare.
Cosa dovrei fare con un’ala bloccata?
Che non mi permette di volare.
Sono stata silenziosa troppo a lungo.
Ma non ho dimenticato la melodia,
Perché ogni istante bisbiglio le canzoni del mio cuore
Ricordando a me stessa il giorno in cui romperò la gabbia
Per volare via da questa solitudine
E cantare come una persona malinconica.
Io non sono un debole pioppo
Scosso dal vento
Io sono una donna afgana
E la (mia) sensibilità mi porta a lamentarmi.*

 
 
 
 
 
 
(Traduzione dal ‘Farsi in inglese di Mahnaz Badihian,
traduzione dall'inglese in italiano di Cristina Contilli).
 
 
 
 
 
 
 
 
L’Umanità in questo caso non si è rivelata…
lasciando il posto alla più crudele disumanità…
 
 
 
 
 
 
 
* POESIE E NOTA AUTOBIOGRAFICA DA:
CONTILLI – SCARPAROLO – “ELEGIA PER NADIA ANJUMAN” – TORINO – EDIZIONI CARTA E PENNA
 
COMMENTO DI TONY KOSPAN
 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
Barres & déco diverses
POESIE…
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE
 
 
 
 

Pubblicato 1 agosto 2011 da tonykospan21 in POESIA MONDO E GRANDI POESIE

PENSO A TE – ELGRECO – FELICE SETTIMANA (ED INIZIO D’AGOSTO) IN POESIA E…   2 comments

 
 

 

 

 

 

 

La felicità?
– disse il bell'uccello
e rise con il suo becco dorato –
la felicità, amico, è ovunque,
sui monti e nelle valli,
nei fiori e nei cristalli.
H. Hesse

 

 
 
PENSO A TE
Elgreco
 
Un refolo di vento porta
le tue lontane parole
mistero del mio andare
verso una terra sconosciuta,
se penso alla parole dette,
scritte, ai pensieri andati,
portati dal vento,
al velo di cipria
con cui la tua voce
accompagnava le parole,
al lieve tocco delle carezze
raccontate, mai sentite.
Adesso resta il refolo di vento,
un pensiero dolce,
e la solitudine
antica compagna
scrive parole gia lette
sul foglio bianco del mio cuore,
vela all’orizzonte scompare
e riappare ondeggiando tra le onde
e poi nulla più.
Solo negli occhi il ricordo
di labbra incise su un
foglio di carta rossa.
 
 
 
 
mini fleur mini fleur mini fleur mini fleur mini fleur
 
 

 
a tutti… da Orso Tony
 

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