Archivio per 4 aprile 2011

QUASI ANONIMA – PESSOA – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   2 comments

 
 
 
 
 
 
QUASI ANONIMA
Pessoa
 
 
Quasi anonima sorridi

e il sole indora i tuoi capelli.
 

Perché per essere felici

è necessario non saperlo?
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 

 Il tuo salotto culturale in facebook

 
 
 

Pubblicato 4 aprile 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

G. PUCCINI: LA SUA VITA – LA SUA MUSICA – IL SUO MONDO   3 comments

 
 
 
 
 
PUCCINI  
 
UNO DEI MASSIMI COMPOSITORI MUSICALI
DI SEMPRE
 
 
 
 
 
 

LA SUA VITA –  LA SUA MUSICA – IL SUO MONDO
 
 
 
 
I PARTE

 
 
 
   
 
 
 
Racconteremo,  per gli appassionati del grande musicista italiano
e della musica classica in genere  la vita e le opere
e faremo ascoltare alcuni suoi brani… indimenticabili…
 
 
 
 
 
 
Intanto iniziamo con un “assaggio” della sua arte….
con uno dei brani che l’hanno reso famoso nel mondo…
tratto… dalla 
Madame Butterfly
 
 
 
  
 

 
 
Ho scelto, tra le tante, questa biografia trovata nel web… perché, a mio parere, è la più completa in quanto tratteggia del nostro non solo i momenti della sua vita… da un punto di vista cronologico… ma anche e soprattuttto dal punto di vista umano ed in tal modo ci consente quasi di vederlo… di essere accanto a lui…
 
Mi complimento pertanto con l’autrice… che è un’appassionata ammiratrice e studiosa di Puccini… Daniela Di Raimondo. (Tony Kospan)
 
 
 
 
 
 
 
 
PUCCINI – LA BIOGRAFIA
Daniela Di Raimondo
 
 
 
 
 
 
 
“Ho sempre portato con me un gran sacco di malinconia,
non ne ho ragione, ma così son fatto”
 
 
 
Questo pensiero così profondo ed intenso giunge dall’anima del più grande compositore d’opera del ventesimo secolo, Giacomo Puccini.
Un simile stato d’animo probabilmente lo ha accompagnato nei momenti più significativi della sua vita, come la creazione dei suoi personaggi femminili più acclamati al mondo: la dolce Mimì, la passionale Tosca e la fragile Butterfly, in un costante stato di angoscia, sofferenza e mestizia, Puccini ha composto delle opere indimenticabili che racchiudono tutto il dolore e la passione che ognuno di noi porta con sé nell’arco della sua esistenza.
Giacomo Puccini nacque il 22 dicembre 1858 a Lucca. Il padre, Michele, era un musicista, organista. La famiglia Puccini contava già altri compositori, a cominciare da Jacopo, il primo genio della famiglia, nato nel 1712. Il padre indirizzò  Giacomo allo studio della musica quando aveva solo cinque anni, cercando di fargli toccare i tasti dell’organo in modo alquanto curioso (appoggiava sui tasti delle monetine di rame e il piccolo Giacomo correva subito a raccoglierle): Ma il papà morì troppo giovane, a soli 52 anni, e non poté proseguire i suoi insegnamenti al caro figlioletto, così lo zio Fortunato Magi si incaricò di ciò. Puccini cominciò poi a frequentare l’Istituto musicale di Lucca nel 1864 sotto la guida di Carlo Angeloni. La decisione di dedicarsi all’opera arrivò nel 1876, quando Puccini assistette al teatro di Pisa a uno spettacolo di Aida: fu un vero colpo di fulmine per lui. Purtroppo gli studi operistici potevano  essere approfonditi solo a Milano, presso il Conservatorio; poiché la famiglia Puccini, dopo la morte del padre, si ritrovava con gravi problemi economici,  la mamma di Giacomo, Albina Magi, donna forte e volitiva, decise di chiedere un sussidio alla regina Margherita, per permettere al figlio di proseguire gli studi.  La regina fece così ottenere a Giacomo una borsa di studio di cento lire mensili, fiduciosa che il suo talento si sarebbe affermato molto presto.
 
 
 
 
Puccini Giovane
 
 
 
 
Puccini poté così diplomarsi in composizione al Conservatorio nel 1883.Partecipò poi ad un concorso indetto da Sonzogno, presentando il suo Capriccio Sinfonico come saggio finale, ma non lo vinse. Nel maggio del 1884 andò in scena al teatro Dal Verme di Milano la sua prima opera Le Villi: fu un grande successo, di pubblico e di critica. La seconda opera però non ebbe altrettanto successo; infatti l’Edgar, rappresentato nell’aprile del 1889 alla Scala di Milano, fu accolto tiepidamente. Non piacque tanto quanto l’opera  precedente e questo ovviamente avvilì notevolmente Puccini e ancor di più il suo fedele amico e protettore, l’editore Giulio Ricordi, che credeva ciecamente nel suo immenso talento e che volle dargli un’altra occasione per potersi affermare nel mondo. “Puccini è il successore di Verdi”  soleva ripetere il caro Ricordi.
 
 
 
 
 
 
 
 
Infatti il suo fiuto infallibile ebbe poi conferma nell’opera Manon Lescaut, rappresentata al teatro Regio di Torino il primo febbraio del 1893; da allora Puccini riuscì a conquistare la gloria in tutto il mondo, le sue opere furono acclamate nei teatri più prestigiosi d’Europa e  d’oltreoceano, un crescendo che decretò Giacomo Puccini il più grande compositore del Novecento. Così vediamo nascere nel 1896 la Bohème rappresentata sempre al Regio di Torino e la Tosca nel 1900 al Costanzi di Roma, la Madama Butterfly nel 1904 alla Scala di Milano(qui l’opera fu fischiata e derisa, forse per una congiura ai danni del Maestro, ormai affermato, ricco, e invidiato ovunque per il suo genio, ma anche per il fascino e l’ eleganza, elementi inconsueti per un compositore di quei tempi…..)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
A differenza di altri compositori un po’ trasandati, spettinati, poco curati nel vestire e nei modi, Giacomo Puccini appariva come un uomo estremamente intrigante, raffinato, elegante; amava vestire come un Lord inglese,  soprattutto dopo aver ottenuto successi e ammirazione internazionale…. Le donne erano catturate dalla sua musica, inebriate dal suo sguardo così magnetico e sensuale, travolte dai suoi lineamenti così forti, da  vero maschio latino; voluttuoso ed invitante, ecco come risultava Puccini agli sguardi del gentil sesso. Puccini amava le donne, ne era incantato, ammaliato, “innamorato perdutamente dell’amore”, ecco come amava descriversi. Era anche un uomo schivo, evitava di partecipare a banchetti organizzati appositamente per lui; non amava la folla e il dover parlare davanti a tanta gente gli incuteva ansia ed imbarazzo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fondamentalmente timido, dolce, affettuoso, anche un po’ scontroso, era comunque se stesso solo insieme agli  amici più cari, gente modesta e semplice come piaceva tanto a lui, gente di campagna, buona, leale, schietta ed onesta. Non amava vantarsi o atteggiarsi a genio; Giacomo preferiva l’amicizia vera, le risate, le sane bevute  insieme ai suoi amici di Torre del Lago, ( piccolo paesino sul lago di Massaciuccoli vicino Lucca, divenuta poi residenza del Maestro). Lì riusciva a comporre, ad estraniarsi da tutto e da tutti, a sognare, meditare e godere di quei lussuriosi tramonti sul lago: lì nascevano tutte le opere più commoventi del Maestro perché lì c’era la sua anima, il suo spirito, il suo vero Io.  (CONTINUA)
 
 
Ascoltiamo ora, se vogliamo, questo famoso brano da
“Manon Lescaut”
 
 
 
 

 
 
 
C O N T I N U A
 
 
 
TESTO DAL WEB – IMPAGIN. E COORDIN.  T.K.
 
 
    

 
 
 
 
  
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T.K.
 
 

LA TELEFONATA NELLA SAUNA… PER SORRIDERE…   2 comments

 

LA TELEFONATA NELLA SAUNA…

 

 
Diversi uomini ignudi chiacchierano piacevolmente in una sauna, quando all’improvviso un telefonino si mette a suonare… –
Pronto, caro, sono davanti ad un negozio di pellicce, hanno un visone magnifico, a un prezzo incredibile… Che dici, lo compro?
– OK… comprati il tuo visone. –
Oh, grazie amore mio. Ah, sai, passando davanti al concessionario Mercedes ho visto l’ultimo coupe’: interni in pelle, vernice metallizzata… solo 170.000 €.  Non voglio abusare della tua gentilezza, ma cosa ne pensi?
– Va bene, OK, OK, comprala! –
Grazie amore mio. A proposito, ti ricordi il nostro ultimo viaggio in costa azzurra? Ricordi la casa sul promontorio, quella con piscina e campo da tennis? E’ in vendita a soli 700 milioni… e’ un vero affare…
– Va bene, compra anche la casa… –
Amore mio…e’ il piu’ bel giorno della mia vita! Tu sei meraviglioso, ti amo! A stasera.
– A stasera, cara.
L’uomo riattacca, sorride soddisfatto, poi alza la mano e, sventolando il telefonino, grida:
 
– DI CHI E’ QUESTO CELLULARE???
 
 

 
 
 
 
 
 
 

Pubblicato 4 aprile 2011 da tonykospan21 in INTRATTENIM. UMORISMO

ARTE – JANE BURDEN – LA MUSA DI ROSSETTI E DEI PRERAFFAELLITI   5 comments

 

 
 
Proserpina – Rossetti – Jane Burden
 
 
 
JANE BURDEN
 LA MUSA DI ROSSETTI E DEI PRERAFFAELITI
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
JANE BURDEN
BREVE BIOGRAFIA
 
 
Jane nacque ad Oxford il  19 ottobre 1839. Il padre era uno stalliere
e dei suoi primi anni si sa solo che visse in una famiglia povera.
 
 
 
Monna Rosa – Rossetti – Jane Burden
 
 
Nell'ottobre del 1857 l'incontro fatale con Dante Gabriel Rossetti
ad una rappresentazione teatrale
 
Dante rimase rapito dalla sua particolare bellezza.
 
 
 
Dante Gabriel Rossetti
 
 
Rossetti sposato (e non solo) la convinse a posare per lui
 e la dipinse nel ritratto di Ginevra…
 
Fu così che conobbe William Morris amico di Rossetti e cofondatore,
 insieme ad altri, della corrente artistica dei Preraffaelliti.
 
 
 
William Morris
 
 
 
L'artista e scrittore Morris la dipinse anch'egli
ma in breve si fidanzarono
ed egli provvide alla sua educazione culturale.
 
 
Lei ne fu così entusiasta che divenne capace di leggere
anche testi in francese ed in italiano
oltre a diventare una pianista di buon livello.
 
 
 
The day dream – Rossetti – Jane Burden
 
 
 
Dal loro matrimonio avvenuto nel 1859 nacquero 2 figlie
di cui la seconda, May, fu poi anche l'editrice di libri del padre.
 
Mentre il marito, Morris, si dedicava soprattutto
alle sue attività artistiche (decorative) 
e di promozione sociale e politica 
che ebbero grande influenza sulla cultura inglese dell'epoca
 Jane nel 1884 iniziava una relazione amorosa
con il poeta Wilfrid Scawen Blunt
che terminò qualche anno dopo
pur rimanendo sempre l'amicizia tra loro.
 
 
 
 
 
 
Oltre che da Rossetti che la ritrasse numerosissime volte
ed a cui fu sempre legata, e dal marito,
Jane Burden fu la modella anche di
Edward Burne-Jones e Evelyn De Morgan.
 
 
 
La tentazione di Mago Merlino – Edward Burne-Jones
 
 
 
I PRERAFFAELLITI
 
La Confraternita dei Preraffaelliti è stata una corrente artistica inglese
nata nel settembre del 1848.
 
Suoi esponenti principali furono
Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Ford Madox Brown,
John Everett Millais, William Morris, Edward Burne-Jones 
ed in seguito John William Waterhouse.
 
Questa corrente nacque
in opposizione al dominante accademismo dell'epoca
e contro le rigidità del Vittorianesimo. 
 
Il loro obiettivo era il ritorno alla natura ed alla spontaneità
che individuavano nell'arte italiana del '400
e cioè prima di Raffaello.
 
Da ciò il nome.
 
 
 
Waterhouse – Eco e Narciso
 
 
 
Erano artisti che amavano innanzitutto la bellezza,
l'armonia ed il sogno
ed avversavano l'avanzante industrializzazione capitalistica.
 
I loro temi erano soprattutto biblici,
shakespeariani e medievali.
 
Chi più di Dante Gabriel Rossetti
il cui nome già evidenzia l'origine italiana della famiglia,
 (il padre era uno studioso emigrato in Inghilterra),
poteva sentire la vicinanza e l'importanza di queste tematiche?
 
 
 
Dante e Beatrice – Rossetti
 
 
 
Infatti fin da piccolo aveva mostrato grande interesse ed amore
per la poesia e l'arte del Medioevo Italiano
ed i suoi primi dipinti ritraevano soprattutto
personaggi e storie dantesche.
 
Dante è considerato uno dei massimi esponenti della corrente
ed ha ancor oggi nutritissime schiere di ammiratori
entusiasti delle sue opere.
 
 
 
The Blue Silk Dress – Rossetti – Jane Burden  
 
 
 
JANE BURDEN
LA MUSA DEI PRERAFFAELLITI
 
 
 
Scrive Antonella Barina :
“ Era di una bellezza inconsueta Jane Burden, figura languida e malinconica – occhi immensi , labbra carnose , nuvola di capelli scuri – che nell’universo prerafaellita dell’Inghilterra della seconda metà dell’Ottocento divenne l’ideale della femminilità”.
 
 
 
 
 
 
 
Così la descrisse lo scrittore Henry James dopo averla vista:
“Un'apparizione d'incredibile e meravigliosa intensità. Alta e sottile in lungo abito color porpora, con il volto emaciato e pallido, gli occhi tristi, profondi, scuri, il lungo collo avvolto in fili di perle esotiche”.
 
 
 
 
Elena di Troia – Rossetti – Jane Burden
 
 
 
Questo suo sottile fascino fu esaltato soprattutto da Rossetti
che la dipinse numerosissime volte
(e con la quale ebbe un intenso scambio epistolare
da cui non traspare se ci fosse qualcosa di più di un'amicizia).
 
 
La sua figura è divenuto il simbolo estetico dominante di questa corrente…
cosa che non era mai accaduta prima nè accadrà poi mai più nella storia dell'arte.
 
 
 

Ancella – Rossetti – Jane Burden
 
 
Tony Kospan
 
F I N E
 
 
 

– Fonti: vari siti web –
 
 
  
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Pubblicato 4 aprile 2011 da tonykospan21 in ARTE, Senza categoria

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