Archivio per 30 aprile 2011

IL DIALOGO D’AMORE… IN POESIA E NON SOLO…   Leave a comment

  

 

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IL DIALOGO IN AMORE… POESIE E NON SOLO

a cura di Tony Kospan

 

Picasso – Lovers

 

Cari amici che, come me, avete un debole per il mondo della poesia, torniamo, dopo oltre un mese, al tema dell'amore… visto però da una particolare angolazione…

Stavolta il tema infatti è… il dialogo d’amore… attraverso il quale fluiscono…le emozioni… i desideri… le gioie…  ma anche i dolori… i rimpianti… gli addii… etc… tra innamorati…

 

 

 
 
 
Dialogo d’amore che può aver

oltre alle parole….le forme più diverse…
come gesti, sguardi, carezze sorrisi e…
silenzi compresi…
 
Le espressioni che usano tra loro gli innamorati,
com’è noto, ad orecchie estranee
apparirebbero del tutto surreali e divertenti…
 
 
 
 
 
 
Pensiamo, ad esempio, solo ai nomignoli
che ci inventiamo in amore…
 
Non solo il tema ma anche la forma
di questo genere di poesia è di tipo dialogante…
 
Come al solito mi piacerebbe leggere, sul tema, 
le poesie che amate voi…
 
 
 

 

 

 
 
E TU STAI LI'
~  Elgreco ~
 
E tu stai li a guardarmi con gli occhi accesi, 
spaventata dal trovarti
ad amarmi,
e tu stai in silenzio
le mani che cercano le mani,
le parole che cercano
le parole,
e tu stai li con respiro
lento ad assaporare
il desiderio di un bacio,
guardando labbra
che sorridono,
e tu stai li a sognare
di volare,
mentre gli occhi
si chiudono a sognare,
e tu stai li
all’angolo della strada,
con la mano aperta
a salutare,
tu stai li
ed io mi fermo
mi volto
e torno con te a volare.
 
 
 
 
L'INCONTRO
~  Katherine Mansfield ~
 
E iniziammo a parlare,
guardandoci un attimo, schivi, con imbarazzo.
La tristezza chiamava lacrime,
ma non piangevo; desideravo
prenderti la mano, ma un tremito diffuso
me lo impediva.
Contavi i giorni che mancavano
a un altro appuntamento,
ma entrambi sentivamo nel cuore,
che soli ce ne andavamo per sempre.
Il suono acuto di una campana riempì la stanza.
“Ascolta” dissi “batte forte come un cavallo
che galoppa su una strada deserta
e che si perde nella notte scura.”
Tacqui stretta tra le tue braccia
finché il rintocco vinse anche il battito dei nostri cuori.
“Non posso andarmene” dicesti,
“la mia vita è qui, in eterno.”
Ma te ne andasti.
Tutto era cambiato. Il rintocco giunse sopito,
debole, sempre più fioco.
Dissi alla notte: “Se smette devo morire”.
 
 
 
 
PER AMARTI
~ Juan Ramòn Jiménez ~

Per amarti, ho ceduto
il mio cuore al destino.

Non potrai più liberarti
– non potrò più liberarmi! –
dal destino dell'amore!
Non lo penso, non lo senti;
io e tu siamo tu ed io,
come il mare e come il cielo
sono cielo e mare, senza amore.
Come la brezza, mi ricordi
il vento;
come il ruscello, mi ricordi
il mare;
come la vita, mi ricordi
il cielo;
come la morte, mi ricordi
la terra.
 

 
 
LA MASCHERA
 William Butler  Yeats ~

“Tògli quella maschera d’oro ardente
con gli occhi di smeraldo”.
“Oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
benché non freddi”.
“Volevo solo scoprire quel che c’è da scoprire,
Amore o inganno”.
“Fu la maschera ad attrarre la tua mente
e poi a farti battere il cuore,
non quel che c’è dietro”.
“Ma io debbo indagare per sapere
se tu mi sia nemica”.
“Oh no, mio caro, lascia andar tutto questo;
che importa, purché ci sia fuoco
in te, in me?”
 
 
 
 
NON LASCIARMI
~ Tagore ~ 
 
Non lasciarmi, non andartene,
perché scende la notte.
La strada è deserta e buia,
si perde tortuosa. La terra stanca
è tranquilla, come un cieco senza bastone.
Sembra che io abbia aspettato nel tempo
questo momento con te
così accendo la lampada
dopo averti donato fiori.
Con il mio amore ho raggiunto stasera
 il limite del mare senza spiaggia,
per nuotarci dentro e perdermi in eterno.
 
 
 
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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 

IL MERCANTE ED IL PAPPAGALLO – SIMPATICISSIMO RACCONTINO   3 comments

 
 
IL MERCANTE ED IL PAPPAGALLO
SIMPATICISSIMO RACCONTINO
 
 
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    C'era una volta un mercante che teneva un pappagallo in gabbia. Il suo lavoro lo indusse a partire per l'India, e allora chiese al suo pappagallo se avesse un qualche messaggio per i suoi simili di quel continente.
Il pappagallo si limitò a rispondere:
“Dì a loro che me ne sto chiuso in una gabbia”.
 
 
 
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Il mercante diede la sua parola di messaggero, e trasmise il messaggio al primo gruppo di pappagalli che incontrò sul suolo indiano.
Udite quelle parole, uno di loro cadde a terra e ne morì immediatamente.
 
Tornato in patria, il mercante accusò il pappagallo di averlo reso latore di un messaggio mortifero, ma appena ebbe ascoltato questo rimprovero anche il pappagallo del mercante cadde a terra morto, proprio come il suo simile indiano.
 
 A quel punto il mercante tolse il cadavere del pappagallo dalla gabbia e fece il gesto di gettarlo via, quand'esso riprese invece vita e fuggì volando, spiegandogli però che il pappagallo indiano si era limitato ad indicargli la morte come via di fuga dalla gabbia.
 
 

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CIAO DA TONY KOSPAN

 

IL CONDOR – NERUDA – FELICE SABATO IN POESIA E…   2 comments

 
 

 

          
 
 
 

 

Io ho disteso i miei sogni sotto ai tuoi piedi.

Cammina dolcemente, perché tu cammini sui miei sogni.

William Butler Yeats

 

 

 
ORSO TONY
 
 
IL CONDOR
Pablo Neruda
 
Io sono il condor, volo
su di te che cammini
e d'improvviso in un giro
di vento, penna, artigli,
ti assalto e ti innalzo
in un ciclone sibilante
di freddo tempestoso.
 
Alla mia torre di neve,
alla mia tana nera,
ti porto, e sola vivi,
e ti copri di penne,
e voli sopra il mondo,
immobile, nell'alto.
 
Donna condor, saltiamo
su questa preda rossa,
straziamo la vita
che passa palpitando
e innalziamo uniti
il nostro volo selvaggio.
 
 
 
 
 

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a tutti da
Tony Kospan  

 

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